Firenze: una grande prima nazionale al Cestello

[:it]insieme_a_te_non_ci_sto_piu_teatro_spettacolo_2017_02_15-e1487179288548Lo storico teatro fiorentino del Cestello, cuore pulsante dell’Oltrarno lancia con una prima nazionale di grande livello il 24, 25 e 26 febbraio.

Venerdì 24 febbraio esordisce il nuovo spettacolo della coppia Marco Morandi e Matteo Vacca che insieme alle affascinanti e talentuose Francesca Bellucci, Francesca Milani e Ludovica di Donato saranno protagonisti della commedia di Adriano Bennicelli “Insieme a te non ci sto più”, con Matteo Vacca anche alla regia.
Uno spettacolo che debutta in prima nazionale sul palco del Teatro di Cestello venerdì 24 a domenica 26 febbraio (venerdì e sabato ore 20,45 – domenica ore 16,45).
Marco Morandi, figlio d’arte di Gianni Morandi e di Laura Efrikian e Francesca Bellucci hanno presentato alla stampa lo spettacolo.

Sulla scena  saranno rispettivamente Ernesto murature rumeno, laureato in psicologia e giunto in Italia all’indomani della caduta del muro di Berlino e delle fine del regime di Ceaucescu e Aisha, affascinante zingara ammaliatrice capace di guardare avanti nel futuro.

I loro destini si intrecceranno rocambolescamente con quelli di una coppia giovane in crisi di identità, formata da Andrea architetto frustrato da curiosi clienti che gli chiedono colonne e archi a tutto sesto in micro saloni di bilocali, e Arianna casalinga che la notte sogna di scongelare pesci, come metafora allo stato del proprio rapporto coniugale.

Siamo a Roma nel 1989, anno di grandi sconvolgimenti della storia che rispecchiano nelle crisi personali dei protagonisti e nel crollo non solo dei regimi dell’Est dei loro sogni e ideali di vita.

“L’intreccio è fresco e brillante – spiega Morandi – e per quanto ambientato nell’89, io avevo 15 anni, di un’attualità incredibile, anche perché quella è una data spartiacque e ciò che viviamo oggi, compresa la caduta degli ideali e il senso di smarrimento conseguente,ne è una diretta conseguenza.”

“Nella commedia si racconta la difficoltà di comunicazione in un rapporto di coppia – gli fa eco Francesca Bellucci, che nell 1989 di anni ne aveva invece appena uno – ma anche la diffidenza e il pregiudizio verso il prossimo, verso chi viene da fuori, che nel nostro caso sono il muratore rumeno e la zingara, ma oggi sappiamo bene quanti arrivi ci sono “da fuori” e quanto questi pregiudizi sono amplificati”.

Info: Teatro di Cestello, da venerdì 24 a domenica 26 febbraio. Prenotazioni 055.294609[:en]Lo storico teatro fiorentino del Cestello, cuore pulsante dell’Oltrarno lancia con una prima nazionale di grande livello il 24, 25 e 26 febbraio.

Venerdì 24 febbraio esordisce il nuovo spettacolo della coppia Marco Morandi e Matteo Vacca che insieme alle affascinanti e talentuose Francesca Bellucci, Francesca Milani e Ludovica di Donato saranno protagonisti della commedia di Adriano Bennicelli “Insieme a te non ci sto più”, con Matteo Vacca anche alla regia.

insieme_a_te_non_ci_sto_piu_teatro_spettacolo_2017_02_15-e1487179288548Uno spettacolo che debutta in prima nazionale sul palco del Teatro di Cestello venerdì 24 a domenica 26 febbraio (venerdì e sabato ore 20,45 – domenica ore 16,45).
Marco Morandi, figlio d’arte di Gianni Morandi e di Laura Efrikian e Francesca Bellucci hanno presentato alla stampa lo spettacolo.

Sulla scena  saranno rispettivamente Ernesto murature rumeno, laureato in psicologia e giunto in Italia all’indomani della caduta del muro di Berlino e delle fine del regime di Ceaucescu e Aisha, affascinante zingara ammaliatrice capace di guardare avanti nel futuro.

I loro destini si intrecceranno rocambolescamente con quelli di una coppia giovane in crisi di identità, formata da Andrea architetto frustrato da curiosi clienti che gli chiedono colonne e archi a tutto sesto in micro saloni di bilocali, e Arianna casalinga che la notte sogna di scongelare pesci, come metafora allo stato del proprio rapporto coniugale.

