[:it]La Befana dei vigili del fuoo vola in Piazza della Signoria[:en]La Befana dei vigili del fuoco vola in Piazza della Signoria[:]

[:it]La Befana dei vigili del fuoo vola in Piazza della Signoria[:en]La Befana dei vigili del fuoco vola in Piazza della Signoria[:]

[:en]Torna l’appuntamento con la befana dei Vigili del fuoco in Piazza della Signoria.

Alle 15,45 si svolger’ l’annuale appuntamento per tutti i bambini con lamagica vecchietta ‘planerà’ dalla Loggia dei Lanzi

Come ogni anno, la Befana dei Vigili del Fuoco torna a volare in Piazza della Signoria a Firenze. È quanto avverrà nel pomeriggio del 6 gennaio, nell’ambito dell’ormai tradizionale evento dedicato ai bambini di Firenze e a quelli di passaggio in città.
L’invito, rivolto a tutti i bimbi, è di presentarsi in piazza alle 15,45: poco dopo la Befana darà prova di capacità acrobatiche non indifferenti, calandosi dalla terrazza sopra la Loggia e distribuendo caramelle e dolci ai piccoli spettatori.
Nella difficile discesa aerea, l’anziana e magica signora non sarà sola: insieme a lei, per aiutarla, ci saranno cinque valorosi vigili del fuoco.
L’impresa, che ha il patrocinio del Comune di Firenze, sarà possibile grazie al supporto logistico delle Gallerie degli Uffizi e all’impegno del personale operativo ed amministrativo della Direzione regionale e del Comando dei Vigili del Fuoco di Firenze insieme all’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco Sezione Firenze.

Oltre ad allietare le famiglie, l’evento ha anche un obiettivo sociale: L’Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco e l’Unità di Crisi del Mibact raccoglieranno infatti donazioni da destinarsi alla tutela e conservazione del patrimonio storico artistico recentemente danneggiato dal terremoto nel Mugello.
Quello di piazza Signoria non sarà l’unico appuntamento fiorentino della Befana, alle ore 10,30 circa, infatti, apparirà all’ospedale pediatrico Meyer: un momento attesissimo da suoi piccoli ospiti, che ogni anno, il 6 gennaio, la vedono atterrare direttamente in reparto. La leggendaria vecchietta distribuirà loro dolci e giocattoli, donati dal personale del Comando Vigili del Fuoco di Firenze, dal Reparto Volo VVF Arezzo e dalla Associazione Nazionale VVF Sez. Firenze.

“Come ogni anno, gli Uffizi non potevano certo mancare ad un appuntamento così entusiasmante ed atteso dai bambini quale è arrivo della Befana in piazza Signoria a Firenze – commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – stavolta a questo grande piacere si aggiunge la finalità di sostegno al patrimonio culturale ed artistico del Mugello danneggiato dal recente terremoto: una missione importantissima alla quale le Gallerie sono fiere di poter dare il loro contributo.
Il Direttore Regionale Ing. Giuseppe Romano ed il Comandante dei Vigili del Fuoco di Firenze Ing. Maurizio Lucia sottolineano come l’iniziativa, oltre ad essere coerente con lo spirito e i valori del CNVVF, ha gli intenti primari di portare all’attenzione del pubblico la pratica della solidarietà, infatti attraverso la partecipazione ad unmomento gioioso si traggono spunti di riflessione sulle difficoltà che vivono le popolazioni colpite da emergenze, e di promuovere una solida cultura della sicurezza attraverso il progetto “Never Lost Young” ovvero come comunicare ai soccorritori le coordinate anche in assenza di rete dati”.[:]

Firenze. 6 gennaio e la Cavalcata dei Magi

[:it]di redazione – Anche quest’anno per celebrare il giorno dell’Epifania, il 6 gennaio, l’Opera di Santa Maria del Fiore organizza a Firenze la rievocazione storica della Cavalcata dei Magi. La manifestazione si rifà ad un’antica e gloriosa tradizione fiorentina del XV secolo quando a Firenze una compagnia di laici intitolata ai Santi Re Magi, che seguiva determinate regole di carattere religioso, organizzava un fastoso corteo detto “Festa de’ Magi”.

Recuperata dall’Opera di Santa Maria del Fiore a partire dal 1996, in occasione dei festeggiamenti per i 700 anni dalla posa della prima pietra della Cattedrale e della fondazione dell’Opera (1296), la manifestazione si svolge, sotto gli auspici dell’Arcidiocesi e del Capitolo del Duomo, in collaborazione con il Comune di Firenze e la partecipazione dei comuni della provincia.

Il solenne corteo con in testa i Re Magi a cavallo, in sontuosi abiti di seta ispirati a quelli dell’affresco di Benozzo Gozzoli, è composto da circa 700 figuranti, tra cui quelli della Repubblica fiorentina.

Dopo la partenza da Piazza Pitti, alle ore 14.00, il corteo si snoderà lungo le strade del centro di Firenze fino ad arrivare in piazza Duomo, alle ore 15.30. Qui, dopo il saluto dei figuranti e lo scoppio della colubrina, i Re Magi deporranno i loro doni ai piedi del Presepe vivente. All’intervento di Franco Lucchesi, Presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, seguirà la lettura del brano del Santo Vangelo dei Magi e il saluto del Cardinale Giuseppe Betori che parlerà del significato dell’Epifania. Infine, sempre il Cardinale Betori accoglierà i bambini di alcune parrocchie della Diocesi fiorentina, donando loro la calza della Befana con i dolcetti.

