Vino toscano: fra zirconi e diamanti

[:it]20160215_124550di Nadia Fondelli –  Le stelle nel firmamento del vino toscano brillano. I dati sull’export vincolo sono entusiasmanti, ma non è tutto oro quello che luccica.

Molto spesso uno zircone ben intagliato abbaglia gli occhi più di un autentico brillante e così succede nel vino che, non a caso, anche l’assessore Remaschi nella conferenza di presentazione della lunga settimana delle anteprime di Bacco ha definito “la locomotiva dell’agroalimentare della regione”.

A livello export i risultati, rimanendo ai paragoni astronomici, sono davvero a cinque stelle. La Toscana si colloca al secondo posto nazionale per valore di esportazioni dopo il Veneto e prima del Piemonte.
La quota vino regionale nel panorama italico passa dal 14,8% del 2014 al 16,7% del 2015 e addirittura, dal 2003 ad oggi, nonostante la congiuntura economica negativa e due annate non troppo favorevoli il commercio estero è aumentato del 102,4%.

Tornano a volare i mercati nord americani (+15,8%) ed europei (+5,6%), molto lunatici i paesi del BRIC con il Brasile che scende del -28,4% e la Cina che cresce del +32,4%. Ma ciò che sorprende sono Paesi emergenti anche difficili da immaginare come l’India che cresce del +120% e il Sud Africa del +140,8%. Ottime e insperate performance anche da parte di Nuova Zelanda con +19%, Israele +32,1% e perfino Emirati Arabi Uniti con un sorprendente +11,5%!

Ma anche i bianchi di Toscana meno famosi e popolari segnano cifre a doppio zero e stesso risultato lo aspettiamo a breve anche per i rosati che stanno prepotentemente tornando ad essere presenti nel corredo delle principali casate vinicole dopo un oblio di decenni grazie al loro mix di profumi, sapori e leggerezza che li rendono perfetti per ogni stagione e circostanza.

Le giovani generazioni, i cosiddetti “Millennians” nel modaiolo mondo del vino vedono la Toscana come punto di riferimento e questo fa prevedere un futuro radioso.
Beati loro. Chi invece, come chi scrive, ha qualche capello bianco, ha visto il vino passare dai bassifondi ai caveaux e dopo migliaia di degustazioni sul palato non confonde ormai gli zirconi con i diamanti.

Degustando le varie denominazioni in anteprima, non ci siamo lasciati troppo affascinare dai pomposi proclami festaioli e i budget da capogiro che accompagnano i 300 anni del Chianti Classico e al bicchiere ci siamo annoiati come ormai tradizione da molti anni.
Verrebbe da dire che serve più personalità e coraggio, ma ci siamo annoiati anche di ripetere questo.
Siamo invece rimasti favorevolmente sorpresi dagli altri vini, quelli meno osannati e con budget promozionali senza troppi zero che, ligi alla tradizione, propongono ancora sapori autentici e caratteriali infischiandosene della ruffianeria di circostanza.
Su tutti segnalo il Vin Ruspo di Carmignano straordinario esempio di rosato emergente e il
vino minerale vulcanico del Montecucco dell’Amiata.

[:en]20160215_124550di Nadia Fondelli –  Le stelle nel firmamento del vino toscano brillano. I dati sull’export vincolo sono entusiasmanti, ma non è tutto oro quello che luccica.

Molto spesso uno zircone ben intagliato abbaglia gli occhi più di un autentico brillante e così succede nel vino che, non a caso, anche l’assessore Remaschi nella conferenza di presentazione della lunga settimana delle anteprime di Bacco ha definito “la locomotiva dell’agroalimentare della regione”.

A livello export i risultati, rimanendo ai paragoni astronomici, sono davvero a cinque stelle. La Toscana si colloca al secondo posto nazionale per valore di esportazioni dopo il Veneto e prima del Piemonte.
La quota vino regionale nel panorama italico passa dal 14,8% del 2014 al 16,7% del 2015 e addirittura, dal 2003 ad oggi, nonostante la congiuntura economica negativa e due annate non troppo favorevoli il commercio estero è aumentato del 102,4%.

Tornano a volare i mercati nord americani (+15,8%) ed europei (+5,6%), molto lunatici i paesi del BRIC con il Brasile che scende del -28,4% e la Cina che cresce del +32,4%. Ma ciò che sorprende sono Paesi emergenti anche difficili da immaginare come l’India che cresce del +120% e il Sud Africa del +140,8%. Ottime e insperate performance anche da parte di Nuova Zelanda con +19%, Israele +32,1% e perfino Emirati Arabi Uniti con un sorprendente +11,5%!

Ma anche i bianchi di Toscana meno famosi e popolari segnano cifre a doppio zero e stesso risultato lo aspettiamo a breve anche per i rosati che stanno prepotentemente tornando ad essere presenti nel corredo delle principali casate vinicole dopo un oblio di decenni grazie al loro mix di profumi, sapori e leggerezza che li rendono perfetti per ogni stagione e circostanza.