Siamo a Roma nel 1989, anno di grandi sconvolgimenti della storia che rispecchiano nelle crisi personali dei protagonisti e nel crollo non solo dei regimi dell’Est dei loro sogni e ideali di vita.

“L’intreccio è fresco e brillante – spiega Morandi – e per quanto ambientato nell’89, io avevo 15 anni, di un’attualità incredibile, anche perché quella è una data spartiacque e ciò che viviamo oggi, compresa la caduta degli ideali e il senso di smarrimento conseguente,ne è una diretta conseguenza.”

“Nella commedia si racconta la difficoltà di comunicazione in un rapporto di coppia – gli fa eco Francesca Bellucci, che nell 1989 di anni ne aveva invece appena uno – ma anche la diffidenza e il pregiudizio verso il prossimo, verso chi viene da fuori, che nel nostro caso sono il muratore rumeno e la zingara, ma oggi sappiamo bene quanti arrivi ci sono “da fuori” e quanto questi pregiudizi sono amplificati”.

Info: Teatro di Cestello, da venerdì 24 a domenica 26 febbraio. Prenotazioni 055.294609
insieme_a_te_non_ci_sto_piu_teatro_spettacolo_2017_02_15-e1487179288548[:]

Lamporecchio: riparte dall’arte greca la nuova stagione di Villa Rospignosi

Lamporecchio: riparte dall’arte greca la nuova stagione di Villa Rospignosi

[:it]img_2di redazione – Da anni seguiamo con attenzione la rinascita e il recupero di pezzi di storia e in quest’ottica si inserisce perfettamente la nuova vita di Villa Rosignosi di Lamporecchio che oggi non solo è una villa da visitare, ma anche la sede di un ristorante stellato e il cuore di un progetto artistico espositivo di grande respiro.

È con l’artista greca Paulina Cassimatis che la rinata Villa Rospigliosi a Lamporecchio riprende il percorso culturale dedicato all’arte contemporanea.
La villa recuperata dopo decenni di abbandono che si trova in una delle più dolci e affascinanti zone della Toscana (meno battute dal turismo massificato) fu la dimora progettata da Gian Lorenzo Bernini per papa Clemente IX, al secolo Giulio Rospigliosi, ed è stata oggi messa anche a disposizione della comunità grazie ad un restauro privato.

E’ visitabile al pubblico dal martedì alla domenica e si possono ammirare, oltre alle pitture e allo splendido giardino all’italiana anche le opere di artisti contemporanei che in una visione virtuosa di coinvolgere l’antico col moderno la proprietà porta avanti con un progetto concreto di valorizzazione.

L’esposizione che si inaugura domani 22 ottobre 2016 fanno allargare alla fu dimora storica di Papa Clemente IX i propri orizzonti al di là dei confini nazionali.

img_3Paulina Cassimatis è un’artista nata ad Atene, dove insegna arte scultorea al White Touch Studio da lei fondato e diretto e il suo percorso di studi, prima alla Brighton College of Technology e poi alla Middlesex University di Londra (dove nel 1996 ha ottenuto la Bachelor of Arts), le ha permesso di comprendere al meglio la strada intrapresa fin dalla più tenera età.
La tecnica che la contraddistingue  è classica e si basa su due elementi fondamentali: la tradizione del ritratto e la bellezza statuaria dell’arte greca.§

Il suo obiettivo è l’indagine dell’umano che viene rappresentato realisticamente anche con un uso del colore che miscela i differenti modelli in un ritratto unico e universale, senza distinzione di stile, classe, sesso o popolarità.  Le sue figure, che si tendono con slancio verso l’alto oppure raccolte e morbide, preservano la mano dell’artista presente e ancora vibrante nell’atto della creazione.
Un racconto, quello della Cassimatis, che attraversa le emozioni per spingersi fino alla spiritualità intrinseca che si trova in ogni essere, una chiave di lettura che ben si evidenzia nelle ultime opere.

I 22 lavori che entreranno a far parte dell’esposizione a Villa Rospigliosi abbracciano il lavoro di dieci anni, dal 2005 al 2016.

Alla presentazione di sabato 22 ottobre alle ore 18.00 saranno presenti l’artista, il sindaco del Comune di Lamporecchio Alessio Torrigiani, l’Assessore alla cultura Monica Cetraro e Paola d’Ugo Respondabile Villa Rospigliosi. Il maestro Luca Torrigiani accompagnerà l’inaugurazione al piano.
A seguire cocktail offerto dal ristorante guidato dallo stellato chef Igles Atman Restaurant.