La “Cavalcata dei Magi”, inizialmente realizzata nel XV secolo con periodicità triennale e dal 1447 ogni cinque anni, era composta da tre diversi cortei che si riunivano davanti al Battistero e proseguivano uniti fino alla Basilica di San Marco, dove con canti e preghiere adoravano Gesù Bambino. Della Compagnia dei Santi Re Magi, detta anche “La Stella”, fecero parte i maggiori componenti della famiglia dei Medici e per questo con la loro cacciata da Firenze, nel 1494, l’iniziativa fu soppressa. Da quel momento la Cavalcata dei Magi subì trasformazioni che nel tempo la resero sempre meno di carattere religioso fino a estinguersi.

 [:en]by redaction – Anche quest’anno per celebrare il giorno dell’Epifania, lunedì 6 gennaio, l’Opera di Santa Maria del Fiore organizza a Firenze la rievocazione storica della Cavalcata dei Magi. Giunta alla XVIII edizione dell’epoca “moderna”, la manifestazione si rifà ad un’antica e gloriosa tradizione fiorentina del XV secolo quando a Firenze una compagnia di laici intitolata ai Santi Re Magi, che seguiva determinate regole di carattere religioso, organizzava un fastoso corteo detto “Festa de’ Magi”.

Recuperata dall’Opera di Santa Maria del Fiore a partire dal 1996, in occasione dei festeggiamenti per i 700 anni dalla posa della prima pietra della Cattedrale e della fondazione dell’Opera (1296), la manifestazione si svolge, sotto gli auspici dell’Arcidiocesi e del Capitolo del Duomo, in collaborazione con il Comune di Firenze e la partecipazione dei comuni della provincia.

Il solenne corteo con in testa i Re Magi a cavallo, in sontuosi abiti di seta ispirati a quelli dell’affresco di Benozzo Gozzoli, è composto da circa 700 figuranti, tra cui quelli della Repubblica fiorentina.
Per il terzo anno consecutivo, prenderanno parte al corteo i rappresentanti di alcune comunità etniche presenti a Firenze (Albania, Camerun, Eritrea, Filippine, Nigeria, Perù, Repubblica Democratica del Congo, Sri Lanka) che sfileranno nei loro abiti tradizionali.

Dopo la partenza da Piazza Pitti, alle ore 14.00, il corteo si snoderà lungo le strade del centro di Firenze fino ad arrivare in piazza Duomo, alle ore 15.30. Qui, dopo il saluto dei figuranti e lo scoppio della colubrina, i Re Magi deporranno i loro doni ai piedi del Presepe vivente. All’intervento di Franco Lucchesi, Presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, seguirà la lettura del brano del Santo Vangelo dei Magi e il saluto del Cardinale Giuseppe Betori che parlerà del significato dell’Epifania. Infine, sempre il Cardinale Betori accoglierà i bambini di alcune parrocchie della Diocesi fiorentina, donando loro la calza della Befana con i dolcetti.

La “Cavalcata dei Magi”, inizialmente realizzata nel XV secolo con periodicità triennale e dal 1447 ogni cinque anni, era composta da tre diversi cortei che si riunivano davanti al Battistero e proseguivano uniti fino alla Basilica di San Marco, dove con canti e preghiere adoravano Gesù Bambino. Della Compagnia dei Santi Re Magi, detta anche “La Stella”, fecero parte i maggiori componenti della famiglia dei Medici e per questo con la loro cacciata da Firenze, nel 1494, l’iniziativa fu soppressa. Da quel momento la Cavalcata dei Magi subì trasformazioni che nel tempo la resero sempre meno di carattere religioso fino a estinguersi.

Il programma è consultabile su: www.operaduomo.firenze.it

Programma della CAVALCATA DEI MAGI in dettaglio

Ore 13.00, Piazza Pitti esibizione “Balletto Rinascimentale” della Associazione Contrada Alfiere

Ore 13.30, Piazza Pitti esibizione “Balletto Rinascimentale del Gruppo Storico” dell’Opera Diocesana di Assistenza di Diacceto O.D.A.

Ore 14.10, partenza del corteo dei Figuranti da Piazza Pitti

Percorso: Piazza Pitti, Via Guicciardini, Ponte Vecchio, Por Santa Maria, Via Lambertesca, Loggiato degli Uffizi.

Ore 14.25, nell’attesa che il corteggio raggiunga piazza del Duomo, il Piccolo Coro Melograno di Firenze si esibirà sul Sagrato del Duomo con canti natalizi e del repertorio dello Zecchino d’Oro

Ore 14.25, Mons. Timothy commenta i canti del Piccolo Coro del Melograno

Ore 14.30, il corteo è agli Uffizi

Ore 14.35, il corteo arriva in Piazza della Signoria dove, nell’attesa, si esibirà il Gruppo dei Bandierai degli Uffizi che con il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina si uniranno poi al corteggio

Ore 15.00, commento di Mons. Timothy al corteo storico

Ore 15.00, arrivo in Piazza del Duomo del corteo

Schierati i figuranti si effettua il Saluto alla Voce e Scoppio della Colubrina

Il Presidente dell’Opera, Franco Lucchesi, il Cardinale Giuseppe Betori, Fiorenza e i Re Magi portano i doni al presepe

Ore 15.45, saluto del Presidente dell’Opera

Lettura del brano del Santo Vangelo dei Magi

S.E. Card. Giuseppe Betori Arcivescovo di Firenze commenta il Vangelo ai bambini e li intrattiene sul significato della giornata.

