Vallombrosa: letteratura e ambiente per il rilancio

[:it]20150630_134301di redazione – In tempi in cui sempre più è necessario parlare di paesaggio e ambiente un ruolo importante lo gioca il Premio letterario Vallombrosa il cui leit motiv dell’edizione 2016 è “L’uomo e il suo paesaggio”.

Nato nel 1999 su iniziativa del Rotary Club Firenze Valdisieve, per fare emergere le eccellenze culturali e sociali del territorio nel 2014 il premio si è trasformato guardando sempre più al mondo della letteratura e assumendo la denominazione di Premio Letterario Vallombrosa con un ampio respiro nazionale e internazionale.

Un occasione non banale per accendere i riflettori su una località che è stata per un millennio, da San Giovanni Gualberto e gli altri eremiti in poi, un centro culturale e spirituale fra i più importanti d’Europa come ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale e membro della giuria di qualità, Eugenio Giani.

Un occasione anche aggiungiamo noi per parlare di ambiente e sua tutela perché la foresta millenaria oltre ai monaci ha altri importanti custodi nella Guardia Forestale che cura e protegge da sempre la foresta oggi profondamente ferita dopo la bufera di vento del marzo 2015 che ha distrutto qualcosa come cento campi da calcio.

Saranno Giorgio Boatti con “Un paese ben coltivato” di Laterza, Paolo Repossi con “L’erba che fa il grano. Romanzo di collina”  di Instar libri, Vinicio Caossella con “Il paese dei Coppoloni” Feltrinelli e Marco Teglia con “Il popolo va a Viareggio di Sarnus a giocarsi il premio.

Una scelta difficile per la giuria che oltre a Giani comprende Luciana Castellina vincitrice dell’edizione 2014, Alessandro Benvenuti scrittore e autore, Palo Ciampi scrittore e giornalista e Alberto Severi giornalista.

Il premio che sarà assegnato sabato 11 giugno alle ore 17.00 nella Sala del Capitolo a Vallombrosa oltre ad essere patrocinato è anche un vanto del comune d Reggello nel cui territorio si trova la millenaria foresta e che si fa notare in occasione della presentazione alla stampa per l’assenza delle sue istituzioni.

Di contrappasso non è mancato il generale Giuseppe Vadalà comandante delle Guardie Forestali della Regione Toscana cui va tutta la nostra solidarietà per le vicende di attualità che coinvolgono questa meravigliosa istituzione da sempre attenta, vigile e rispettosa nel proteggere ambiente e territorio che il nostro governo vuole cancellare per astruse regole di semplificazioni amministrative.[:en]20150630_134301di redazione – In tempi in cui sempre più è necessario parlare di paesaggio e ambiente un ruolo importante lo gioca il Premio letterario Vallombrosa il cui leit motiv dell’edizione 2016 è “L’uomo e il suo paesaggio”.

Nato nel 1999 su iniziativa del Rotary Club Firenze Valdisieve, per fare emergere le eccellenze culturali e sociali del territorio nel 2014 il premio si è trasformato guardando sempre più al mondo della letteratura e assumendo la denominazione di Premio Letterario Vallombrosa con un ampio respiro nazionale e internazionale.

Un occasione non banale per accendere i riflettori su una località che è stata per un millennio, da San Giovanni Gualberto e gli altri eremiti in poi, un centro culturale e spirituale fra i più importanti d’Europa come ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale e membro della giuria di qualità, Eugenio Giani.

Un occasione anche aggiungiamo noi per parlare di ambiente e sua tutela perché la foresta millenaria oltre ai monaci ha altri importanti custodi nella Guardia Forestale che cura e protegge da sempre la foresta oggi profondamente ferita dopo la bufera di vento del marzo 2015 che ha distrutto qualcosa come cento campi da calcio.

Saranno Giorgio Boatti con “Un paese ben coltivato” di Laterza, Paolo Repossi con “L’erba che fa il grano. Romanzo di collina”  di Instar libri, Vinicio Caossella con “Il paese dei Coppoloni” Feltrinelli e Marco Teglia con “Il popolo va a Viareggio di Sarnus a giocarsi il premio.

