Millenario San Miniato: restaurate le porte della Basilica

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Il restauro della Porta Santa e delle altre due porte della Basilica di San Miniato al Monte è stato presentato nel corso del primo degli appuntamenti del ricco programma che per un anno celebrerà il Millenario di San Miniato.

La Porta Santa corrisponde, nell’impianto romanico, al luogo di sepoltura del protomartire armeno Miniato e dei suoi compagni (uccisi durante le persecuzioni di Decio alla metà del terzo secolo).

Il suo restauro è stato reso possibile grazie ai club RotaryFirenze Valdisieve; Fiesole; Figline e Incisa Valdarno; Firenze Est; Firenze Granducato; Firenze Lorenzo il Magnifico; San Casciano-Chianti; Scandicci.

A collaborare con la Soprintendenza per la cura del restauro è stato l’architetto Neri Andreoli del Rotary Club Firenze Valdisieveche ha compiuto un’opera di ricerca storica, tecnica e strutturale e ad eseguire il lavoro è stata la Ditta Monti Enrico: “Un intervento svolto con dedizione degna di questo luogo magico: basti ricordare che alcune delle chiodature delle porte che nel tempo erano andate smarrite sono state forgiate di nuovo a mano”, racconta Riccardo Berti, presidente del Club Rotary Valdisieve che si è fatto promotore dell’intervento di restauro presso gli altri club.

Volevamo contribuire con un piccolo e concreto segno alla ricorrenza, così importante e unica, del Millenario di San Miniato – spiega Berti – È stato durante un colloquio con l’abate Bernardo che si è concretizzata l’idea di restaurare le porte della Basilica. Abbiamo ricevuto l’entusiastica adesione, la collaborazione e il supporto di altri Club della zona, senza i quali non avremmo potuto portare avanti questo splendido progetto”.

Ringraziamo i Rotary Club per il loro intervento alle tre porte della Basilica che si presentano in una veste rinnovata alla città e in particolare per l’attenzione alla Porta Santa che ha sulla soglia incisa la scritta “Haec est porta coeli”, questa è la Porta del Cielo, un sigillo scritturale che fa di quel marmo una delle pietre angolari di San Miniato al Monte”, spiega Dom Bernardo Gianni, Abate dell’Abbazia di San Miniato.

Venerdì 27 aprile (il giorno della celebrazione dei mille anni di San Miniato) alle 17.30 la Porta Santa verrà aperta in occasione della celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Firenze Cardinale Giuseppe Betori.

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Il restauro della Porta Santa e delle altre due porte della Basilica di San Miniato al Monte è stato presentato nel corso del primo degli appuntamenti del ricco programma che per un anno celebrerà il Millenario di San Miniato.

La Porta Santa corrisponde, nell’impianto romanico, al luogo di sepoltura del protomartire armeno Miniato e dei suoi compagni (uccisi durante le persecuzioni di Decio alla metà del terzo secolo).

Il suo restauro è stato reso possibile grazie ai club Rotary: Firenze Valdisieve; Fiesole; Figline e Incisa Valdarno; Firenze Est; Firenze Granducato; Firenze Lorenzo il Magnifico; San Casciano-Chianti; Scandicci.

A collaborare con la Soprintendenza per la cura del restauro è stato l’architetto Neri Andreoli del Rotary Club Firenze Valdisieveche ha compiuto un’opera di ricerca storica, tecnica e strutturale e ad eseguire il lavoro è stata la Ditta Monti Enrico: “Un intervento svolto con dedizione degna di questo luogo magico: basti ricordare che alcune delle chiodature delle porte che nel tempo erano andate smarrite sono state forgiate di nuovo a mano”, racconta Riccardo Berti, presidente del Club Rotary Valdisieve che si è fatto promotore dell’intervento di restauro presso gli altri club.

“Volevamo contribuire con un piccolo e concreto segno alla ricorrenza, così importante e unica, del Millenario di San Miniato – spiega Berti – È stato durante un colloquio con l’abate Bernardo che si è concretizzata l’idea di restaurare le porte della Basilica. Abbiamo ricevuto l’entusiastica adesione, la collaborazione e il supporto di altri Club della zona, senza i quali non avremmo potuto portare avanti questo splendido progetto”.

“Ringraziamo i Rotary Club per il loro intervento alle tre porte della Basilica che si presentano in una veste rinnovata alla città e in particolare per l’attenzione alla Porta Santa che ha sulla soglia incisa la scritta “Haec est porta coeli”, questa è la Porta del Cielo, un sigillo scritturale che fa di quel marmo una delle pietre angolari di San Miniato al Monte”, spiega Dom Bernardo Gianni, Abate dell’Abbazia di San Miniato.

