I 10 giardini più belli dove fioriscono i tulipani

I 10 giardini più belli dove fioriscono i tulipani

Le immagini delle loro fioriture all’ombra dei mulini a vento olandesi sono iconiche cartoline dei Paesi Bassi, ma i tulipani fiori amati da molto per la loro forma, i loro profumi e lo spettro incredibile della loro tavolozza ammaliano molti e oggi non è più fondamentale recarsi in Olanda per ammirare (grosso modo da fine marzo ai primi di maggio) la loro fioritura.
Sono molto diffusi negli ultimi anni anche in Italia le fioriture di tulipani fiore che ricordiamo è coltivato fin dai tempi antichi. 


I fiori amati anche dai sultani

Pare che in Medio Oriente fossero già molto diffusi fin dall’anno Mille tant’è che nell’Impero ottomano erano tra i fiori più pregiati, sinonimo di ricchezza e di potere al punto che i sultani organizzavano sontuose feste nelle loro corti reali per festeggiare la loro prima fioritura.
In Europa arrivarono per la prima volta nel 1554 grazie all’ambasciatore fiammingo alla corte di Ferdinando I alla corte di Solimano il Magnifico tale Ogier Ghislain de Busbecq che spedì alcuni bulbi al botanico Carolus Clusius, responsabile dei giardini reali olandesi.
Da allora l’Olanda è considerata la terra dei tulipani. Oggi sono considerati i primi messaggeri della primavera dato che sono fra ii primi fiori a sbocciare ogni anno, tra fine marzo e metà maggio.
Come detto oggi però non è necessario andare fino in Olanda per ammirarli, ma basta passeggiare in alcuni meraviglio si campi multicolor in Italia. Ecco dove!


1 – Villa Pisani Bolognesi Scalabrin, Vescovana, Padova (Veneto)

Nei dintorni di Padova, a sud della città si estende una grande pianura delimitata dai colli Euganei, dal mare e dai fiumi che affascinò il poeta Schelley.
In questo contesto, circondata da uno splendido giardino, è Gromboolia, ovvero la villa del doge Pisani, così rinominata dalla contessa Evelyn van Millingen Pisani, sposa di Almorò III, in onore al regno immaginario sognato da Edward Lear.
Alla contessa Evelyn è dedicata Giardinity, l’installazione di bulbi olandesi della garden designer Jacqueline van der Kloet. che conta di 60.000 tulipani che fioriscono ogni primavera, tingendo il giardino di mille colori.
Oggi lo spirito di questa donna dell’Ottocento rivive nel suo suggestivo e magico Hortus Floridus, nella ricchezza e nella varietà di colori e di piante di Giardinity, nel prato punteggiato di tulipani e fiori spontanei.
Villa e giardino sono aperti al pubblico tutti i giorni.


2 – Parco giardino Sigurtà, Valeggio sul Mincio, Mantova (Lombardia)

Un tesoro verde di oltre 600 anni che nasce dalla perfetta fusione tra un parco storico e un giardino moderno.
La storia del Parco Giardino Sigurtà di Valeggio sul Mincio inizia il 14 maggio del 1407, quando, durante la dominazione veneziana di Valeggio sul Mincio, il patrizio Gerolamo Nicolò Contarini acquistò l’intera proprietà che al tempo aveva una funzione puramente agricola. Vicino alla casa principale, si trovava un piccolo e geometrico giardino dedicato all’ozio dei nobili dalla quale poi nacque il giardino aperto poi per la prima volta al pubblico nel 1978 e divenuto in breve tempo meta prediletta di famosi botanici, amanti della natura e ospiti illustri fra cui Alexander Fleming, Selman Waksman, Conrad Lorenz e Albert Sabin, Carlo d’Inghilterra, Margareth Thatcher, Luchino Visconti e Indro Montanelli.
Vincitore di numerosi premi tra cui quello di parco più bello d’Italia nel 2013 e di secondo parco più bello d’Europa nel 2015, il Parco Giardino Sigurtà incanta i visitatori con il suo milione di tulipani di tantissime tonalità che sbocciano un po’ ovunque e affascina anche i social al punto di essere fra i cinquanta monumenti più fotografati d’Italia (leggi qui).
Andate a cercarli nei diversi punti del giardino troverete anche quelli acquatici.
Anche quest’anno nei mesi di marzo e aprile, inoltre, il parco accoglie Tulipanomania, la fioritura di tulipani già premiata a livello mondiale nel 2019 dalla World Tulip Society.