Info:
Villa Rospignosi, Frazione Spicchio, Lamporecchio (Pistoia)
Tel. 348 2389296
www.villarospignosi.com

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Valdera: il diamante della terra alla conquista del mondo

[:it]tartufo-bianco-di-albadi redazione – Che l’estate è ormai spalle lo si capisce dalle giornate più corte, il primo fresco e la pioggia che riempie le giornate. Ottobre, il primo mese autunnale è quello dei funghi porcini, del marrone e del tartufo. In Toscana siamo ricchi di tutti questi tre meravigliosi prodotti.

Se la Garfagnana, la Lunigiana, l’Amiata e il Casentino sono il regno del porcino, il Mugello quello del marrone e la Valdera la vena tartufigena più importante non solo di Toscana, ma dell’Italia intera.

La festa del tartufo più famosa è senza ombra di dubbio quella di San Miniato che chiude la stagione e che quest’anno si celebra nei week end di novembre 12, 13, 19, 20, 26, 27 novembre e 3 e 4 dicembre.
Un’evento importante e consolidato che quest’anno attende anche il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina per parlare della sua valorizzazione e che ha oltre 120 espositori.
Ogni week end è dedicato ad un tema specifico: il primo sarà dedicato a Pinocchio il burattino più famoso del mondo, che ha i suoi “natali” proprio a San Miniato Basso, luogo al quale si ritiene che Carlo Lorenzini si sia ispirato per dare il nome al suo personaggio.

Ma la stagione del tartufo si è aperta il 24 e 25 settembre a La Serra di San Miniato e proseguita il 1 e 2 ottobre a Corrazzano.
Nel week end 9 e 10 ottobre la festa si ssposta nel comune  di Palaia dove a Forcoli è l’unico museo del tartufo a casa Savini.
Una memoria di cinque generazioni di tartufai quella della famiglia che ha creato la Savini Museum che racconta  storie antiche e presenti. Dai video ai vecchi attrezzi per la storia di una famiglia che dal 1920 è mastra dell’ arte di andar a tartufi. La superstar del museo è il tartufo da Guiness dei primati, ritrovato nei boschi intorno a Palaia nel 2007. 1.497 grami di storia.
L’occasione della visita al museo è perfetta per scoprire la Mostra Mercato che fra espositori, degustazioni ha nel food contest “a coppie” il suo momento clou.

Lo show del diamante del bosco prosegue a Balconevisi il 15 e 16 ottobre, a Ponte a Egola il 22 e 23 ottobre quando anche Volterra con la sua tradizionale Volterragusto che prosegue anche nel week end suggestivo del 29, 30 ottobre festeggerà insieme al tartufo bianco le eccellenze di toscana in uno dei luoghi più affascinanti della regione.
Spostandosi nella provincia di Firenze è da segnalareTartufesta di Montaione unica località della provincia fiorentina ricca del prezioso tubero dove le specialità culinarie a base di tartufo faranno da padrone nel week end 29 e 30 ottobre.[:en]tartufo-bianco-di-albadi redazione – Che l’estate è ormai spalle lo si capisce dalle giornate più corte, il primo fresco e la pioggia che riempie le giornate. Ottobre, il primo mese autunnale è quello dei funghi porcini, del marrone e del tartufo. In Toscana siamo ricchi di tutti questi tre meravigliosi prodotti.

Se la Garfagnana, la Lunigiana, l’Amiata e il Casentino sono il regno del porcino, il Mugello quello del marrone e la Valdera la vena tartufigena più importante non solo di Toscana, ma dell’Italia intera.

La festa del tartufo più famosa è senza ombra di dubbio quella di San Miniato che chiude la stagione e che quest’anno si celebra nei week end di novembre 12, 13, 19, 20, 26, 27 novembre e 3 e 4 dicembre.
Un’evento importante e consolidato che quest’anno attende anche il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina per parlare della sua valorizzazione e che ha oltre 120 espositori.
Ogni week end è dedicato ad un tema specifico: il primo sarà dedicato a Pinocchio il burattino più famoso del mondo, che ha i suoi “natali” proprio a San Miniato Basso, luogo al quale si ritiene che Carlo Lorenzini si sia ispirato per dare il nome al suo personaggio.