Venerdì 27 aprile (il giorno della celebrazione dei mille anni di San Miniato) alle 17.30 la Porta Santa verrà aperta in occasione della celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Firenze Cardinale Giuseppe Betori.

Il restauro della Porta Santa e delle altre due porte della Basilica di San Miniato al Monte è stato presentato nel corso del primo degli appuntamenti del ricco programma che per un anno celebrerà il Millenario di San Miniato.

La Porta Santa corrisponde, nell’impianto romanico, al luogo di sepoltura del protomartire armeno Miniato e dei suoi compagni (uccisi durante le persecuzioni di Decio alla metà del terzo secolo).

Il suo restauro è stato reso possibile grazie ai club Rotary: Firenze Valdisieve; Fiesole; Figline e Incisa Valdarno; Firenze Est; Firenze Granducato; Firenze Lorenzo il Magnifico; San Casciano-Chianti; Scandicci.

A collaborare con la Soprintendenza per la cura del restauro è stato l’architetto Neri Andreoli del Rotary Club Firenze Valdisieveche ha compiuto un’opera di ricerca storica, tecnica e strutturale e ad eseguire il lavoro è stata la Ditta Monti Enrico: “Un intervento svolto con dedizione degna di questo luogo magico: basti ricordare che alcune delle chiodature delle porte che nel tempo erano andate smarrite sono state forgiate di nuovo a mano”, racconta Riccardo Berti, presidente del Club Rotary Valdisieve che si è fatto promotore dell’intervento di restauro presso gli altri club.

“Volevamo contribuire con un piccolo e concreto segno alla ricorrenza, così importante e unica, del Millenario di San Miniato – spiega Berti – È stato durante un colloquio con l’abate Bernardo che si è concretizzata l’idea di restaurare le porte della Basilica. Abbiamo ricevuto l’entusiastica adesione, la collaborazione e il supporto di altri Club della zona, senza i quali non avremmo potuto portare avanti questo splendido progetto”.

“Ringraziamo i Rotary Club per il loro intervento alle tre porte della Basilica che si presentano in una veste rinnovata alla città e in particolare per l’attenzione alla Porta Santa che ha sulla soglia incisa la scritta “Haec est porta coeli”, questa è la Porta del Cielo, un sigillo scritturale che fa di quel marmo una delle pietre angolari di San Miniato al Monte”, spiega Dom Bernardo Gianni, Abate dell’Abbazia di San Miniato.

Venerdì 27 aprile (il giorno della celebrazione dei mille anni di San Miniato) alle 17.30 la Porta Santa verrà aperta in occasione della celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Firenze Cardinale Giuseppe Betori.

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La costa e il pesce toscano in passarella a Bruxelles

La costa e il pesce toscano in passarella a Bruxelles

[:it]Coste meravigliose ricche di insenature stupende e spiagge leggendarie. Storia, borghi, natura, parchi e tradizione. Non solo.
Un’intero arcipelago che niente a da invidiare alle mete esotiche – non a caso santuario dei cetacei – e tante tipicità anche a tavola.
La filiera ittica toscana sbarca a Bruxelles al più grande evento mondiale dedicato a tutto ciò che c’è sotto il pelo dell’acqua e lo fa all’intern dello stand del Ministero delle Politiche Agricole insieme ad altre regioni (Sicilia, Campania, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia, Calabria) per promuovere l’eccellenze di un settore dove tracciabilità, salubrità e sostenibilità sono concetti chiave.
In passarella le specie delle nostre coste: vongola, acciuga, tonno rosso, scampo, calamaro, nasello, cozza, gambero rosso, spigola e altre varietà.

“La nostra presenza alla più grande esposizione mondiale del commercio di frutti di mare vuol sottolineare quanto la Toscana punti anche su un settore chiave dell’economia primaria come la pesca”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi in vista del Seafood Expo Global che si terrà a Bruxelles dal 24 al 26 aprile prossimi. Alla manifestazione parteciperanno quest’anno più di 1.850 aziende provenienti da 79 paesi.