Foto di Annette da Pixabay


3 – Villa Taranto, Verbania (Piemonte)

Sulle rive occidentali del lago Maggiore in Piemonte sono i giardini di Villa Taranto, considerati tra i più belli al mondo e non solo per i tulipani.
L’aspetto odierno del giardino è il risultato dell’opera del capitano scozzese Mc Eacharn, iniziata nel 1931data in cui decise di acquistare la proprietà dalla marchesa di Sant’Elia per trasformarla in un esemplare giardino all’inglese, situato in un lembo d’Italia che, pur con maggior morbidezza e ricchezza di toni, poteva ricordargli la nativa Scozia.
Mc Eacharn fece diventare il giardino una vera e propria opera d’arte con migliaia di piante e fiori provenienti da ogni parte del mondo, distribuiti su un’area di circa 160 000 m² percorsa da ben 7 km di viali.
Oggi questa galleria d’arte botanica comprende circa 1.000 piante non autoctone e circa 20.000 varietà e specie di particolare valore.
I giardini sono suddivisi in diverse aree fra cui gli spettacolari giardini terrazzati con le cascatelle, la piscina e le vasche per ninfee e fior di loto, il “Giardino d’inverno” e il “Giardino palustre”, le fontane ornamentali e i giochi d’acqua.
In primavera, l’appuntamento da non perdere è la Festa del Tulipano, durante la quale viene allestito un labirinto di tulipani, ovvero un lungo sentiero sinuoso di circa 400 metri dove passeggiare e ammirare i bulbi appartenenti a 65 varietà differenti: tra queste il tulipano frangiato Fancy frills dal colore rosa pastello, l’appariscente Gold Fever dal giallo intenso e il candido Snow Lady, bianco come la neve.
Questi splendidi giardini sono aperti al pubblico dal 1952, ma Villa Taranto non è visitabile, in quanto sede della Prefettura della Provincia del Verbano – Cusio – Ossola. 


4 – I giardini di Sissi, Merano (Trentino Alto Adige)

Qui potrete passeggiare tra 300.000 fiori diversi fra cui tulipani, narcisi e giacinti esattamente come faceva la celebre principessa Sissi oltre un secolo fa.
I Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano non a caso sono stati ribattezzati i giardini di Sissi in omaggio all’imperatrice d’Austria che elesse questo castello a suo domicilio invernale.
Ma dalla metà dell’Ottocento in poi anche altri illustri turisti giunsero da tutta Europa per una pausa di benessere nella città termale di Merano, nota per il clima mite e la vegetazione mediterranea.
Estesi a digradare su una superficie di 12 ettari, i Giardini di Castel Trauttmansdorff riuniscono in un anfiteatro naturale paesaggi esotici e mediterranei, vedute mozzafiato sugli scenari montani circostanti e su una Kurstadt Merano baciata dal sole.
In più di 80 ambienti botanici diversi crescono piante provenienti da tutto il mondo.
La primavera è il momento giusto per veder sbocciare  splendidi tulipani, se ne contano oltre 250.000 bulbi.
Al centro del giardino botanico si trova il castello stesso, dove un tempo soggiornavano l’imperatore Francesco Giuseppe e sua moglie, e che oggi ospita un ristorante e il Touriseum. 

Foto di Andreas Hensel da Pixabay

5 – Castello di Pralormo, Torino (Piemonte)

Il castello di Pralormo, di origini medievali, fu restaurato nel XIX secolo dal conte Carlo Beraudo di Pralormo, diplomatico e uomo politico dell’età albertina, che lo trasformò in dimora chiamando ad operare il famoso architetto paesaggista tedesco Xaver Kurten al fine di creare un magnifico giardino all’inglese.
Come ogni primavera, anche quest’anno, dal 30 marzo al 1 maggio 2024, il castello che si trova a soli 30 chilometri da Torino, ospita Messer Tulipano, amatissima manifestazione che celebra questo meraviglioso fiore. Si potrà passeggiare nel parco tra i colori di 100.000 tulipani, esposizioni a tema e scenografie eccezionali.
La manifestazione, inoltre, coinvolge tutto il parco, tra aiuole morbide e sinuose dei grandi prati alle aiuole serpeggianti tra gli alberi secolari.
Messer Tulipano è nato nel 2000 da un’idea di Consolata Pralormo che dopo un viaggio in Olanda pensò di dar vita nel parco storico del castello di famiglia ad un grande evento dedicato al tulipano.
Da allora ogni edizione ospita un nuovo piantamento, completamente rinnovato nelle varietà e nel colore. Andate a scoprire allora i tulipani di questa edizione. 

Foto di Christiane da Pixabay

6 – Castello reale di Govone (Piemonte) 

Il castello di Govone fu una delle residenze della casa reale dei Savoia dal 1792 al 1870, iscritta alla lista del patrimonio dell’umanità dell’Unesco, ora adibita a palazzo comunale.
Fu re Carlo Felice, insieme alla moglie Maria Cristina a restaurare completamente il castello e a riqualificare ed ampliare il suo parco dotato di giardino all’italiana.
In questa storica ed affascinante cornice ogni anno si festeggia l’inizio della primavera con romantiche passeggiate tra i tulipani selvatici che crescono spontaneamente nel parco.
Si tratta dei Tulipa oculus solis Saint-Amans, varietà Praecox Ten, che tingono di rosso il sottobosco di platani, ippocastani e querce.
Ma ricordate che la loro fioritura dura solo una decina di giorni. In occasione di questo spettacolo della natura si può inoltre partecipare a visite guidate al castello, concerti, mostre d’arte ed esposizioni di ricami bandera, spettacoli all’aperto per bambini, sfilate di figuranti in costume e degustazioni di prodotti locali. 

