Poggio a Caiano: stanza del Novecento, nuova esposizione al Museo Soffici

di Simone Focardi – Al Museo Soffici e del ’900 italiano apre una nuova esposizione, la Stanza del Novecento, in attesa della grande mostra che l’anno prossimo sarà dedicata a Soffici in occasione dei 50 anni dalla sua morte.

Terminata la mostra dedicata alla rivista LACERBA, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Poggio a Caiano propone una nuova esposizione al Museo Soffici e del ’900 italiano, la “Stanza del Novecento”, dal 9 novembre 2013 al 26 gennaio 2014.

Un evento che prelude alla mostra dell’anno prossimo, realizzata nel Museo in occasione dei 50 anni dalla morte di Soffici, dal titolo Giornate di Paesaggio, in cui saranno esposte cinquanta opere dell’artista sul tema del paesaggio.

La Stanza del Novecento, a cura di Luigi Cavallo e Luigi Corsetti, realizzata con il sostegno del Credito Cooperativo Area Pratese, è la prima di una serie di mostre che sotto lo stesso titolo presenteranno ogni anno opere di artisti del Novecento italiano, collegati più o meno direttamente alla figura di Soffici, agli apprezzamenti critici, agli incontri, ai riscontri in aree diverse del nostro Paese. In questa prima sintetica rassegna sono esposte le opere, una per ogni artista, di Felice Carena, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Tullio Garbari, Giorgio Morandi, Filippo de Pisis, Ottone Rosai, Gino Severini, Mario Sironi, Armando Spadini e Lorenzo Viani.

In mostra Giuditta e Oloferne (1935) di Felice Carena, Case sul lago (1927) di Carlo Carrà, Bozzetto per natura morta con l’uva (1931) di Felice Casorati, Cavallo (1938-1939) di Giorgio De Chirico, Composizione mitologica (1930) di Tullio Garbati, Cortile di Via Fondazza (1954) di Giorgio Morandi, Ritratto maschile (1941) di Filippo de Pisis, Le casacce (1922) di Ottone Rosai, La fillette au lapin (1922) di Gino Severini,Ritratto dello scultore Giacomo Manzù (1940) di Mario Sironi, Studio di tacchini (1918) di Armando Spadini e Ritratto del filosofo Brissimisakis(1917) di Lorenzo Viani.

Si tratta di artisti che, come scrive Luigi Cavallo nella presentazione: “… non hanno messo sigilli nei loro anni, ma hanno cercato di proiettare quanto concepito nelle stagioni future, con un ordine che è davvero un richiamo e non un ritorno, proiezione in avanti di modo che i loro insegnamenti, provati con immagini, sperimentati fino al fondo dell’anima, tra dubitazioni, difficoltà umane e di linguaggio, potessero provocare nelle generazioni a venire una competizione più che altro di contenuto filosofico e di intima sostanza espressiva, spirituale, senza dimenticare quale sia il territorio in cui sono nati la storia e l’umanità che hanno segnato il destino italiano”.

Quanto sia feconda la pittura e la scultura del Novecento italiano, rapportata senza pregiudizi con quella europea, è evidenza che non può confondersi con una competizione di area: le espressioni di Sironi e de Chirico, di Severini e Morandi coinvolgono un mondo che si è conquistato un capitolo eletto nella storia dell’arte. Casorati e de Pisis sembrano poli opposti di razionalità e improvviso lirico e suonano come toni ai due estremi della grande tastiera dell’arte. Spadini, che fu sodale di Soffici e mise a partito una eccellente versione italiana delle luci impressioniste, concorre con Carrà a istruire una solida presenza del vero naturale nel vero umano. Garbari e Rosai, differenti visioni, diverse aree culturali, furono però riuniti da Soffici in una indicazione quanto mai precoce, dati come prossimi, sicuri talenti (“La peinture italienne d’aujourd’hui”, La Vraie Italie, Firenze, maggio 1920). Il turbolento Viani è agli antipodi certo di Carena, l’uno nutrito all’inizio da istinti anarchici, l’altro ispirato dall’umanitarismo socialista; poi ciascuno ha lavorato nella propria accademia con risultati che possiamo apprezzare meglio messi a fuoco da una prospettiva distante.
by Simone Focardi – At the Soffici Museum of Italian 900 opens a new exhibition , the Room of the twentieth century , waiting for the big show that next year will be dedicated to Soffici on the occasion of the 50th anniversary of his death .

