Alcune idee per un San Valentino speciale a Firenze e in Toscana

Alcune idee per un San Valentino speciale a Firenze e in Toscana

[:it]SAN-VALENTINOdi redazione – Indimenticabile lo è se sei con la persona che ami. Un San Valentino speciale? E’ possibile
Abbiamo selezionato per voi alcune idee.

Firenze

Avreste mai pensato di potervi romanticamente baciare sulla Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio? Ora è possibile.
In occasione di San Valentino potrete stupite il vostro partner con una romantica visita sulla vetta di Palazzo Vecchio grazie ai Musei Civici Fiorentini e all’Associazione MUS.E.
Al costo di 15 € sarà possibile visitare il camminamento di ronda e la torre di Palazzo Vecchio e, una volta saliti fino alla cima, brindare col proprio innamorato. Le visite sono previste dalle 19.00 alle 21.00 (ultimo accesso alle 20.30). I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria (055-2768224 / 055-2768558).

Palazzo Borghese in via Ghibellina 110a Firenze l’evento Valentine’s Day for ANT, organizzato da Fondazione ANT Italia Onlus per raccogliere fondi da destinare al servizio di assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e ai progetti di prevenzione oncologica offre l’opportunità di festeggiare in maniera solidale.
La serata verrà presentata dalla coppia Veronica Maffei, Miss Simpatia 2012 e Stefano Baragli, presentatore e showman.
Aperitivo nella Sala degli Specchi a partire dalle 19.30 e cena nella sala Galleria Monumentale. A conclusione danze con la musica DJ set di Margherita Cecchi. Si potrà partecipare all’evento con un’offerta minima di 50 euro.
Tutti i fondi raccolti saranno devoluti a sostegno delle attività che ANT svolge a Firenze, Prato e Pistoia.
Tel. 055-5000210
.

fulin-san-valentino-2-e1486313326363-1900x700_cIl ristorante Fulin, luxury chinese experience ha studiato un menù adatto alla cena più romantica dell’anno.
Il ristorante cinese diretto da Stefano e Francesco Dai, cinesi di terza generazione, è una delle realtà più innovative del panorama della ristorazione fiorentina. Eleganza e cultura si ritrovano in questo spazio pensato per dare intimità e riservatezza creato per creare benessere e raccontare attraverso il cibo la storia di una grande cucina. Una cucina che pur adattando i piatti al palato Occidentale ha mantenuto intatta la sua peculiarità fatta di sapori intensi ma ben calibrati, di spezie profumate. Un cibo per l’anima che aiuta il corpo e le emozioni. L’inconfondibile qualità delle materie prime e le lunghe lavorazioni tradizionali sono la sfida che ogni giorno la nutrita brigata di cucina del Fulin mette in campo per dare sempre il meglio alla clientela.
La deliziosa palazzina sorta negli anni di Firenze Capitale che oggi ospita il Fulin, offre un “porto” sicuro per tutti gli innamorati che in questa serata vogliono dichiararsi o rinnovare il loro impegno quotidiano.
Da provare i ravioli cristalli di mare e girandoline dell’orto, il riso Fulin con verdure d’Oriente, uova, maiale e capesante, il pesce Fulin e l’immancabile anatra alla pechinese, ricetta che richiede una lunga preparazione ed è una specialità del ristorante. via

Per informazioni e prenotazioni
Tel. 055 684931 –  info@fulin.it

Viareggio

Insolito è pensare di restare intrappolati il giorno di San Valentino. Nessun incubo è solo la proposta di Intrappola.to, format di successo a metà tra una caccia al tesoro e un gioco di ruolo dal vivo, che il 14 febbraio si terrà a Viareggio.
La squadra – composta da un minimo di due fino a un massimo di sei giocatori – verrà chiusa in una stanza e avrà a disposizione un’ora di tempo per scoprire indizi, identificare codici, risolvere combinazioni e aprire un lucchetto dopo l’altro per riconquistare la libertà. Mettete alla prova le vostre capacità di logica e osservazione, con una festa degli innamorati all’insegna dell’avventura, naturalmente in coppia.
Per info e prenotazioni consulare il sito ufficiale http://www.intrappola.to/.

Piombino

I parchi e i musei della Val di Cornia propongono un evento per festeggiare in modo per un inusuale San Valentino, alle 18.00 va in scena “Museum in Love”.
Il Museo archeologico di Piombino organizza una speciale visita dedicata agli amori mitici rappresentati sull’Anfora di Baratti, con aperitivo al Bar In Cittadella al termine della visita.
Per maggiori informazioni sulle modalità di visita: tel. 0565 226445 – prenotazioni@parchivaldicornia.it

Siena

Una notte speciale in quello che gli utenti di Tripadvisor hanno insignito l’hotel più romantico d’Italia.
Un primato che vale ancora di più se si considera che l’Aia Mattonata Relais, di Doglia, poco a sud di Siena ha conquistato anche il terzo posto nella Top 10 d’Europa (primo posto in Grecia e secondo in Inghilterra) e il quarto posto al mondo, sempre nella categoria ‘hotel più romantici’.

Per chi invece preferisce farsi coccolare dalle sorgenti termali la meta è Terme Antica Querciolaia a Rapolano Terme, Relax e benessere in cinque piscine con temperature fra i 30 e i 40 gradi, due coperte e tre esterne inserite in un magnifico parco verde affacciato sulle Crete Senesi.
Da provare i massaggi di coppia total body, la biosauna e l’hamman con paertura straordinaria fino alle 1.00 di notte.[:en]di redazione – Indimenticabile lo è se sei con la persona che ami. Un San Valentino speciale? E’ possibile
Abbiamo selezionato per voi alcune idee.

