“Happy Camper in Toscana”: una guida pratica alla cucina tipica,   dedicato a chi sceglie di visitare la Toscana “on the road”“Happy Camper in Toscana”: una guida pratica alla cucina tipica,   dedicato a chi sceglie di visitare la Toscana “on the road”

“Happy Camper in Toscana”: una guida pratica alla cucina tipica, dedicato a chi sceglie di visitare la Toscana “on the road”“Happy Camper in Toscana”: una guida pratica alla cucina tipica, dedicato a chi sceglie di visitare la Toscana “on the road”

Nella giornata inaugurale del Salone del Camper (Fiere di Parma 10-18 settembre) Toscana Promozione Turistica, nell’ambito del progetto di Vetrina Toscana, presenta il libro: “Happy Camper in Toscana – Ricette per viaggiatori en plein air” una guida pratica alla cucina tipica, dedicato a chi sceglie di visitare la Toscana in camper.

Dalla pappa al pomodoro alle triglie alla livornese, dallo stufato labronico ai testaroli in vettura, passando per le pennette alla renaiola e i pici alla briciola: venti ricette della tradizione, due per ogni provincia, a base di prodotti tipici del territorio, adattate per la cucina da camper e sperimentate personalmente dall’autore: lo chef Claudio Menconi, appassionato cuoco e camperista, che in questo vademecum ha unito la sua esperienza professionale con la grande passione per i viaggi sulle quattro ruote. 

Non solo ricette, ma anche consigli sugli attrezzi indispensabili, suggerimenti sui prodotti tipici che non possono mancare in una cambusa gourmet e sostenibile e preziosi accorgimenti tecnici su come ottimizzare la propria esperienza ai fornelli “on the road”: come l’idratazione della pasta, la marinatura, detta anche “cottura a freddo”, per ammorbidire le fibre muscolari e rendere le carni più tenere e digeribili e la vaso cottura, indispensabile per zuppe, brodi e umidi muoversi.

Inoltre, approfondimenti ed aneddoti sui prodotti usati per le ricette. La Toscana vanta, infatti, una cultura gastronomica secolare e i prodotti certificati (DOP, IGP, PAT) ne garantiscono l’autenticità, la provenienza e la produzione secondo rigorosi disciplinari. 

Per Vetrina Toscana, il progetto di Regione e di Unioncamere che unisce tipicità, autenticità dei territori e attenzione all’ambiente, l’enogastronomia è un #viaggionelviaggio: muoversi, infatti, permette di conoscere posti nuovi e assaporarne i prodotti e i piatti tipici. Per questo il turismo all’aria aperta è una delle modalità di fruizione per eccellenza: flessibile, sostenibile e sicuro è certamente fonte di benessere naturale grazie alla possibilità di “disconnettersi”, rilassarsi a contatto con la natura e soddisfare il desiderio di libertà.

Cucinare in camper, acquistando prodotti locali mentre si viaggia, è una modalità molto “green” e che segue la scia del turismo responsabile: aiuta a far girare l’economia del paese e consente di mangiare in modo sano, stagionale, con prodotti a km zero. L’ideale per esplorare le eccellenze del territorio e i piatti tipici: uno studio “on site” che consentirà anche di sperimentare, per riproporre e condividere con gli amici la propria esperienza di viaggio.

Nel casosi decidesse di non cucinare a bordo, Vetrina Toscana può consigliare non solo cosa mangiare, ma anche dove. Sul sito vetrina.toscana.it trovate le 1770 imprese: ristoranti, botteghe e produttori, ma anche strade del vino, cantine, birrifici, oleifici e tutti coloro che offrono esperienze enogastronomiche, oltre a ricette e percorsi enogastronomici.

Happy Camper in Toscana – Ricette per viaggiatori en plein air” è realizzato in un formato A5, rilegato con spirale, che permette di tenere comodamente il ricettario aperto, anche in una cucina dalle misure limitate. Dal 14 settembre sarà scaricabile gratuitamente dal sito www.vetrina.toscana.it

Scuola del Caffè e Istituto Alberghiero Saffi presentano “Next Generation in Coffee”, l’evento dedicato alle nuove generazioni di professionisti

Scuola del Caffè e Istituto Alberghiero Saffi presentano “Next Generation in Coffee”, l’evento dedicato alle nuove generazioni di professionisti

Un evento di degustazione aperto al pubblico il progetto di alta formazione sul mondo del caffè con gli studenti della scuola alberghiera fiorentina, tra storia, nuove tendenze e strategie di impresa

Tutto pronto per “Next Generation in Coffee”, evento di chiusura del progetto di alta formazione sul mondo del caffè – tra storia, nuove tendenze e strategie di impresa – nato tra l’Istituto professionale Alberghiero Aurelio Saffi, scuola superiore per la preparazione del personale alberghiero di Firenze, e Scuola del Caffè, accademia dedicata alla diffusione della sua cultura, aperta all’interno di Ditta Artigianale, nell’ex monastero di Sant’Ambrogio.