Una scelta difficile per la giuria che oltre a Giani comprende Luciana Castellina vincitrice dell’edizione 2014, Alessandro Benvenuti scrittore e autore, Palo Ciampi scrittore e giornalista e Alberto Severi giornalista.

Il premio che sarà assegnato sabato 11 giugno alle ore 17.00 nella Sala del Capitolo a Vallombrosa oltre ad essere patrocinato è anche un vanto del comune d Reggello nel cui territorio si trova la millenaria foresta e che si fa notare in occasione della presentazione alla stampa per l’assenza delle sue istituzioni.

Di contrappasso non è mancato il generale Giuseppe Vadalà comandante delle Guardie Forestali della Regione Toscana cui va tutta la nostra solidarietà per le vicende di attualità che coinvolgono questa meravigliosa istituzione da sempre attenta, vigile e rispettosa nel proteggere ambiente e territorio che il nostro governo vuole cancellare per astruse regole di semplificazioni amministrative.[:]

Toscana: Treni letterari per scoprire la cultura di territori minori

Trenonatura-siena-2015di redazione – Sei domeniche tra viaggi e lettura, dedicate alla riscoperta attraverso il treno ed i libri di luoghi troppo spesso attraversati senza la dovuta attenzione: per questo a ritmo lento, su vecchi binari e attraversando stazioni che sono rimaste identiche a se stesse negli anni.

E contro le spinte a fare delle luoghi e territori storici una sorta di parchi di divertimento. E’ il Treno letterario 2016, iniziativa organizzata con il patrocinio della Regione Toscana dai comuni di Volterra e di Cecina, in collaborazione con Toscanalibri, che è stato illustrato al Salone del Libro 2016.

Il Treno letterario si è proposto, come spiega il sottotitolo In Viaggio con Etruschi, antichi romani e Carlo Cassola, di unire uno spostamento in treno lungo la ferrovia Cecina-Saline, proprio di recente riaperta al traffico ferroviario, a suggestioni letterarie e culturali.
Il viaggio in treno è stato pensato come visita a siti archeologici o a luoghi densi di significato storico-letterario, in modo da creare un percorso culturale che unisca Volterra, Cecina e la ferrovia.

La regione Toscana ha riattivato con un progetto specifico alcune linee ferroviarie poco utilizzate nel quotidiano, ma di grande valore storico-culturale e sociale; e lo ha fatto con il preciso intento di renderle uno strumento di valorizzazione e promozione delle risorse locali.

Firenze: Jan Fabre, Spiritual Guards

[:it]Fig.2di redazione – Si rinnova l’appuntamento annuale con la grande arte al Forte  di Belvedere di Firenze. Dopo le mostre di Giuseppe Penone e Antony Gormley i bastioni dell’antica fortezza medicea ospiteranno le opere di Jan Fabre, uno degli artisti più innovativi e rilevanti del panorama contemporaneo. Artista totale, Fabre (Anversa, 1958) sprigiona la sua immaginazione nei diversi linguaggi della scultura, del disegno e dell’installazione, della performance e del teatro.

La grande mostra Jan Fabre. Spiritual Guards si svilupperà tra Forte di Belvedere, Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria.
Per la prima volta un artista vivente si cimenterà contemporaneamente in tre luoghi di eccezionale valore storico e artistico.

Saranno esposti un centinaio di lavori realizzati da Fabre tra il 1978 e il 2016: sculture in bronzo, installazioni di gusci di scarabei, lavori in cera e film che documentano le sue performance.
Fabre presenterà anche due opere inedite, pensate appositamente per questa occasione. L’anteprima sarà un evento di straordinario impatto visivo e dai forti connotati simbolici.
La mattina del 15 aprile, infatti, ben due sculture in bronzo di Fabre entreranno a far par parte – temporaneamente – di quel museo a cielo aperto che è Piazza Signoria.

Una di queste, Searching for Utopia, di eccezionali dimensioni, dialogherà con il monumento equestre di Cosimo I, capolavoro rinascimentale del Giambologna; mentre la seconda, The man who measures the clouds (American version, 18 years older), si innalzerà sull’Arengario, o Ringhiera, di Palazzo Vecchio, tra le copie del David di Michelangelo e della Giuditta di Donatello.