Foto di Todd MacDonald da Pixabay

7 – Parco delle Groane, Arese, Milano (Lombardia) 

È un grande campo cosiddetto u-pick, nato da un’idea di Edwin Koeman e Nitsuhe Wolanios, una coppia di olandesi che volevano creare il luogo più sereno e colorato della provincia di Milano.
In questo meraviglioso campo di tulipani alle porte di Milano si può passeggiare tra i fiori colorati e poi raccogliere e portare a casa tutti i tulipani che si vuole.
Situato nel Parco della Groane, accanto al bellissimo borgo Valera e alla settecentesca Villa Ricotti, il giardino di tulipani si estende per 2 ettari e ospita circa 450 varietà.
La fioritura dura al massimo sei settimane a partire dalla metà del mese di marzo.
Ai visitatori vengono dati dei cestini dove raccogliere i fiori raccolti. Non vi resta che rilassarvi immergendovi tra i colori della natura.

Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

8 – Giardini della Landriana, Tor di San Lorenzo, Ardea (Lazio)

A sud di Roma, in località Ardea si trovano i Giardini della Landriana, realizzati negli anni Sessanta da Lavinia Taverna e dall’architetto paesaggista inglese Russell Page.
Questi splendidi giardini dall’ambientazione mediterranea si estendono per oltre 10 ettari all’interno della grande tenuta della Landriana, sul litorale laziale.
La caratteristica del giardino è di essere diviso in “stanze”, ognuna delle quali vanta una particolare caratteristica botanica che la rende unica, come ad esempio la valle delle rose antiche con il lago, il giardino degli aranci, il viale bianco, il giardino degli ulivi, il prato blu, la vasca spagnola e molte altre da scoprire durante una piacevole visita guidata.
In particolare nel giardino degli ulivi e in quello dei viburnum potrete ammirare degli splendidi tulipani.
Anche quest’anno, dal 25 al 28 aprile 2024, i giardini accoglieranno la Primavera alla Landriana.
In occasione dell’evento si potrà visitare il giardino botanico. 


9 – I tulipani di Blufi, Palermo (Sicilia)

Nei dintorni di Blufi, comune palermitano situato su un colle del versante meridionale delle Madonie, fioriscono i tulipani selvatici.
Precisamente vicino al Santuario Madonna dell’Olio si trova un bellissimo campo di tulipani che da qualche anno ormai è diventato meta abituale degli appassionati di natura e fotografia.
Tra mandorli e ulivi, qui fiorisce il tulipano precoce o Tulipano di Raddi (Tulipa raddii).
Resistenti alle operazioni di aratura dei terreni, per via della posizione dei bulbi a circa 50 cm di profondità, i tulipani selvatici fioriscono generalmente tra marzo e maggio.
Chi percorre la strada statale 290 in primavera quindi noterà una bellissima distesa dal colore rosso vivo che ricrea uno scorcio di Olanda in piena Sicilia


10 – Il giardino di Lù, Pimental, Cagliari (Sardegna)

Anche questa primavera apre “Il Giardino di Lù“, a Pimentel, piccolo paese agricolo nella provincia del Sud Sardegna.
Qui in un fondovalle percorso dal rio Funtana Brebeis, fioriscono 100 mila bulbi di tulipano piantati 6 anni fa nella memoria di Luena, scomparsa per un tumore ovarico.
Da allora la mamma di Luena ha costruito una rete sociale dedicata alla sensibilizzazione e alla prevenzione.
I proventi della raccolta vengono devoluti alla ricerca sul cancro ovarico. Si può accedere al giardino dalla metà di marzo, l’ingresso è gratuito.

7 buoni motivi per passare la Settimana Santa in Catalogna

7 buoni motivi per passare la Settimana Santa in Catalogna

Per restare fedeli al detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” non c’è modo migliore che stupire i propri compagni di viaggio con una vacanza in Catalogna.
Meno noti (e affollati) degli eventi della Semana Santa spagnola, gli appuntamenti della Setmana Santa catalana regalano grandi emozioni e sorprese a chiunque voglia seguirli, più o meno religiosamente. Dalle celebrazioni sacre proclamate “festa patrimonial d’interès nacional” alle usanze tipiche del periodo pasquale, tra scheletri ballerini e torte di uova di cioccolato, il successo è assicurato.