Lancio dei palloncini

Consegna ai bambini delle parrocchie della Diocesi fiorentina delle calze da parte del Cardinale

Consegna delle targhe ricordo ai Comuni ed ai gruppi partecipanti

Ore 16.30/17.00, uscita dei figuranti dalla piazza[:]

Con AmiatAutunno due fine settimana all’insegna del gusto

Con AmiatAutunno due fine settimana all’insegna del gusto

Funghi e castagne protagonisti delle feste che animano i borghi amiatini nei prossimi weekend di ottobre

Borghi in festa pieni di gusto: prosegue #AmiatAutunno, la rassegna di appuntamenti dedicata ai prodotti tipici del Monte Amiata. Castagne, funghi ma anche vino e olio sono il fil rouge di un itinerario che – fino a novembre – attorno ai piaceri del palato riunisce ben otto comuni: Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castel del Piano, Castell’Azzara, Castiglion d’Orcia, Piancastagnaio, Roccalbegna e Santa Fiora.

Quattro le località in cui il bello e buono si mette in mostra nei prossimi due week end.

Il 12-13-14 e il 19-20-21 ottobre nel borgo medioevale di Abbadia San Salvatore si rinnova la “Festa d’Autunno”.
Protagonista principale la castagna, prodotto che da sempre riempie le madie con la sua preziosa farina, con la quale spesso si è riusciti a sostituire il pane in una terra non abbondante di grano. Mentre si cuociono caldarroste degustazioni, musica, mercatini e spettacoli rendono unica l’atmosfera nel borgo medioevale.
Previste anche visite guidate alle bellezze medioevali della città e visite guidate al Museo Minerario (per informazioni Consorzio Terre di Toscana tel. 0577 778324; info@terreditoscana.net), all’Abbazia del Santissimo Salvatore e al Museo di Arte Sacra (info: museoabbaziasansalvatore@gmail.com tel: 0577 777352). Per gli appassionati di mountain bike, un’escursione naturalistica nei boschi del Monte Amiata (info: Associazione MTB Amiata, tel: 3315784886).

#AmiatAutunno prosegue poi con la “Sagra del Fungo e della Castagna” a Vivo d’Orcia (comune di Castiglione d’Orcia) nelle giornate del 14 e 20-21 ottobre.
Qui a farla da padrone sono le pietanze a base di funghi e tra una degustazione e l’altra si snoda un fitto calendario di spettacoli che culmina nel curioso e divertente Palio del Boscaiolo (21 ottobre), un confronto curioso e divertente tra le due contrade del paese, il “Pian delle Mura” e le “Caselle”, impegnate nel tagliare in sei parti un tronco del diametro di circa 60 centimetri, per la realizzazione di sei sedie, ed un altro tronco del diametro di circa 25 centimetri, per la realizzazione di sei scodelle nelle quali dovrà essere versata la polenta che nel frattempo verrà preparata dagli altri  concorrenti.
Previste anche escursioni naturalistiche con “Le stagioni del Castagno con visita alle Sorgenti dell’Ermicciolo” (Info: Pro-Loco tel. 0577/873830 – 3381761817).

Il 20-21 ottobre si festeggia anche nella frazione di Cana (comune di Roccalbegna) con la “Biondina”: così è chiamata la caldarrosta, alludendo al colore che assume dopo essere stata cotta nei tipici bracieri.
Ma non solo le castagne saranno protagoniste di questa due giorni durante i quali si potranno degustare i piatti della tradizione come la polenta di castagne con ricotta, la zuppa di funghi, i biscotti salati, il castagnaccio. Inoltre saranno aperte le “frasche”, ovvero le cantine del paese dove si potranno degustare vini locali.

“Castagna in Festa” anche ad Arcidosso dove per due fine settimana (19-20-21 e 26-27-28 ottobre) si celebra il frutto a cui si sono legate le sorti di tante donne e uomini dell’Amiata.
Una festa fatta dalla gente: sono tante le associazioni di volontariato del territorio che collaborano alla buona riuscita, allestendo stand con prodotti a base di castagne e birra di castagne. Sono aperte anche le cantine nel centro storico mentre un ricco programma di spettacoli e concerti anima il paese dove si svolgono originali mercatini dell’artigianato e antiquariato.

Ma il calendario di #AmiatAutunno è ancora lungo e tutto da gustare.

Il 28 ottobre riflettori accesi su Campiglia d’Orcia (comune di Castiglione d’Orcia) per la “Festa del Marrone” che unisce gusto a folklore. Si gustano i piatti della tradizione e soprattutto, i marroni preparati in ogni modo. Intanto i tre Rioni in cui è suddiviso il paese danno vita alla festa. Le strade e le viuzze si riempiono di scenografie dove personaggi in costume raccontano di antiche leggende o cantano stornelli. La storia torna a vivere.

Il 20 e il 21 ottobre, #AmiatAutunno si sposta a Santa Fiora con la “Sagra del Marrone Santafiorese” dedicata ancora una volta alla pregiatissima castagna del Monte Amiata.
Due giorni di degustazioni di piatti a base di castagne, visite guidate nei boschi di Santa Fiora e nei seccatoi, i luoghi tradizionali della lavorazione dei marroni.

Nato per celebrare la fine del raccolto della castagna e l’inizio della stagione invernale, dal 31 ottobre al 4 novembre a Piancastagnaio è tempo di Crastatone.
Il termine Crastatone deriva dal verbo dialettale “crastare”, ovvero l’atto di tagliare la castagna prima di metterla sul fuoco, da qui la “crastata” (caldarrosta). I chiassi delle Contrade diventano percorsi tutto da scoprire: l’aria profuma di caldarroste e legna bruciata mentre cantine e locande offrono menù tipici conquistando i visitatori con specialità a base di castagne, monne, brodolose, vecchiarelle e suggioli. Mostre d’arte, mercatini, musica e visite guidate arricchiscono la manifestazione.