After the exhibition dedicated to the magazine LACERBA , the Department of Culture of the Municipality of Poggio a Caiano proposes a new exhibition at the Museum of Italian 900 and Soffici , the “Room of the twentieth century ” , from 9 November 2013-26 January 2014.

An event that is a prelude to next year’s show , made in the Museum on the occasion of the 50th anniversary of the death of Soffici , entitled Days of Landscape, which will be exhibited in fifty works by the artist on the theme of landscape .

The Room of the twentieth century , edited by Luigi Luigi Cavallo and Corsetti, organized with the support of the Cooperative Credit Association of Prato Area , is the first in a series of exhibitions under the same title will present every year the works of Italian artists of the twentieth century , connected more or less directly to the figure of Soffici , to critical acclaim , the meetings, the findings in different areas of our country. In this first brief overview displays works , one for each artist , Felice Carena , Carlo Carra, Felice Casorati , Giorgio de Chirico, Tullio Garbari , Giorgio Morandi, Filippo de Pisis , Ottone Rosai , Gino Severini , Mario Sironi, Armando Spadini and Lorenzo Viani .

The exhibition Giuditta e Oloferne (1935) by Felice Carena, Case sul lago (1927 ) by Carlo Carra, bozzetto per natura morta con l’uva (1931) by Felice Casorati , Cavallo ( 1938-1939 ) by Giorgio De Chirico, composizione mitologica (1930) Tullio Garbati , Cortile di Via Fondazza (1954 ) by Giorgio Morandi, ritratto maschile(1941) by Filippo de Pisis le casacce (1922) by Ottone Rosai , la fillette au lapin (1922) by Gino Severini , ritratto dello scultore Giacomo Manzu (1940 ) by Mario Sironi, studio di tacchini ( 1918) Armando Spadini e ritratto del filosofo Brissimisakis (1917 ) by Lorenzo Viani .

These are artists who, like Luigi Cavallo wrote in the presentation: ” … they did not put the seals in their teens , but they tried to project as conceived in future seasons , with an order that is not really a recall and a back, forward projection so that their teachings , tested with images , tested down to the bottom of the soul, between dubitazioni , human difficulties and language, could result in the generations to come a competition that most other philosophical content and substance of intimate expression, spiritual , without forgetting what is the territory where they were born and the history of humanity that have marked the destiny of Italian . ”

How fruitful the painting and sculpture of the twentieth century Italian , without bias compared with that of Europe, is evidence that can not be confused with an area of competition : the expressions of Sironi and de Chirico, Morandi, Severini and involve a world that has earned elected a chapter in art history. Casorati and de Pisis seem to opposite poles of rationality and sudden lyrical tones and sound like the two ends of the large keyboard art . Spadini , who was close friend of Soft and began to party an excellent Italian version of the impressionist lights , competes with Carra to instruct a solid presence in the true nature of the true human being. Garbari and Rosai, different views , different cultural areas , however, were gathered from Plush in a early indication as ever , as data coming , safe talents ( ” La peinture italienne d’aujourd’hui ,” The Vraie Italie, Florence, May 1920 ) . The turbulent Viani is the opposite of course Bottom , one fed from the beginning instincts anarchists , the other inspired socialist humanitarianism , then each worked in his own academy with the results that we can better appreciate focused on a distant prospect .

Pisa: il genio di Andy Warhol sbanca il botteghino!Pisa: the genius of Andy Warhol is sold out!

di Nadia Fondelli – Fino al 2 febbraio 2014 Pisa è capitale della Pop Part ospitando oltre centocinquanta opere provenienti dall’Andy Warhol Museum di Pittsburgh, e da numerose collezioni americane ed europee, ripercorreranno il percorso creativo dell’artista che tanto ha rivoluzionato l’arte del XX secolo.

Dopo le mostre dedicate a Chagall, a Mirò, a Picasso e a Kandinsky, che hanno portato a Pisa oltre 300.000 visitatori in quattro anni, BLU Palazzo d’arte e cultura apre le sue porte quest’anno all’arte creativa di Andy Warhol con quello che è già uno degli eventi clou dell’autunno-inverno 2013-2014 in Italia.
L’esposizione, curata da Walter Guadagnini e Claudia Beltramo Ceppi, presenta circa 150 opere, tra cui 20 fotografie Polaroid, in grado di ripercorrere l’itinerario creativo dell’autore che tanto ha rivoluzionato l’arte del XX secolo, grazie alla collaborazione con l’Andy Warhol Museum di Pittsburgh, che custodisce una larga parte dl suo lascito, e al supporto di alcune storiche collezioni, come quelle delle gallerie Sonnabend, Feldman, Goodmann di New York, di musei europei come il Museo d’arte moderna e contemporanea Berardo di Lisbona, il Museo d’arte moderna di Nizza, l’Albertina e il Mumok di Vienna, oltre ad alcuni capolavori da raccolte pubbliche e private italiane, come la Collezione Lucio Amelio o la Collezione UniCredit.