Sabato 30 aprile, dalle ore 14.30 alle 17.30, presso il cortile dell’Istituto superiore fiorentino Saffi in via del Mezzetta a Firenze, sarà possibile degustare vari caffè specialty, dall’espresso classico al cappuccino fino alle qualità estratte in filtro aeropress e in V60, accompagnati da piccoli assaggi preparati dagli studenti di Pasticceria. Protagonisti gli studenti di quarta del settore Sala e Vendita.

Dalla storia alla degustazione, fino alle nuove tendenze internazionali del settore e alla gestione di startup: il corso dedicato ai professionisti del domani si è svolto alternando teoria e pratica, toccando gli argomenti essenziali del settore. Lezioni per apprendere botanica, raccolta e tostatura del caffè, caratteristiche e manutenzione delle attrezzature, utilizzo del macinino per estrazioni in ed in filtro, i segreti del cappuccino, delle decorazioni e delle altre bevande della tradizione italiana per finire con dettagli sulle nuove strategie dimpresa.

L’evento è aperto a tutti, a ingresso libero.

Per la realizzazione degli insegnamenti nella parte espresso sono state utilizzati macchine e macinini a marchio Nuova Simonelli e Victoria Arduino, brand di Simonelli Group, azienda già da tempo impegnata e attiva in ambito accademico attraverso la Simonelli Youth AcademyPer la parte filtro, invece, gli studenti hanno potuto apprendere le tecniche di estrazione attraverso tutta la gamma di prodotti di Hario, altro partner fondamentale di Scuola del Caffè.

 Simone Amenini, Direttore Scuola del Caffè: “Questo è il secondo anno che posso insegnare tra i ragazzi dell’Istituto Saffi. Ogni volta è un’emozione forte, alla quale è difficile abituarsi. Lo scopo della nostra Scuola è proprio quello di fare leva anche sulle nuove generazioni per innovare il mondo della caffetteria. I ragazzi si lasciano guidare con entusiasmo e curiosità in esperienze nuove e modi di pensare rivoluzionari rispetto alla tradizione. I giovani, poi, sono coloro che più si stanno allontanando dal caffè bevuto nella sua purezza, sostituito spesso da bevande edulcorate o molto complesse, che del caffè hanno solo il nome. Fargli scoprire le potenzialità di questo mondo, potrà anche creare in loro il desiderio di fare di questa professione il loro futuro”.

 Francesca Lascialfari, docente e Dirigente scolastica di Istituto Saffi: “Questo evento sottolinea come il Saffi veda in queste attività un potente strumento di ampliamento degli orizzonti didattici, sviluppando così nei propri alunni competenze di alto profilo in grado di imparare concretamente gli strumenti del “mestiere” in modo diretto e proattivo. L’importanza di sabato 30 aprile risiede, inoltre, nella possibilità di tornare a condividere con la cittadinanza la realtà della scuola rendendola partecipe del processo formativo e dare agli allievi, di nuovo, la possibilità di imparare cosa significhi rapportarsi con le esigenze degli ospiti.”