Le giovani generazioni, i cosiddetti “Millennians” nel modaiolo mondo del vino vedono la Toscana come punto di riferimento e questo fa prevedere un futuro radioso.
Beati loro. Chi invece, come chi scrive, ha qualche capello bianco, ha visto il vino passare dai bassifondi ai caveaux e dopo migliaia di degustazioni sul palato non confonde ormai gli zirconi con i diamanti.

Degustando le varie denominazioni in anteprima, non ci siamo lasciati troppo affascinare dai pomposi proclami festaioli e i budget da capogiro che accompagnano i 300 anni del Chianti Classico e al bicchiere ci siamo annoiati come ormai tradizione da molti anni.
Verrebbe da dire che serve più personalità e coraggio, ma ci siamo annoiati anche di ripetere questo.
Siamo invece rimasti favorevolmente sorpresi dagli altri vini, quelli meno osannati e con budget promozionali senza troppi zero che, ligi alla tradizione, propongono ancora sapori autentici e caratteriali infischiandosene della ruffianeria di circostanza.
Su tutti segnalo il Vin Ruspo di Carmignano straordinario esempio di rosato emergente e il
vino minerale vulcanico del Montecucco dell’Amiata.

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[:it]Toscana: andando ancora per presepi…[:]

[:it]terre di presepi in Toscanadi Stefania Pianigiani –  Fin da piccina, da buona toscana, oltre l’albero di Natale, a me è sempre piaciuto fare il presepe. Andare a cercare la borraccina, mettere i rametti di quercia a fare gli aberi insieme a il pungitopo. E mi è sempre piaciuto andare in giro per la Toscana a vedere i presepi, e quest’anno ce ne sono davvero tanti da non perdere.

che presepi vedere in Toscana

Terre di Presepi, é un coordinamento fatto da presepisti, parrocchie, enti ed associazioni, che ha messo in rete Vie dei presepi, presepi artistici, esposizioni presepiali, musei del presepe, presepi viventi per una proposta accattivante per il tempo di Natale.

Ecco dove andare a vederli: a Usigliano di Lari (Pi), è visitabile l’unico Museo permanente
del presepe regionale
e accoglie nelle cantine dell’antica fattoria Castelli una collezione pregevoli con quaranta realizzazioni del presepista idee per il presepeClaudio Terreni.
A Porcari di Lucca è allestita una  mostra di presepi e
diorami con opere di scultori italiani e spagnoli, a Siena, un’ampia collezione di presepi provenienti da tutto il mondo, a Tavarnelle val di Pesa (Fi) un percorso presepiale.

Chi vuol apprezzare tante realtà presepiali in un’unica visita deve recarsi a Castelfiorentino (Fi) dove è allestita la via dei presepi caratterizzata da oltre cinquanta rappresentazioni artistiche di cui alcune di grandi dimensioni.

A Cerreto Guidi la via dei presepi che interessa il paese è dove fanno il presepe per Santo Stefanocaratterizzata (accanto al presepe nel campanile) da un realizzazione da record. Si tratta del presepe all’uncinetto più grande mai realizzato.

A San Miniato la via dei presepi si snoda sui due chilometri del crinale della città ed è caratterizzata dal Calendario dell’Avvento, una mostra collettiva sul tema della misericordia realizzata da trenta artisti sulle finestre dello storico seminario, dall’esposizione artistica dei presepi in arte povera realizzata con materiali di riciclo realizzati da Roberto Cipollone in arte Ciro, dalla passeggiata campestre alla scoperta dei presepi lungo i la natività presepe viventevicoli carbonari, al presepe artistico di Mario Rossi, situato in una nuova location, ai tanti presepi artistici e tradizionali.

Poi ci sono i presepi artistici, vere e proprie opere d’arte di grandi dimensioni. A San Romano si t
ratta di un presepe che occupa l’intero chiostro del convento, una vera e propria opera monumentale per ingegno e realizzazione. A Cigoli, il presepe tra i più tecnologici d’Italia, avrà
ancora maggiori suggestioni, a Petroio, presso Vinci, nella terra di Leonardo, il presepe meccanizzato, allestito luci per il presepeesternamente, occupa un’intera collina. Nella vicina Sovigliana al presepe artistico e affiancata una esposizione di diorami.
A Lecore nella piana di Signa, Sauro Mari realizza un presepe artistico e contemplativo; quest’anno ha come tema: “Profumo di vita dove tutto diventa pane” e viene sviluppato con materiale povero come le scatole di cartone e materiali naturali.

Meditazione e riflessione anche al presepe di Oste di Montemurlo. Ha come titolo “Venne tra i suoi, e i suoi non l’hanno accolto” (Gv. 1,11) e pone l’attenzione all’accoglienza dei tanti migranti che giungono in il bellisimo presepe di Lecorecondizioni disperate nelle nostre coste, senza mancare i forti richiami al Giubileo della Misericordia.

A Nicosia di Calci (Pi) a pochi chilometri dalla Certosa, al “Presepio che cresce” i personaggi sono realizzati in gesso lavorato e pitturato e i vestiti con tessuti adatti all’epoca.