Da segnarsi in agenda e non perdere! Fino al 2 febbraio 2014.
by Nadia Fondelli – Up to 2 February 2014 Pop Part Pisa is the capital of hosting more than one hundred and fifty works from dall’Andy Warhol Museum in Pittsburgh , and numerous American and European collections , will trace the artist’s creative development which has greatly revolutionized the art of the twentieth century.

After the exhibitions dedicated to Chagall , Miró , Picasso and Kandinsky , led to Pisa than 300,000 visitors over the four years of art and culture BLU Palace opens its doors this year to creative art of Andy Warhol with that which is already one of the highlights of the autumn – winter 2013-2014 in Italy.
The exhibition, curated by Walter Guadagnini and Claudia Beltramo Ceppi, presents about 150 works , including 20 Polaroid photographs , providing a survey of the author’s creative journey which has so revolutionized the art of the twentieth century , thanks to the collaboration with the Andy Warhol Museum in Pittsburgh , which contains a large part of his legacy dl , and the support of some of the historic collections , such as those of the galleries Sonnabend , Feldman, Goodman in New York, of European museums like the Museum of modern and Contemporary Art Berardo in Lisbon , the Museum of Modern Art in Nice, the Albertina and the MUMOK in Vienna , as well as some masterpieces by Italian public and private collections , such as the collection Lucio Amelio or the UniCredit Collection .

To write down in your diary and do not miss ! Up to 2 February 2014.

Firenze: capolavori impressionisti a Palazzo PittiFlorence: impressionist masterpieces at the Pitti Palace

di Nicoletta Curradi – Dal 24 settembre 2013 al 5 gennaio 2014 Firenze ospita nella Reggia di Palazzo Pitti una preziosa rassegna di pittura impressionista. 12 capolavori dal Museo d’Orsay vengono esposti nel Salone da Ballo del Quartiere d’Inverno della Galleria d’arte moderna.

Lo straordinario evento è frutto di uno scambio fra i due importanti istituti museali francese e italiano. Infatti il Museo d’Orsay, nel segno della reciprocità, ha prestato i 12 capolavori impressionisti a seguito dell’importante contributo della Galleria d’arte moderna alla realizzazione a Parigi, presso il Museo de l’Orangerie dal 10 aprile al 22 luglio scorsi, della mostra “I macchiaioli des impressionistes italiens?”.

Afferma la Soprintendente Cristina Acidini: “Si tratta di una mostra selettiva e meditata che, nel prendere le distanze dall’inflazionata usanza di esporre una “manciata” di quadri impressionisti per garantire agli organizzatori un sicuro successo ovunque nel mondo, si propone di rinnovare per i Fiorentini e per il pubblico internazionale di Palazzo Pitti l’incontro con la pittura impressionista entro la cornice dei confronti, delle suggestioni, dei ritmi dei quali solo Palazzo Pitti è depositario”.

19 capolavori dei maggiori protagonisti del movimento toscano, oltre al prezioso Album lo Zibaldone di Telemaco Signorini, sono usciti per 3 mesi dalla galleria fiorentina, l’istituzione che possiede la più importante raccolta di opere del movimento macchiaiolo. Così la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti ha voluto dare il proprio sostanziale contributo a questo scambio culturale che mette in luce sincronicità del sentire e analogie di ricerca fra artisti francesi e italiani nella seconda metà dell’Ottocento.
Due Degas, due Monet, due Cézanne, due Renoir, due Pissarro, un Fantin Latour oltre ad un’ opera di Paul Guigou in mostra potrebbero suggerire ulteriori strade di studio e ricerca tese a mettere in luce alcune possibili contaminazioni tra le due culture francese e toscana, che possono aver costituito un punto di riferimento essenziale anche per le esperienze del nostro Novecento.