“La costa della Toscana – ha proseguito Remaschi, che visiterà la fiera di Bruxelles – è una risorsa che non va dimenticata soprattutto quando si parla di “crescita blu” ovvero di una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo”. “Il mare – ha ancora aggiunto – rappresenta un motore per l’economia Ue, con enormi potenzialità per l’innovazione, la crescita e l’occupazione”.[:en]Coste meravigliose ricche di insenature stupende e spiagge leggendarie. Storia, borghi, natura, parchi e tradizione. Non solo.
Un’intero arcipelago che niente a da invidiare alle mete esotiche – non a caso santuario dei cetacei – e tante tipicità anche a tavola.
La filiera ittica toscana sbarca a Bruxelles al più grande evento mondiale dedicato a tutto ciò che c’è sotto il pelo dell’acqua e lo fa all’intern dello stand del Ministero delle Politiche Agricole insieme ad altre regioni (Sicilia, Campania, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia, Calabria) per promuovere l’eccellenze di un settore dove tracciabilità, salubrità e sostenibilità sono concetti chiave.
In passarella le specie delle nostre coste: vongola, acciuga, tonno rosso, scampo, calamaro, nasello, cozza, gambero rosso, spigola e altre varietà.

“La nostra presenza alla più grande esposizione mondiale del commercio di frutti di mare vuol sottolineare quanto la Toscana punti anche su un settore chiave dell’economia primaria come la pesca”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi in vista del Seafood Expo Global che si terrà a Bruxelles dal 24 al 26 aprile prossimi. Alla manifestazione parteciperanno quest’anno più di 1.850 aziende provenienti da 79 paesi.

“La costa della Toscana – ha proseguito Remaschi, che visiterà la fiera di Bruxelles – è una risorsa che non va dimenticata soprattutto quando si parla di “crescita blu” ovvero di una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo”. “Il mare – ha ancora aggiunto – rappresenta un motore per l’economia Ue, con enormi potenzialità per l’innovazione, la crescita e l’occupazione”.

 

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Anna Rita Ranieri vince la seconda edizione del Premio Internazionale I Profumi di Boboli

Anna Rita Ranieri vince la seconda edizione del Premio Internazionale I Profumi di Boboli

[:it]E’ Anna Rita Ranieri, romana, classe 1956, la vincitrice della seconda edizione del Premio Internazionale “I profumi di Boboli”, dedicato quest’anno al profumo di miele, con la creazione della migliore fragranza inedita e originale.

Giovanni Di Massimo, presidente della giuria del Premio, ha annunciato la vincitrice durante la conferenza stampa che si è svolta oggi presso la Sala Macconi del Comune di Firenze (Palazzo Vecchio, piazza della Signoria) e dove sono intervenuti l’assessore allo sviluppo economico Comune di Firenze Cecilia Del Re, il presidente di Confartigianato Imprese Firenze Alessandro Vittorio Sorani, la titolare del marchio Brandimarte Bianca Guscelli.

Questa la motivazione con cui la Giuria ha assegnato il Premio: “L’elaborato di Anna Rita Ranieri risulta ben riuscito. Sia la testa che il cuore e la base sono stati abbinati in maniera magistrale, in modo da rendere la creazione molto piacevole, molto persistente e con un carattere particolare”.

Le altre finaliste erano:
Beatrice Bernocchi (Firenze), Michela Cocconi (Piacenza), Eleonora Corsini (Firenze), Eriana Einaudi (Padova), Alice Giugni (Prato), Erica Podrecca (Udine), Laura Savo (Brescia), Ilaria Senesi (Firenze), Kerstin Stromberg (Svezia) e Marzia Tissino (Pordenone).

Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il Laboratorio “I profumi di Boboli”, percorso multidisciplinare nell’universo olfattivo (21 aprile 2018/19 gennaio 2019), realizzato in collaborazione con Confartigianato, ed è stato annunciato il tema della terza edizione del Premio Internazionale “I profumi di Boboli”: profumo di pioggia.

La vincitrice ha ricevuto in premio un prendimiele in argento, finemente cesellato a mano, con una piccola ape nell’impugnatura, realizzato da Brandimarte, marchio storico della tradizione artigiana fiorentina.
Premio speciale della Giuria: il profumo vincitore sarà prodotto, in edizione limitata, da Spezierie Palazzo Vecchio in 60 flaconi e presentato nel negozio di Piazza Signoria.

“L’artigianato è il cuore di questo concorso, promosso per sottolineare una delle peculiarità di Firenze, quello del saper fare. Sono felice – spiega l’assessora alle attività produttive Cecilia Del Re – del fatto che a questo contest abbiano partecipato ben undici donne. Sono proprio le donne le più intraprendenti, sempre in fila e sempre pronte a nuove scommesse. Il concorso “I profumi di Boboli” cerca nuovi linguaggi e continua la tradizione fiorentina che ha radici antiche. Insieme ad Artex il Comune di Firenze ha patrocinato questa iniziativa per la ricerca di nuovi profumi che è il frutto di un’arte antica, tipica della città. Un ringraziamento all’associazione “I profumi di Boboli” per l’iniziativa che contribuisce a far luce e dare visibilità a questa arte antica ma ancora attuale e affascinante”.