Sempre dal 15 aprile saranno visibili in Palazzo Vecchio una serie di sculture che andranno a dialogare con gli affreschi e i manufatti conservati in alcune sale del percorso museale del palazzo, in particolare quelle del Quartiere di Eleonora, assieme alla Sala dell’Udienza e alla Sala dei Gigli.
Tra le opere esposte anche un grande mappamondo (2.50 m di diametro) rivestito interamente di scarabei dal carapace cangiante, la cui forma e dimensione dialoga perfettamente con il celebre globo conservato nella Sala delle Mappe geografiche, opera cinquecentesca di Ignazio Danti.

Il 14 maggio, aprirà la mostra al Forte di Belvedere con circa sessanta opere in bronzo e cera, oltre a una serie di film incentrati su alcune storiche performance dell’artista.

Dobbiamo ricordare che Jan Fabre nel corso della sua lunga carriera – iniziata negli anni ’70 – ha già avuto diversi contatti con Firenze, partecipando a molte collettive e presentando qui alcune sue produzioni teatrali. Nel 2012 due suoi busti in bronzo della serie Chapters, in cui si autoritrae con impressionanti corna e orecchie d’asino, sono entrati a far parte delle collezioni degli Uffizi.
Nel 2015 l’artista ha ricevuto il Premio Michelangelo per la scultura in occasione della seconda edizione della Settimana Michelangiolesca ed è stato ospite presso la Galleria il Ponte con una personale dal titolo knight of the Night.

 [:en]Fig.2di redazione – Si rinnova l’appuntamento annuale con la grande arte al Forte  di Belvedere di Firenze. Dopo le mostre di Giuseppe Penone e Antony Gormley i bastioni dell’antica fortezza medicea ospiteranno le opere di Jan Fabre, uno degli artisti più innovativi e rilevanti del panorama contemporaneo. Artista totale, Fabre (Anversa, 1958) sprigiona la sua immaginazione nei diversi linguaggi della scultura, del disegno e dell’installazione, della performance e del teatro.

La grande mostra Jan Fabre. Spiritual Guards si svilupperà tra Forte di Belvedere, Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria.
Per la prima volta un artista vivente si cimenterà contemporaneamente in tre luoghi di eccezionale valore storico e artistico.

Saranno esposti un centinaio di lavori realizzati da Fabre tra il 1978 e il 2016: sculture in bronzo, installazioni di gusci di scarabei, lavori in cera e film che documentano le sue performance.
Fabre presenterà anche due opere inedite, pensate appositamente per questa occasione. L’anteprima sarà un evento di straordinario impatto visivo e dai forti connotati simbolici.
La mattina del 15 aprile, infatti, ben due sculture in bronzo di Fabre entreranno a far par parte – temporaneamente – di quel museo a cielo aperto che è Piazza Signoria.

Una di queste, Searching for Utopia, di eccezionali dimensioni, dialogherà con il monumento equestre di Cosimo I, capolavoro rinascimentale del Giambologna; mentre la seconda, The man who measures the clouds (American version, 18 years older), si innalzerà sull’Arengario, o Ringhiera, di Palazzo Vecchio, tra le copie del David di Michelangelo e della Giuditta di Donatello.

Sempre dal 15 aprile saranno visibili in Palazzo Vecchio una serie di sculture che andranno a dialogare con gli affreschi e i manufatti conservati in alcune sale del percorso museale del palazzo, in particolare quelle del Quartiere di Eleonora, assieme alla Sala dell’Udienza e alla Sala dei Gigli.
Tra le opere esposte anche un grande mappamondo (2.50 m di diametro) rivestito interamente di scarabei dal carapace cangiante, la cui forma e dimensione dialoga perfettamente con il celebre globo conservato nella Sala delle Mappe geografiche, opera cinquecentesca di Ignazio Danti.

Il 14 maggio, aprirà la mostra al Forte di Belvedere con circa sessanta opere in bronzo e cera, oltre a una serie di film incentrati su alcune storiche performance dell’artista.