A Montignoso (Gambassi Terme – Fi) il presepe racconta in un suggestivo itinerario le scene dell’intera vita di Gesù, a Montopoli il presepe è tradizionale nella sacrestia della pieve e ha una veste nuova:un fondale panoramico che raffigura gli angoli più caratteristici del piccolo borgo,situato nella campagna toscana.
Presepe in grotta in località Convalle di Pescaglia in provincia di Lucca. Si tratta di un presepe realizzato dal Gruppo Speleologico dell’Alta Val Freddana sin dal 1994 all’interno in una grotta naturale.

All‘Isolotto di Firenze ai Bassi, il presepe artistico, recentemente rinnovato, è meccanizzato, mentre alla parrocchia di Legnaia di Firenze ricalca la tradizione.

Ad Empoli viene allestito un presepe napoletano allestito nell’ex ospedale San Giuseppe, mentre presso
la parrocchia di San Giovanni Evangelista accanto al presepe artistico va in scena da alcuni anni il presepe vivente in parole, danza e musica.

A Poggibonsi in un capannone è allestito il presepe animato dei vecchi mestieri. Si tratta in un percorso illustrato di circa 50 raffigurazioni di antichi mestieri, fra i quali il falegname, il barbiere, le donne che tessano la lana, il macellaio, il fabbro (vincitore alla mostra dei presepi di Verona)
A Tizzana di Quarrata, il presepe, di stile tradizionale, ha come particolarità il luogo di
allestimento: l’antica cantina della canonica. Alla parrocchia di Traversagna, (Massa e Cozzile) il presepe poliscenico è animato con tre fasi, sincronizzato con commento e colonna sonora con personaggi in movimento. A San Miniato Basso il presepe è vivente. In esso sono coinvolti ogni anno oltre trecento figuranti per una rappresentazione scenica di notevoli dimensioni arricchita dalle principali scene di vita al tempo della nascita di Gesù.
Ma ci sono anche molte altre realtà che stanno
preparando presepi suggestivi come la parrocchia di Castelfranco di Sotto e i borghi di Marti, Ponte a Elsa nel sanminiatese.
www.terredipresepi.blogspot.i

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Toscana: il Natale è già arrivato

[:it]siena-piazza_night_1600Anche se sembra ancora lontano il Natale è già arrivato in Toscana. Si accendono le luci dello shopping natalizio già da novembre in tanti piccoli borghi e nelle grandi città fra profumi di vin brulè e palle colorate di mille sfumature.

Si inizia il nostro viaggio da Chianciano Terme, che dal 6 novembre al 27 dicembre, si trasforma nel Paese di Babbo Natale. Scenografie fatte di luci, alberi, stelle e proiezioni guideranno i visitatori attraverso un mondo incantato.
Anche il trenino turistico “Termalino” si trasformerà per l’occasione per diventare il “Polar Express” e portare grandi e piccini per le vie di tutto il paese. Il clou della manifestazione sarà la dimora di Babbo Natale con tante attività per i più piccoli e il mercatino all’esterno.

Anche Montecatini Terme si prepara presto per le festività natalizie e diventa La Città del Natale dal 6 novembre al 6 gennaio.
Quest’anno anche il borgo medivale di Montecatini Alto partecipa alla festa e fa da cornice al Piccolo Regno Incantato, dove i più piccoli potranno trascorrere la giornata in compagnia dei personaggi delle fiabe più celebri. La città termale, invece, ospita anche la Casa di Babbo Natale, al Castello delle Terme Tamerici. Oltre alla ricostruzione della magica dimora del mitico vecchietto panciuto e barbuto, ci saranno elfi, animazioni, laboratori, spettacoli, burattini, clown, scuola circense e molto altro ancora.

A Montepulciano, nel cuore della Valdorcia, la festa inizia il 21 novembre per concludersi soltanto il 6 gennaio con il Villaggio di Natale.
Piazza Grande, piazzetta Danesi e Via San Donato saranno invase da casette di legno e addobbi a tema. Grande attenzione alla qualità e originalità dei prodotti in vendita con il coinvolgimento delle associazioni degli artigiani.
Street food, spettacoli e attività di animazioni assicureranno poi il divertimento per tutta la famiglia. Per i più piccoli ci saranno inoltre il mini ranch dei pony e il Castello di Babbo Natale, ospitato all’interno della Fortezza Medievale con giochi, canti, spettacoli e laboratori creativi.

A Porciano di Lamporecchio, in provincia di Pistoia, il 29 novembre c’è l’appuntamento con Porciano e i Sapori del Natale.
Dolci tipici, vin brulé, musica itinerante e artigianato per godere l’atmosfera festiva tra le colline del Montalbano e, magari, visitare il piccolo borgo a bordo di una carrozza trainata da cavalli.