Firenze

Avreste mai pensato di potervi romanticamente baciare sulla Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio? Ora è possibile.
In occasione di San Valentino potrete stupite il vostro partner con una romantica visita sulla vetta di Palazzo Vecchio grazie ai Musei Civici Fiorentini e all’Associazione MUS.E.
Al costo di 15 € sarà possibile visitare il camminamento di ronda e la torre di Palazzo Vecchio e, una volta saliti fino alla cima, brindare col proprio innamorato. Le visite sono previste dalle 19.00 alle 21.00 (ultimo accesso alle 20.30). I posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria (055-2768224 / 055-2768558).
Palazzo Borghese in via Ghibellina 110a Firenze l’evento Valentine’s Day for ANT, organizzato da Fondazione ANT Italia Onlus per raccogliere fondi da destinare al servizio di assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai malati di tumore e ai progetti di prevenzione oncologica offre l’opportunità di festeggiare in maniera solidale.
La serata verrà presentata dalla coppia Veronica Maffei, Miss Simpatia 2012 e Stefano Baragli, presentatore e showman.
Aperitivo nella Sala degli Specchi a partire dalle 19.30 e cena nella sala Galleria Monumentale. A conclusione danze con la musica DJ set di Margherita Cecchi. Si potrà partecipare all’evento con un’offerta minima di 50 euro.
Tutti i fondi raccolti saranno devoluti a sostegno delle attività che ANT svolge a Firenze, Prato e Pistoia.
Tel. 055-5000210
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Il ristorante Fulin, luxury chinese experience ha studiato un menù adatto alla cena più romantica dell’anno.
Il ristorante cinese diretto da Stefano e Francesco Dai, cinesi di terza generazione, è una delle realtà più innovative del panorama della ristorazione fiorentina. Eleganza e cultura si ritrovano in questo spazio pensato per dare intimità e riservatezza creato per creare benessere e raccontare attraverso il cibo la storia di una grande cucina. Una cucina che pur adattando i piatti al palato Occidentale ha mantenuto intatta la sua peculiarità fatta di sapori intensi ma ben calibrati, di spezie profumate. Un cibo per l’anima che aiuta il corpo e le emozioni. L’inconfondibile qualità delle materie prime e le lunghe lavorazioni tradizionali sono la sfida che ogni giorno la nutrita brigata di cucina del Fulin mette in campo per dare sempre il meglio alla clientela.
La deliziosa palazzina sorta negli anni di Firenze Capitale che oggi ospita il Fulin, offre un “porto” sicuro per tutti gli innamorati che in questa serata vogliono dichiararsi o rinnovare il loro impegno quotidiano.
Da provare i ravioli cristalli di mare e girandoline dell’orto, il riso Fulin con verdure d’Oriente, uova, maiale e capesante, il pesce Fulin e l’immancabile anatra alla pechinese, ricetta che richiede una lunga preparazione ed è una specialità del ristorante. via

Per informazioni e prenotazioni
Tel. 055 684931 –  info@fulin.it

Viareggio

Insolito è pensare di restare intrappolati il giorno di San Valentino. Nessun incubo è solo la proposta di Intrappola.to, format di successo a metà tra una caccia al tesoro e un gioco di ruolo dal vivo, che il 14 febbraio si terrà a Viareggio.
La squadra – composta da un minimo di due fino a un massimo di sei giocatori – verrà chiusa in una stanza e avrà a disposizione un’ora di tempo per scoprire indizi, identificare codici, risolvere combinazioni e aprire un lucchetto dopo l’altro per riconquistare la libertà. Mettete alla prova le vostre capacità di logica e osservazione, con una festa degli innamorati all’insegna dell’avventura, naturalmente in coppia.
Per info e prenotazioni consulare il sito ufficiale http://www.intrappola.to/.

Piombino

I parchi e i musei della Val di Cornia propongono un evento per festeggiare in modo per un inusuale San Valentino, alle 18.00 va in scena “Museum in Love”.
Il Museo archeologico di Piombino organizza una speciale visita dedicata agli amori mitici rappresentati sull’Anfora di Baratti, con aperitivo al Bar In Cittadella al termine della visita.
Per maggiori informazioni sulle modalità di visita: tel. 0565 226445 – prenotazioni@parchivaldicornia.it

Siena

Una notte speciale in quello che gli utenti di Tripadvisor hanno insignito l’hotel più romantico d’Italia.
Un primato che vale ancora di più se si considera che l’Aia Mattonata Relais, di Doglia, poco a sud di Siena ha conquistato anche il terzo posto nella Top 10 d’Europa (primo posto in Grecia e secondo in Inghilterra) e il quarto posto al mondo, sempre nella categoria ‘hotel più romantici’.

Per chi invece preferisce farsi coccolare dalle sorgenti termali la meta è Terme Antica Querciolaia a Rapolano Terme, Relax e benessere in cinque piscine con temperature fra i 30 e i 40 gradi, due coperte e tre esterne inserite in un magnifico parco verde affacciato sulle Crete Senesi.
Da provare i massaggi di coppia total body, la biosauna e l’hamman con paertura straordinaria fino alle 1.00 di notte.[:]

Toscana: Feste di Natale e dintorni per tutti i gusti

Toscana: Feste di Natale e dintorni per tutti i gusti

di Nadia Fondelli – Dove andare e cosa fare di interessante in Toscana durante le feste di Natale e fine anno? Tanti ce lo chiedono e districarsi fra occasioni vere e falsità commerciali non è facile.
Ecco allora una selezione speciale per voi fra tradizione, folklore, storia e valori veri.

La tradizione a tavola
7eea64522bbd64bb8032a5f30b95a2beIniziamo dalla vigilia,
24 dicembre che sarà speciale a Londa, cuore dell’Appennino toscano a solo mezz’ora di auto da Firenze, dove andrà in scena una tradizione unica che non ha uguali: la festa del Fusigno.
S’inizia alle 21 con la settima edizione del
presepe vivente – uno dei più suggestivi di Toscana – che si snoda sul greto del fiume Rincine, nel parco fluviale con oltre 100 figuranti.
Poi dopo la Messa di Natale, alle 23 penderà il via la festa del Fusigno vera e propria.
Due grandi falò illumineranno e riscalderanno gli astanti mentre si arrostisce di “Bardiccio”, la tipica salsiccia londese di cui molti (troppi) in questi anni se ne sono assunti la progenitura in tutta la Valdisieve.
Ma la festa del Fusigno – il termine deriva da “smangiucchiare” insieme nel dopocena davanti al focolare – che si svolge da oltre 50 anni rimette la cose a posto e con la sua storicità conferma che il
Bardiccio è nato a Londa nel dopoguerra quando la produzione e l’allevamento dei maiali reggeva l’economia locale e vedeva affluire nel paese durante le due feste (fiera calda e fiera fredda) migliaia di maiali e che venivano acquistati dai tanti che arrivavano dalla Toscana e dalla vicina Emilia Romagna.
Del resto Londa è l’unico paese che al bardiccio dedica una festa!