Sabato 3 novembre il borgo di Castell’Azzara si tuffa nella tradizione con “Zucche in festa” appuntamento che racconta un’antica usanza toscana.
Organizzata dall’Associazione Pro Loco, dagli Amici dell’Orso, con il patrocinio del Comune di Castell’Azzara è questa la festa delle “morti secche” ovvero delle zucche svuotate e trasformate in teschi da illuminare con una candela.
Nulla a che fare con Halloween: questa usanza accompagnava l’autunno, quando le zucche ormai mature, in compagnia delle pannocchie di granturco con cui avevano condiviso il terreno di semina, arrivavano nelle case dei contadini per essere usate come alimento per uomini e maiali.
Un raccolto celebrato da queste sculture rurali che giocando a raffigurare la morte, si proponevano come oggetti portatori di luce e quindi di vita. E così, per una sera, le suggestive vie del borgo storico di Castell’Azzara vengono rischiarate da giocose lanterne mentre si delizia il palato dei visitatori con menù a base di zucca (da non perdere i tortelli di zucca al tartufo, le carni di maiale ed i dolci), tra musica e attrazioni.

Per informazioni: www.amiatautunno.it. Facebook Amiatautunno; Instagram: Amiatautunn

Pisco week a Firenze. La cultura del bere peruviana sbarca in Toscana

Pisco week a Firenze. La cultura del bere peruviana sbarca in Toscana

[:it]Una settimana intera per scoprire un pezzo di Perù.
Una settimana che, non a caso, arriva poco dopo l’ormai internazionale Firenze Cocktail Week che ha portato nella città del conte Negroni i big della mixology mondiale.

La Pisco Week ha invece puntato il faro su questo prodotto poco conosciuto alle nostre latitudini ma che sugli altipiani delle Ande viene considerato qualcosa che sfiora il sacro.
Da associata de le donne del vino avevo già familiarizzato con questo distillato peruviano e i suoi produttori in occasione di un tour in Italia fatto da Le Damas del Pisco e attraverso loro ho scoperto un mondo di passione e amore per la propria terra e il proprio prodotto; “non un vino – puntualizzavano – ma più simile alla vostra grappa. Un bicchiere non per tutti, ma speciale, adatto ai preti.”
Una definizione che con semplicità e schiettezza ha spiegato cosa sia il Pisco per i peruviani.
La settimana dedicata, svoltasi dal 17 al 27 maggio, ha coinvolto 23 locali. Il meglio che la mixology offra oggi nel panorama fiorentino ma non solo.
Il Pisco oggi, sulla spinta della grande gastronomia peruviana (unico paese al mondo a piazzare 3 suoi chef nel top 50 del pianeta) sta conquistando un pubblico sempre più ampio di appassionati e l’ufficio commerciale del Perù in Italia dopo il successo della prima edizione milanese non si è fatto sfuggire l’occasione di sbarcare nella capitale del Rinascimento.
Distillato dal cuore antico con una storia che affonda le radici ai tempi dei Conquistadores – condivisa e divisa coi vicini cileni – é il frutto dell’incontro della cultura locale con quella spagnola che introdusse la coltivazione della vite fra gli altipiani.
Oggi è un prodotto in forte crescita la cui denominazione è riconosciuta anche in Europa che sta diventando nei cocktail una valida alternativa al gin e al rum.
È in effetti la Pisco Week secondo la direttrice dell’ufficio commerciale del Perù in Italia è occasione unica per consacrare il Pisco come ingrediente da cocktail.
I migliori bar del mondo – prosegue  – usano da tempo il nostro distillato facendolo protagonista di bevute di successo e sbarcare a Firenze per noi è stata un occasione unica”.

I locali protagonisti sono stati: Atrium Bar del Four Seasons Hotel, Bitter Bar, Caffe Gilli, Ditta Artigianale, Divina Terrazza dell’Hotel Cavour, Eataly, El Gallito, El Inca, Filippo Mud, Grand Hotel Minerva, Harry’s Bar, Inferno, Joshua Tree Pub, La Menagere, La Vaka Loka, Locale Firenze, Mad, Mistura, Pint of View, Rasputin, Santa Rosa Bistrot, Sesto, The Fusion Bar.

Non è stato solo il mitico Pisco Sour da provare ma anche altri cocktail dai nomi più o meno accattivanti come Machu Pichu Collins ispirato alla mitica città o il Piña Emoliente ispirato alla bevanda tradizionale curativa.
Ma la fantasia dei bartender non ha avuto limiti anche se troppo spesso, almeno nel nostro speciale Pisco tour in cui eravamo accompagnati dalla gentilissima Olga attraversando Firenze al tramonto,  l’ananas più o meno al naturale è stato protagonista quasi più del Pisco.
A noi è rimasto il piacere di vedere (finalmente) la meritocrazia nella scelta. Non solo locali trendy, modaioli o fighetti, ma anche excursus fuori dal quadrilatero della città rinascimento-fake per esplorare le periferie, quelle dove davvero vanno i fiorentini e i locali tradizionali e innovativi peruviani della città.
Meno convinti dai cocktail assaggiati dove l’interpretazione era facile e banalotta con la sensazione forte che molto ci sia ancora da fare per far conoscere bene il prodotto nel vecchio continente.
Noi su tutti scegliamo, anche per l’accompagnamento culinario il Pisco Viola del miglior ristorante peruviano di Firenze.
La proposta di Pablo di El Inca ci è parsa la più azzeccata. Il suo Pisco viola che ha fatto battere il cuore dei tifosi della città è realizzato con una delle oltre 800 varietà di mais del Perù lavorato e macerato come solo un andino vero col viso scolpito dagli oltre 2000 metri di altitudine della sua città natale poteva dare conoscendone ogni segreto.
Pisco e mais una perfetta interpretazione del Perù più vero e autentico, non una ruffianata modaiola come invece ahimè da tanti è stata interpretata la settimana.
Il consiglio che diamo è di ripetere l’iniziativa facendolo dive tare un appuntamento fisso in citta, magari aggiungendo anche un po’ di giusta divulgazione e conoscenza del prodotto che ci pare essere stata carente al di là delle mode di un prodotto che “tira”.
Nadia Fondelli