A Firenze sono tanti gli eventi in programma.
Dal 2 al 20 dicembre torna, appunto, il Weihnachtsmarkt, tradizionale mercatino di Natale tedesco in Piazza Santa Croce.
Caratteristiche casette di legno addobbate in stile natalizio portano l’aria della Germania nel cuore della città del Giglio. Il profumo di saporiti wurstel e sostanziosi stinchi di maiale cotti sulla brace, i bretzel, lo strudel e altre prelibatezze pervadono l’aria e invitano i visitatori a cedere alle tentazioni della gola, magari accompagnando il tutto con un bel boccale di birra spillato sul momento.
Largo Pietro Annigoni diventa anche quest’anno il Villaggio di Babbo Natale dall’8 dicembre al 6 gennaio.
A Palazzo Corsini, dal 18 al 20 dicembre, c’è il Natale per File (Fondazione Italiana di Leniterapia), l’occasione ideale per trovare un regalo speciale ai propri cari mentre si fa una buona azione. Interverranno molti espositori tra grandi brand, negozi e artigiani del territorio, che devolveranno parte del loro ricavato a FILE.
Nel segno della beneficenza anche Aspettando il Natale, la mostra-mercato che si terrà dal 4 al 6 dicembre all’Obihall a favore della Croce Rossa Italiana.
L’8 dicembre in Piazza Santissima Annunziata ci sarà la Fierucola dell’Immacolata, mentre la Fierucolina di Natale avrà luogo in Piazza Santo Spirito il 20 dicembre.

A Pisa il Palazzo dei Congressi diventa la Fabbrica di Babbo Natale dal 4 all’8 dicembre. Lì la festa è indubbiamente dei più piccoli, con folletti, spettacoli di circo e magia, laboratori artistici, teatrino delle marionette e la presenza di truccatori.

Abbadia San Salvatore, nel cuore dell’Amiata, si prepara ad una grande festa dal 4 dicembre al 6 gennaio.
L’iniziativa Città delle Fiaccole racchiude un richissimo cartelone che condurrà cittadini e visitatori alla scoperta di una montagna diversa,  dove si scia, ma non solo. Ogni weekend, infatti, ci saranno mercatini, musiche, laboratori, mostre di presepi e molto altro ancora. I profumi e i sapori del periodo natalizio invaderrano le vie del borgo merdievale che vivrà il momento clou il 24 dicembre, la celebre Notte delle Fiaccole.

A Siena, il 5 e il 6 dicembre si farà shopping nel Medioevo con l’arrivo del Mercato nel Campo, che quest’anno si inspira al tema di Siena Capitale Italiana della Cultura 2015.
Una delle piazze più belle d’Italia farà da cornice alla rievocazione del “mercato grande” che si teneva nel Trecento. Spazio ai prodotti tipici senesi, ma anche di altre regioni italiane e dall’Europa in oltre 150 banche che saranno disposti seguendo le indicazioni date nel XIV secolo dalle autorità comunali. Il Cortile del Podestà ospiterà poi un percorso sensoriale dedicato al settore vitivinicolo.

A Palazzuolo sul Senio, nell’Alto Mugello, torna l’appuntamento con Le Magie dell’Avvento. Il 6, 8, 13 e 20 dicembre la Piazza IV Novembre è il cuore della manifestazione con bancarelle di idee regalo e prodotti tipici italiani, dai presepi alle candele.
Canti natalizi, lanterne colorate, artisti di strada, animazione per adulti e bambini e il percorso 100 Presepi per Palazzuolo – visitabile dal 6 dicembre al 6 gennaio, completano l’atmosfera fiabesca della festa. Immancabile poi, la Baita di Babbo Natale con l’Elfo Truccabimbi per i più piccoli.

Il castello di Monteriggioni diventa il Villaggio di Natale nei giorni 8, 13 e 20 dicembre: animazione per bambini, mercatino di prodotti tipici e attività per tutta la famiglia.

A Chiusi della Verna, nell’Aretino, dal 20 al 27 dicembre è in programma la prima edizione del mercatino e della Casa di Babbo Natale.
Tante le attività: gara di dolci natalizi, palio dei presepi, truccabimbi, animazioni, musica, cori, danze, giochi per grandi e piccini, stand gastronomici e tanto artigianato nella splendida cornice del Sacro Monte.

Infine, a Lucignano, il romantico borgo dell’Aretino, il 20 dicembre – l’ultima domenica prima di Natale – c’è la tradizionale Fiera del Ceppo. Presepi, giocattoli in legno, bambole di pezza, addobbi natalizi e articoli artigianali in pelle ispirano i regali speciali, mentre i dolci tradizionali del periodo, oltre a tartufi e pecorini, miele e marmellate, allietano i buongustai. L’appuntamento è legato ad una memoria storica particolarmente cara ai lucignanesi.

Ricordiamo, inoltre, che l’intera Toscana è costellata di mercatini di Natale: da Lucca a Massa, da Marradi a Pietrasanta.

 [:en]siena-piazza_night_1600Anche se sembra ancora lontano il Natale è già arrivato in Toscana. Si accendono le luci dello shopping natalizio già da novembre in tanti piccoli borghi e nelle grandi città fra profumi di vin brulè e palle colorate di mille sfumature.

Si inizia il nostro viaggio da Chianciano Terme, che dal 6 novembre al 27 dicembre, si trasforma nel Paese di Babbo Natale. Scenografie fatte di luci, alberi, stelle e proiezioni guideranno i visitatori attraverso un mondo incantato.
Anche il trenino turistico “Termalino” si trasformerà per l’occasione per diventare il “Polar Express” e portare grandi e piccini per le vie di tutto il paese. Il clou della manifestazione sarà la dimora di Babbo Natale con tante attività per i più piccoli e il mercatino all’esterno.