Presepi artistici
100presepiTantissimi. Di ogni fatta e storicità. Dalla Lunigiana alla Maremma passando per Garfagnana, pistoiese, fiorentino, pisano, senese e aretino. ecco una selezione.
Col presepe si scopre non solo la religiosità del Natale ma anche i luoghi, l’arte e la storia di tante comunità.
Castelfiorentino (Fi) si caratterizza per un grande presepe in bicicletta che si illumin pedalando e che affianca quello meteorologico molto tecnologico. Aperta fino all’8 gennaio sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 19,30.
A
Cerreto Guidi (Fi) è la più grande rappresentazione italiana realizzata all’uncinetto che si affianca alle altre cento rappresentazioni visibili nel centro storico tra i quali un presepe all’interno del campanile. Fino all’8 gennaio con orario 9-20.
Coreglia Antelminelli (Lu) microscopico paese montano della Garfagnana famoso come terra delle figure di gesso ospita presepi in sughero e terracotta provenienti dalla Sicilia che incontrano la produzione locale di gesso e cartapesta. Visibile il 26 dicembre e 5-6 gennaio, ore 10-18.
A Baggio (Pt) cuore della montagna pistoiese la passione dei pochi abitanti del luogo offre più presepi che abitanti. Oltre cento rappresentazioni all’aperto allestite nelle viuzze del paese. Sempre visitabile fino all’8 gennaio.
Campi Bisenzio (Fi) ospita una riproduzione a grandezza naturale di una borgata di Betlemme situata su due piani all’aperto. Ricerca della fedeltà agli elementi storico-biblici le caratteristiche. Aperto fino al 2 febbraio: giorni feriali 15,30-19, giorni festivi anche 12-13.
Cigoli (Pi) vanta una delle più grandi rappresentazioni tecnologiche italiane con i suoi 100 metri quadri! Aperto fino all’8 gennaio, tutti i giorni con orario 9,30 -12,30 e 14,30 -19,30.
Fucecchio (Fi) uun grande elettromeccanico con 200 personaggi in oltre 60 metri quadri con un ciclo di 11 minuti giorno/notte e voce guida. Aperto fino al 6 gennaio. Prefestivi e festivi 9-12,30 e 15-19,30. Feriali 15-19. Chiuso il lunedì.
Convalle di Pescaglia (Lu) suggestivo presepe in grotta fra il freddo dell’inverno della Garfagnana. Orario festivi 10-19, feriale su appuntamento.
Castelnuovo Valdicecina (Pi) da non perdere il caratteristico presepe nel soffione costituito da statue di terracotta create da un artigiano locale che prendono forma in uno scenario unico. Sempre visitabile dall’esterno del percorso.

Presepi Viventi
filattiera_2015_01Moltissime rappresentazioni da non perdere che mescolano storicità religiosa con quella locale. Scenari imperdibili e in alcuni casi unici e irripetibili altrove.
Le Ville di Monterchi (Ar)
E’ tra i più grandi presepi viventi italiani con oltre 300 figuranti, 57 scene e oltre un chilometro di percorso! Si svolge il 25 e 26 dicembre, il 1° e 6 gennaio 2017 dalle 17,15 alle 19,30
Castelfranco di Sotto (Pi)
Nel centro storico oltre cento figuranti danno vita a una suggestiva rappresentazione ambientata all’anno zero.
Si svolge in due parti il 23 dicembre alle ore 21 e il 24 dicembre a partire dalle ore 22,30.
Ruota, Capannori (LU) pendici Monte Serra
In un delizioso borgo si svolge una rappresentazione in costume ambientata ai tempi di Gesù. Si svolge il 26 dicembre dalle 13,30 alle 19. con navetta da Pieve di Compito e Colle di Compito.
San Miniato Basso (Pi)
Corteo con oltre 200 figuranti, dal centro del paese alla piazza della chiesa dove sono allestite, molte scene della Palestina al tempo di Gesù. Rappresentazioni: 26 dicembre e 6 gennaio ore 16,30
Fonte Vetriana, Sarteano (Si)
Il presepe vivente si svolge in vere e proprie grotte, già abitate nell’Età del Bronzo in un luogo che è presepe tutto l’anno immerso com’è nel magnifico scenario della Valdichiana. In ogni grotta vengono allestiti i mestieri sempre visitabili. Il 26 dicembre la rappresentazione con i 18 figuranti che abitano il paese e quelli dei dintorni.
Pescia (Pt)
Il fiume che porta il nome del paese fa da scena a una delle più suggestive rappresentazioni toscane ambientate al tempo di San Francesco con oltre 200 figuranti. Si svolge il 6 gennaio alle ore 15. Nel centro storico è allestita anche la via dei presepi con oltre 40 postazioni aperta fino al 6 gennaio.

Musei aperti e non solo….
5256e922-f263-4b2d-96a6-0962b9aa3a19Il meteo dice che il Natale e il Santo Stefano ci riservano bel tempo e temperature mite perfette per godersi le città e le gite fuori porta.
Firenze, che rimane una delle mete predilette renderà possibile la visita al museo di Palazzo Vecchio che sarà aperto in via straordinaria fino alle 23 quasi tutti i giorni nel periodo natalizio, ad eccezione del 24 e 31 dicembre, quando sarà aperto dalle 9 alle 19, e del primo gennaio, quando sarà aperto dalle 14 alle 19.

Aperture straordinarie il 26 dicembre il 2 gennaio anche per la Galleria dell’Accademia chiusa invece a Natale e Capodanno e con orario ridotto (fino alle 18) il 24 e 31 dicembre.

Per Bargello e Cappelle Medicee invece apertura straordinaria il 2 e l’8 gennaio, mentre il 26 dicembre sarà prolungato l’orario di apertura.
Per Santo Stefano sarà aperto anche Palazzo Davanzati e, grazie agli Amici dei musei, Orsanmichele, visitabile anche il 2 gennaio. Invece il museo di Casa Martelli resterà chiuso al pubblico dal 29 dicembre al 4 gennaio.

Aperture straordinarie anche per l’Accademia di Belle Arti di Carrara, le aree archeologiche di Vetulonia, nel comune di Castiglione della Pescaia (Grosseto),di Roselle e di quella del Sodo e Tomba di Camucia, a Cortona (Arezzo) il 26 dicembre e a Capodanno.