[:en]Una settimana intera per scoprire un pezzo di Perù.
Una settimana che, non a caso, arriva poco dopo l’ormai internazionale Firenze Cocktail Week che ha portato nella città del conte Negroni i big della mixology mondiale.

La Pisco Week ha invece puntato il faro su questo prodotto poco conosciuto alle nostre latitudini ma che sugli altipiani delle Ande viene considerato qualcosa che sfiora il sacro.
Da associata de le donne del vino avevo già familiarizzato con questo distillato peruviano e i suoi produttori in occasione di un tour in Italia fatto da Le Damas del Pisco e attraverso loro ho scoperto un mondo di passione e amore per la propria terra e il proprio prodotto; “non un vino – puntualizzavano – ma più simile alla vostra grappa. Un bicchiere non per tutti, ma speciale, adatto ai preti.”
Una definizione che con semplicità e schiettezza ha spiegato cosa sia il Pisco per i peruviani.
La settimana dedicata, svoltasi dal 17 al 27 maggio, ha coinvolto 23 locali. Il meglio che la mixology offra oggi nel panorama fiorentino ma non solo.
Il Pisco oggi, sulla spinta della grande gastronomia peruviana (unico paese al mondo a piazzare 3 suoi chef nel top 50 del pianeta) sta conquistando un pubblico sempre più ampio di appassionati e l’ufficio commerciale del Perù in Italia dopo il successo della prima edizione milanese non si è fatto sfuggire l’occasione di sbarcare nella capitale del Rinascimento.
Distillato dal cuore antico con una storia che affonda le radici ai tempi dei Conquistadores – condivisa e divisa coi vicini cileni – é il frutto dell’incontro della cultura locale con quella spagnola che introdusse la coltivazione della vite fra gli altipiani.
Oggi è un prodotto in forte crescita la cui denominazione è riconosciuta anche in Europa che sta diventando nei cocktail una valida alternativa al gin e al rum.
È in effetti la Pisco Week secondo la direttrice dell’ufficio commerciale del Perù in Italia è occasione unica per consacrare il Pisco come ingrediente da cocktail.
I migliori bar del mondo – prosegue  – usano da tempo il nostro distillato facendolo protagonista di bevute di successo e sbarcare a Firenze per noi è stata un occasione unica”.

I locali protagonisti sono stati: Atrium Bar del Four Seasons Hotel, Bitter Bar, Caffe Gilli, Ditta Artigianale, Divina Terrazza dell’Hotel Cavour, Eataly, El Gallito, El Inca, Filippo Mud, Grand Hotel Minerva, Harry’s Bar, Inferno, Joshua Tree Pub, La Menagere, La Vaka Loka, Locale Firenze, Mad, Mistura, Pint of View, Rasputin, Santa Rosa Bistrot, Sesto, The Fusion Bar.

Non è stato solo il mitico Pisco Sour da provare ma anche altri cocktail dai nomi più o meno accattivanti come Machu Pichu Collins ispirato alla mitica città o il Piña Emoliente ispirato alla bevanda tradizionale curativa.
Ma la fantasia dei bartender non ha avuto limiti anche se troppo spesso, almeno nel nostro speciale Pisco tour in cui eravamo accompagnati dalla gentilissima Olga attraversando Firenze al tramonto,  l’ananas più o meno al naturale è stato protagonista quasi più del Pisco.
A noi è rimasto il piacere di vedere (finalmente) la meritocrazia nella scelta. Non solo locali trendy, modaioli o fighetti, ma anche excursus fuori dal quadrilatero della città rinascimento-fake per esplorare le periferie, quelle dove davvero vanno i fiorentini e i locali tradizionali e innovativi peruviani della città.
Meno convinti dai cocktail assaggiati dove l’interpretazione era facile e banalotta con la sensazione forte che molto ci sia ancora da fare per far conoscere bene il prodotto nel vecchio continente.
Noi su tutti scegliamo, anche per l’accompagnamento culinario il Pisco Viola del miglior ristorante peruviano di Firenze.
La proposta di Pablo di El Inca ci è parsa la più azzeccata. Il suo Pisco viola che ha fatto battere il cuore dei tifosi della città è realizzato con una delle oltre 800 varietà di mais del Perù lavorato e macerato come solo un andino vero col viso scolpito dagli oltre 2000 metri di altitudine della sua città natale poteva dare conoscendone ogni segreto.
Pisco e mais una perfetta interpretazione del Perù più vero e autentico, non una ruffianata modaiola come invece ahimè da tanti è stata interpretata la settimana.
Il consiglio che diamo è di ripetere l’iniziativa facendolo dive tare un appuntamento fisso in citta, magari aggiungendo anche un po’ di giusta divulgazione e conoscenza del prodotto che ci pare essere stata carente al di là delle mode di un prodotto che “tira”.
Nadia Fondelli

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Fulin compie due anni nel segno della vera Cina culinaria

[:it]

Compie due anni il Fulin, il ristorante cinese dedicato alla cucina di lusso. In questo tempo il Fulin, vera Luxury Chinese Experience, ha portato a Firenze il concetto di cucina cinese di alto livello allontanando dalla mente di molte persone l’idea di una cucina cinese non reale.