“Siamo orgogliosi di sostenere l’artigianato dei profumi, settore che sta crescendo molto per la richiesta di fragranze sempre più personalizzate – ha dichiarato il Presidente di Confartigianato Firenze, –  “a livello nazionale  il settore della profumeria artigianale registra un aumento del 14% in più del fatturato e il 7% in più di numero di imprese, non si pensi alla clientela straniera, sono gli italiani a nutrire maggiore interesse e a cercare cose fatte a mano, cose artigianali e naturali, in cui quello che conta è proprio l’individualità e l’unicità della crezione”.

I PROFUMI DI BOBOLI – Il Premio Internazionale “I profumi di Boboli” nasce per scoprire nuovi talenti olfattivi, che hanno l’opportunità di mettersi in gioco, di trasformare una passione in professione, tutelando la tradizione dell’artigianato storico del nostro territorio e, contestualmente, favorendo lo sviluppo e la tutela del principio di eco-sostenibilità anche dell’arte profumiera.

La Giuria, presieduta da Giovanni Di Massimo, Antiche Spezierie Palazzo Vecchio, è composta da: Antonella Del Buono (Erboristeria Gremoni dal 1716), Francesca Di Massimo (Antiche Spezierie Palazzo Vecchio), Alba Chiara De Vitis (Parfumèide), Emanuela Rupi di Mouillettes& Co (unica realtà italiana di formazione olfattiva), Fernanda Russo (Antica Erboristeria San Simone dal 1700), Edoardo Abruzzese, Giovanni Galli, Ivo Matteuzzi (Ministero per i Beni Culturali, Capo giardiniere del Giardino di Boboli) e Costanza Riccardi.

Finalità del Premio – L’istituzione del Premio “I profumi di Boboli” ha lo scopo di indurre a riscoprire, attraverso l’universo olfattivo, che “creare un profumo” non è solo un’arte divenuta mestiere, ma un percorso iniziatico verso la conoscenza di sé e del mondo, la scoperta di una realtà, nascosta ma inconfondibile, percepibile attraverso l’olfatto.

Il Premio Internazionale I profumi di Boboli si propone di favorire lo sviluppo di nuovi processi e prodotti eco-sostenibili e consapevoli, promuovendo una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali da parte dei creatori di profumo ed incentivando la realizzazione, soprattutto da parte di neofiti e appassionati, di prodotti di origine naturale certificata.

Si tratta di una opportunità che permette a tutti gli interessati di acquisire, attraverso un percorso formativo che può divenire professionale, la consapevolezza di una competenza consolidata.

Il Premio è bandito dall’Associazione I profumi di Boboli con il Patrocinio del Comune di Firenze, di Confartigianato e di ARTEX, Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana, voluto nel 1987 dalle Associazioni di categoria sotto l’egida della Regione Toscana e degli Enti locali e dell’Istituto per il Commercio con l’Estero.

 [:en]E’ Anna Rita Ranieri, romana, classe 1956, la vincitrice della seconda edizione del Premio Internazionale “I profumi di Boboli”, dedicato quest’anno al profumo di miele, con la creazione della migliore fragranza inedita e originale.

Giovanni Di Massimo, presidente della giuria del Premio, ha annunciato la vincitrice durante la conferenza stampa che si è svolta oggi presso la Sala Macconi del Comune di Firenze (Palazzo Vecchio, piazza della Signoria) e dove sono intervenuti l’assessore allo sviluppo economico Comune di Firenze Cecilia Del Re, il presidente di Confartigianato Imprese Firenze Alessandro Vittorio Sorani, la titolare del marchio Brandimarte Bianca Guscelli.

Questa la motivazione con cui la Giuria ha assegnato il Premio: “L’elaborato di Anna Rita Ranieri risulta ben riuscito. Sia la testa che il cuore e la base sono stati abbinati in maniera magistrale, in modo da rendere la creazione molto piacevole, molto persistente e con un carattere particolare”.

Le altre finaliste erano:
Beatrice Bernocchi (Firenze), Michela Cocconi (Piacenza), Eleonora Corsini (Firenze), Eriana Einaudi (Padova), Alice Giugni (Prato), Erica Podrecca (Udine), Laura Savo (Brescia), Ilaria Senesi (Firenze), Kerstin Stromberg (Svezia) e Marzia Tissino (Pordenone).

Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il Laboratorio “I profumi di Boboli”, percorso multidisciplinare nell’universo olfattivo (21 aprile 2018/19 gennaio 2019), realizzato in collaborazione con Confartigianato, ed è stato annunciato il tema della terza edizione del Premio Internazionale “I profumi di Boboli”: profumo di pioggia.

La vincitrice ha ricevuto in premio un prendimiele in argento, finemente cesellato a mano, con una piccola ape nell’impugnatura, realizzato da Brandimarte, marchio storico della tradizione artigiana fiorentina.
Premio speciale della Giuria: il profumo vincitore sarà prodotto, in edizione limitata, da Spezierie Palazzo Vecchio in 60 flaconi e presentato nel negozio di Piazza Signoria.

“L’artigianato è il cuore di questo concorso, promosso per sottolineare una delle peculiarità di Firenze, quello del saper fare. Sono felice – spiega l’assessora alle attività produttive Cecilia Del Re – del fatto che a questo contest abbiano partecipato ben undici donne. Sono proprio le donne le più intraprendenti, sempre in fila e sempre pronte a nuove scommesse. Il concorso “I profumi di Boboli” cerca nuovi linguaggi e continua la tradizione fiorentina che ha radici antiche. Insieme ad Artex il Comune di Firenze ha patrocinato questa iniziativa per la ricerca di nuovi profumi che è il frutto di un’arte antica, tipica della città. Un ringraziamento all’associazione “I profumi di Boboli” per l’iniziativa che contribuisce a far luce e dare visibilità a questa arte antica ma ancora attuale e affascinante”.

“Siamo orgogliosi di sostenere l’artigianato dei profumi, settore che sta crescendo molto per la richiesta di fragranze sempre più personalizzate – ha dichiarato il Presidente di Confartigianato Firenze, –  “a livello nazionale  il settore della profumeria artigianale registra un aumento del 14% in più del fatturato e il 7% in più di numero di imprese, non si pensi alla clientela straniera, sono gli italiani a nutrire maggiore interesse e a cercare cose fatte a mano, cose artigianali e naturali, in cui quello che conta è proprio l’individualità e l’unicità della crezione”.

I PROFUMI DI BOBOLI – Il Premio Internazionale “I profumi di Boboli” nasce per scoprire nuovi talenti olfattivi, che hanno l’opportunità di mettersi in gioco, di trasformare una passione in professione, tutelando la tradizione dell’artigianato storico del nostro territorio e, contestualmente, favorendo lo sviluppo e la tutela del principio di eco-sostenibilità anche dell’arte profumiera.

La Giuria, presieduta da Giovanni Di Massimo, Antiche Spezierie Palazzo Vecchio, è composta da: Antonella Del Buono (Erboristeria Gremoni dal 1716), Francesca Di Massimo (Antiche Spezierie Palazzo Vecchio), Alba Chiara De Vitis (Parfumèide), Emanuela Rupi di Mouillettes& Co (unica realtà italiana di formazione olfattiva), Fernanda Russo (Antica Erboristeria San Simone dal 1700), Edoardo Abruzzese, Giovanni Galli, Ivo Matteuzzi (Ministero per i Beni Culturali, Capo giardiniere del Giardino di Boboli) e Costanza Riccardi.

Finalità del Premio – L’istituzione del Premio “I profumi di Boboli” ha lo scopo di indurre a riscoprire, attraverso l’universo olfattivo, che “creare un profumo” non è solo un’arte divenuta mestiere, ma un percorso iniziatico verso la conoscenza di sé e del mondo, la scoperta di una realtà, nascosta ma inconfondibile, percepibile attraverso l’olfatto.

Il Premio Internazionale I profumi di Boboli si propone di favorire lo sviluppo di nuovi processi e prodotti eco-sostenibili e consapevoli, promuovendo una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali da parte dei creatori di profumo ed incentivando la realizzazione, soprattutto da parte di neofiti e appassionati, di prodotti di origine naturale certificata.

Si tratta di una opportunità che permette a tutti gli interessati di acquisire, attraverso un percorso formativo che può divenire professionale, la consapevolezza di una competenza consolidata.