Le opere provenienti dal Museo d’ Orsay troveranno ad accoglierle in mostra due Pissarro Il taglio della siepe e l’Approssimarsi della bufera, oltre ad un piccolo olio di Alphonse Maureau Sulle rive della Senna, che facevano parte della collezione di Diego Martelli – critico d’arte molto vicino ai pittori macchiaioli nonché uno dei primi sostenitori in Italia dell’impressionismo – e furono da lui legati al museo con atto testamentario del 1894. Martelli aveva del resto sempre sperato, e lo aveva scritto più volte, di unire queste sue opere ad alcune tele di Fattori, di Gioli e di altri esponenti del movimento macchiaiolo per dimostrare, attraverso un confronto diretto tra le opere, le somiglianze tra i due linguaggi.
La mostra non intende esporre queste opere impressioniste e di altri esponenti di punta dell’ Ottocento francese come una rara occasione per riflettere sul pensiero culturale e filosofico che aveva portato a risultati così moderni già verso gli anni 70 dell’Ottocento.

Due le sezioni: la prima l’En plein air dedicata alle rappresentazioni di esterni: ai paesaggi ed al rapporto con la luce e le sue vibrazioni, iniziando da una Lavandaia di Paul Guigou del 1860, uno studio di nudo femminile di Auguste Renoir del 1875-76, per proseguire con Camille Pissarro, Sentiero in mezzo al bosco in estate, del 1877, mentre il L’ approssimarsi della bufera, del medesimo anno, è della Galleria d’arte moderna così come Il taglio della siepe del 1878. Sempre di Pissarro Un angolo di giardino all’Hermitage del 1877, mentre di Claude Monet la tavola del 1875 raffigurante Les Tuileries e del 1890 La Senna a Port – Villez .

La seconda sezione, dedicata agli interni, si apre con la Lettrice del 1861, e procede con un interno di natura collettiva e sociale, la Prova di balletto sulla scena del 1874, uno dei capolavori di Edgard Degas, poi con il Ritratto di donna con un vaso di porcellana del 1872 per giungere alle due nature morte di Cèzanne Il vaso blu del 1889-90 e Natura morta con cassetto aperto del 1877-79 e, a conclusione del percorso, un ritratto del 1911 di Augusto Renoir Gabriella con la rosa.

La mostra é stata curata – così come il catalogo edito da Sillabe – da Simonella Condemi e Rosanna Morozzi e promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti e Firenze Musei.
Oltre ai capolavori impressionisti, prestito eccezionale dal Museo d ‘Orsay, il visitatore dal prossimo 30 settembre con lo stesso biglietto d’ingresso alla mostra potrà vedere non solo la collezione stabile della Galleria d’arte moderna, ma anche presso l ‘Andito degli Angiolini l’esposizione Ottocento Novecento. Acquisizioni 2008-2012, dove si presenteranno 30 opere acquistate dallo stesso museo o pervenutegli per donazione in quell’intervallo di tempo.
Inoltre alla fine di ottobre, nello stesso Andito degli Angiolini, avrà luogo una personale del pittore Possenti, a cura di Antonio Paolucci.
Tutte queste iniziative, insieme alle visite guidate gratuite nel quartiere della Duchessa d’Aosta ogni martedì fino al 17 dicembre, documentano un autunno molto intenso di eventi culturali promosso dalla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti.

Foto: Edgar Degas (Parigi 1834 – 1917) Répètition d’un ballet sur la scène (Prova di balletto sulla scena) 1874, olio su tela. Parigi, Musée d’Orsayby Nicoletta Curradi – From 24 September 2013 to January 5, 2014 Florence is home to the Royal Palace of the Pitti Palace a precious order viagra collection buy cialis of Impressionist painting . 12 masterpieces from the Musée d’Orsay are presented in the Ballroom of the Winter Quarter of the Gallery of Modern Art .

The extraordinary event is the result of an exchange between the two major museum institutions French and Italian . In fact, the Musée d’Orsay , in a sign of reciprocity, lent 12 Impressionist masterpieces as a result of the important contribution of the Gallery of Modern Art to the realization in Paris, at the Musée de l’ Orangerie from 10 April to 22 July this year , the exhibition “The macchiaioli Impressionistes des italiens ? ” .

Superintendent Cristina Acidini says : ” This is a show that selective and deliberate , to distance dall’inflazionata custom of exposing a ” handful ” of Impressionist paintings to the organizers to ensure a successful anywhere in the world , it is proposed to renew for the Florentines and the international audience of Palazzo Pitti meeting with Impressionist painting within the frame of the comparisons , the temptations , the rhythms of which only the Pitti Palace is a repository ” .