Dobbiamo ricordare che Jan Fabre nel corso della sua lunga carriera – iniziata negli anni ’70 – ha già avuto diversi contatti con Firenze, partecipando a molte collettive e presentando qui alcune sue produzioni teatrali. Nel 2012 due suoi busti in bronzo della serie Chapters, in cui si autoritrae con impressionanti corna e orecchie d’asino, sono entrati a far parte delle collezioni degli Uffizi.
Nel 2015 l’artista ha ricevuto il Premio Michelangelo per la scultura in occasione della seconda edizione della Settimana Michelangiolesca ed è stato ospite presso la Galleria il Ponte con una personale dal titolo knight of the Night.

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Vino toscano: fra zirconi e diamanti

[:it]20160215_124550di Nadia Fondelli –  Le stelle nel firmamento del vino toscano brillano. I dati sull’export vincolo sono entusiasmanti, ma non è tutto oro quello che luccica.

Molto spesso uno zircone ben intagliato abbaglia gli occhi più di un autentico brillante e così succede nel vino che, non a caso, anche l’assessore Remaschi nella conferenza di presentazione della lunga settimana delle anteprime di Bacco ha definito “la locomotiva dell’agroalimentare della regione”.

A livello export i risultati, rimanendo ai paragoni astronomici, sono davvero a cinque stelle. La Toscana si colloca al secondo posto nazionale per valore di esportazioni dopo il Veneto e prima del Piemonte.
La quota vino regionale nel panorama italico passa dal 14,8% del 2014 al 16,7% del 2015 e addirittura, dal 2003 ad oggi, nonostante la congiuntura economica negativa e due annate non troppo favorevoli il commercio estero è aumentato del 102,4%.

Tornano a volare i mercati nord americani (+15,8%) ed europei (+5,6%), molto lunatici i paesi del BRIC con il Brasile che scende del -28,4% e la Cina che cresce del +32,4%. Ma ciò che sorprende sono Paesi emergenti anche difficili da immaginare come l’India che cresce del +120% e il Sud Africa del +140,8%. Ottime e insperate performance anche da parte di Nuova Zelanda con +19%, Israele +32,1% e perfino Emirati Arabi Uniti con un sorprendente +11,5%!

Ma anche i bianchi di Toscana meno famosi e popolari segnano cifre a doppio zero e stesso risultato lo aspettiamo a breve anche per i rosati che stanno prepotentemente tornando ad essere presenti nel corredo delle principali casate vinicole dopo un oblio di decenni grazie al loro mix di profumi, sapori e leggerezza che li rendono perfetti per ogni stagione e circostanza.

Le giovani generazioni, i cosiddetti “Millennians” nel modaiolo mondo del vino vedono la Toscana come punto di riferimento e questo fa prevedere un futuro radioso.
Beati loro. Chi invece, come chi scrive, ha qualche capello bianco, ha visto il vino passare dai bassifondi ai caveaux e dopo migliaia di degustazioni sul palato non confonde ormai gli zirconi con i diamanti.

Degustando le varie denominazioni in anteprima, non ci siamo lasciati troppo affascinare dai pomposi proclami festaioli e i budget da capogiro che accompagnano i 300 anni del Chianti Classico e al bicchiere ci siamo annoiati come ormai tradizione da molti anni.
Verrebbe da dire che serve più personalità e coraggio, ma ci siamo annoiati anche di ripetere questo.
Siamo invece rimasti favorevolmente sorpresi dagli altri vini, quelli meno osannati e con budget promozionali senza troppi zero che, ligi alla tradizione, propongono ancora sapori autentici e caratteriali infischiandosene della ruffianeria di circostanza.
Su tutti segnalo il Vin Ruspo di Carmignano straordinario esempio di rosato emergente e il
vino minerale vulcanico del Montecucco dell’Amiata.

[:en]20160215_124550di Nadia Fondelli –  Le stelle nel firmamento del vino toscano brillano. I dati sull’export vincolo sono entusiasmanti, ma non è tutto oro quello che luccica.

Molto spesso uno zircone ben intagliato abbaglia gli occhi più di un autentico brillante e così succede nel vino che, non a caso, anche l’assessore Remaschi nella conferenza di presentazione della lunga settimana delle anteprime di Bacco ha definito “la locomotiva dell’agroalimentare della regione”.