Il Premio è bandito dall’Associazione I profumi di Boboli con il Patrocinio del Comune di Firenze, di Confartigianato e di ARTEX, Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana, voluto nel 1987 dalle Associazioni di categoria sotto l’egida della Regione Toscana e degli Enti locali e dell’Istituto per il Commercio con l’Estero.[:]

Prato: palazzo Pretorio aderisce a “La Shoah nell’arte” con una visita guidata alla collezione Lipchitz

Prato: palazzo Pretorio aderisce a “La Shoah nell’arte” con una visita guidata alla collezione Lipchitz

La drammaticità delle sculture di Jacques Lipchitz per non dimenticare la tragedia della Shoah.
La collezione d’arte presente a Palazzo Pretorio del maestro lituano, perseguitato dai nazisti per le sue origini ebraiche, sarà al centro di una speciale visita guidata gratuita, sabato 27 gennaio alle 16, in occasione della Giornata della Memoria.
Il Pretorio aderisce infatti a “La Shoah nell’arte” che si svolge in musei, gallerie e teatri di tutta Italia trasformando l’arte in un veicolo privilegiato per testimoniare gli orrori delle persecuzioni.
Per partecipare all’iniziativa è consigliata la prenotazione direttamente in biglietteria o al numero 0574 1837860.

All’interno del Museo il percorso dedicato alle opere di Lipchtz, considerato il più grande scultore cubista, si snoda lungo il terzo piano e raccoglie una selezione di sculture e disegni che consente di seguire la genesi della creazione artistica: dallo schizzo di un’idea alla definizione su carta, fino ai modelli in gesso poi utilizzati per le sculture in bronzo e marmo.
Jacques Lipchitz, di origine lituana, si formò a Parigi, dove si legò a Modigliani, Juan Gris e Picasso. Dopo l’occupazione nazista, per le sue origini ebraiche fu costretto a lasciare la Francia e a trasferirsi negli Stati Uniti, a questo periodo appartiene Madre e figlio, la prima scultura realizzata a New York nel 1941.

“La Shoah nell’arte” è un progetto dell’associazione Ecad (impegnata da anni in attività di ricerca, approfondimento e divulgazione della memoria) ed è patrocinato, tra gli altri, dal Mibact e dall’Ucei (Unione comunità ebraiche).

Arcidosso: tra tradizione e bellezza prosegue “Natale di Luce”

Arcidosso: tra tradizione e bellezza prosegue “Natale di Luce”

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a cura della redazione –  E mentre strade e palazzi brillano di luce grazie alla creatività dei ragazzi, cresce l’attesa per le proiezioni dei videomapping in programma dal 21 al 23

 Tra tradizione e bellezza prosegue ad Arcidosso  “Natale di Luce”, il calendario che riempie di magia lo splendido paese del Monte Amiata.

Ogni fine settimana, fino al prossimo 7 gennaio, il centro storico si trasforma nell’“Antico Villaggio del Natale” con le suggestive cantine del borgo allestite per l’occasione per raccontare il Natale rurale del passato. Qui si possono sperimentare attività della tradizione contadina e i giochi di una volta o

degustare dolcetti tipici e vin brulé.

E mentre strade e palazzi brillano di luce grazie alla creatività dei ragazzi dell’istituto tecnico Leonardo da Vinci che hanno progettato e realizzato spettacolari luminarie in collaborazione con la Cooperativa Giovanile di Fernando Fanelli, mercatini di artigianato e prodotti tipici offrono la possibilità di uno shopping differente.

Intanto cresce l’attesa per gli  spettacoli che i prossimi 21, 22 e 23

avranno la luce come  protagonista capace di creare vere e proprie opere d’arte.

Si chiama “L’orologio incantato” il videomapping che verrà proiettato sulla Torre dell’Orologio. Le antiche mura saranno palcoscenico per una storia ideata dai bambini e dalle maestre della scuola elementare Vannini Lazzaretti di Arcidosso, coordinati da Michele Guidarini.

In questo progetto di Q2 visual in collaborazione con Antica Proietteria, il tempo si fermerà per lasciare spazio alla fantasia dei più piccoli che, attraverso i loro disegni ispirati al Natale, trasformeranno la torre in un sogno di luce.

Negli stessi giorni sarà proiettato anche “Una magia di Natale”, uno spettacolare mapping 3D dei Q2 Visual, in collaborazione con Antica Proietteria, Michele Guidarini e musicato da Gabriele Monaci, che trasformerà la facciata di Palazzo Pastorelli: l’imponente palazzo storico diventerà scenario di un momento incantato, dove ciò che è immobile si anima e diventa pura poesia.