Cantare le Caramelles

Cantare le Caramelles Il nome può trarre in inganno perché il termine Caramelles non ha nulla a che fare con gli zuccheri più amati dai bambini.
Sono i canti popolari tipici della Catalogna cantati dai Caramellaires (i gruppi di cantori vestiti in abiti tipici), nati come pagani per festeggiare l’inizio della primavera e in seguito, con il cristianesimo, per celebrare la resurrezione di Gesù.
Chi si trova il Sabato Santo o il giorno di Pasqua ad esempio a Santa Eulàlia de Riuprimer, un borgo in mezzo ai boschi e i pascoli dell’entroterra catalano tra le città di Girona e Barcellona, li incontrerà intorno a mezzogiorno sotto i balconi delle case o nelle fattorie sparse per la campagna nei dintorni a intonare le Caramelles, accompagnati da musiche e balli in cambio di uova, dolci o botifarres (salsicce).
Altri gruppi di Caramellaires in Catalogna si trovano, già a partire dal XVI secolo, anche a Sant Julià de Vilatorta e Súria, in provincia di Barcellona.


La Mona de Pasqua

Uno dei momenti più attesi dai bambini in Catalogna per Pasqua è quello di scartare la Mona de Pasqua.
Con un rituale che risale probabilmente al XV secolo, il padrino regala un dolce fatto di pan di Spagna (o pan brioche) ricoperto di tante uova di cioccolato quanti sono gli anni del figlioccio, fino a un massimo di dodici, l’età della Prima Comunione.
Originariamente le uova erano sode ma con l’arrivo del cacao dall’America e poi il nascere della sana “competizione” tra i pasticceri catalani (come il maestro Lluís Santapau negli anni ’30), la Mona de Pasqua ha avuto un’evoluzione al passo coi tempi.
Oggi la decorazione non ha limiti, dalle piume d’oca colorate alle sculture di cioccolato con i personaggi dei cartoni animati. D’altronde a Pasqua si festeggia la fine della Quaresima e quindi della dieta! Un’occasione ghiotta per assaggiare anche i tipici bunyols de Quaresma, i doughnuts catalani.

L’uovo che balla. Foto Xavier Caballe -Flickr

Balla con l’uovo

Salvador Dalì ci ha abituati a vedere l’uovo fuori dal piatto, ad esempio nella casa di Port Lligat e nel museo di Figueres, ma c’è anche un’altra occasione per (s)covarlo fuori contesto.
Dal Corpus Domini, il 30 maggio e fino al 2 giugno, a Barcellona si può assistere al tradizionale Ou com Balla, letteralmente l’uovo che “balla”, tenuto in equilibrio dal getto d’acqua che zampilla dalle fontane di nove diversi luoghi della città: dai chiostri delle chiese ai giardini e i cortili pubblici.
Tra i più storici ci sono la fontana nel chiostro della Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia, la cattedrale di Barcellona dove, tra il XV e il XVII secolo, ha avuto probabilmente inizio quest’usanza legata alla fertilità, e la fontana del patio della Casa de l’Ardiaca, la sede dell’Archivio Storico della città nel Barri Gòtic.
Il segreto dell’uovo ballerino? È svuotato all’interno e il buchino viene poi chiuso con la cera.


La Passiò de Vilalba dels Arcs

Sedersi accanto ai dodici apostoli durante l’Ultima Cena, seguire passo a passo la Croce fino al monte Golgota e camminare tra i mercati e gli artigiani di Gerusalemme.
A Vilalba dels Arcs, un paese con meno di mille abitanti nella comarca di Terra Alta, la Passió è un evento che coinvolge tutta la comunità.
Si parte da Plaça Sant Antoni, giovedì 28 marzo alle ore 21.30 o nella replica diurna di sabato 30 alle ore 17, quando gli abitanti e i visitatori si mescolano agli attori mettendo in scena con vivido realismo la Passione di Gesù.
Le strade medievali sono illuminate dalla luce delle torce, si cantano e si ballano musiche antiche, il pane, il vino e l’olio prodotti con tecniche ancestrali evocano sapori autentici e i costumi di scena suggeriscono che, in quest’angolo di Catalogna, per la Settimana Santa le lancette dell’orologio tornano indietro di duemila anni. Una passione da condividere.


La danza della morte

Cinque scheletri (due adulti e tre bambini) danzano insieme con passi cadenzati dal ritmo del tamburo sullo sfondo di oggetti che simbolizzano la morte: una falce, un piattino con della cenere, una bandiera nera con il teschio e le iscrizioni “Nemini Parco” e “Lo Temps Es Breu”, torce a olio e un orologio senza le lancette.
Non è il Día de los Muertos in Messico ma il Giovedi Santo (nel 2024 cadrà il 28 marzo) a Verges, un paesino a soltanto un quarto d’ora di distanza dal mare della Costa Brava dove ogni anno durante la sentita Passiò de Verges si ripete la Dansa de la mort.
Come eredità delle danze macabre medievali diffuse in Spagna e nel resto dell’Europa, in modo particolare all’epoca della peste (oggi quasi tutte scomparse), questa antica tradizione si era persa, è stata ripresa e come documentato nel 1666 sicuramente era già in uso da prima del XVII secolo. È uno spettacolo unico, a tratti funereo. Il consiglio? Astenersi impressionabili.