Abbandonati rosso, oro e draghi, il Fulin ha portato la Cina del nuovo Millennio a Firenze con una cucina dove tradizione e materie prime di qualità si incontrano.
Il 24 maggio il Fulin festeggerà i due anni dall’apertura, un periodo che ha portato il ristorante a far conoscere la cucina cinese moderna nel nome di cotture tradizionali e prodotti tipici.

Fuori dagli stereotipi dei ristoranti cinesi dell’immaginario collettivo Fulin si è distinto da subito per l’eleganza degli arredi, la raffinata proposta di piatti e la voglia di far conoscere la cultura cinese a quella italiana.

Per questo nel locale si è parlato di arte della scrittura, ascoltato e visto un musicista all’opera con il guzheng tipico strumento a corde cinese, si è assistito ad esibizioni tratte dall’Opera di Pechino, si è festeggiato il Capodanno cinese 2018 con l’esibizione di una tipica danza dell’etnia Uygur e molto altro.

I festeggiamenti per l’anniversario 2018 si apriranno nel tardo pomeriggio con un aperitivo cinese che si svolgerà al piano inferiore con i Fulin cocktails serviti all’uso cinese con sfiziosi stuzzichini dove non mancherà una bella varietà di involtini serviti al tavolo.
La festa proseguirà nelle sale del piano superiore con una cena alla carta che riserverà alcune piacevoli sorprese anche nel conto finale e conclusione con l’after dinner con Gutyerrezz Shancez Dj vocalist che proporrà la musica più amata dai cinesi mentre ai tavoli sarà possibile assaggiare alette di pollo fritte e manzo piccante.

Per l’occasione la proprietà del Fulin Stefano Dai e Francesco Han ha deciso di dividere la serata in tre momenti distinti per dare a tutti la possibilità di partecipare alla festa nel modo più gradito e secondo le proprie possibilità.

Aperitivo dalle 18.00 alle 20
Cena alla carta dalle 20.30
DjSet per tutta la serata fino alle 2.00[:en]

Compie due anni il Fulin, il ristorante cinese dedicato alla cucina di lusso. In questo tempo il Fulin, vera Luxury Chinese Experience, ha portato a Firenze il concetto di cucina cinese di alto livello allontanando dalla mente di molte persone l’idea di una cucina cinese non reale.

Abbandonati rosso, oro e draghi, il Fulin ha portato la Cina del nuovo Millennio a Firenze con una cucina dove tradizione e materie prime di qualità si incontrano.
Il 24 maggio il Fulin festeggerà i due anni dall’apertura, un periodo che ha portato il ristorante a far conoscere la cucina cinese moderna nel nome di cotture tradizionali e prodotti tipici.

Fuori dagli stereotipi dei ristoranti cinesi dell’immaginario collettivo Fulin si è distinto da subito per l’eleganza degli arredi, la raffinata proposta di piatti e la voglia di far conoscere la cultura cinese a quella italiana.

Per questo nel locale si è parlato di arte della scrittura, ascoltato e visto un musicista all’opera con il guzheng tipico strumento a corde cinese, si è assistito ad esibizioni tratte dall’Opera di Pechino, si è festeggiato il Capodanno cinese 2018 con l’esibizione di una tipica danza dell’etnia Uygur e molto altro.

I festeggiamenti per l’anniversario 2018 si apriranno nel tardo pomeriggio con un aperitivo cinese che si svolgerà al piano inferiore con i Fulin cocktails serviti all’uso cinese con sfiziosi stuzzichini dove non mancherà una bella varietà di involtini serviti al tavolo.
La festa proseguirà nelle sale del piano superiore con una cena alla carta che riserverà alcune piacevoli sorprese anche nel conto finale e conclusione con l’after dinner con Gutyerrezz Shancez Dj vocalist che proporrà la musica più amata dai cinesi mentre ai tavoli sarà possibile assaggiare alette di pollo fritte e manzo piccante.

Per l’occasione la proprietà del Fulin Stefano Dai e Francesco Han ha deciso di dividere la serata in tre momenti distinti per dare a tutti la possibilità di partecipare alla festa nel modo più gradito e secondo le proprie possibilità.

Aperitivo dalle 18.00 alle 20
Cena alla carta dalle 20.30
DjSet per tutta la serata fino alle 2.00[:]

Florence Cocktail Week per il bere consapevole

[:it]Torna a Firenze dal 30 aprile al 6 maggio, ricca di eventi e novità la terza edizione della kermesse dedicata al bere responsabile e di qualità.

Un evento necessario che cerca, anno dopo anno, di far capire al popolo degli shottini chimici a basso prezzo che bere è altro.

In una Firenze dove regna lo sballo alcolico a basso costo, dove l’immoralità di chi sbronza i nostri figli per riempire i pronto soccorso vince su chi cerca di far rispettare le regole la Florence Cocktail Week la consideriamo fondamentale perché, senza la pretesa di salire in cattedra cerca, con disincanto e profonda conoscenza del settore della miscelazione, di far capire che anche bere è possibile.

Bere è un momento ricreativo sì, ma anche culturale di conoscenza di prodotti e territori. Bere è possibile purché si sappia cosa e come.
Ecco perché la nostra redazione è e sarà sempre al fianco di questo evento che in una settimana cerca di far conoscere prodotti e protagonisti.