E per chi avrà tortellini, capponi e panettoni sullo stomaco e la voglia di smaltirli la parola d’ordine è movimento! 
christmas-sport-day-a-galzignano-termeEh sì perché mediamente un pranzo (o il Cenone) delle feste contiene circa 2000 calorie. In un solo pasto quello che è il fabbisogno giornaliero se siamo attenti!
Basti pensare che una fetta di panettone classico ad esempio, conta 330 calorie, una fetta di un panettone al cioccolato 401 e una di pandoro 430. La fregatura è la seconda fetta perché in un battibaleno si arriva a superare le 700 calorie…
Andando nei dettagli calorici del menù delle feste…
antipasti: salumi e affettati misti con pane: 300 calorie circa, tartine al salmone: 200 calorie a porzione;
primi piatti: tortellini in brodo: 480 calorie, tortellini alla panna: 590 calorie, lasagne: 680 calorie, cannelloni 900 calorie;
secondi piatti: bollito misto: 370 calorie, arrosto di vitello farcito: 560 calorie, cappone: 300 calorie per 100 gr, arrosto di arista: 330 calorie, capitone fritto: 450 calorie per 100 gr;
frutta secca: noci, nocciole, mandorle, etc…600 calorie per 100 grammi
dolci: già detto dei classici panettone e pandoro aggiungiamo il torrone con 460 calorie per 100 gr
vino: bianco o rosso da pasto 70 calorie per bicchiere, bollicine 95 calorie per bicchiere
Doveroso quindi muoversi, muoversi e muoversi ma che attività scegliere?
Fitwalking. Ovvero camminare, velocemente e a lungo. Per buttare giù una fetta di panettone serviranno un paio d’ore di camminata veloce indipendentemente dai chilometri che riuscite a percorrere. Se avete un buon passo alla fine delle due ore potreste avere fatti 12. E’ regola generale che si possa perdere mezza caloria moltiplicata per il proprio peso ad ogni chilometro.
Correre. Preferibilmente senza esagerare con la velocità. Qui le calorie consumate raddoppiano ad ogni chilometro. Quindi potrebbe bastare per ogni fetta di panettone un’oretta di corsa a 6-6,5 km orari.
Fare sesso. Sì ma ininterrottamente per almeno un’oretta. Non proprio facilissimo…
Andare in bicicletta. Un’ora di bicicletta a ritmo medio può farconsumare dalle 300 alle 600 calorie.
Ballare. Per esempio con la zumba e i suoi simili. In un’ora si consumano dalle 390 alle 550 calorie.
Dunque un’ora o due di attività fisica a vostra scelta per ogni fetta di panettone non ve la toglie nessuno.

 

Giornata nazionale della famiglia al museo

[:it]tdmeducation-triennale-design-museum-milanodi redazione – Dopo il successo delle scorse edizioni e in particolare di quella del 2015 che ha visto l’adesione di 720 luoghi espositivi e la partecipazione di circa 60.000 persone, la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo torna anche quest’anno.
Un giorno in cui poter visitare i musei in Italia in modo speciale con tutta la famiglia. Il 9 ottobre prossimo, in occasione di F@Mu 2016.

La Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, su tutto il territorio del Paese propone più di 750 luoghi espostivi tra musei, fondazioni ed altri spazi culturali,  che si apriranno alle famiglie con visite didattiche, giochi a tema, iniziative speciali e attività pensate apposta per l’occasione.

Ogni anno F@Mu è centrata su un filo conduttore diverso. In occasione delle Olimpiadi appena concluse, quest’anno il tema è “giochi e gare al museo”, il museo palestra della mente.

I luoghi espositivi che hanno aderito gratuitamente all’iniziativa tramite la piattaforma web www.famigliealmuseo.it, consultabile successivamente anche dalle famiglie per avere informazioni sui diversi programmi dei Musei aderenti.

La modalità di adesione è, come sempre, libera per ogni struttura museale: alcuni musei proporranno la gratuità, altri organizzeranno laboratori e attività speciali apposta per le famiglie.[:en]tdmeducation-triennale-design-museum-milanodi redazione – Dopo il successo delle scorse edizioni e in particolare di quella del 2015 che ha visto l’adesione di 720 luoghi espositivi e la partecipazione di circa 60.000 persone, la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo torna anche quest’anno.
Un giorno in cui poter visitare i musei in Italia in modo speciale con tutta la famiglia. Il 9 ottobre prossimo, in occasione di F@Mu 2016.

La Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, su tutto il territorio del Paese propone più di 750 luoghi espostivi tra musei, fondazioni ed altri spazi culturali,  che si apriranno alle famiglie con visite didattiche, giochi a tema, iniziative speciali e attività pensate apposta per l’occasione.

Ogni anno F@Mu è centrata su un filo conduttore diverso. In occasione delle Olimpiadi appena concluse, quest’anno il tema è “giochi e gare al museo”, il museo palestra della mente.

I luoghi espositivi che hanno aderito gratuitamente all’iniziativa tramite la piattaforma web www.famigliealmuseo.it, consultabile successivamente anche dalle famiglie per avere informazioni sui diversi programmi dei Musei aderenti.

La modalità di adesione è, come sempre, libera per ogni struttura museale: alcuni musei proporranno la gratuità, altri organizzeranno laboratori e attività speciali apposta per le famiglie.[:]

[:it]Toscana: il 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:en]Toscana: dal 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:]

[:it]Toscana: il 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:en]Toscana: dal 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:]

[:it]ETRUSCAN_TERRACOTTA_PROFILE_OF_A_HEAD_01di Nadia Fondelli – Sono rinviate le due manifestazioni per le Celebrazioni etrusche, previste per il 27 agosto nella sede del Consiglio regionale. Lo ha deciso il presidente dell’assemblea regionale, Eugenio Giani.
Il riconoscimento alle città di eccellenza nella tradizione etrusca (che era previsto per le 12) e l’inaugurazione della mostra sui reperti provenienti dallo scavo di Poggio Colle (in programma alle 17 di domani), sono rinviati a venerdì 2 settembre, rispettivamente alle 16 e alle 17.

Il 27 agosto si svolgono, per il primo anno, le “Celebrazioni Etrusche”.  20 comuni coinvolti in tutta la Toscana e tante iniziative: dalle escursioni, alle visite ai siti archeologici e aperture speciali di musei passando per spettacoli teatrali e musicali. Su  tutto la grande mostra che aprirà le celebrazioni in consiglio regionale che svelerà per la prima volta gli scavi di Poggio Colla, Vicchio e il mondo degli Etruschi.

La Toscana celebra uno dei più grandi popoli che la storia ha conosciuto e che fa il VII e il VI  secolo a.C. ha rappresentato una delle civiltà più evolute d’Europa: gli Etruschi.
Finalmente, verrebbe da aggiungere dato che è quantomeno incredibile che solo la grande sensibilità del Etruschi-Sarcofago-degli-sposipresidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani abbia deciso di dare il giusto onore a questi nostri straordinari avi.
E la data non è casuale perché era proprio un 27 agosto, quello del 1589, quando Papa Pio V riconobbe al Signore di Firenze, Cosimo I, il titolo di Granduca di Toscana definendolo “Magnus Dux Etruriae” legittimando di fatto la radice storica del territorio che fu abitato dagli Etruschi.