La scuola del Caffè nasce con uno scopo divulgativo: informare pubblico, appassionati e addetti del settore su quanto si nasconda dietro a una tazzina. Dal lavoro nelle piantagioni, alla torrefazione fino al bancone esiste un mondo fatto di ricerca, innovazione e attenzione alla sostenibilità umana e ambientale che si vuole raccontare e sostenere. La scuola intende formare esperti del settore pienamente consapevoli della provenienza del caffè, delle sfumature di sapore, delle molteplici tecniche di estrazione. Altro scopo è quello di sensibilizzare sullimportanza della professionalità nel mondo dellhospitality anche grazie alla collaborazione con aziende del settore come HARIO, istituti alberghieri, scuole professionalizzanti quali la Youth Academy di Simonelli Group, insieme alla quale sono a disposizione corsi di formazione certificati SCA. In programma master e corsi professionalizzanti per le varie figure del caffè, non solo per diventare ottimi baristi ma anche tostatori, assaggiatori, e master di alcuni mesi su come realizzare start up di specialty coffee, aprire una microtorrefazione o una caffetteria, oltre a laboratori aperti a curiosi e appassionati. La Scuola del Caffè gode di alcune collaborazioni di assoluto livello nel settore caffeicolo, quali Victoria Arduino, HARIO, Caffè Corsini e Confcommercio. In cattedra alcuni tra i massimi esperti del settore e pluripremiati assaggiatori come Francesco Sanapo, Francesco Masciullo, Simone Amenini, Michele Anedotti e molti altri. La voglia di coltivare nuovi talenti per un nuovo barista “del futuro” viene anche sottolineata dalla connessione con l’Istituto Alberghiero Aurelio Saffi di Firenze.

Il vino Chianti debutta in Colombia con nuovo format con show cooking e assaggi

Il vino Chianti debutta in Colombia con nuovo format con show cooking e assaggi

Ha debuttato a Medellin, in Colombia, ma farà tappa in gran parte dell’America Latina il nuovo spin off della Chianti Academy, il fiore all’occhiello del Consorzio che promuove nel mondo la conoscenza del vino Chianti proponendo una formazione tecnica e didattica di altissimo livello. La nuova creatura si chiama ‘Chianti Academy Latam – Wine and Food experience’ e affianca al momento formativo della degustazione, anche una seconda fase di abbinamento con il cibo e assaggio per portare il professionista nel mondo del Chianti a 360 gradi. Non soltanto formazione tecnica, quindi, ma anche un momento esperienziale alla scoperta dei possibili accostamenti enogastronomici che accompagnano ed esaltano l’apprendimento.

Il debutto del nuovo format è avvenuto il 22 e 23 dicembre, a Medellin, mentre le prossime tappe saranno il 27 e 28 dicembre a Panama City. Anno nuovo, metà gennaio la ‘Chianti Academy Latam – Wine and Food experience’ sarà in Messico ed infine in Cina, a metà febbraio. La due giorni propone una full immersion di degustazione tecnica di una trentina di etichette Chianti e Chianti Riserva, seguite da uno show cooking appositamente pensato per proporre ai partecipanti i migliori accostamenti di vino e cibo. La due giorni è rivolta a un pubblico professionale, con un approccio non solo tecnico e didascalico, ma anche molto incentrato sull’esperienza immersiva.

“Abbiamo lanciato questo nuovo format sulla scia del successo della Chianti Academy – commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi -. La ‘Chianti Academy Latam – Wine and Food experience’ nasce con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del vino Chianti in tutto il mondo proponendo un approccio meno strettamente didascalico e più conviviale che sono convinto piacerà ai Chianti Lovers. Questo spin off debutta con numerose tappe nei Paesi dell’America del Sud con l’obiettivo di creare le condizioni per essere sempre più presenti su un mercato che riteniamo strategico”.

A Gabriele Gorelli il primo Master of wine italiano

A Gabriele Gorelli il primo Master of wine italiano

A Firenze nell’ambito della manifestazione Eccellenza di Toscana è stato consegnato da parte del Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini il Premio Osvaldo Baroncelli a Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, per il forte legame intercorrente tra questo e lo storico Presidente di AIS Toscana, recentemente scomparso.

Nato e cresciuto a Montalcino 37 anni fa, Gabriele Gorelli – sommelier AIS dal 2011 – è stato il primo italiano a ottenere il prestigioso titolo di Master of Wine, rilasciato dall’omonimo istituto nato in Gran Bretagna nel 1955. Dopo sei anni di preparazione particolarmente intensa – circa 40 ore di studio alla settimana e una media di 48 voli presi all’anno – nel 2021 è arrivato ad ottenere quel riconoscimento di cui fino ad oggi possono fregiarsi in pochissimi in tutto il mondo: circa 420 persone. Il che ne fa un perfetto ambasciatore della toscanità.