Via Crucis nei boschi dei Pirenei

Se c’è un giorno dell’anno in cui darsi appuntamento a Sant Hilari Sacalm, il paesino detto “delle cento sorgenti” nel cuore dei Pirenei catalani, è il Venerdì Santo.
Negli altri 364 ci si avventura nei suoi boschi a piedi o in bicicletta ma il prossimo venerdì 29 marzo, dalle ore 19, c’è da scommettere che nessuno si allontanerà dal centro storico per partecipare alla manifestazione più sentita della Settimana Santa.
La Via Crucis Vivent, qui in programma da ben tre secoli, culmina nella spettacolare rappresentazione del Calvario che attira partecipanti da tutta la Catalogna e non solo.
Nel buio di Sant Hilari Sacalm, la scenografia ha una grande potenza teatrale. Grazie all’uso sapiente di luci e musica, dalla processione dei Misteri con le storiche e pesantissime effigi sacre sollevate a mano dai portatori, alle undici tappe con l’attesa Crocifissione, l’evento è particolarmente coinvolgente. Una tradizione tramandata dai genitori ai figli.


Il venerdì di Tarragona

Per cinque secoli a Tarragona l’effetto wow è assicurato nella Processó del Sant Enterrament, l’evento clou della ricca Setmana Santa in programma ogni anno nella città della Costa Daurada, fin dal 1550.
Questa processione inizia e finisce dalla chiesa di Natzaret, in Plaça del Rei: il rombo dei tamburi degli Armats (soldati romani) scandisce l’incedere delle migliaia di partecipanti all’annuale rito religioso.
Essere lì, nella Part Alta di Tarragona, il centro storico già affascinante di per sé, la sera del Venerdì Santo (quest’anno il 29 marzo) è un’esperienza indimenticabile e per certi versi ipnotica che vale il viaggio in Catalogna. Da mettere in agenda.

 

L’Italia è tra le mete preferite da europei e italiani per la Pasqua 2024

L’Italia è tra le mete preferite da europei e italiani per la Pasqua 2024

Si avvicina una Pasqua di viaggi e brevi fughe, in cui la voglia degli italiani di partire e godersi una meritata vacanza sta portando a prenotazioni da record, come si evince dai motori di ricerca specializzati in ricerche dato che quelle dei voli sono aumentate del 13%, mentre quelle di alberghi sono aumentate del 16% rispetto alla Pasqua del 2023.
È quindi l’anno con il maggior numero di ricerche nella storia.

Gli europei scelgono l’Italia

Molti degli europei che hanno deciso di viaggiare durante la Pasqua 2024 stanno scegliendo l’Italia.
Il clima primaverile nel Bel Paese, la ricchezza di cultura, paesaggi, tradizioni, così come la ricca offerta di enogastronomia e ospitalità hanno fatto in modo che l’Italia sia diventata il secondo paese più ricercato per trascorrere queste vacanze, dietro alla Spagna e prima del Portogallo.


Il trionfo di Roma e Milano

I dati che analizzano i risultati delle ricerche di voli durante la Pasqua 2024 indicano che una grande maggioranza ha optato per le grandi città, che tendono a essere più vuote del solito in questo periodo dell’anno, come Roma, che è diventata la città più richiesta dai viaggiatori tedeschi, francesi, spagnoli, olandesi e portoghesi e la seconda più richiesta per i britannici.
Dall’altro lato,
Milano, è la meta preferita dai britannici, la seconda per tedeschi, spagnoli olandesi e portoghesi e la terza per i francesi.

Napoli


Napoli, Bari e Genova fra arte e mare

Per quanto riguarda le destinazioni italiane che combinano l’attrattiva di una grande città, con il sole, la spiaggia, e la gastronomia ci sono Napoli, che è la terza città più richiesta dai viaggiatori olandesi, la quarta per tedeschi e britannici e la quinta per francesi e spagnoli. Bari è la quinta città preferita dai britannici e la sesta per i tedeschi.
Inoltre 
Genova è diventata la nona città più richiesta dai viaggiatori tedeschi, britannici e olandesi.
Spiccano anche le destinazioni interne, con le loro ricchezze culturali, molto richieste, tra cui emerge Bologna, che è la quarta città preferita dai viaggiatori olandesi, la quinta per i portoghesi e la settima per gli spagnoli. Torino, è la 12esima scelta per francesi e spagnoli.