Dopo il successo delle passate edizioni, Florence Cocktail Week torna a Firenze. Sette giorni ideati e organizzati da Paola Mencarelli e Lorenzo Nigro per dar risalto alla qualità della miscelazione fiorentina, con incontri, appuntamenti, masterclass, night shift ed eventi rivolti ad un pubblico di professionisti ed appassionati, con il coinvolgimento di ospiti italiani ed internazionali.
Sette giorni che da questa edizione si avvalgono di un importante riconoscimento della città: il Patrocinio del
Comune di Firenze.

Tra i dati significativi del 2018 il numero di cocktail bar selezionati, che da 16 arrivano a 21, tra caffè storici, bar di lussuosi alberghi e locali di tendenza, a sottolineare la crescita qualitativa della miscelazione fiorentina, che rende la città una delle più vive nel panorama del bartending italiano.
Ogni Cocktail Bar presenterà 4 cocktail nella Cocktail List FCW2018, studiata ad hoc per l’intera settimana ad
un prezzo speciale.
Nei 7 giorni della kermesse sarà possibile scegliere fra 1 Signature Cocktail – ovvero una creazione libera del Bartender prescelto dal Cocktail Bar che lo porterà a partecipare al Contest Finale – 1 Cocktail
RiEsco a Bere Italiano – con prodotti esclusivamente made in Italy – 1 Twist sul Cocktail Negroni e 1 Cocktail
“Abituati al Futuro”.

Alcune insegne avranno in carta anche il Cocktail Family Friendly, un drink analcolico pensato appositamente per le famiglie con bambini che non si vogliono perdere questo importante appuntamento.
Grande novità di quest’anno “RiEsco a Bere Italiano”, il Salotto dei Liquori, Amari e Distillati Italiani organizzato in collaborazione con Shaker Club, che si terrà nella giornata di venerdì 4 maggio presso la prestigiosa Fondazione Franco Zeffirelli.
In questa terza edizione FCW ha infatti scelto di valorizzare il made in Italy di qualità, coinvolgendo piccole realtà e grandi aziende in un una giornata di presentazione e degustazione dei prodotti.

Come da tradizione il Contest Finale si terrà nell’ultima giornata del festival, Domenica 6 Maggio – presso la Sala Vanni – di fronte a una giuria di professionisti ed esperti del settore.
In giuria i bartender Lucia Montanelli e Daniele Gentili, l’ospite internazionale Philip Bischoff ed il giornalista
Federico De Cesare Viola. Presenta il Contest Rachele Giglioni. Con la partecipazione di Blue Blazer.
A differenza degli altri anni però, arriveranno alla finale solo 6 bartender, preselezionati da un panel di esperti
nazionali e internazionali che effettuerà delle visite nei cocktail bar partecipanti nei giorni dell’evento, per
valutare accoglienza, servizio e qualità della miscelazione.
A selezionare I 6 nomi ci saranno i bartender Flavio Angiolillo e Diego Ferrari e la sommelier e beverage director
statunitense Kristine Bocchino.

Florence Cocktail Week nasce per istruire e per far crescere la qualità del bere miscelato. Per questo motivo nella giornata di domenica verrà replicato il Contest Giovane Talento under 25, gara formativa indirizzata a ragazzi fra i 18 e i 25 anni provenienti dagli Istituti Alberghieri e dalle Scuole di Formazione Professionale o che già esercitano la professione.
Evento speciale della terza edizione della kermesse il Convegno Spirito and Spirits; di sabato 5 maggio presso l’Auditorium di Sant’Apollonia: un dibattito singolare sul tema Religioni e Lifestyle, a cura della Sociologa delle Religioni Dott.ssa Simona Scotti. Con l’intervento dell’editore di SapereBere.com Fulvio Piccinino ed il bartender Bledar Ndoci.

Come nelle edizioni precedenti anche quest’anno è prevista la presenza di personaggi di spicco del mondo del
bere miscelato italiano ed internazionale.
Il 2019 è l’anno del centenario della nascita del Negroni e Florence Cocktail Week ne anticiperà i festeggiamenti ospitando Mauro Mahjoub, “il Re del Negroni”, direttamente dal Boulevardier Bar di Monaco di Baviera – precisa Paola Mencarelli. Per questo motivo abbiamo chiesto ai bartender partecipanti di celebrare il famoso cocktail fiorentino con un drink della Cocktail List FCW.
Venerdì 4 maggio a “RiEsco a Bere Italiano” interverranno sul tema della territorialità e dell’importanza
dell’utilizzo del prodotto locale il bartender italiano Samuele Ambrosi ed i bartender internazionali Sullivan Doh e
Aris Makris da Le Syndicat (34’ World’s 50 Best Bars) e La Commune di Parigi.
Sabato 5 maggio infine all’Atrium Bar del Four Seasons Hotel sarà possibile conoscere l’ospite d’eccezione di
quest’anno: Philip Bischoff, direttamente dal Manhattan Bar di Singapore (7’ World’s 50 Best Bars – 1’ Asia’s 50
Best Bars).

 [:en]Torna a Firenze dal 30 aprile al 6 maggio, ricca di eventi e novità la terza edizione della kermesse dedicata al bere responsabile e di qualità.

Un evento necessario che cerca, anno dopo anno, di far capire al popolo degli shottini chimici a basso prezzo che bere è altro.