E l’apertura delle celebrazioni non poteva essere più grande se non con l’apertura della mostra  “Scrittura e culto a Poggio Colla: un santuario etrusco in Mugello” che rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2016 realizzata con la Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato ed il concessionario unico di ricerca e scavo Mugello Valley Archaelogical Project.
Si tratta di un’anteprima assoluta. Saranno infatti esposti i reperti di grande valore rinvenuti a Poggio Colla vicino a Vicchio che permettono peraltro di poter far luce anche sulla misteriosa lingua etrusca.
Il progetto scientifico, elaborato dalla Sovrintendenza e MVAP è seguito dal professor Gregory Warden della Franklin University Switzerland e dall’archeologo Susanna Sarti della Sovrintendenza.
Tutte le opere in mostra provengono dallo scavo in corso a Poggio Colla (Vicchio) e sono oggi conservate al centro di restauro della Sovrintendenza, al museo di Dicomano e presso il museo Beato Angelico di Vicchio.

Ma prima dell’apertura della mostra che sarà alle 17, durante l‘apertura delle celebrazioni alle 12 saranno premiate con una pergamena  le rappresentanze comunali di quelle che erano le dodecapoli della lega Etrusca tra cui Arezzo, Volterra, Cortona, Chiusi, Fiesole, Vetulonia (Castiglione della Pescaia), Populonia (Piombino) Roselle (Grosseto).

Gli Etruschi del resto sono una continua scoperta. La terra e la storia restituiscono infatti meraviglie a Chiusi dove è stata da poco svelata una nuova tomba a Roselle e Populonia dove le scoperte sono quasi quotidiane, a Gonfienti (Prato) dove un’intera città conferma l’esistenza di quella che risalendo il corso dell’Arno e scavalcando l’Appennino era considerata la “via dei due mari” dei tempi come testimoniano anche i ritrovamenti di Vicchio, la stele di Londa e il suggestivo lago degli Idoli sul Falterona.

E allora seguendo anche il suono della musica e il profumo del cibo scegliete dove andare a svelare i “genitori” dei Romani da cui il fiero popolo latino ha assorbito conoscenze in ogni campo.
ad Arezzo, Bibbiena, Cortona, Lucignano; nella zona di Grosseto a Castiglion della Pescaia; nella provincia di Firenze a Dicomano, Montaione, San Casciano Val di Pesa, Fiesole; sulla  costa livornese nei Parchi della Val di Cornia; nell’estremo nord di Massa Carrara a Montignoso; nella provincia di Pisa a Montescudaio, Montopoli Valdarno e Volterra; a Prato e infine nel senese a Chianciano Terme, Chiusi, Murlo, Sinalunga e Trequanda.
Per il calendario completo e info:
http://www.consiglio.regione.toscana.it/default.aspx?nome=etruschi[:en]ETRUSCAN_TERRACOTTA_PROFILE_OF_A_HEAD_01di Nadia Fondelli – 

Sono rinviate le due manifestazioni per le Celebrazioni etrusche, previste per il 27 agosto nella sede del Consiglio regionale. Lo ha deciso il presidente dell’assemblea regionale, Eugenio Giani.
Il riconoscimento alle città di eccellenza nella tradizione etrusca (che era previsto per le 12) e l’inaugurazione della mostra sui reperti provenienti dallo scavo di Poggio Colle (in programma alle 17 di domani), sono rinviati a venerdì 2 settembre, rispettivamente alle 16 e alle 17.

Il 27 agosto si svolgono, per il primo anno, le “Celebrazioni Etrusche”.  20 comuni coinvolti in tutta la Toscana e tante iniziative: dalle escursioni, alle visite ai siti archeologici e aperture speciali di musei passando per spettacoli teatrali e musicali. Su  tutto la grande mostra che aprirà le celebrazioni in consiglio regionale che svelerà per la prima volta gli scavi di Poggio Colla, Vicchio e il mondo degli Etruschi.

La Toscana celebra uno dei più grandi popoli che la storia ha conosciuto e che fa il VII e il VI  secolo a.C. ha rappresentato una delle civiltà più evolute d’Europa: gli Etruschi.
Finalmente, verrebbe da aggiungere dato che è quantomeno incredibile che solo la grande sensibilità del Etruschi-Sarcofago-degli-sposipresidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani abbia deciso di dare il giusto onore a questi nostri straordinari avi.
E la data non è casuale perché era proprio un 27 agosto, quello del 1589, quando Papa Pio V riconobbe al Signore di Firenze, Cosimo I, il titolo di Granduca di Toscana definendolo “Magnus Dux Etruriae” legittimando di fatto la radice storica del territorio che fu abitato dagli Etruschi.

E l’apertura delle celebrazioni non poteva essere più grande se non con l’apertura della mostra  “Scrittura e culto a Poggio Colla: un santuario etrusco in Mugello” che rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2016 realizzata con la Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato ed il concessionario unico di ricerca e scavo Mugello Valley Archaelogical Project.
Si tratta di un’anteprima assoluta. Saranno infatti esposti i reperti di grande valore rinvenuti a Poggio Colla vicino a Vicchio che permettono peraltro di poter far luce anche sulla misteriosa lingua etrusca.
Il progetto scientifico, elaborato dalla Sovrintendenza e MVAP è seguito dal professor Gregory Warden della Franklin University Switzerland e dall’archeologo Susanna Sarti della Sovrintendenza.
Tutte le opere in mostra provengono dallo scavo in corso a Poggio Colla (Vicchio) e sono oggi conservate al centro di restauro della Sovrintendenza, al museo di Dicomano e presso il museo Beato Angelico di Vicchio.

Ma prima dell’apertura della mostra che sarà alle 17, durante l‘apertura delle celebrazioni alle 12 saranno premiate con una pergamena  le rappresentanze comunali di quelle che erano le dodecapoli della lega Etrusca tra cui Arezzo, Volterra, Cortona, Chiusi, Fiesole, Vetulonia (Castiglione della Pescaia), Populonia (Piombino) Roselle (Grosseto).

Gli Etruschi del resto sono una continua scoperta. La terra e la storia restituiscono infatti meraviglie a Chiusi dove è stata da poco svelata una nuova tomba a Roselle e Populonia dove le scoperte sono quasi quotidiane, a Gonfienti (Prato) dove un’intera città conferma l’esistenza di quella che risalendo il corso dell’Arno e scavalcando l’Appennino era considerata la “via dei due mari” dei tempi come testimoniano anche i ritrovamenti di Vicchio, la stele di Londa e il suggestivo lago degli Idoli sul Falterona.