Anche Montecatini Terme si prepara presto per le festività natalizie e diventa La Città del Natale dal 6 novembre al 6 gennaio.
Quest’anno anche il borgo medivale di Montecatini Alto partecipa alla festa e fa da cornice al Piccolo Regno Incantato, dove i più piccoli potranno trascorrere la giornata in compagnia dei personaggi delle fiabe più celebri. La città termale, invece, ospita anche la Casa di Babbo Natale, al Castello delle Terme Tamerici. Oltre alla ricostruzione della magica dimora del mitico vecchietto panciuto e barbuto, ci saranno elfi, animazioni, laboratori, spettacoli, burattini, clown, scuola circense e molto altro ancora.

A Montepulciano, nel cuore della Valdorcia, la festa inizia il 21 novembre per concludersi soltanto il 6 gennaio con il Villaggio di Natale.
Piazza Grande, piazzetta Danesi e Via San Donato saranno invase da casette di legno e addobbi a tema. Grande attenzione alla qualità e originalità dei prodotti in vendita con il coinvolgimento delle associazioni degli artigiani.
Street food, spettacoli e attività di animazioni assicureranno poi il divertimento per tutta la famiglia. Per i più piccoli ci saranno inoltre il mini ranch dei pony e il Castello di Babbo Natale, ospitato all’interno della Fortezza Medievale con giochi, canti, spettacoli e laboratori creativi.

A Porciano di Lamporecchio, in provincia di Pistoia, il 29 novembre c’è l’appuntamento con Porciano e i Sapori del Natale.
Dolci tipici, vin brulé, musica itinerante e artigianato per godere l’atmosfera festiva tra le colline del Montalbano e, magari, visitare il piccolo borgo a bordo di una carrozza trainata da cavalli.

A Firenze sono tanti gli eventi in programma.
Dal 2 al 20 dicembre torna, appunto, il Weihnachtsmarkt, tradizionale mercatino di Natale tedesco in Piazza Santa Croce.
Caratteristiche casette di legno addobbate in stile natalizio portano l’aria della Germania nel cuore della città del Giglio. Il profumo di saporiti wurstel e sostanziosi stinchi di maiale cotti sulla brace, i bretzel, lo strudel e altre prelibatezze pervadono l’aria e invitano i visitatori a cedere alle tentazioni della gola, magari accompagnando il tutto con un bel boccale di birra spillato sul momento.
Largo Pietro Annigoni diventa anche quest’anno il Villaggio di Babbo Natale dall’8 dicembre al 6 gennaio.
A Palazzo Corsini, dal 18 al 20 dicembre, c’è il Natale per File (Fondazione Italiana di Leniterapia), l’occasione ideale per trovare un regalo speciale ai propri cari mentre si fa una buona azione. Interverranno molti espositori tra grandi brand, negozi e artigiani del territorio, che devolveranno parte del loro ricavato a FILE.
Nel segno della beneficenza anche Aspettando il Natale, la mostra-mercato che si terrà dal 4 al 6 dicembre all’Obihall a favore della Croce Rossa Italiana.
L’8 dicembre in Piazza Santissima Annunziata ci sarà la Fierucola dell’Immacolata, mentre la Fierucolina di Natale avrà luogo in Piazza Santo Spirito il 20 dicembre.

A Pisa il Palazzo dei Congressi diventa la Fabbrica di Babbo Natale dal 4 all’8 dicembre. Lì la festa è indubbiamente dei più piccoli, con folletti, spettacoli di circo e magia, laboratori artistici, teatrino delle marionette e la presenza di truccatori.

Abbadia San Salvatore, nel cuore dell’Amiata, si prepara ad una grande festa dal 4 dicembre al 6 gennaio.
L’iniziativa Città delle Fiaccole racchiude un richissimo cartelone che condurrà cittadini e visitatori alla scoperta di una montagna diversa,  dove si scia, ma non solo. Ogni weekend, infatti, ci saranno mercatini, musiche, laboratori, mostre di presepi e molto altro ancora. I profumi e i sapori del periodo natalizio invaderrano le vie del borgo merdievale che vivrà il momento clou il 24 dicembre, la celebre Notte delle Fiaccole.

A Siena, il 5 e il 6 dicembre si farà shopping nel Medioevo con l’arrivo del Mercato nel Campo, che quest’anno si inspira al tema di Siena Capitale Italiana della Cultura 2015.
Una delle piazze più belle d’Italia farà da cornice alla rievocazione del “mercato grande” che si teneva nel Trecento. Spazio ai prodotti tipici senesi, ma anche di altre regioni italiane e dall’Europa in oltre 150 banche che saranno disposti seguendo le indicazioni date nel XIV secolo dalle autorità comunali. Il Cortile del Podestà ospiterà poi un percorso sensoriale dedicato al settore vitivinicolo.