Tra gli eventi più curiosi”, dal 23 dicembre al 6 gennaio nella piccola frazione di Salaiola, immediatamente attigua ad Arcidosso, torna “Presepi in rima” un percorso all’insegna della poesia che si snoda tra le vie del paese e della campagna alla scoperta di singolari presepi.

Il calendario “Natale di Luce” propone anche incontri con l’arte: sono infatti previste una serie di aperture straordinarie del Castello Aldobrandesco che ospita il museo del paesaggio medioevale, il MACO (museo di arte e cultura orientale) che nasce dalla storica collaborazione tra la Comunità Dzogchen di Merigar ed il Comune di Arcidosso, e un’esposizione dedicata alla figura di David Lazzaretti, il profeta dell’Amiata

Tanti gli spettacoli in programma: dalla musica da film ai gospel, dagli zampognari fino ai suoni trascinanti della street band si respirerà ovunque la gioia della festa.

Scopri il programma dettagliato di “Natale di Luce” su: www.comune.arcidosso.gr.it
Facebook: Pro loco Arcidosso; Comune di Arcidosso
Informazioni: telefono 0564 968084[:en]a cura della redazione –  E mentre strade e palazzi brillano di luce grazie alla creatività dei ragazzi, cresce l’attesa per le proiezioni dei videomapping in programma dal 21 al 23

 Tra tradizione e bellezza prosegue ad Arcidosso  “Natale di Luce”, il calendario che riempie di magia lo splendido paese del Monte Amiata.

Ogni fine settimana, fino al prossimo 7 gennaio, il centro storico si trasforma nell’“Antico Villaggio del Natale” con le suggestive cantine del borgo allestite per l’occasione per raccontare il Natale rurale del passato. Qui si possono sperimentare attività della tradizione contadina e i giochi di una volta o degustare dolcetti tipici e vin brulé.

E mentre strade e palazzi brillano di luce grazie alla creatività dei ragazzi dell’istituto tecnico Leonardo da Vinci che hanno progettato e realizzato spettacolari luminarie in collaborazione con la Cooperativa Giovanile di Fernando Fanelli, mercatini di artigianato e prodotti tipici offrono la possibilità di uno shopping differente.

Intanto cresce l’attesa per gli spettacoli che i prossimi 21, 22 e 23 avranno la luce come  protagonista capace di creare vere e proprie opere d’arte.

Si chiama “L’orologio incantato” il videomapping che verrà proiettato sulla Torre dell’Orologio. Le antiche mura saranno palcoscenico per una storia ideata dai bambini e dalle maestre della scuola elementare Vannini Lazzaretti di Arcidosso, coordinati da Michele Guidarini.

In questo progetto di Q2 visual in collaborazione con Antica Proietteria, il tempo si fermerà per lasciare spazio alla fantasia dei più piccoli che, attraverso i loro disegni ispirati al Natale, trasformeranno la torre in un sogno di luce.

Negli stessi giorni sarà proiettato anche “Una magia di Natale”, uno spettacolare mapping 3D dei Q2 Visual, in collaborazione con Antica Proietteria, Michele Guidarini e musicato da Gabriele Monaci, che trasformerà la facciata di Palazzo Pastorelli: l’imponente palazzo storico diventerà scenario di un momento incantato, dove ciò che è immobile si anima e diventa pura poesia.

Tra gli eventi più curiosi”, dal 23 dicembre al 6 gennaio nella piccola frazione di Salaiola, immediatamente attigua ad Arcidosso, torna “Presepi in rima” un percorso all’insegna della poesia che si snoda tra le vie del paese e della campagna alla scoperta di singolari presepi.

Il calendario “Natale di Luce” propone anche incontri con l’arte: sono infatti previste una serie di aperture straordinarie del Castello Aldobrandesco che ospita il museo del paesaggio medioevale, il MACO (museo di arte e cultura orientale) che nasce dalla storica collaborazione tra la Comunità Dzogchen di Merigar ed il Comune di Arcidosso, e un’esposizione dedicata alla figura di David Lazzaretti, il profeta dell’Amiata

Tanti gli spettacoli in programma: dalla musica da film ai gospel, dagli zampognari fino ai suoni trascinanti della street band si respirerà ovunque la gioia della festa.