“Mi ha sempre affascinato la conoscenza del vino – ha raccontato Gabriele Gorelli – l’essere un collettore tra chi il vino lo fa e chi lo consuma. Mi sono avvicinato a questo mondo proprio grazie ad AIS Toscana, per la quale provo un fortissimo senso di appartenenza, che mi ha dato tutto quello che serviva e che ancora oggi serve per diventare Master of Wine, a partire dall’aspetto relazionale ed associativo che mi ha fatto crescere in ambito professionale e personale. Per me è infatti doppiamente bello poter parlare di come lo sono diventato, accoppiando quest’esperienza con l’Istituto dei Master Of Wine al mio percorso in AIS Toscana, di come proprio grazie a questa mi sono appassionato sempre più e creato una base formativa eccellente soprattutto dal punto di vista della sensibilità alla degustazione – ha aggiunto – perché acquisire la terminologia appropriata e la capacità di categorizzare specifici vini è stato fondamentale. Per me è stato un atto di incoscienza cercare la scalata al Master of Wine perché non si conosceva abbastanza quanto questo titolo fosse difficile da ottenere: essere arrivato è quindi un sogno, ma credo che sia proprio questo lo spirito giusto, ovvero viverla come un’esperienza che ti carica perché nessun altro prima di te ha raggiunto questo obiettivo. Il mio oggi è che sempre più persone ce la facciano ad ottenerlo e questo è uno degli elementi che accomuna AIS con Master of Wine: la volontà di aggregare e portare dentro le persone. Oggi – ha concluso – ci sono dei progetti molto contemporanei di commistione e volontà di intrecciare enoturismo, vino, passione, formazione ed educazione. Vedo in questa commistione di intenti un bel futuro per la Toscana, soprattutto perché questa regione ha veramente tanto da offrire al mondo”.

Cantine aperte a Natale: in Toscana arrivano gli auguri di Dante Natale

Cantine aperte a Natale: in Toscana arrivano gli auguri di Dante Natale

Torna dal 4 al 12 dicembre, nelle cantine del Movimento Turismo del Vino Toscana, l’appuntamento
con Cantine Aperte a Natale, il format che porta nel periodo natalizio i tanti wine lovers alla scoperta dei vini delle feste.

Un’occasione unica per scegliere i vini da abbinare ai menu del periodo natalizio grazie ai preziosi suggerimenti del produttore in persona, ma anche per passare un pomeriggio o alcuni giorni in cantina, o soprattutto, questo per le famiglie, per far conoscere ai più piccoli il magico mondo del vino grazie a tante iniziative organizzate per i bambini.

Il tutto nel segno di Dante. «Si chiude con questo evento l’anno dedicato alla ricorrenza di Dante e dopo il successo di Cantine Aperte in Vendemmia siamo riusciti a tornare anche per Natale in presenza, aprendo le nostre cantine in un periodo magico quale quello di Natale – spiega Emanuela Tamburini, presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana – cercheremo di accogliere le famiglie non solo per degustare i nostri vini, ma anche per consigliare gli abbinamenti ideali per i menu delle feste, senza dimenticarci dei più piccoli ai quali abbiamo riservato alcune sorprese e attività da svolgere in cantina».

In cantina sotto l’albero di Natale con gli auguri di Dante. Con Cantine Aperte a Natale si chiude
l’anno di eventi targati Movimento Turismo Vino Toscana e si chiude anche concettualmente “Dante in
Vigna”, il cerchio aperto a maggio per celebrare i settecento anni della morte del Sommo Poeta. Il tema
toscano di Cantine Aperte a Natale sarà quindi “Dante Natale. Dante in Vigna vi fa un augurio speciale:
Buon Natale!”. I tanti wine lovers potranno scattarsi una foto speciale con i vini toscani e con Dante in
versione natalizia. Tanti gli appuntamenti in tutta la Toscana per scegliere l’abbinamento perfetto per
rendere ogni portata ancora più indimenticabile. Insomma la possibilità di ricevere consigli
personalizzati sul menù delle feste e sui regali da fare agli amici abbinando il vino toscano che risponde
ad ogni personalità (Brunello per un austero, un vino della Maremma per una persona solare, un
Chianti per un avventuroso per poi arrivare alle bollicine toscane che ormai sono sempre più comuni
nelle nostre cantine MTV Toscana che si abbinano perfettamente alle persone più spumeggianti). I
programmi ideati dalle cantine socie MTV Toscana sono già disponibili e in aggiornamento divisi per
territorio sul portale www.mtvtoscana.com
Cantine Aperte. Nato in Toscana quasi trent’anni fa, è oggi l’evento enoturistico più importante in Italia.
Cantine Aperte è diventato nel tempo una filosofia, uno stile di viaggio e di scoperta dei territori del vino
italiano, che vede, di anno in anno, sempre più turisti, curiosi ed enoappassionati avvicinarsi alle
cantine, desiderosi di fare un’esperienza diversa dal comune. Oltre al tradizionale appuntamento di fine
maggio, il marchio si lega alla vendemmia, a San Martino, al Natale. Cantine Aperte è un marchio di
proprietà del Movimento Turismo del Vino, registrato e protetto giuridicamente per contrastarne
qualunque abuso/imitazione e garantire ai consumatori qualità e professionalità nell’accoglienza, tratti
distintivi delle cantine MTV.
L'Associazione Movimento Turismo del Vino Toscana è un ente non profit che raccoglie circa cento
soci fra le più prestigiose cantine del territorio, selezionate sulla base di specifici requisiti, primo fra tutti
quello della qualità dell'accoglienza enoturistica. Obiettivo dell’associazione è promuovere la cultura del
vino attraverso le visite nei luoghi di produzione. Ai turisti del vino il Movimento vuole, da una parte, far
conoscere più da vicino l’attività e i prodotti delle cantine aderenti, dall’altra, offrire un esempio di come
si può fare impresa nel rispetto delle tradizioni, della salvaguardia dell'ambiente e dell'agricoltura di
qualità.