A Palazzuolo sul Senio, nell’Alto Mugello, torna l’appuntamento con Le Magie dell’Avvento. Il 6, 8, 13 e 20 dicembre la Piazza IV Novembre è il cuore della manifestazione con bancarelle di idee regalo e prodotti tipici italiani, dai presepi alle candele.
Canti natalizi, lanterne colorate, artisti di strada, animazione per adulti e bambini e il percorso 100 Presepi per Palazzuolo – visitabile dal 6 dicembre al 6 gennaio, completano l’atmosfera fiabesca della festa. Immancabile poi, la Baita di Babbo Natale con l’Elfo Truccabimbi per i più piccoli.

Il castello di Monteriggioni diventa il Villaggio di Natale nei giorni 8, 13 e 20 dicembre: animazione per bambini, mercatino di prodotti tipici e attività per tutta la famiglia.

A Chiusi della Verna, nell’Aretino, dal 20 al 27 dicembre è in programma la prima edizione del mercatino e della Casa di Babbo Natale.
Tante le attività: gara di dolci natalizi, palio dei presepi, truccabimbi, animazioni, musica, cori, danze, giochi per grandi e piccini, stand gastronomici e tanto artigianato nella splendida cornice del Sacro Monte.

Infine, a Lucignano, il romantico borgo dell’Aretino, il 20 dicembre – l’ultima domenica prima di Natale – c’è la tradizionale Fiera del Ceppo. Presepi, giocattoli in legno, bambole di pezza, addobbi natalizi e articoli artigianali in pelle ispirano i regali speciali, mentre i dolci tradizionali del periodo, oltre a tartufi e pecorini, miele e marmellate, allietano i buongustai. L’appuntamento è legato ad una memoria storica particolarmente cara ai lucignanesi.

Ricordiamo, inoltre, che l’intera Toscana è costellata di mercatini di Natale: da Lucca a Massa, da Marradi a Pietrasanta.[:]

Toscana ‘900: musei e percorsi d’arte

[:it]novecentodi redazione – Una guida, una app in 4 lingue, 11 mostre, 18 eventi collaterali, 108 musei, 7 itinerari turistici, una nuova rete museale aperta il sabato e la domenica, un pass per ingressi, visite guidate, didattica e sconti nei territori

Piccoli Grandi Musei, il progetto di Regione Toscana e Ente Cassa di Risparmio di Firenze nato per la valorizzazione del patrimonio artistico del territorio, è dedicato quest’anno alla Toscana del ‘900: un percorso, una guida, un’applicazione, mostre e tanti eventi – a partire dal 13 giugno fino al 31 dicembre 2015 – per raccontare, attraverso mille voci, la storia di una regione e di un secolo.

Famosa in tutto il mondo per le sue meraviglie del passato – dall’arte etrusca ai grandi capolavori del Rinascimento – la Toscana viene raramente associata al Novecento.
Eppure durante il secolo scorso, l’intera regione ha svolto un ruolo importante nell’offrire stimoli e vivaci contesti agli artisti che qui hanno vissuto, lavorato e spesso raggiunto notorietà internazionale e ha anche rappresentato un’attrattiva per i collezionisti che hanno deciso di affidare a questi territori le proprie raccolte.
Questo ruolo si delinea chiaramente grazie a numerosissimi musei, disseminati nella nostra regione: oltre 100 realtà, grandi e piccole, per narrare attraverso luoghi e immagini, 100 anni d’arte.
E proprio per raccontare questa storia, è stata fatta la prima mappatura completa di tutti i suoi protagonisti. Oltre cento musei, nati nelle circostanze più diverse, alcuni dedicati a singoli artisti, altri creati con ambizioni antologiche, alcuni espressione di una volontà locale, altri frutto di una donazione, voluti per raccontare un’attività artistica, oppure una storia industriale.

Una ricognizione geografica che propone percorsi diversi, per tipologie museali o per generi di opere esposte, per periodi storici privilegiati o per tematiche affrontate, con lo scopo, naturalmente, di creare una rete in grado di valorizzare le realtà museali legate al Novecento Toscano e per andare alla scoperta dei quasi 450 artisti legati alla nostra regione, da Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Ottone Rosai e Massimo Campigli, a Marino Marini, Alberto Magnelli e Gino Severini, sino a Carla Accardi, Jannis Kounellis, Pino Pascali, Daniel Spoerri, Alighiero Boetti e Igor Mitoraj, per citarne solo alcuni.

Per la prima volta ai soggetti promotori e finanziatori si è aggiunta quest’anno la Consulta delle Fondazioni di origine bancaria della Toscana, che è interessata a sostenere questo modello di partenariato pubblico-privato per lo sviluppo di progetti innovativi nel settore cultura.
Sono stati individuati 22 musei capofila che, grazie al progetto, dal 13 giugno al 31 dicembre 2015 verranno aperti anche il sabato e la domenica con molte attività didattiche, laboratori per famiglie e visite guidate gratuite che aiuteranno il visitatore a conoscere queste realtà.
In questo stesso periodo in molti dei musei coinvolti, si terranno 11 mostre e 18 eventi collaterali che approfondiranno ulteriormente la storia e i protagonisti del Novecento in Toscana.[:en]novecentodi redazione – Una guida, una app in 4 lingue, 11 mostre, 18 eventi collaterali, 108 musei, 7 itinerari turistici, una nuova rete museale aperta il sabato e la domenica, un pass per ingressi, visite guidate, didattica e sconti nei territori

Piccoli Grandi Musei, il progetto di Regione Toscana e Ente Cassa di Risparmio di Firenze nato per la valorizzazione del patrimonio artistico del territorio, è dedicato quest’anno alla Toscana del ‘900: un percorso, una guida, un’applicazione, mostre e tanti eventi – a partire dal 13 giugno fino al 31 dicembre 2015 – per raccontare, attraverso mille voci, la storia di una regione e di un secolo.