Scopri il programma dettagliato di “Natale di Luce” su: www.comune.arcidosso.gr.it
Facebook: Pro loco Arcidosso; Comune di Arcidosso
Informazioni: telefono 0564 968084

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San Casciano: il giro dei sette presepi

San Casciano: il giro dei sette presepi

[:it]a cura della redazione – Il giro dei sette presepi tra le chiese di San Casciano. Don Massimiliano annuncia le feste che ruotano intorno ai presepi nel corso del periodo natalizio. A Decimo si celebra la festa del ceppo e del pane

Ogni chiesa di San Casciano ha il suo presepe. Ispirata alla tradizione, meccanica, animata, la raffigurazione della Natività prende vita nei luoghi sacri del territorio.
Le chiese dove si potranno ammirare i presepi sono sette e sono quelli di Argiano, Cappuccini, Clarisse, Propositura, Misericordia, Suffragio, Decimo. Intorno alla tradizione religiosa si stringe la comunità che partecipa attivamente alla valorizzazione dei presepi.

Numerose le iniziative, i concerti musicali e corali organizzati a San Casciano.
Tra gli eventi del fine settimana si segnala l’inaugurazione del nuovo presepe animato della Pieve di Decimo che si terrà sabato 16 dalle ore 17.40, al termine della celebrazione della Santa Messa.
È quanto fa sapere don Massimiliano che benedirà, come da tradizione, ogni Gesù Bambino che i piccoli fedeli porteranno in chiesa per poi ricollocarli nei presepi allestiti nelle loro case.

Il Natale è ricordato anche come festa di luce perché all’annuncio che gli angeli fecero ai pastori che erano nel buio seguì una luce che li avvolse.
Anche San Casciano celebrerà la tradizionale festa del Ceppo del fuoco che riconduce alla luce che illumina e rappresenta un segnale di pace. Il Natale di Decimo celebra anche la festa del pane. Nel corso dell’iniziativa di sabato 16 don Massimiliano benedirà i panini prodotti da alcuni fornai di San Casciano.

Ad interpretare l’arrivo dei Re Magi saranno gli stessi cittadini il 6 gennaio nell’ambito di una tradizionale iniziativa organizzata dalla Propositura di San Casciano. “Il presepe della Propositura – precisa don Massimiliano – è ispirato allo stile napoletano, quello di Decimo riproduce la pieve di Decimo e quello di Argiano è ambientato nella campagna toscana. Altra iniziativa in programma sabato sera è il momento musicale in compagnia del coro della parrocchia dopo la Novena. La benedizione dei Gesù bambino si terrà anche domenica 17 alle ore 11 in Propositura”.

[:en]a cura della redazione – Il giro dei sette presepi tra le chiese di San Casciano. Don Massimiliano annuncia le feste che ruotano intorno ai presepi nel corso del periodo natalizio. A Decimo si celebra la festa del ceppo e del pane

Ogni chiesa di San Casciano ha il suo presepe. Ispirata alla tradizione, meccanica, animata, la raffigurazione della Natività prende vita nei luoghi sacri del territorio.
Le chiese dove si potranno ammirare i presepi sono sette e sono quelli di Argiano, Cappuccini, Clarisse, Propositura, Misericordia, Suffragio, Decimo. Intorno alla tradizione religiosa si stringe la comunità che partecipa attivamente alla valorizzazione dei presepi.

Numerose le iniziative, i concerti musicali e corali organizzati a San Casciano.
Tra gli eventi del fine settimana si segnala l’inaugurazione del nuovo presepe animato della Pieve di Decimo che si terrà sabato 16 dalle ore 17.40, al termine della celebrazione della Santa Messa.
È quanto fa sapere don Massimiliano che benedirà, come da tradizione, ogni Gesù Bambino che i piccoli fedeli porteranno in chiesa per poi ricollocarli nei presepi allestiti nelle loro case.

Il Natale è ricordato anche come festa di luce perché all’annuncio che gli angeli fecero ai pastori che erano nel buio seguì una luce che li avvolse.
Anche San Casciano celebrerà la tradizionale festa del Ceppo del fuoco che riconduce alla luce che illumina e rappresenta un segnale di pace. Il Natale di Decimo celebra anche la festa del pane. Nel corso dell’iniziativa di sabato 16 don Massimiliano benedirà i panini prodotti da alcuni fornai di San Casciano.

Ad interpretare l’arrivo dei Re Magi saranno gli stessi cittadini il 6 gennaio nell’ambito di una tradizionale iniziativa organizzata dalla Propositura di San Casciano. “Il presepe della Propositura – precisa don Massimiliano – è ispirato allo stile napoletano, quello di Decimo riproduce la pieve di Decimo e quello di Argiano è ambientato nella campagna toscana. Altra iniziativa in programma sabato sera è il momento musicale in compagnia del coro della parrocchia dopo la Novena. La benedizione dei Gesù bambino si terrà anche domenica 17 alle ore 11 in Propositura”.

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