[:it]Orcia: Lla cartolina liquida di uno dei più bei territori del vino italiani[:]

[:it]Orcia: Lla cartolina liquida di uno dei più bei territori del vino italiani[:]

[:it]Nasce la “cantinetta” a misura di turista: in tutto il territorio della Denominazione Orcia saranno disposti dei box progettati per servire il vino al turista e al consumatore in maniera adeguata. Il progetto è il frutto del PIF della Regione Toscana al quale il Consorzio Vino Orcia ha partecipato.

«Sei nel territorio dell’Orcia, il vino più bello del mondo, bevilo»: il claim del progetto. Il vino come “cartolina liquida” della propria terra d’origine.
Questa è l’idea che muove la giovane Doc Orcia  e che è stata condivisa dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi,  consegnando le prime 5 cantinette climatizzate del progetto di marketing che mira a consolidare il principale mercato della denominazione.
Un comprensorio di 12 comuni che prima della pandemia registrava circa un milione di presenze turistiche e un milione di visitatori giornalieri, soprattutto stranieri.
L’obiettivo del progetto è quello di avvicinare ancora di più il consumatore finale che per questa denominazione toscana, unico caso in Italia, rappresenta “l’export sotto casa”.
Un esempio innovativo di marketing territoriale che vede alleati produttori e network distributivo. Il progetto è stato sostenuto dalla Regione Toscana (attraverso lo strumento del Piano integrato di filiera – PIF) dando un’applicazione esemplare alla strategia europea Farm to fork.
«La proposta è semplice ma rivoluzionaria allo stesso tempo, ovvero stabilire un’alleanza territoriale tra i vari soggetti della filiera per creare sviluppo trasformando il vino in una “cartolina liquida” capace di arricchire l’esperienza di viaggio dei visitatori e potenziare il mercato “locale di esportazione” della DOC», spiega il presidente del Consorzio, Donatella Cinelli Colombini.

Le cantinette sono armadi climatizzati disegnati dall’interior design Lorenzo Benà e realizzati da Intrac di Rovigo; verranno sistemati in ristoranti ed enoteche della zona con l’obiettivo di migliorare il servizio del vino Orcia e allo stesso tempo a mostrare vigneti e cantine nel loro spettacolare territorio grazie a dei display in cui scorreranno le immagini delle cantine alternate al paesaggio e alle città d’arte che costellano l’area di produzione dell’Orcia.

La frase in due lingue scritta parla direttamente ai turisti rendendo più esplicita l’azione di marketing «Sei nel territorio dell’Orcia, il vino più bello del mondo, bevilo».  Intanto sono state consegnate le prime cinque cantinette ad altrettanti ristoranti del territorio. «Grazie a questa iniziativa siamo riusciti a creare un player che sta lavorando per l’intero territorio unificando gli obiettivi di tutti gli attori della filiera – spiega Roberto Terzuoli, il presidente di Vinorcia, la rete di imprese che coordina il network del progetto – in particolare grazie alla stretta collaborazione con i ristoranti che anche grazie a questo strumento potranno ripartire ancora più forti dopo le chiusure della pandemia, un esempio quindi di economia virtuosa che fa muovere un territorio con una visione unitaria».

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