19 masterpieces of the greatest protagonists of the movement Tuscan valuable addition to the album Zibaldone Signorini , went out for 3 months from the Florentine gallery , the institution that owns the most important collection of works of the movement macchiaiolo . So the Modern Art Gallery of Palazzo Pitti wanted to give their substantial contribution to this cultural exchange that highlights the synchronicity of feeling and similarities between research French and Italian artists in the second half of the nineteenth century .

Two Degas, Monet two two Cézanne, Renoir two two Pissarro, a Fantin Latour as well as a ‘ work of Paul Guigou on display may suggest further ways of study and research aimed at highlighting some of the possible contamination between the two cultures, French and Tuscan , which may have been an essential point of reference for the experiences of our twentieth century.

The works from the Museum d ‘ Orsay will welcome them exhibited two Pissarro The cutting of the hedge and the approach of the storm , as well as a small oil Alphonse Maureau On the banks of the Seine , which were part of the collection of Diego Martelli – critic ‘ art very close to the painters macchiaioli as well as an early proponent of Impressionism in Italy – and were linked by him to the museum with testamentary act of 1894. Martelli had always hoped the rest , and had written several times to combine these works with some paintings by Fattori, Gioli and other members of the movement macchiaiolo to demonstrate, through a direct comparison between the works , the similarities between the two languages .

The exhibition does not intend to expose these impressionist works and other leading exponents of the ‘nineteenth century French as a rare opportunity to reflect on the cultural and philosophical thought which had led to modern results so early as the 70 century.

There are two sections: the first the En plein air devoted to representations of external : the landscapes and the relationship with light and its vibrations , starting with a Washerwoman by Paul Guigou of 1860 , a study of female nude by Auguste Renoir , 1875 -76 , followed by Camille Pissarro , Footpath in the woods in the summer of 1877 , while the L ‘ approach of the storm , of the same year, the Gallery of modern Art as well as cutting the hedge in 1878 . Increasingly Pissarro A corner of the garden at the Hermitage in 1877 , while the table of Claude Monet in 1875 and depicting Les Tuileries , 1890 The Seine at Port – Villez .

The second section is devoted to the interior, opens with the Reader in 1861 , and proceeds with an interior of collective and social nature , the Rehearsal on the scene in 1874 , one of the masterpieces by Edgar Degas, then with the Portrait of a woman with a porcelain vase of 1872 to reach the two still lifes of Cezanne the Blue Vase of 1889-90 and Still life with open drawer of 1877-79 and , at the conclusion of the course, a portrait of 1911 by Augusto Renoir Gabriella with the rose.

The exhibition has been organized – as well as the catalog published by Syllables – from Simonella Condemi and Rosanna Morozzi and promoted by the Ministry of assets and cultural activities and tourism with the Regional Directorate for Cultural Heritage and Landscape of Tuscany, the Superintendence for the Historical, Artistic and Ethno-anthropological Heritage and for the Museum of the City of Florence , the Gallery of modern Art, Palazzo Pitti and Florence Museums .

In addition to the Impressionist masterpieces , outstanding loan from the Museum d ‘ Orsay, the visitor since 30 September with the same entrance ticket to the exhibition can see not only the permanent collection of the Gallery of Modern Art , but also at the ‘ A passage of Angiolini exposure nineteenth century. Acquisitions 2008-2012 , where he will present 30 works purchased by the museum itself or communicated to him by donation in that time interval.

Also by the end of October, in the same Andito degli Angiolini , there will be a staff of the painter Mighty , curated by Antonio Paolucci .

All these initiatives , along with free guided tours in the neighborhood of the Duchess d’Aosta every Tuesday until December 17th , documenting a very autumn of cultural events organized by the Modern Art Gallery Pitti Palace.

Photo: Edgar Degas ( Paris 1834-1917 ) Repetition of a ballet sur la scène ( Rehearsal on the scene ) , 1874, oil on canvas. Paris, Musée d’Orsay

Firenze: nell’anno del mondiale bici in mostra

di Simone Focardi – Il mondiale di ciclismo si avvicina sempre più e Firenze e la Toscana non si fanno trovare impreparate all’evento proponendo anche, al Museo Galileo (fino al 17 novembre) un’appassionante ed originale esposizione che racconta la storia della bicicletta.