In una Firenze dove regna lo sballo alcolico a basso costo, dove l’immoralità di chi sbronza i nostri figli per riempire i pronto soccorso vince su chi cerca di far rispettare le regole la Florence Cocktail Week la consideriamo fondamentale perché, senza la pretesa di salire in cattedra cerca, con disincanto e profonda conoscenza del settore della miscelazione, di far capire che anche bere è possibile.

Bere è un momento ricreativo sì, ma anche culturale di conoscenza di prodotti e territori. Bere è possibile purché si sappia cosa e come.
Ecco perché la nostra redazione è e sarà sempre al fianco di questo evento che in una settimana cerca di far conoscere prodotti e protagonisti.

Dopo il successo delle passate edizioni, Florence Cocktail Week torna a Firenze. Sette giorni ideati e organizzati da Paola Mencarelli e Lorenzo Nigro per dar risalto alla qualità della miscelazione fiorentina, con incontri, appuntamenti, masterclass, night shift ed eventi rivolti ad un pubblico di professionisti ed appassionati, con il coinvolgimento di ospiti italiani ed internazionali.
Sette giorni che da questa edizione si avvalgono di un importante riconoscimento della città: il Patrocinio del
Comune di Firenze.

Tra i dati significativi del 2018 il numero di cocktail bar selezionati, che da 16 arrivano a 21, tra caffè storici, bar di lussuosi alberghi e locali di tendenza, a sottolineare la crescita qualitativa della miscelazione fiorentina, che rende la città una delle più vive nel panorama del bartending italiano.
Ogni Cocktail Bar presenterà 4 cocktail nella Cocktail List FCW2018, studiata ad hoc per l’intera settimana ad
un prezzo speciale.
Nei 7 giorni della kermesse sarà possibile scegliere fra 1 Signature Cocktail – ovvero una creazione libera del Bartender prescelto dal Cocktail Bar che lo porterà a partecipare al Contest Finale – 1 Cocktail
RiEsco a Bere Italiano – con prodotti esclusivamente made in Italy – 1 Twist sul Cocktail Negroni e 1 Cocktail
“Abituati al Futuro”.

Alcune insegne avranno in carta anche il Cocktail Family Friendly, un drink analcolico pensato appositamente per le famiglie con bambini che non si vogliono perdere questo importante appuntamento.
Grande novità di quest’anno “RiEsco a Bere Italiano”, il Salotto dei Liquori, Amari e Distillati Italiani organizzato in collaborazione con Shaker Club, che si terrà nella giornata di venerdì 4 maggio presso la prestigiosa Fondazione Franco Zeffirelli.
In questa terza edizione FCW ha infatti scelto di valorizzare il made in Italy di qualità, coinvolgendo piccole realtà e grandi aziende in un una giornata di presentazione e degustazione dei prodotti.

Come da tradizione il Contest Finale si terrà nell’ultima giornata del festival, Domenica 6 Maggio – presso la Sala Vanni – di fronte a una giuria di professionisti ed esperti del settore.
In giuria i bartender Lucia Montanelli e Daniele Gentili, l’ospite internazionale Philip Bischoff ed il giornalista
Federico De Cesare Viola. Presenta il Contest Rachele Giglioni. Con la partecipazione di Blue Blazer.
A differenza degli altri anni però, arriveranno alla finale solo 6 bartender, preselezionati da un panel di esperti
nazionali e internazionali che effettuerà delle visite nei cocktail bar partecipanti nei giorni dell’evento, per
valutare accoglienza, servizio e qualità della miscelazione.
A selezionare I 6 nomi ci saranno i bartender Flavio Angiolillo e Diego Ferrari e la sommelier e beverage director
statunitense Kristine Bocchino.

Florence Cocktail Week nasce per istruire e per far crescere la qualità del bere miscelato. Per questo motivo nella giornata di domenica verrà replicato il Contest Giovane Talento under 25, gara formativa indirizzata a ragazzi fra i 18 e i 25 anni provenienti dagli Istituti Alberghieri e dalle Scuole di Formazione Professionale o che già esercitano la professione.
Evento speciale della terza edizione della kermesse il Convegno Spirito and Spirits; di sabato 5 maggio presso l’Auditorium di Sant’Apollonia: un dibattito singolare sul tema Religioni e Lifestyle, a cura della Sociologa delle Religioni Dott.ssa Simona Scotti. Con l’intervento dell’editore di SapereBere.com Fulvio Piccinino ed il bartender Bledar Ndoci.

Come nelle edizioni precedenti anche quest’anno è prevista la presenza di personaggi di spicco del mondo del
bere miscelato italiano ed internazionale.
Il 2019 è l’anno del centenario della nascita del Negroni e Florence Cocktail Week ne anticiperà i festeggiamenti ospitando Mauro Mahjoub, “il Re del Negroni”, direttamente dal Boulevardier Bar di Monaco di Baviera – precisa Paola Mencarelli. Per questo motivo abbiamo chiesto ai bartender partecipanti di celebrare il famoso cocktail fiorentino con un drink della Cocktail List FCW.
Venerdì 4 maggio a “RiEsco a Bere Italiano” interverranno sul tema della territorialità e dell’importanza
dell’utilizzo del prodotto locale il bartender italiano Samuele Ambrosi ed i bartender internazionali Sullivan Doh e
Aris Makris da Le Syndicat (34’ World’s 50 Best Bars) e La Commune di Parigi.
Sabato 5 maggio infine all’Atrium Bar del Four Seasons Hotel sarà possibile conoscere l’ospite d’eccezione di
quest’anno: Philip Bischoff, direttamente dal Manhattan Bar di Singapore (7’ World’s 50 Best Bars – 1’ Asia’s 50
Best Bars).[:]