E allora seguendo anche il suono della musica e il profumo del cibo scegliete dove andare a svelare i “genitori” dei Romani da cui il fiero popolo latino ha assorbito conoscenze in ogni campo.
ad Arezzo, Bibbiena, Cortona, Lucignano; nella zona di Grosseto a Castiglion della Pescaia; nella provincia di Firenze a Dicomano, Montaione, San Casciano Val di Pesa, Fiesole; sulla  costa livornese nei Parchi della Val di Cornia; nell’estremo nord di Massa Carrara a Montignoso; nella provincia di Pisa a Montescudaio, Montopoli Valdarno e Volterra; a Prato e infine nel senese a Chianciano Terme, Chiusi, Murlo, Sinalunga e Trequanda.
Per il calendario completo e info:
http://www.consiglio.regione.toscana.it/default.aspx?nome=etruschi[:]

Al Rodomonte: nel regno dei sapori veri, senza smartphone

[:it]20160721_130809Esistono luoghi che riconciliano con l’enogastronomia. Quella vera. Il ristorante Rodomonte dal 1910 a Gabbro, Livorno appartiene a (questa rara) categoria.

In piena estate fra aperitivi multicolor da hipster modaioli in locali spuntati dal niente e ristorantini acchiappa falsi intenditori da quattro click, chi vi scrive, come sempre del resto, ha scelto di andare in controtendenza per spiegare ai lettori che vogliono perdere qualche minuto fra queste righe come nel food non s’improvvisa niente ma anzi….
Serve conoscenza, preparazione, passione e continua voglia di evolversi.

Una premessa necessaria per spiegare la mia scelta via dalla pazza folla abbronzata forzata da bagno asciuga per andare a provare uno scrigno del gusto di mezza collina vista Arcipelago Toscano immerso fra profumi di pino marittimo del bosco, brezza salmastra e sorrisi dimenticati seduti fuori dalle porte di casa appena sopra 20160721_143838la nobile Castiglioncello.
Il ristorante Rodomonte dal 1910 a Gabbro, entroterra a pochi chilometri da Livorno, era proprio quello che mi aspettavo conoscendo e stimando profondamente il suo re: Marco Marucelli collega giornalista enogastronomo di lungo corso e profonda conoscenza di vizi e virtù del mondo della vigna e dei fornelli.
Non certo uno dei miracolati e improvvisati del variegato mondo della critica e giornalismo.
Uno dei pochi con cui potevi parlare di turismo gastronomico quando il mondo ignorava questa parola. Uno di quelli che non si fa convincere né dai fantomatici intenditori del web né dagli spacciatori di buona cucina e materie prime scintillanti.

Marco è anni che gira l’Italia e le cucine per la sua piccola-grande guida Golagustando e quando ha deciso di fermarsi ed aprire 20160721_134039“casa” con Teresa Colia sapeva bene cosa voleva regalare ai suoi clienti: emozioni.
Lo vai a trovare e come prima cosa ti fa osservare con un grande
sorriso che fra le
splendide pietre antiche che erano stalla e cantina del
Rodomonte la linea telefonica per magia sparisce.

“Finalmente. Così puoi finalmente tornare a parlare col cliente che a sua volta torna a conversare fra se”.
E’ vero. E’ tristissimo vedere nei ristoranti persone che non si parlano assorbite solo dal riverbero dello smartphone che non vivono esperienze sensoriali, che non si sfiorano più né con gli occhi né con la mano, ma che vivono in differita. A loro serve solo condividere e poi farsi belli!
E pensare che Marco viene dal lungomare di gran pregio. Quello di Viareggio dove in uno storico hotel-ristorante liberty ha aperto alcuni anni fa la sua prima bottega: Afrodite.

“Le persone capitavano perché era inevitabile, ma poi ci accorgevamo che in sala regnava il silenzio. Teresa dalla cucina, sempre attenta a conoscere le opinioni dei clienti si domandava se la sala fosse vuota. No rispondevo io. Sono tutti con lo smartphone!”

Ho lasciato questo è scelto Rodomonte e Gabbro anche per questo. Qui devi scegliere di venire.
L’ingresso sulla piazzetta principale rimanda a vecchie fiaschetterie già dalla veranda e dall’insegna agè, ma l’interno sorprende con le pareti colorate con vivacità che si sposano con la vecchia pietra a vista delle arcate e il cotto del pavimento e poi ecco lo scrigno: la piccola e selezionatissima cantina di Marco. Un gioiello per pochi.
Ci affacciamo in cucina e salutiamo Teresa che con l’umiltà della cuoca autodidatta come ci tiene a definirsi (finalmente un non chef  e non maestro) sorride dall’alto del suo pentolone dove sta cuocendo a fuoco lento e con tanto amore un profumatissimo ragù di cinghiale.

20160721_142232Qui niente fantasia forzata, voli pindarici, architetture nel piatto. Si fa cucina vera e basta chiedere alle nonne per sapere che un ragù coi fiocchi si fa solo cuocendo a fuoco lento per ore ed ore. Introvabile! Altro che cucina molecolare e altre diavolerie affini.
Questo è il futuro della gastronomia. Qui dobbiamo tornare quando la moda, inevitabilmente sarà passata.
A tavola non scordiamo che ci si cura, soprattutto perché da come e cosa mangiamo ne va della nostra salute e allora bando ai menù supercazzole e forza Teresa e Marco.

20160721_142232Il menù semplice e chiaro non è infinito. Bene. Segno che si segue le stagioni e i prodotti sono tutti freschi e di prima qualità.
La lista dei vini eccelle non solo per cantine ed etichette non scontate, ma perché è così ben composta che è un piccolo Bignami enoturistico italiano.

“Ho selezionato con attenzione alcune aziende che producono vino di qualità ma in quantità limitate – racconta Marco – dando particolare attenzione ai vini toscani e liguri, in particolare della Lunigiana”. Per gli amici poi ecco una sorpresa: circa 250 etichette, solo
su richiesta
, esclusivamente di vini italiani, fatta eccezione per lo champagne. Per non parlare della varietà di grappe, passiti e Vin Santo da gustare in meditazione.
20160721_135410Un pranzo veloce è un gustoso entreè con una ben fatta e profumatissima pappa al pomodoro fredda. Poi ecco l’eccellente tortello (o tordello come dicono in zona) di patata rigorosamente fatto a mano in casa con un ragù di cinghiale talmente equilibrato, aromatico, delicato da far affermare a qualche trombone da condivisione e recensione che è impossibile trattasi di cinghiale….
Caro amico che passi il tempo sul web sappi che prima di affermare e poi magari recensire si deve conoscere. Domanda a tua nonna se hai ancora la fortuna di averne una se la mattina non si alzava all’alba per andare a mettere su il pentolone del sugo a sobbollire. Domanda ad un esperto (vero) che il ragù di manzo si distingue (molto banale)  da quello di cinghiale perché uno è fatto con carne macinata e l’altro rigorosamente con carne tagliata a coltello.
E mi fermo qui senza annoiarvi fra la grandiosa differenza aromatica che un ragù siffatto sprigiona perché questi sfortunati, che magari alzano i calici da grandi intenditori ad annusar vino, forse non hanno naso e non sanno che profumi e che emozioni si devono sentire…

20160721_142409Bastava un caffè per chiudere la veloce visita a Marco ma il suo cannolo appena arrivato dalla Sicilia e personalmente andato a ritirare in aeroporto chiamava.
Impossibile in continente fare questa esperienza. Un cannolo vero. Senza canditi e con freschissima ricotta siciliana. Introvabile come il ragù di Teresa.