Ma la stagione del tartufo si è aperta il 24 e 25 settembre a La Serra di San Miniato e proseguita il 1 e 2 ottobre a Corrazzano.
Nel week end 9 e 10 ottobre la festa si ssposta nel comune  di Palaia dove a Forcoli è l’unico museo del tartufo a casa Savini.
Una memoria di cinque generazioni di tartufai quella della famiglia che ha creato la Savini Museum che racconta  storie antiche e presenti. Dai video ai vecchi attrezzi per la storia di una famiglia che dal 1920 è mastra dell’ arte di andar a tartufi. La superstar del museo è il tartufo da Guiness dei primati, ritrovato nei boschi intorno a Palaia nel 2007. 1.497 grami di storia.
L’occasione della visita al museo è perfetta per scoprire la Mostra Mercato che fra espositori, degustazioni ha nel food contest “a coppie” il suo momento clou.

Lo show del diamante del bosco prosegue a Balconevisi il 15 e 16 ottobre, a Ponte a Egola il 22 e 23 ottobre quando anche Volterra con la sua tradizionale Volterragusto che prosegue anche nel week end suggestivo del 29, 30 ottobre festeggerà insieme al tartufo bianco le eccellenze di toscana in uno dei luoghi più affascinanti della regione.
Spostandosi nella provincia di Firenze è da segnalareTartufesta di Montaione unica località della provincia fiorentina ricca del prezioso tubero dove le specialità culinarie a base di tartufo faranno da padrone nel week end 29 e 30 ottobre.[:]

[:it]Toscana: il 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:en]Toscana: dal 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:]

[:it]Toscana: il 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:en]Toscana: dal 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:]

[:it]ETRUSCAN_TERRACOTTA_PROFILE_OF_A_HEAD_01di Nadia Fondelli – Sono rinviate le due manifestazioni per le Celebrazioni etrusche, previste per il 27 agosto nella sede del Consiglio regionale. Lo ha deciso il presidente dell’assemblea regionale, Eugenio Giani.
Il riconoscimento alle città di eccellenza nella tradizione etrusca (che era previsto per le 12) e l’inaugurazione della mostra sui reperti provenienti dallo scavo di Poggio Colle (in programma alle 17 di domani), sono rinviati a venerdì 2 settembre, rispettivamente alle 16 e alle 17.

Il 27 agosto si svolgono, per il primo anno, le “Celebrazioni Etrusche”.  20 comuni coinvolti in tutta la Toscana e tante iniziative: dalle escursioni, alle visite ai siti archeologici e aperture speciali di musei passando per spettacoli teatrali e musicali. Su  tutto la grande mostra che aprirà le celebrazioni in consiglio regionale che svelerà per la prima volta gli scavi di Poggio Colla, Vicchio e il mondo degli Etruschi.

La Toscana celebra uno dei più grandi popoli che la storia ha conosciuto e che fa il VII e il VI  secolo a.C. ha rappresentato una delle civiltà più evolute d’Europa: gli Etruschi.
Finalmente, verrebbe da aggiungere dato che è quantomeno incredibile che solo la grande sensibilità del Etruschi-Sarcofago-degli-sposipresidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani abbia deciso di dare il giusto onore a questi nostri straordinari avi.
E la data non è casuale perché era proprio un 27 agosto, quello del 1589, quando Papa Pio V riconobbe al Signore di Firenze, Cosimo I, il titolo di Granduca di Toscana definendolo “Magnus Dux Etruriae” legittimando di fatto la radice storica del territorio che fu abitato dagli Etruschi.

E l’apertura delle celebrazioni non poteva essere più grande se non con l’apertura della mostra  “Scrittura e culto a Poggio Colla: un santuario etrusco in Mugello” che rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2016 realizzata con la Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato ed il concessionario unico di ricerca e scavo Mugello Valley Archaelogical Project.
Si tratta di un’anteprima assoluta. Saranno infatti esposti i reperti di grande valore rinvenuti a Poggio Colla vicino a Vicchio che permettono peraltro di poter far luce anche sulla misteriosa lingua etrusca.
Il progetto scientifico, elaborato dalla Sovrintendenza e MVAP è seguito dal professor Gregory Warden della Franklin University Switzerland e dall’archeologo Susanna Sarti della Sovrintendenza.
Tutte le opere in mostra provengono dallo scavo in corso a Poggio Colla (Vicchio) e sono oggi conservate al centro di restauro della Sovrintendenza, al museo di Dicomano e presso il museo Beato Angelico di Vicchio.

Ma prima dell’apertura della mostra che sarà alle 17, durante l‘apertura delle celebrazioni alle 12 saranno premiate con una pergamena  le rappresentanze comunali di quelle che erano le dodecapoli della lega Etrusca tra cui Arezzo, Volterra, Cortona, Chiusi, Fiesole, Vetulonia (Castiglione della Pescaia), Populonia (Piombino) Roselle (Grosseto).