Catania

Sardegna e Sicilia, le isole del sole

Per quanto riguarda le isole, la Sicilia rappresenta ancora una volta un paradiso per i viaggiatori europei al suo interno Catania è diventata la terza città più ricercata dai viaggiatori tedeschi, la quinta per gli olandesi, la sesta per i francesi, l’ottava per i britannici, la nona per gli spagnoli e la decima per i portoghesi.
Oltre a Catania, anche Palermo è tra le città più ricercate, essendo la settima scelta per tedeschi e francesi, l’ottava per spagnoli e portoghesi, la decima per gli olandesi e la 12esima per i britannici..
Dal canto suo, anche la Sardegna dimostra di essere una delle isole preferite dai turisti, soprattutto per Cagliari, che è diventata l’undicesima città più ricercata dai viaggiatori francesi, la 12esima per i tedeschi, la 13esima per gli spagnoli, la 14esima per gli olandesi e la 15esima per i portoghesi. Anche Olbia è tra le città più ricercate, essendo la nona scelta per i portoghesi, la 12esima per gli olandesi, la 14esima per i tedeschi e la 15esima per i britannici.

Venezia. Foto: Foto di Ingeborg Gärtner-Grein da Pixabay

Firenze e Venezia i grandi classici

La Toscana è anche una regione molto ambita, e soprattutto per Firenze, che è la quarta città preferita dai viaggiatori francesi, spagnoli e portoghesi, la sesta per i britannici e l’ottava per tedeschi e olandesi. Anche Pisa è tra le città più ricercate, essendo la sesta scelta per gli spagnoli, la settima per portoghesi e olandesi, la decima per tedeschi e francesi e l’undicesima per i britannici.
Anche il Veneto è molto richiesto, soprattutto Venezia, che è diventata la seconda città più ricercata dai viaggiatori francesi, la terza per britannici, spagnoli e portoghesi e la quinta per i tedeschi. Da parte sua, Verona è la settima scelta per i britannici e l’undicesima per tedeschi e spagnoli.


Le preferite degli italiani: grandi capitali europee, ma non solo…

Inoltre per gli stessi italiani, le capitali e le città principali dei paesi europei sono le prime destinazioni più desiderate per trascorrere questi giorni di riposo e svago.
Parigi (1), Amsterdam (2), Barcellona (3), Londra (4), Praga (9), Madrid (10), Lisbona (11), Valencia (13), Siviglia (15), Budapest (17), Vienna (18), Bucarest (19), Tenerife (20) e Berlino (22).
Anche altre città italiane sono molto ricercate, come Napoli (5), Catania (6), Milano (7), Roma (8), Palermo (14), Torino (23), Firenze (24) e Bari (25).
Quelli che hanno scelto destinazioni a lungo raggio hanno optato invece per New York al 12esimo posto.

Le città più ricercate dai turisti italiane durante Pasqua 2024:
1. Parigi
2. Amsterdam
3. Barcellona
4. Londra
5. Napoli
6. Catania
7. Milano
8. Roma
9. Praga
10. Madrid
11. Lisbona
12. New York
13. Valencia
14. Palermo
15. Siviglia
16. Istanbul
17. Budapest
18. Vienna
19. Bucarest
20. Tenerife
21. Marrakesh
22. Berlino
23. Torino
24. Firenze
25. Bari
Pasqua in Estonia: antiche tradizioni e nuovi inizi

Pasqua in Estonia: antiche tradizioni e nuovi inizi

La Pasqua in Estonia è una festività ricca di tradizioni e significato spirituale che coinvolge l’intera comunità.
Segna anche l’inizio della primavera: è un momento di festa ideale per rievocare le antiche tradizioni popolari e dare il benvenuto alla nuova stagione. Durante questo periodo, le famiglie si riuniscono per condividere momenti di gioia e vivere le antiche usanze.


Kevadpüha, la festa di primavera

Visitare l’Estonia durante la Pasqua è un’occasione unica per immergersi nella cultura locale e partecipare alle festività tradizionali. Le città e i villaggi si animano, offrendo ai visitatori un’esperienza indimenticabile e autentica.
Nel calendario popolare estonela Kevadpüha o festa di primavera cade tra il 16 marzo e il 20 aprile nella settimana che precede la Pasqua.
La domenica di Pasqua viene solitamente celebrata con un lungo pranzo, con la tintura e la caccia all’uovo.
Un’arte che viene tramandata di generazione in generazione è la decorazione delle uova. È infatti usanza comune decorare le proprie uova, usando coloranti naturali come bucce di cipolla o succo di barbabietola per poi metterle in un cesto come centrotavola per il pranzo pasquale.
Secondo il calendario popolare estone ad ogni colore è attribuito un significato: rosa – gentile, verde – speranza, blu – fedeltà, giallo – falsità e grigio – equilibrio.  Secondo la tradizione l’uovo era un dono dalle ragazze ai ragazzi. Infatti le ragazze lasciavano che i ragazzi scegliessero un uovo di Pasqua, e a seconda di quale avrebbero scelto, le ragazze sarebbero poi state in grado di giudicare la loro personalità.
Avere uova vere in tavola è fondamentale per la tradizionale competizione con le uova. Le regole sono semplici: battere l’estremità dell’uovo contro quella dell’avversario e il guscio che non si rompe è il vincitore.