A voi la scelta. Mangiare da modaioli o emozionarsi a tavola. Se preferite la seconda strada, più tortosa ma più vera ecco l’indirizzo giusto

 

 

Ristorante Rodomonte dal 1910
Piazza Demcrazia, 7
Gabbro (LI)
Tel. 0586742238
www.rodomonte.itinfo@rodomonte.it[:en]20160721_130809Esistono luoghi che riconciliano con l’enogastronomia. Quella vera. Il ristorante Rodomonte dal 1910 a Gabbro, Livorno appartiene a (questa rara) categoria.

In piena estate fra aperitivi multicolor da hipster modaioli in locali spuntati dal niente e ristorantini acchiappa falsi intenditori da quattro click, chi vi scrive, come sempre del resto, ha scelto di andare in controtendenza per spiegare ai lettori che vogliono perdere qualche minuto fra queste righe come nel food non s’improvvisa niente ma anzi….
Serve conoscenza, preparazione, passione e continua voglia di evolversi.

Una premessa necessaria per spiegare la mia scelta via dalla pazza folla abbronzata forzata da bagno asciuga per andare a provare uno scrigno del gusto di mezza collina vista Arcipelago Toscano immerso fra profumi di pino marittimo del bosco, brezza salmastra e sorrisi dimenticati seduti fuori dalle porte di casa appena sopra la nobile Castiglioncello.

20160721_142232Il ristorante Rodomonte dal 1910 a Gabbro, entroterra a pochi chilometri da Livorno, era proprio quello che mi aspettavo conoscendo e stimando profondamente il suo re: Marco Marucelli collega giornalista enogastronomo di lungo corso e profonda conoscenza di vizi e virtù del mondo della vigna e dei fornelli.
Non certo uno dei miracolati e improvvisati del variegato mondo della critica e giornalismo.
Uno dei pochi con cui potevi parlare di turismo gastronomico quando il mondo ignorava questa parola. Uno di quelli che non si fa convincere né dai fantomatici 20160721_135410intenditori del web né dagli spacciatori di buona cucina e materie prime scintillanti.
Marco è anni che gira l’Italia e le cucine per la sua piccola-grande guida Golagustando e quando ha deciso di fermarsi ed aprire “casa” con Teresa Colia sapeva bene cosa voleva regalare ai suoi clienti: emozioni.
Lo vai a trovare e come prima cosa ti fa osservare con un grande sorriso che fra le splendide pietre antiche che erano stalla e cantina del Rodomonte la linea telefonica per magia sparisce.

“Finalmente. Così puoi finalmente tornare a 20160721_142232parlare col cliente che a sua volta torna a conversare fra se”.
E’ vero. E’ tristissimo vedere nei ristoranti persone che non si parlano assorbite solo dal riverbero dello smartphone che non vivono esperienze sensoriali, che non si sfiorano più né con gli occhi né con la mano, ma che vivono in differita. A loro serve solo condividere e poi farsi belli!
E pensare che Marco viene dal lungomare di gran pregio. Quello di Viareggio dove in uno storico hotel-ristorante liberty ha aperto alcuni anni fa la sua prima bottega: Afrodite.

20160721_142409“Le persone capitavano perché era inevitabile, ma poi ci accorgevamo che in sala regnava il silenzio. Teresa dalla cucina, sempre attenta a conoscere le opinioni dei clienti si domandava se la sala fosse vuota. No rispondevo io. Sono tutti con lo smartphone!”

Ho lasciato questo è scelto Rodomonte e Gabbro anche per questo. Qui devi scegliere di venire.
L’ingresso sulla piazzetta principale rimanda a vecchie fiaschetterie già dalla veranda e dall’insegna agè, ma l’interno sorprende con le pareti colorate con vivacità che si sposano con la vecchia pietra a vista delle arcate e il cotto del 20160721_143838pavimento e poi ecco lo scrigno: la piccola e selezionatissima cantina di Marco. Un gioiello per pochi.
Ci affacciamo in cucina e salutiamo Teresa che con l’umiltà della cuoca autodidatta come ci tiene a definirsi (finalmente un non chef  e non maestro) sorride dall’alto del suo pentolone dove sta cuocendo a fuoco lento e con tanto amore un profumatissimo ragù di cinghiale.

 

Il menù semplice e chiaro non è infinito. Bene. Segno che si segue le stagioni e i prodotti sono tutti freschi e di prima qualità.
La lista dei vini eccelle non solo per cantine ed etichette non scontate, ma perché è così ben composta che è un piccolo Bignami enoturistico italiano.

“Ho selezionato con attenzione alcune aziende che producono vino di qualità ma in quantità limitate – racconta Marco – dando particolare attenzione ai vini toscani e liguri, in particolare della Lunigiana”. Per gli amici poi ecco una sorpresa: circa 250 etichette, solo su richiesta, esclusivamente di vini italiani, fatta eccezione per lo champagne. Per non parlare della varietà di grappe, passiti e Vin Santo da gustare in meditazione.

Un pranzo veloce è un gustoso entreè con una ben fatta e profumatissima pappa al pomodoro fredda. Poi ecco l’eccellente tortello (o tordello come dicono in zona) di patata rigorosamente fatto a mano in casa con un ragù di cinghiale talmente equilibrato, aromatico, delicato da far affermare a qualche trombone da condivisione e recensione che è impossibile trattasi di cinghiale….
Caro amico che passi il tempo sul web sappi che prima di affermare e poi magari recensire si deve conoscere. Domanda a tua nonna se hai ancora la fortuna di averne una se la mattina non si alzava all’alba per andare a mettere su il pentolone del sugo a sobbollire. Domanda ad un esperto (vero) che il ragù di manzo si distingue (molto banale)  da quello di cinghiale perché uno è fatto con carne macinata e l’altro rigorosamente con carne tagliata a coltello.
E mi fermo qui senza annoiarvi fra la grandiosa differenza aromatica che un ragù siffatto sprigiona perché questi sfortunati, che magari alzano i calici da grandi intenditori ad annusar vino, forse non hanno naso e non sanno che profumi e che emozioni si devono sentire…

Bastava un caffè per chiudere la veloce visita a Marco ma il suo cannolo appena arrivato dalla Sicilia e personalmente andato a ritirare in aeroporto chiamava.
Impossibile in continente fare questa esperienza. Un cannolo vero. Senza canditi e con freschissima ricotta siciliana. Introvabile come il ragù di Teresa.