A livello export i risultati, rimanendo ai paragoni astronomici, sono davvero a cinque stelle. La Toscana si colloca al secondo posto nazionale per valore di esportazioni dopo il Veneto e prima del Piemonte.
La quota vino regionale nel panorama italico passa dal 14,8% del 2014 al 16,7% del 2015 e addirittura, dal 2003 ad oggi, nonostante la congiuntura economica negativa e due annate non troppo favorevoli il commercio estero è aumentato del 102,4%.

Tornano a volare i mercati nord americani (+15,8%) ed europei (+5,6%), molto lunatici i paesi del BRIC con il Brasile che scende del -28,4% e la Cina che cresce del +32,4%. Ma ciò che sorprende sono Paesi emergenti anche difficili da immaginare come l’India che cresce del +120% e il Sud Africa del +140,8%. Ottime e insperate performance anche da parte di Nuova Zelanda con +19%, Israele +32,1% e perfino Emirati Arabi Uniti con un sorprendente +11,5%!

Ma anche i bianchi di Toscana meno famosi e popolari segnano cifre a doppio zero e stesso risultato lo aspettiamo a breve anche per i rosati che stanno prepotentemente tornando ad essere presenti nel corredo delle principali casate vinicole dopo un oblio di decenni grazie al loro mix di profumi, sapori e leggerezza che li rendono perfetti per ogni stagione e circostanza.

Le giovani generazioni, i cosiddetti “Millennians” nel modaiolo mondo del vino vedono la Toscana come punto di riferimento e questo fa prevedere un futuro radioso.
Beati loro. Chi invece, come chi scrive, ha qualche capello bianco, ha visto il vino passare dai bassifondi ai caveaux e dopo migliaia di degustazioni sul palato non confonde ormai gli zirconi con i diamanti.

Degustando le varie denominazioni in anteprima, non ci siamo lasciati troppo affascinare dai pomposi proclami festaioli e i budget da capogiro che accompagnano i 300 anni del Chianti Classico e al bicchiere ci siamo annoiati come ormai tradizione da molti anni.
Verrebbe da dire che serve più personalità e coraggio, ma ci siamo annoiati anche di ripetere questo.
Siamo invece rimasti favorevolmente sorpresi dagli altri vini, quelli meno osannati e con budget promozionali senza troppi zero che, ligi alla tradizione, propongono ancora sapori autentici e caratteriali infischiandosene della ruffianeria di circostanza.
Su tutti segnalo il Vin Ruspo di Carmignano straordinario esempio di rosato emergente e il
vino minerale vulcanico del Montecucco dell’Amiata.

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Firenze: musei civici gratuiti per ricordare l’Elettrice Palatina

[:it]Anna_Maria_Luisa_de'_Medici_(1667-1743)di redazione – Musei civici gratuiti il 18 febbraio in occasione dell’anniversario della morte di Anna Maria Luisa (1677-1743), Elettrice Palatina, ultima del ramo granducale dei Medici, il cui più grande merito è quello di aver mantenuto il patrimonio culturale di Firenze in città.

Si deve infatti a lei la stesura di un atto giuridico conosciuto con il nome di Patto di Famiglia, grazie al quale l’ultima erede della casata vincola allo Stato – il Granducato di Toscana – tutto il complesso dei beni che facevano parte delle collezioni medicee:
«…Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose […] a condizione espressa che di quello è per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei forestieri, e non ne sarà nulla trasportato e levato fuori dalla Capitale e dello Stato del Gran Ducato».

Per ricordare la sua importanza, quindi, giovedì è previsto l’ingresso gratuito a Palazzo Vecchio (orario di apertura 9.00-14.00, compreso Torre e Scavi); al museo Novecento (orario di apertura 9.00-14.00); alla Basilica di Santa Maria Novella (orario di apertura 9.00-17.30); alla Cappella Brancacci (orario di apertura 10.00-17.00); e al museo del Bigallo (orario di apertura 10.30-16.30). Da ricordare che le biglietterie chiudono un’ora prima del museo.

In mattinata ci sarà la tradizionale rievocazione storica, con alle 10.45 il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che percorrerà le vie del centro per accompagnare le autorità comunali alle Cappelle Medicee, dove ci sarà la deposizione di un omaggio floreale alla tomba dell’Elettrice Palatina.
Nell’occasione le Cappelle avranno ingresso gratuito.