Famosa in tutto il mondo per le sue meraviglie del passato – dall’arte etrusca ai grandi capolavori del Rinascimento – la Toscana viene raramente associata al Novecento.
Eppure durante il secolo scorso, l’intera regione ha svolto un ruolo importante nell’offrire stimoli e vivaci contesti agli artisti che qui hanno vissuto, lavorato e spesso raggiunto notorietà internazionale e ha anche rappresentato un’attrattiva per i collezionisti che hanno deciso di affidare a questi territori le proprie raccolte.
Questo ruolo si delinea chiaramente grazie a numerosissimi musei, disseminati nella nostra regione: oltre 100 realtà, grandi e piccole, per narrare attraverso luoghi e immagini, 100 anni d’arte.
E proprio per raccontare questa storia, è stata fatta la prima mappatura completa di tutti i suoi protagonisti. Oltre cento musei, nati nelle circostanze più diverse, alcuni dedicati a singoli artisti, altri creati con ambizioni antologiche, alcuni espressione di una volontà locale, altri frutto di una donazione, voluti per raccontare un’attività artistica, oppure una storia industriale.

Una ricognizione geografica che propone percorsi diversi, per tipologie museali o per generi di opere esposte, per periodi storici privilegiati o per tematiche affrontate, con lo scopo, naturalmente, di creare una rete in grado di valorizzare le realtà museali legate al Novecento Toscano e per andare alla scoperta dei quasi 450 artisti legati alla nostra regione, da Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Ottone Rosai e Massimo Campigli, a Marino Marini, Alberto Magnelli e Gino Severini, sino a Carla Accardi, Jannis Kounellis, Pino Pascali, Daniel Spoerri, Alighiero Boetti e Igor Mitoraj, per citarne solo alcuni.

Per la prima volta ai soggetti promotori e finanziatori si è aggiunta quest’anno la Consulta delle Fondazioni di origine bancaria della Toscana, che è interessata a sostenere questo modello di partenariato pubblico-privato per lo sviluppo di progetti innovativi nel settore cultura.
Sono stati individuati 22 musei capofila che, grazie al progetto, dal 13 giugno al 31 dicembre 2015 verranno aperti anche il sabato e la domenica con molte attività didattiche, laboratori per famiglie e visite guidate gratuite che aiuteranno il visitatore a conoscere queste realtà.
In questo stesso periodo in molti dei musei coinvolti, si terranno 11 mostre e 18 eventi collaterali che approfondiranno ulteriormente la storia e i protagonisti del Novecento in Toscana.[:]