Due sezioni che illustrano una storia poco nota ricca di sorprese. Nella prima sezione sono esposti antichi bicicli che fanno parte delle collezioni del Museo Galileo, solitamente conservati nei depositi.
Gravemente danneggiati durante l’alluvione di Firenze del 1966 e successivamente restaurati, sono stati donati da vari collezionisti.
L’originale raccolta spazia dalla draisina, l’antenato della bicicletta che si spingeva con i piedi, allo “scuotiossa”, il primo velocipede dotato di pedali e freni, ai bicicli dalle grandi ruote anteriori fino ai più recenti “bicyclette” e “bicicletto”.

La seconda sezione è dedicata alle cosiddette “biciclette dei mestieri”. Vere e proprie botteghe ambulanti, veicoli modificati e attrezzati con vari strumenti per lo svolgimento di diverse attività e risalenti al periodo tra i primi anni del Novecento e il secondo dopoguerra che offrono uno spaccato di vita popolare e documentano antichi mestieri, come l’arrotino, il calzolaio, il burattinaio, alcuni dei quali oggi scomparsi.
Le biciclette esposte costituiscono una selezione della collezione di Marco Paoletti.

La mostra è ideata e curata dal Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza, in collaborazione con Comune di Firenze, Collezione Marco Paoletti, Fondazione Sistema Toscana, Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group e con la partecipazione di Biblioteca delle Oblate – Archivio Storico Comunale Firenze.

L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto del museo. Infohttp://mostre.museogalileo.it/biciclette

 

by Simone Focardi – The cycling worldchampionship is www semenax com getting closer and Florence and Tuscany you do find unprepared proposing event, the Galileo Museum (until 17 November) an exciting and original exhibition which tells the story of the bicycle.

 

Two sections that illustrate a little-known story full of surprises. In the first section are exposed antique bicycles that are part of the collections of the Museo Galileo, usually kept in storage.
Severely damaged during the flood in Florence in 1966 and subsequently restored, have been donated by various collectors.
The original collection ranges from the dandy horse, the ancestor of the bicycle that went with the feet, the “scuotiossa”, the first velocipede with pedals and brakes as bicycles from the large front wheels to the most recent “bicyclette” and “Biker “.

The second section is devoted to the so-called “bicycle crafts.” Real street shops, modified vehicles and equipped with various tools for carrying out different activities and dating from the early years of the twentieth century and the Second World War that offer a glimpse of everyday life and documenting ancient crafts, such as the grinder, the shoemaker, the puppeteer, some of which have now disappeared.
The bikes on display are a selection of the collection of Marco Paoletti.

The exhibition is conceived and curated by Museo Galileo – Institute and Museum of the History of Science, in collaboration with the City of Florence, Collection Marco Paoletti, Fondazione Sistema Toscana, Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group and with the participation of the Oblate Library – Historical Archive Comunale Florence.

Admission to the exhibition is included in the museum ticket. Info: http://mostre.museogalileo.it/biciclette

Montevarchi: l’alluminio in mostraMontevarchi: aluminum exhibitions

by redaction – Fino all’8 settembre il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento, museo civico unico in Italia che per vocazione è interamente dedicato alla scultura, in via Trieste 1 a Montevarchi, ospita la mostra “Alluminio. Tra Futurismo e Contemporaneità, un percorso nella scultura italiana sul filo della materia”. Evento che rientra nel progetto “Contemporaneamente…al Cassero!

Suggestioni, poetiche, linguaggi e approfondimenti sulla scultura italiana contemporanea”, realizzato dal Comune di Montevarchi, Assessorato alla Cultura, curato dal direttore scientifico de “Il Cassero” Alfonso Panzetta, finanziato insieme alla Regione Toscana nell’ambito di “Toscanaincontemporanea 2012” e sostenuto da CiAl – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo dell’Alluminio, official partner dell’evento.

Questa mostra, che rappresenta  l’evento di punta del progetto, è dedicata all’approfondimento, di taglio storico – tematico, sull’utilizzo di uno dei materiali (medium), della scultura contemporanea come l’alluminio.

Sono oltre 60 le opere esposte provenienti da collezioni pubbliche, archivi e fondazioni private, di artisti come Thayaht e Ram, Regina e Renato Di Bosso, ma anche Bruno Munari e Valeriano Trubbiani, Dadamaino e Gilberto Zorio, e tanti altri scultori che hanno usato l’alluminio per le loro opere.