A Palazzo Pitti invece si terrà un’altra iniziativa. Il Comune di Firenze e le Gallerie degli Uffizi propongono un evento di rievocazione del personaggio storico dell’Elettrice in collaborazione con l’Associazione Muse.
Il pubblico avrà l’occasione di incontrare Anna Maria Luisa de’ Medici a Palazzo Pitti (nella Sala di Bona della Galleria Palatina), uno dei luoghi per lei più significativi.
Qui l’Elettrice infatti soggiorna prima nella sua giovinezza e poi dal 1717, dopo una parentesi di 26 anni trascorsi a Düsseldorf al fianco dell’Elettore Palatino Johan Wilhelm, portando nei suoi appartamenti – così come in città –, il raffinato gusto dell’arte coltivato già in Germania.
L’incontro con il personaggio, seguito da un dibattito con il pubblico, sarà l’occasione per meglio comprendere i tratti della figura e per immergersi nel contesto della Firenze del XVIII secolo.
Gli incontri – previsti in tre repliche alle 15.00, 16.00 e 17.00 – sono gratuiti ma sono riservati solo a coloro che si prenoteranno ai contatti 055-2768224 e 055-2768558, fino a esaurimento posti; la partecipazione all’incontro non comprende l’ingresso alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, che resta a pagamento. (edl)[:en]Anna_Maria_Luisa_de'_Medici_(1667-1743)di redazione – Musei civici gratuiti il 18 febbraio in occasione dell’anniversario della morte di Anna Maria Luisa (1677-1743), Elettrice Palatina, ultima del ramo granducale dei Medici, il cui più grande merito è quello di aver mantenuto il patrimonio culturale di Firenze in città.

Si deve infatti a lei la stesura di un atto giuridico conosciuto con il nome di Patto di Famiglia, grazie al quale l’ultima erede della casata vincola allo Stato – il Granducato di Toscana – tutto il complesso dei beni che facevano parte delle collezioni medicee:
«…Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose […] a condizione espressa che di quello è per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei forestieri, e non ne sarà nulla trasportato e levato fuori dalla Capitale e dello Stato del Gran Ducato».

Per ricordare la sua importanza, quindi, giovedì è previsto l’ingresso gratuito a Palazzo Vecchio (orario di apertura 9.00-14.00, compreso Torre e Scavi); al museo Novecento (orario di apertura 9.00-14.00); alla Basilica di Santa Maria Novella (orario di apertura 9.00-17.30); alla Cappella Brancacci (orario di apertura 10.00-17.00); e al museo del Bigallo (orario di apertura 10.30-16.30). Da ricordare che le biglietterie chiudono un’ora prima del museo.

In mattinata ci sarà la tradizionale rievocazione storica, con alle 10.45 il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che percorrerà le vie del centro per accompagnare le autorità comunali alle Cappelle Medicee, dove ci sarà la deposizione di un omaggio floreale alla tomba dell’Elettrice Palatina.
Nell’occasione le Cappelle avranno ingresso gratuito.

A Palazzo Pitti invece si terrà un’altra iniziativa. Il Comune di Firenze e le Gallerie degli Uffizi propongono un evento di rievocazione del personaggio storico dell’Elettrice in collaborazione con l’Associazione Muse.
Il pubblico avrà l’occasione di incontrare Anna Maria Luisa de’ Medici a Palazzo Pitti (nella Sala di Bona della Galleria Palatina), uno dei luoghi per lei più significativi.
Qui l’Elettrice infatti soggiorna prima nella sua giovinezza e poi dal 1717, dopo una parentesi di 26 anni trascorsi a Düsseldorf al fianco dell’Elettore Palatino Johan Wilhelm, portando nei suoi appartamenti – così come in città –, il raffinato gusto dell’arte coltivato già in Germania.
L’incontro con il personaggio, seguito da un dibattito con il pubblico, sarà l’occasione per meglio comprendere i tratti della figura e per immergersi nel contesto della Firenze del XVIII secolo.
Gli incontri – previsti in tre repliche alle 15.00, 16.00 e 17.00 – sono gratuiti ma sono riservati solo a coloro che si prenoteranno ai contatti 055-2768224 e 055-2768558, fino a esaurimento posti; la partecipazione all’incontro non comprende l’ingresso alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, che resta a pagamento.[:]

Firenze: visite guidate gratuite per la festa delle guide turistiche

[:it]imagela redazione – In occasione della XXVII Giornata Internazionale della Guida Turistica, che ricorre il 21 febbraio di ogni anno,  l’Associazione Guide Turistiche AGT Firenze, in collaborazione con l’Opera di Santa Maria del Fiore e la Fondazione Teatro della Toscana, ha organizzato due iniziative gratuite rivolte a tutti.