Cicloturismo e buon cibo per una Toscana a tappe

GF Pisa 2014-246-2di redazione – Arriva a febbraio la prima edizione di un evento nuovo che unisce turismo e sport:  il Tuscany Bike Challebge circuito di Gran Fondo Ciclosportivo, realizzato in collaborazione con Vetrina Toscana, che esprime un modo nuovo di vedere, concepire e vivere il ciclismo, con un connubio ideale tra atleta e territorio. Pedalare in Toscana vuol dire pedalare nella storia. Una storia che ha origini nella lontana civiltà etrusca e che vede numerose testimonianze sul territorio, per passare dal medioevo, con i molti borghi caratteristici che raccontano di un periodo così affascinante, che vede il suo apice nel Rinascimento, punto di massima espressione artistica e culturale, fino a scivolare verso un Novecento fatto di caffè letterari e di artisti che hanno ulteriormente rafforzato l’immagine della Toscana nel mondo. Scegliere la Toscana, vuol dire pedalare sotto la Torre di Pisa (il monumento italiano più conosciuto e riconosciuto nel mondo), vuol dire percorrere strade e piazze storiche, entrare tra le mura di Siena o nella magica atmosfera della Garfagnana provare la nuova esperienza del bike watching nel padule di Fucecchio La Toscana è una straordinaria macchina del tempo, dalla quale lasciarsi trasportare in un viaggio indimenticabile. Tuscany Bike Challange di fatto, esprime un modo nuovo di vedere, concepire e vivere il ciclismo, cercando di creare l’ambiente idoneo, dove gli appassionati da tutto il mondo, possano vivere nel migliore dei modi, e secondo i propri desideri, il mondo della bicicletta. Le classiche Gran Fondo, riviste in un’ottica evoluta, e le altre tipologie di kermesse che arricchiranno le manifestazioni, saranno organizzate in maniera tale da offrire agli appassionati, dal piacere della competizione, fino alla scoperta del territorio e delle sue eccellenze. Originale il format tecnico adottato che consentirà di vivere ogni manifestazione al meglio sia sotto l’aspetto l’agonistico che sotto quello del puro divertimento, nonché turistico: le Gran Fondo Ciclosportive vedranno partenza a “griglie orarie” o “alla francese” e un’alternanza di tratti cronometrati a tratti turistici che permetteranno a tutti di godere del territorio senza rinunciare all’aspetto agonistico, i percorsi saranno tre: corto, medio e lungo opportunatamente segnalati. Nei pressi dei villaggi di partenza e di arrivo delle manifestazioni un mix tra aziende prestigiose del territorio toscano e grandi eccellenze enogastronomiche del comprensorio di ogni competizione che avranno modo di mostrare i propri prodotti grazie all’ampio spazio a loro dedicato all’interno di Open Tuscany Area e alla collaborazione di Vetrina Toscana agenzia della regione Toscana nata per valorizzare queste eccellenze, i partecipanti entreranno così in contatto con una terra come la Toscana ricca di imprenditori e culla del ciclismo, della cultura e del buon cibo. Piccoli villaggi itineranti caratterizzano, invece, i punti di ristoro dislocati lungo i percorsi di gara e opportunamente segnalati, diventeranno vere e proprie tappe-vetrina dove sostare e godere di quanto il territorio possa offrire. Il Tuscany Bike Challenge proporrà 5 manifestazioni. S’inizia l’8 marzo con la primissima edizione della Gran Fondo Strade Bianche – Trek, il 19 aprile si correrà la Gran Fondo dell’Isola d’Elba che precederà di una settimana la 19.a Gran Fondo Internazionale BMC – Il Diavolo in Versilia. Per avviarci verso la conclusione con la 2.a edizione della Gran Fondo Città di Pisa il 3 maggio e l’ultima prova del Challenge la 2.a Gran Fondo Montecatini Terme. A fare da corredo alla kermesse anche alcune prove Jolly. Su tutte l’originalissima Cronovintage “La Tirrenica”  che il 15 febbraio inaugurerà, infatti, il calendario degli appuntamenti 2015. Inserita all’interno del Giro d’Italia d’Epoca sposa una delle tendenze del momento legate al mondo vintage e delle biciclette d’epoca. Sarà il turno poi del Giro a Tappe dell’Isola d’Elba dal 13 al 15 aprile: cinque giorni indimenticabili in un luogo magico come l’Isola d’Elba. Infine ma non ultima la Ciclostorica “La Torre Pendente” in programma l’1 maggio a Pisa, sarà una pedalata non competitiva né agonistica con partenza ed arrivo dalla tenuta del Parco di San Rossore farà quindi rotta verso la meravigliosa Piazza dei Miracoli dove poter ammirare la famosa Torre pendente. Calendario 15 febbraio 2015: Cronosquadre Vintage La Tirrenica, che rappresenta una novità unica in Italia, un emozione da vivere sia da atleta che da spettatore. 08 marzo 2015: Gran Fondo Strade Bianche Trek (Siena) 12 aprile 2015: Gran Fondo Ciclosportiva dell’Isola d’Elba 26 aprile 2015: Gran Fondo BMC Diavolo in Versilia 03 maggio 2015: Gran Fondo Ciclosportiva Città di Pisa 07 giugno 2015: Gran Fondo Ciclosportiva Montecatini Terme Info: www.tuscanybikechallenge.it

Toscana: domenica al museo dagli Uffizi alle Ville Medicee e alle ville Napoleoniche

800px-Villa_La_Petraia_2di Nadia Fondelli – Domenica 7 settembre appuntamento mensile con l’iniziativa del Ministero dei beni culturali che permette l’ingresso gratuito nei luoghi della cultura. Da non perdere! “Domenica al Museo” questo il nome dell’iniziativa che apre gratuitamente le porte dei luoghi della cultura. Così come previsto dalla rivoluzione del piano tariffario voluto dal ministro Franceschini e degli orari d’apertura dei musei, ogni prima domenica del mese, oltre 430 tra musei, siti archeologici e monumenti in tutta Italia saranno accessibili senza dover pagare il biglietto. Nella nostra regione tantissimi i musei coinvolti. A Firenze ad esempio, si entrerà gratis alla Galleria degli Uffizi, al Giardino di Boboli, alle Cappelle Medicee, al Museo di San Marco, alla Galleria Palatina, ma anche al giardino della Villa di Castello, al Bargello, alla Chiesa di Orsanmichele e alla Galleria d’arte moderna. Porte aperte anche al Museo di Casa Vasari ad Arezzo, al Museo Archeologico di Chiusi, alla Pinacoteca Nazionale di Siena, alla Certosa Monumentali di Calci, all’Area archeologica di Vetulonia a Castiglione della Pescaia e e alle due residenze napoleoniche all’Isola d’Elba, la Palazzina dei Mulina e la Villa di San Martino. “Domenica al museo” è anche un’occasione da non perdere per visitare (gratuitamente) alcune tra le ville medicee, dichiarate recentemente dall’Unesco Patrimonio dell’umanità: la Villa della Petraia a Firenze, la Villa di Cerreto Guidi e la Villa di Poggio a Caiano. Per l’elenco completo dei luoghi della cultura aperti gratis in Toscana: http://www.beniculturali.it