Un materiale che è comparso nella scultura italiana a partire dalla metà degli anni Dieci del ‘900 fornendo agli artisti nuove e inattese frontiere espressive per tutto il XX secolo, fino alle nuove generazioni del XXI secolo.
Una mostra che non intende essere esaustiva ma avviare, attraverso una congrua selezione di opere, una riflessione sul tema documentando le diverse tecniche d’impiego e le differenti potenzialità comunicative di questo materiale.

Questo racconto trasversale parte dal secondo Futurismo degli anni Venti e Trenta, dove viene messo in evidenza il diverso utilizzo dell’alluminio in relazione al linguaggio plastico scelto dagli artisti; dalle “sintesi plastiche” alle “aereosculture”, fino agli “spazialismi” che precedono la Seconda Guerra Mondiale ( scultori come Mino Delle Site, Wladimiro Tulli, Sante Monachesi), passando per gli scultori più legati al “Novecento” italiano (Lina Arpenani, Carlo Lorenzetti, Giangiacomo Barbieri).

Sono poi presentati alcuni esempi delle prime ricerche informali e astratte del dopoguerra (Alfio Castelli, Francesco Somaini, Ernesto Galeffi), per poi proseguire con la poetica delle “strutture” e delle superfici “optical” degli scultori attivi negli anni Sessanta (Getulio Alviani, Nane Zavagno, Diana Baylon, Bruno Munari) e con l’uso dell’alluminio da parte degli artisti della “figurazione astratta” e dell’“arte povera” attivi tra gli anni Settanta e Novanta.

Infine una selezione di opere, datate dopo il 2000 (Rivalta, Grassino, Garbolino Rù, Borrelli, Loretti), riguarda autori emergenti  che impiegano questo metallo in modo sempre più costante e originale.

La mostra è allestita in due sedi: lo spazio mostre temporanee Ernesto Galeffi, via Burzagli 43, per quanto riguarda la sezione storica con le opere del XX secolo, e le sale permanenti de “Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento”, via Trieste 1, per quella contemporanea del XXI secolo.

Informazioni: tel.0559108274. E-mail: info@ilcasseroperlascultura.it sito web:www.ilcasseroperlascultura.it Il Cassero è anche su Facebook e Youtube.

by redaction – Until 8 September, the mold for the HGH nineteenth and twentieth century Italian sculpture, museum, unique in Italy for that vocation is entirely devoted to sculpture, in Trieste 1 in Montevarchi, hosts the exhibition “Aluminium. Between Futurism and Modernity, a path in Italian sculpture on the edge of matter. ” Event part of the project “… At the same time the castle keep!

Suggestions, poetic language and insights on contemporary Italian sculpture “, produced by the City of Montevarchi, Department of Culture, edited by the scientific director of” The Keep “Alfonso Panzetta, funded with the Region of Tuscany in the context of” Toscanaincontemporanea 2012 “and supported CiAl – National Consortium for the Recovery and Recycling of Aluminium, official partner of the event.

This exhibition, which is the flagship event of the project is dedicated to deepening, cutting historical – thematically, using one of the materials (medium), contemporary sculpture such as aluminum.

More than 60 works on display from public collections, archives, and private foundations, by artists such as Thayaht and Ram, Queen and Renato Di Bosso, but also Bruno Munari and Valerian Trubbiani, Dadamaino and Gilberto Zorio, and many other sculptors who have used the ‘aluminum for their works.

A material that has appeared in the Italian sculpture from the middle of the second decade of the 900 artists providing new and unexpected expressive frontiers throughout the twentieth century, until the new generations of the XXI century.
An exhibition that is not meant to be exhaustive but to start, through a fair selection of works, a reflection on documenting the various techniques of application and the different communicative potential of this material.

This story starts from the second cross-Futurism of the twenties and thirties, where it is highlighted the different use of aluminum in relation to the plastic language chosen by the artists, the “synthetic plastic” to “aereosculture”, to the “spazialismi” preceding World War II (sculptors such as Mino Delle Site, Wladimiro Tulli, Sante Muniz), passing through the sculptors more related to the “Novecento” Italian (Lina Arpenani, Carlo Lorenzetti, Giangiacomo Barbieri).

Are then presented some examples of early research and informal post-war abstract (Alfio Castelli, Francesco Somaini, Ernesto Galeffi), then continue with the poetry of the “structures” of the surfaces and “optical” the sculptors active in the sixties (Alviani, Nane Zavagno, Diana Baylon, Bruno Munari) and with the use of aluminum by the artists of the “abstract representation” and ‘”arte povera” active between the seventies and nineties.