Gli Etruschi del resto sono una continua scoperta. La terra e la storia restituiscono infatti meraviglie a Chiusi dove è stata da poco svelata una nuova tomba a Roselle e Populonia dove le scoperte sono quasi quotidiane, a Gonfienti (Prato) dove un’intera città conferma l’esistenza di quella che risalendo il corso dell’Arno e scavalcando l’Appennino era considerata la “via dei due mari” dei tempi come testimoniano anche i ritrovamenti di Vicchio, la stele di Londa e il suggestivo lago degli Idoli sul Falterona.

E allora seguendo anche il suono della musica e il profumo del cibo scegliete dove andare a svelare i “genitori” dei Romani da cui il fiero popolo latino ha assorbito conoscenze in ogni campo.
ad Arezzo, Bibbiena, Cortona, Lucignano; nella zona di Grosseto a Castiglion della Pescaia; nella provincia di Firenze a Dicomano, Montaione, San Casciano Val di Pesa, Fiesole; sulla  costa livornese nei Parchi della Val di Cornia; nell’estremo nord di Massa Carrara a Montignoso; nella provincia di Pisa a Montescudaio, Montopoli Valdarno e Volterra; a Prato e infine nel senese a Chianciano Terme, Chiusi, Murlo, Sinalunga e Trequanda.
Per il calendario completo e info:
http://www.consiglio.regione.toscana.it/default.aspx?nome=etruschi[:en]ETRUSCAN_TERRACOTTA_PROFILE_OF_A_HEAD_01di Nadia Fondelli – 

Sono rinviate le due manifestazioni per le Celebrazioni etrusche, previste per il 27 agosto nella sede del Consiglio regionale. Lo ha deciso il presidente dell’assemblea regionale, Eugenio Giani.
Il riconoscimento alle città di eccellenza nella tradizione etrusca (che era previsto per le 12) e l’inaugurazione della mostra sui reperti provenienti dallo scavo di Poggio Colle (in programma alle 17 di domani), sono rinviati a venerdì 2 settembre, rispettivamente alle 16 e alle 17.

Il 27 agosto si svolgono, per il primo anno, le “Celebrazioni Etrusche”.  20 comuni coinvolti in tutta la Toscana e tante iniziative: dalle escursioni, alle visite ai siti archeologici e aperture speciali di musei passando per spettacoli teatrali e musicali. Su  tutto la grande mostra che aprirà le celebrazioni in consiglio regionale che svelerà per la prima volta gli scavi di Poggio Colla, Vicchio e il mondo degli Etruschi.

La Toscana celebra uno dei più grandi popoli che la storia ha conosciuto e che fa il VII e il VI  secolo a.C. ha rappresentato una delle civiltà più evolute d’Europa: gli Etruschi.
Finalmente, verrebbe da aggiungere dato che è quantomeno incredibile che solo la grande sensibilità del Etruschi-Sarcofago-degli-sposipresidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani abbia deciso di dare il giusto onore a questi nostri straordinari avi.
E la data non è casuale perché era proprio un 27 agosto, quello del 1589, quando Papa Pio V riconobbe al Signore di Firenze, Cosimo I, il titolo di Granduca di Toscana definendolo “Magnus Dux Etruriae” legittimando di fatto la radice storica del territorio che fu abitato dagli Etruschi.

E l’apertura delle celebrazioni non poteva essere più grande se non con l’apertura della mostra  “Scrittura e culto a Poggio Colla: un santuario etrusco in Mugello” che rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2016 realizzata con la Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato ed il concessionario unico di ricerca e scavo Mugello Valley Archaelogical Project.
Si tratta di un’anteprima assoluta. Saranno infatti esposti i reperti di grande valore rinvenuti a Poggio Colla vicino a Vicchio che permettono peraltro di poter far luce anche sulla misteriosa lingua etrusca.
Il progetto scientifico, elaborato dalla Sovrintendenza e MVAP è seguito dal professor Gregory Warden della Franklin University Switzerland e dall’archeologo Susanna Sarti della Sovrintendenza.
Tutte le opere in mostra provengono dallo scavo in corso a Poggio Colla (Vicchio) e sono oggi conservate al centro di restauro della Sovrintendenza, al museo di Dicomano e presso il museo Beato Angelico di Vicchio.

Ma prima dell’apertura della mostra che sarà alle 17, durante l‘apertura delle celebrazioni alle 12 saranno premiate con una pergamena  le rappresentanze comunali di quelle che erano le dodecapoli della lega Etrusca tra cui Arezzo, Volterra, Cortona, Chiusi, Fiesole, Vetulonia (Castiglione della Pescaia), Populonia (Piombino) Roselle (Grosseto).