Giovedì 18 febbraio (dalle ore 15.00 alle 17.00, ultima partenza) visite guidate gratuite al nuovo Museo dell’Opera del Duomo.
Per l’occasione l’ingresso al museo è ridotto, al costo di 6 euro, senza prenotazione.

Domenica 21 febbraio, visite guidate gratuite ai teatri della Pergola (alle ore 9.00 e alle 10.00) e Niccolini (alle ore 10.00 e alle ore 12.00) con prenotazione obbligatoria scrivendo o telefonando a: museo@teatrodellatoscana.it, 055 2264364.

L’intento dell’iniziativa è quello di riscoprire Firenze insieme alle Guide Turistiche professionali, che con grande passione lavorano sul territorio. La Giornata Internazionale della Guida Turistica è stata istituita dalla World Federation of Tourist Guides Associations (WFTGA) ed è promossa in Italia dall’Associazione Nazionale Guide Turistiche (ANGT).

Giovedì 18 febbraio, 2016
Museo dell’Opera del Duomo
Per l’occasione il biglietto d’ingresso del Museo sarà di 6 euro
Non è possibile prenotare, è sufficiente presentarsi davanti al museo dalle ore 15 alle ore 17 (ultima partenza). Gruppi ogni 20 minuti.

Domenica 21 febbraio, 2016
Teatro della Pergola e Teatro Niccolini
Teatro della Pergola, ore 9 e ore 10; Teatro Niccolini, ore 10 e ore 12.
Prenotazione obbligatoria scrivendo a: museo@teatrodellatoscana.it
(indicare nome, cognome, numero di telefono, teatro che si desidera visitare e orario prescelto, max 4 persone). Per informazioni sui Teatri tel. 055 2264364

 [:en]imagela redazione – In occasione della XXVII Giornata Internazionale della Guida Turistica, che ricorre il 21 febbraio di ogni anno,  l’Associazione Guide Turistiche AGT Firenze, in collaborazione con l’Opera di Santa Maria del Fiore e la Fondazione Teatro della Toscana, ha organizzato due iniziative gratuite rivolte a tutti.

Giovedì 18 febbraio (dalle ore 15.00 alle 17.00, ultima partenza) visite guidate gratuite al nuovo Museo dell’Opera del Duomo.
Per l’occasione l’ingresso al museo è ridotto, al costo di 6 euro, senza prenotazione.

Domenica 21 febbraio, visite guidate gratuite ai teatri della Pergola (alle ore 9.00 e alle 10.00) e Niccolini (alle ore 10.00 e alle ore 12.00) con prenotazione obbligatoria scrivendo o telefonando a: museo@teatrodellatoscana.it, 055 2264364.

L’intento dell’iniziativa è quello di riscoprire Firenze insieme alle Guide Turistiche professionali, che con grande passione lavorano sul territorio. La Giornata Internazionale della Guida Turistica è stata istituita dalla World Federation of Tourist Guides Associations (WFTGA) ed è promossa in Italia dall’Associazione Nazionale Guide Turistiche (ANGT).

Giovedì 18 febbraio, 2016
Museo dell’Opera del Duomo
Per l’occasione il biglietto d’ingresso del Museo sarà di 6 euro
Non è possibile prenotare, è sufficiente presentarsi davanti al museo dalle ore 15 alle ore 17 (ultima partenza). Gruppi ogni 20 minuti.

Domenica 21 febbraio, 2016
Teatro della Pergola e Teatro Niccolini
Teatro della Pergola, ore 9 e ore 10; Teatro Niccolini, ore 10 e ore 12.
Prenotazione obbligatoria scrivendo a: museo@teatrodellatoscana.it
(indicare nome, cognome, numero di telefono, teatro che si desidera visitare e orario prescelto, max 4 persone). Per informazioni sui Teatri tel. 055 2264364

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