Finally, a selection of works, which date after 2000 (Rivalta, Grassino, Garbolino Rù, Borrelli, Loretti) concerns emerging authors who employ this metal in a more consistent and original.

The exhibition is staged in two locations: the temporary exhibitions space Ernesto Galeffi, via Burzagli 43, with regard to the historical section with the works of the twentieth century, and permanent theaters of “The formwork for the nineteenth and twentieth century Italian sculpture “, via Trieste 1, for that contemporary twenty-first century.

Information: tel.0559108274. E-mail: info@ilcasseroperlascultura.it website: www.ilcasseroperlascultura.it The Castle is also on Facebook and Youtube.

Cecina: il festival dedicato alla letteraturaCecina, the festival dedicated to literature

di redazione –  Incontri con gli autori, spazi lettura, eventi e musica. Per tre giorni la centralissima Piazza Guerrazzi di Cecina, sulla Costa degli Etruschi, sarà un vero e proprio salotto letterario grazie alla prima edizione di “Cecinautori. Festival della letteratura, delle arti e dello spettacolo”.

Un nuovo festival dedicato alla letteratura e ai libri che si svolgerà venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 agosto organizzato dalla Fondazione Culturale Hermann Geiger. Ideale prosecuzione di “Un Parco di Autori”, fortunatissimo evento che per tre anni ha portato sulla Costa Etrusca tra i più grandi nomi della cultura italiana, che da quest’anno il festival si sposta nel pieno centro di Cecina.

Tante le novità di questa manifestazione, direzione artistica di Alessandro Schiavetti, che mira a collocarsi tra gli eventi estivi di punta nel panorama toscano e nazionale tra quelli dedicati alla letteratura e ai libri.
Tra gli ospiti già confermati uno dei grandi del cinema italiano, Giuseppe “Pupi” Avati, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore, la scrittrice Antonella Boralevi, lo scrittore e sceneggiatore, nonché sindaco del comune di Rosello Federico Moccia e l’esperto di comunicazione Marco Santarelli, ma non mancheranno ancora molte sorprese.

Ogni giorno si alterneranno incontri e dibattiti con gli scrittori più amati che presenteranno le loro opere, i loro punti di vista, i loro pensieri con tre appuntamenti.
Alle 19 l’incontro dedicato alla letteratura e saggistica, alle 21.30 con il grande autore presentato dalla giornalista e scrittrice Elena Torre e alle 23  con la scienza.
Infine la novità del Premio Letterario Fondazione Culturale Hermann Geiger che sarà assegnato da una apposita giuria ad un giovane autore esordiente che ha già pubblicato un libro.
La consegna del premio domenica 4 agosto. Tutta la manifestazione ad ingresso libero info e programma: www.cecinautori.it  tel. 0586.635011.

by redaction –  Meetings with authors, reading areas, events and music. For three days the Guerazzi Piazza di Cecina, on the Etruscan Coast, is a veritable literary salon thanks to the first edition of “Cecinautori. Festival of literature, arts and entertainment. ”

A new festival dedicated to literature and books that will take place on Friday 2, Saturday 3 and Sunday, 4 August organized by the Fondazione Culturale Hermann Geiger. Ideal continuation of “A Park for Authors” lucky event that for three years has brought on the Etruscan Coast of the biggest names of Italian culture, which this year the festival moves to the center of Cecina.

Several news of this event, the artistic direction of Alexander Schiavetti, which aims to rank among the events in the peak summer Tuscan landscape and national level between those devoted to literature and books.
Among the guests already confirmed one of the greats of Italian cinema, Giuseppe “Pupi” Avati, director, screenwriter, film producer and writer, author Antonella Boralevi, writer and screenwriter, as well as the mayor of Rosello Federico Moccia and the expert communication Marco Santarelli, but there will be many more surprises.

Each day will alternate meetings and discussions with the most beloved writers who will present their works, their points of view, their thoughts with three appointments.
19 At the meeting devoted to literature and non-fiction, at 21.30 with the great author presented by journalist and writer Elena Torre and 23 with science.
Finally, the novelty of the Fondazione Culturale Hermann Geiger Literary Prize will be awarded by a special jury to a young novice author who has already published a book.
The award ceremony Sunday, Aug. 4. The whole event with free admission and program info: www.cecinautori.it tel. 0586.635011.