Gli Etruschi del resto sono una continua scoperta. La terra e la storia restituiscono infatti meraviglie a Chiusi dove è stata da poco svelata una nuova tomba a Roselle e Populonia dove le scoperte sono quasi quotidiane, a Gonfienti (Prato) dove un’intera città conferma l’esistenza di quella che risalendo il corso dell’Arno e scavalcando l’Appennino era considerata la “via dei due mari” dei tempi come testimoniano anche i ritrovamenti di Vicchio, la stele di Londa e il suggestivo lago degli Idoli sul Falterona.

E allora seguendo anche il suono della musica e il profumo del cibo scegliete dove andare a svelare i “genitori” dei Romani da cui il fiero popolo latino ha assorbito conoscenze in ogni campo.
ad Arezzo, Bibbiena, Cortona, Lucignano; nella zona di Grosseto a Castiglion della Pescaia; nella provincia di Firenze a Dicomano, Montaione, San Casciano Val di Pesa, Fiesole; sulla  costa livornese nei Parchi della Val di Cornia; nell’estremo nord di Massa Carrara a Montignoso; nella provincia di Pisa a Montescudaio, Montopoli Valdarno e Volterra; a Prato e infine nel senese a Chianciano Terme, Chiusi, Murlo, Sinalunga e Trequanda.
Per il calendario completo e info:
http://www.consiglio.regione.toscana.it/default.aspx?nome=etruschi[:]

Toscana: luglio torna il mese dell’archeologia

Toscana: luglio torna il mese dell’archeologia

[:it]matricea cura della redazione –  Sedicesima edizione per le Notti dell’Archeologia nel luglio toscano. L’appuntamento di quest’anno va dal 1° al 31 luglio, un intero mese dedicato agli oltre 200 eventi organizzati in tutta la Toscana nei 106 musei, aree e parchi archeologici che aderiscono all’iniziativa, anche con aperture straordinarie.

Il programma è molto ricco e differenziato. Lo scopo è quello di avvicinare un pubblico di tutte le età affinché le radici della storia, della cultura, dell’economia toscana possano essere comprese al meglio.

Il ciclo di mostre, aperture notturne, escursioni, trekking, visite guidate, proiezioni, spettacoli, presentazioni di libri e incontri conviviali si inserisce in una costante ricerca di occasioni di divulgazione e diffusione del patrimonio archeologico toscano.
In questi anni proprio grazie alle “Notti dell’Archeologia” i musei e le aree archeologiche hanno saputo attrarre un pubblico – fatto di specialisti, appassionati, turisti italiani e stranieri, interessati ai molteplici aspetti del mondo antico – che ha imparato come i resti delle civiltà antiche siano le fondamenta dell’identità locale odierna.

Il filo conduttore del 2016 è la “Continuità e discontinuità tra Antichità e Medioevo” ha detto l’assessore alla cultura Monica Barni presentando l’iniziativa.
“Intendiamo farlo grazie ad una rinnovata consapevolezza su tutti gli aspetti visibili e concreti di una cultura a partire dai manufatti urbani, dagli utensili della vita quotidiana e dalle tracce delle attività produttive che rendono unico ogni sito archeologico e museale della Toscana.
Sul nostro territorio ci sono infatti luoghi abitati dalla preistoria ad oggi, altri invece nati e scomparsi per fenomeni economici o bellici, che testimoniano come la vita dell’uomo si leghi evoluzionionisticamente a scommesse non tutte vincenti.”

Per Monica Barni le “Notti dell’Archeologia sono una grande festa nella quale il pubblico degli appassionati e dei curiosi ha la possibilità di sfogliare a ritroso il proprio passato e leggere la storia attraverso le tracce lasciate da ogni singola persona che ha abitato, vissuto, lavorato in quella che oggi chiamiamo Toscana.

La sfida è sicuramente quella di allargare l’interesse su questi temi. Abbiamo pensato a modalità di accesso e ad orari di svolgimento delle iniziative diversificati per andare incontro alle varie esigenze, comprendendo anche occasioni dedicate al pubblico dei diversamente abili. L’invito rivolto a tutti è quello di lasciarsi trasportare dalla curiosità e scoprire i tanti tesori presenti, magari a poca distanza da casa”.

Il programma completo e le info sono alla pagina www.regione.toscana.it/nottidellarcheologia all’interno della quale è possibile accedere a tutti gli eventi suddivisi per provincia.