Zona che vai tradizione che trovi: Tallin, Setomaa e Obinitsa

Le usanze pasquali e le tradizioni variavano – e in parte variano ancora – nelle diverse regioni dell’Estonia. Si tratta principalmente di una celebrazione familiare ma ci sono alcuni luoghi in cui è possibile vivere un’autentica Pasqua estone.
A TallinnL’Estonian Open Air Museum celebra ogni anno alcune delle più antiche tradizioni pasquali.
Oltre alla competizione con le uova si può provare lo swing sull’altalena, in riferimento alla tradizione di dondolarsi sulla grande altalena di legno del villaggio la domenica di Pasqua.
A Setomaa, nel Sud-est dell’Estonia, si celebra questa festività con la “lotta” delle uova. Date le differenze di calendario, a Setomaa la Pasqua si svolge più tardi rispetto al resto dell’Estonia.
In alcuni villaggi, come Obinitsa, la Pasqua viene celebrata riunendosi su una collinetta sabbiosa, chiamata munaloomka. I partecipanti si sfidano facendo rotolare le uova giù per la collina.
Lo scopo è far rotolare il proprio uovo lungo la loomka(lo scivolo) e colpire un altro uovo. La persona il cui uovo rimane intatto, vince!


A proposito dell’Estonia…

Natura, cultura, arte, storia, ma anche innovazione e modernità sono le innumerevoli esperienze racchiuse in un viaggio in Estonia, paese dalle mille sfaccettature, con una popolazione di 1.300.000 abitanti su una superfice di 45.300 kmq, che aspetta solo di essere scoperto.
Un arcobaleno di colori. Dal verde dei boschi, che occupano il 51% del paese, al blu del mare e degli innumerevoli corsi d’acqua e laghi, al rosso e viola dei tramonti infuocati, dal bianco candore delle immense distese di neve nei mesi invernali agli innumerevoli toni di giallo e marrone delle torbiere: un vero piacere per gli occhi e per la mente.
Dalle lunghe notti d’estate a una sorprendente “quinta stagione”, fino a una combinazione di profumi baltici, nordici e scandinavi, l’Estonia è un mistero che si svela ai viaggiatori curiosi, liberi di esplorare a modo proprio un luogo unico e senza tempo.
Qui la natura fa da padrona, ma al contempo un rapido sviluppo tecnologico ha contribuito a rendere l’Estonia un paese digitale e uno dei più informatizzati al mondo, combinando con molta semplicità tradizione e innovazione, l’architettura del legno con gli ambienti tecnologici più innovativi. Qui tutto si può fare online, tranne sposarsi e divorziare!
Un viaggio in Estonia combina la voglia di perdersi nella natura con il desiderio di rivivere tradizioni storiche come una visita alla città di Tallinn, patrimonio mondiale dell’UNESCO, il cui centro medioevale è uno dei meglio conservati al mondo. E non si può certo dimenticare Tartu nel sud del paese, la più antica città baltica, sede della prima università del nord Europa. L’Estonia vi sorprenderà col calore dei suoi abitanti, i mille sapori della sua variegata cucina, i colori della natura, la sua storia e le sue tradizioni.

Musica, Pop Art e la natura in fiore dei parchi:  la vivace primavera di Vienna

Musica, Pop Art e la natura in fiore dei parchi: la vivace primavera di Vienna

È la meta perfetta per un viaggio tra cultura e relax a un’ora di volo dall’Italia. Tra meravigliose passeggiate nella natura più bella che si risveglia al Prater o al giardino di Schönbrunn, le novità da vivere e provare nelle prossime settimane a Vienna sono tante: dal Concerto notturno alla Maratona podisticadall’attesissima mostra Roy Lichtenstein all’Albertina fino al Wien Museum, che riapre ufficialmente le porte.


Il fascino senza tempo della capitale asburgica

Il fascino senza tempo dell’antica capitale asburgica cattura i visitatori con i suoi giardini, le facciate imponenti dei palazzi, la ricchezza di spazi espositivi e tanti appuntamenti. Vienna conserva con orgoglio castelli imperiali e dimore nobili, chiese barocche, edifici moderni e palazzi Jugendstil. E accosta l’eleganza dei suoi storici caffè ai musei votati all’arte contemporanea, locande tradizionali a nuovi ristoranti. Condensatore di arte e bellezza senza tempo, “la città più vivibile del mondo” ammalia chi non la conosce e continua a stupire anche chi ci ritorna.
La capitale austriaca sfodera non solo splendide testimonianze del passato, come lo storico castello di Schönbrunn, la Cattedrale di Santo Stefano e la Cripta dei Cappuccini, ma è anche meta di tendenza.