A voi la scelta. Mangiare da modaioli o emozionarsi a tavola. Se preferite la seconda strada, più tortosa ma più vera ecco l’indirizzo giusto

Ristorante Rodomonte dal 1910
Piazza Demcrazia, 7
Gabbro (LI)
Tel. 0586742238
www.rodomonte.itinfo@rodomonte.it[:]

Toscana: luglio torna il mese dell’archeologia

Toscana: luglio torna il mese dell’archeologia

[:it]matricea cura della redazione –  Sedicesima edizione per le Notti dell’Archeologia nel luglio toscano. L’appuntamento di quest’anno va dal 1° al 31 luglio, un intero mese dedicato agli oltre 200 eventi organizzati in tutta la Toscana nei 106 musei, aree e parchi archeologici che aderiscono all’iniziativa, anche con aperture straordinarie.

Il programma è molto ricco e differenziato. Lo scopo è quello di avvicinare un pubblico di tutte le età affinché le radici della storia, della cultura, dell’economia toscana possano essere comprese al meglio.

Il ciclo di mostre, aperture notturne, escursioni, trekking, visite guidate, proiezioni, spettacoli, presentazioni di libri e incontri conviviali si inserisce in una costante ricerca di occasioni di divulgazione e diffusione del patrimonio archeologico toscano.
In questi anni proprio grazie alle “Notti dell’Archeologia” i musei e le aree archeologiche hanno saputo attrarre un pubblico – fatto di specialisti, appassionati, turisti italiani e stranieri, interessati ai molteplici aspetti del mondo antico – che ha imparato come i resti delle civiltà antiche siano le fondamenta dell’identità locale odierna.

Il filo conduttore del 2016 è la “Continuità e discontinuità tra Antichità e Medioevo” ha detto l’assessore alla cultura Monica Barni presentando l’iniziativa.
“Intendiamo farlo grazie ad una rinnovata consapevolezza su tutti gli aspetti visibili e concreti di una cultura a partire dai manufatti urbani, dagli utensili della vita quotidiana e dalle tracce delle attività produttive che rendono unico ogni sito archeologico e museale della Toscana.
Sul nostro territorio ci sono infatti luoghi abitati dalla preistoria ad oggi, altri invece nati e scomparsi per fenomeni economici o bellici, che testimoniano come la vita dell’uomo si leghi evoluzionionisticamente a scommesse non tutte vincenti.”

Per Monica Barni le “Notti dell’Archeologia sono una grande festa nella quale il pubblico degli appassionati e dei curiosi ha la possibilità di sfogliare a ritroso il proprio passato e leggere la storia attraverso le tracce lasciate da ogni singola persona che ha abitato, vissuto, lavorato in quella che oggi chiamiamo Toscana.

La sfida è sicuramente quella di allargare l’interesse su questi temi. Abbiamo pensato a modalità di accesso e ad orari di svolgimento delle iniziative diversificati per andare incontro alle varie esigenze, comprendendo anche occasioni dedicate al pubblico dei diversamente abili. L’invito rivolto a tutti è quello di lasciarsi trasportare dalla curiosità e scoprire i tanti tesori presenti, magari a poca distanza da casa”.

Il programma completo e le info sono alla pagina www.regione.toscana.it/nottidellarcheologia all’interno della quale è possibile accedere a tutti gli eventi suddivisi per provincia.

Per ulteriori informazioni è attivo il Numero Verde 800.860.070 curato dall’Urp della Regione Toscana.[:en]4e9f0977a587eb434c4aa2d74092353d_La cura della redazione –  Sedicesima edizione per le Notti dell’Archeologia nel luglio toscano. L’appuntamento di quest’anno va dal 1° al 31 luglio, un intero mese dedicato agli oltre 200 eventi organizzati in tutta la Toscana nei 106 musei, aree e parchi archeologici che aderiscono all’iniziativa, anche con aperture straordinarie.

Il programma è molto ricco e differenziato. Lo scopo è quello di avvicinare un pubblico di tutte le età affinché le radici della storia, della cultura, dell’economia toscana possano essere comprese al meglio.

Il ciclo di mostre, aperture notturne, escursioni, trekking, visite guidate, proiezioni, spettacoli, presentazioni di libri e incontri conviviali si inserisce in una costante ricerca di occasioni di divulgazione e diffusione del patrimonio archeologico toscano.
In questi anni proprio grazie alle “Notti dell’Archeologia” i musei e le aree archeologiche hanno saputo attrarre un pubblico – fatto di specialisti, appassionati, turisti italiani e stranieri, interessati ai molteplici aspetti del mondo antico – che ha imparato come i resti delle civiltà antiche siano le fondamenta dell’identità locale odierna.

Il filo conduttore del 2016 è la “Continuità e discontinuità tra Antichità e Medioevo” ha detto l’assessore alla cultura Monica Barni presentando l’iniziativa.
“Intendiamo farlo grazie ad una rinnovata consapevolezza su tutti gli aspetti visibili e concreti di una cultura a partire dai manufatti urbani, dagli utensili della vita quotidiana e dalle tracce delle attività produttive che rendono unico ogni sito archeologico e museale della Toscana.
Sul nostro territorio ci sono infatti luoghi abitati dalla preistoria ad oggi, altri invece nati e scomparsi per fenomeni economici o bellici, che testimoniano come la vita dell’uomo si leghi evoluzionionisticamente a scommesse non tutte vincenti.”

Per Monica Barni le “Notti dell’Archeologia sono una grande festa nella quale il pubblico degli appassionati e dei curiosi ha la possibilità di sfogliare a ritroso il proprio passato e leggere la storia attraverso le tracce lasciate da ogni singola persona che ha abitato, vissuto, lavorato in quella che oggi chiamiamo Toscana.

La sfida è sicuramente quella di allargare l’interesse su questi temi. Abbiamo pensato a modalità di accesso e ad orari di svolgimento delle iniziative diversificati per andare incontro alle varie esigenze, comprendendo anche occasioni dedicate al pubblico dei diversamente abili. L’invito rivolto a tutti è quello di lasciarsi trasportare dalla curiosità e scoprire i tanti tesori presenti, magari a poca distanza da casa”.

Il programma completo e le info sono alla pagina www.regione.toscana.it/nottidellarcheologia all’interno della quale è possibile accedere a tutti gli eventi suddivisi per provincia.

Per ulteriori informazioni è attivo il Numero Verde 800.860.070 curato dall’Urp della Regione Toscana.[:]