Per ulteriori informazioni è attivo il Numero Verde 800.860.070 curato dall’Urp della Regione Toscana.[:en]4e9f0977a587eb434c4aa2d74092353d_La cura della redazione –  Sedicesima edizione per le Notti dell’Archeologia nel luglio toscano. L’appuntamento di quest’anno va dal 1° al 31 luglio, un intero mese dedicato agli oltre 200 eventi organizzati in tutta la Toscana nei 106 musei, aree e parchi archeologici che aderiscono all’iniziativa, anche con aperture straordinarie.

Il programma è molto ricco e differenziato. Lo scopo è quello di avvicinare un pubblico di tutte le età affinché le radici della storia, della cultura, dell’economia toscana possano essere comprese al meglio.

Il ciclo di mostre, aperture notturne, escursioni, trekking, visite guidate, proiezioni, spettacoli, presentazioni di libri e incontri conviviali si inserisce in una costante ricerca di occasioni di divulgazione e diffusione del patrimonio archeologico toscano.
In questi anni proprio grazie alle “Notti dell’Archeologia” i musei e le aree archeologiche hanno saputo attrarre un pubblico – fatto di specialisti, appassionati, turisti italiani e stranieri, interessati ai molteplici aspetti del mondo antico – che ha imparato come i resti delle civiltà antiche siano le fondamenta dell’identità locale odierna.

Il filo conduttore del 2016 è la “Continuità e discontinuità tra Antichità e Medioevo” ha detto l’assessore alla cultura Monica Barni presentando l’iniziativa.
“Intendiamo farlo grazie ad una rinnovata consapevolezza su tutti gli aspetti visibili e concreti di una cultura a partire dai manufatti urbani, dagli utensili della vita quotidiana e dalle tracce delle attività produttive che rendono unico ogni sito archeologico e museale della Toscana.
Sul nostro territorio ci sono infatti luoghi abitati dalla preistoria ad oggi, altri invece nati e scomparsi per fenomeni economici o bellici, che testimoniano come la vita dell’uomo si leghi evoluzionionisticamente a scommesse non tutte vincenti.”

Per Monica Barni le “Notti dell’Archeologia sono una grande festa nella quale il pubblico degli appassionati e dei curiosi ha la possibilità di sfogliare a ritroso il proprio passato e leggere la storia attraverso le tracce lasciate da ogni singola persona che ha abitato, vissuto, lavorato in quella che oggi chiamiamo Toscana.

La sfida è sicuramente quella di allargare l’interesse su questi temi. Abbiamo pensato a modalità di accesso e ad orari di svolgimento delle iniziative diversificati per andare incontro alle varie esigenze, comprendendo anche occasioni dedicate al pubblico dei diversamente abili. L’invito rivolto a tutti è quello di lasciarsi trasportare dalla curiosità e scoprire i tanti tesori presenti, magari a poca distanza da casa”.

Il programma completo e le info sono alla pagina www.regione.toscana.it/nottidellarcheologia all’interno della quale è possibile accedere a tutti gli eventi suddivisi per provincia.

Per ulteriori informazioni è attivo il Numero Verde 800.860.070 curato dall’Urp della Regione Toscana.[:]

Firenze: Toscana Pride in città per la prima volta

[:it]sfondo_pride-1200x630di redazione – Per la prima volta il Pride, la manifestazione dell’orgoglio Lgbtqi (lesbico, gay, bisex, trans, queer e intesex) viene ospitato a Firenze con una grande parata che il 18 giugno attraverserà le vie del centro storico del capoluogo della Toscana – partenza da Piazza D’Azeglio alle ore 15.00 – per dare insieme ai cittadini, tutti invitati a partecipare, nuovo impulso alla battaglia per il riconoscimento dei diritti e alla lotta alle discriminazioni.
Il Toscana Pride è organizzato da una rete di 18 associazioni Lgbtqi toscane e ha ottenuto il patrocinio ad oggi di 59 tra Comuni e Province oltre a quello ormai “tradizionale” della Regione.

“La Regione è stata ben lieta di dare attraverso il patrocinio la sua solidarietà, così come fa ormai da anni, alle iniziative della comunità Lgbtqi – ha affermato il presidente Enrico Rossi intervenendo stamani a palazzo Strozzi Sacrati alla presentazione del programma insieme alla portavoce del comitato promotore Barbara Caponi e a Valeria Santini della direzione artistica del Toscana Pride Park 2016 -. Ho voluto essere presente alle sfilate Gay Pride di Grosseto e Viareggio di qualche anno fa, e ho la memoria di eventi che fanno venire in mente soprattutto una parola: serenità. Quella di una festa di popolo gioiosa, tesa a sottolineare la volontà di volersi sentire liberi e di vedere riconosciuti diritti inaleniabili per tutti gli esseri umani”.