Mercato di Pasqua a Schönrbunn ©Angelika-Kessler

Mercatino di Pasqua al Castello di Schönbrunn

In fatto di mercatini nessuno batte l’Austria. Anche a Pasqua. Colorate bancarelle dove trovare oggetti dell’artigianato artistico austriaco, dolcetti e altre golosità della tradizione.
A Vienna, fino al 2 aprile (dalle 10 alle 18), proprio di fronte al Castello di Schönbrunn, va in scena il mercatino di Pasqua, considerato uno dei più romantici del paese.
Settantacinque espositori presentano decorazioni pasquali, articoli di artigianato, coniglietti di marzapane, uova di cioccolato, dolci tipici e decorazioni floreali pasquali, con l’accompagnamento della musica jazz e tanto divertimento per i più piccoli.
Negli stessi giorni piazza Freyung, una delle più belle del centro storico, accoglie il mercato di Pasqua della Vecchia Vienna con la più grande montagna di uova pasquali dipinte d’Europa (oltre 40.000).

House of Strauss

I nuovi indirizzi della cultura: Wien Museum e House of Strauss

Riaperto ufficialmente al pubblico dopo anni di ristrutturazione, il Wien Museum sulla  Karlsplatz, porta di ingresso al quartiere popolare di Gußhausviertel sul Wieden e il cui simbolo è la chiesa barocca di San Carlo, accoglie i visitatori (l’accesso è gratuito per l’esposizione permanente) in bellissimi e luminosi spazi distribuiti su tre livelli con installazioni interattive e oltre 1700 oggetti che ripercorrono la storia di Vienna, dal Neolitico a oggi. Il piano sospeso, invece, è dedicato a mostre temporanee, fra cui “Secession. Klimt, Stuck, Liebermann”, in programma dal 23 maggio 2024.
Indirizzo d’obbligo per gli amanti della musica da operetta e del valzer viennese è il museo dedicato a Johann Strauss II (il figlio del celebre compositore e direttore d’orchestra austriaco), alla sua dinastia e alle storiche serate di ballo e concerti dell’epoca.
Nella struttura del 1837 nel quartiere Döbling è stata recentemente inaugurata la nuova House of Strauss, un’esperienza immersiva totalmente realistica in circa 2mila metri quadri di ambienti accuratamente restaurati.


Roy Lichtenstein. A Centennial Exhibition: l’icona della Pop Art all’Albertina

Una delle mostre più attese dell’anno va in scena all’Albertina (fino al 14 luglio) e rende omaggio al maestro della Pop Art in occasione del suo centesimo compleanno, riunendo oltre 90 dipinti, disegni e sculture da prestigiose collezioni private e istituzioni come il MoMa e il Whitney Museum di New York o la National Gallery di Washington, per offrire ai visitatori un viaggio completo nella creatività di uno degli artisti più influenti del XX secolo, tra iconici capolavori e opere ancora poco note al grande pubblico.


Festival del Gin, Maratona di Vienna e pic nic sul Prater

In continua evoluzione tra tradizione e modernità, Vienna non smette mai di stupire anche dal punto di vista del gusto, dello sport e della natura. 
Il 3 e 4 maggio va in scena il Vienna Gin Festival con più di 50 espositori, degustazioni, seminari, e tanta musica. Il festival si svolge nello straordinario Semperdepot, un immenso deposito e atelier appartenente all’Accademia delle belle arti viennese. 
Per i più sportivi, il 21 aprile 2024 è in programma la tradizionale Vienna City Marathon, con migliaia di corridori che attraversano la Reichsbrücke passando davanti ai prestigiosi edifici imperiali. 
Oasi di relax, con la natura che si risveglia mostrando tutta la sua bellezza, il Prater di Vienna non ha bisogno di presentazioni: su un’area di sei milioni di metri quadrati i prati, i boschi e i corsi d’acqua creano un ambiente ideale per passeggiate rilassanti, escursioni tonificanti, jogging, lunghi giri in bicicletta o un pic nic. 

Schönbrunn nella notte della musica

Un’elegante notte di musica nel Parco della Reggia di Schönbrunn

È l’ensemble fra i più famosi al mondo e ogni anno regala una notte romantica alla sua adorata città: il 7 giugno 2024 l’Orchestra Filarmonica di Vienna dedica ai viennesi il Concerto di una Notte d’Estate, una serata di musica straordinaria (solitamente seguita da almeno 100.000 spettatori) in una splendida cornice, il Parco della Reggia di Schönbrunn.
Il palcoscenico viene rivolto verso la reggia, allestito davanti alla Fontana di Nettuno. L’esibizione inizia al crepuscolo e i meravigliosi giardini barocchi che, con il palazzo, fanno parte del Patrimonio culturale mondiale Unesco, diventano l’originale platea.