Si parla di parità dei diritti, legittimazione dei legami affettivi e genitoriali e laicità delle istituzioni nel manifesto politico del Toscana Pride.
Temi di grande attualità che, dopo l’approvazione della legge sulle unioni civili, individuano nuovi obiettivi da raggiungere nell’ambito delle politiche di welfare, del lavoro e delle politiche educative di contrasto al sessismo e alla violenza di genere, con un’attenzione particolare alle questioni locali quali la piena attuazione della Legge regionale n. 63/2004 contro le discriminazioni o la necessità di campagne a tutti i livelli di sensibilizzazione contro omobitransfobia.

In attesa della festa il 9 giugno dalle 10.00 alle 13.00, a palazzo Strozzi Sacrati si terrà il convegno “Welfare e Lavoro. Politiche di inclusione per le persone LGBTI”, una iniziativa di confronto sul tema del diversity management, welfare aziendale e politiche di inclusione, organizzata insieme a General Electric in collaborazione con ANPAS Toscana.
Martedì 14 giugno alle ore 18.00, presso la sede del Robert F. Kennedy Human Rights Italia, (Via Ghibellina 12) si terrà l’incontro sul tema “Le persecuzioni fondate su orientamento sessuale e identità di genere” promosso da UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Robert F. Kennedy Human Rights Italia e Comitato Toscana Pride 2016.[:en]sfondo_pride-1200x630di redazione – Per la prima volta il Pride, la manifestazione dell’orgoglio Lgbtqi (lesbico, gay, bisex, trans, queer e intesex) viene ospitato a Firenze con una grande parata che il 18 giugno attraverserà le vie del centro storico del capoluogo della Toscana – partenza da Piazza D’Azeglio alle ore 15.00 – per dare insieme ai cittadini, tutti invitati a partecipare, nuovo impulso alla battaglia per il riconoscimento dei diritti e alla lotta alle discriminazioni.
Il Toscana Pride è organizzato da una rete di 18 associazioni Lgbtqi toscane e ha ottenuto il patrocinio ad oggi di 59 tra Comuni e Province oltre a quello ormai “tradizionale” della Regione.

“La Regione è stata ben lieta di dare attraverso il patrocinio la sua solidarietà, così come fa ormai da anni, alle iniziative della comunità Lgbtqi – ha affermato il presidente Enrico Rossi intervenendo stamani a palazzo Strozzi Sacrati alla presentazione del programma insieme alla portavoce del comitato promotore Barbara Caponi e a Valeria Santini della direzione artistica del Toscana Pride Park 2016 -. Ho voluto essere presente alle sfilate Gay Pride di Grosseto e Viareggio di qualche anno fa, e ho la memoria di eventi che fanno venire in mente soprattutto una parola: serenità. Quella di una festa di popolo gioiosa, tesa a sottolineare la volontà di volersi sentire liberi e di vedere riconosciuti diritti inaleniabili per tutti gli esseri umani”.

Si parla di parità dei diritti, legittimazione dei legami affettivi e genitoriali e laicità delle istituzioni nel manifesto politico del Toscana Pride.
Temi di grande attualità che, dopo l’approvazione della legge sulle unioni civili, individuano nuovi obiettivi da raggiungere nell’ambito delle politiche di welfare, del lavoro e delle politiche educative di contrasto al sessismo e alla violenza di genere, con un’attenzione particolare alle questioni locali quali la piena attuazione della Legge regionale n. 63/2004 contro le discriminazioni o la necessità di campagne a tutti i livelli di sensibilizzazione contro omobitransfobia.

In attesa della festa il 9 giugno dalle 10.00 alle 13.00, a palazzo Strozzi Sacrati si terrà il convegno “Welfare e Lavoro. Politiche di inclusione per le persone LGBTI”, una iniziativa di confronto sul tema del diversity management, welfare aziendale e politiche di inclusione, organizzata insieme a General Electric in collaborazione con ANPAS Toscana.
Martedì 14 giugno alle ore 18.00, presso la sede del Robert F. Kennedy Human Rights Italia, (Via Ghibellina 12) si terrà l’incontro sul tema “Le persecuzioni fondate su orientamento sessuale e identità di genere” promosso da UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Robert F. Kennedy Human Rights Italia e Comitato Toscana Pride 2016.[:]