Terra di Siena International Film Festival, al via dal 28 settembre al 2 ottobre

Terra di Siena International Film Festival, al via dal 28 settembre al 2 ottobre

Si apre il 28 settembre a Siena la 26° edizione del “Terra di Siena International Film Festival”, la kermesse presieduta da Mariapia Corbelli e diretta da Antonio Flamini.

Fino al 2 ottobre saranno in programma 22 opere inedite, un concorso internazionale per la premiazione di opere di qualità e giovani autori, 6 documentari e 30 cortometraggi.

Una preview è prevista per martedì 27 settembre con la proiezione in anteprima di due documentari: “Siena- Genio creativo dell’uomo” di Francesco Bruschettini con la partecipazione della cantante e scrittrice Gianna Nannini e l’attore e regista Alessandro Benvenuti, direttore dei Teatri di Siena; e “Le Favolose” di Roberta Torre, talentuosa regista, Presidente della Giuria dei Giovani, che riceve il “ Seguso Award” alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Come ha avuto modo di sottolineare il presidente della Regione, sul cinema la Regione sta puntando moltissimo e lo testimonia anche l’ultima presenza al Festival di Venezia che è prova di come la Toscana creda in quest’arte anche per  valorizzare il suo territorio. Forte dunque è l’attenzione verso quei festival di prestigio – e Terra di Siena è sicuramente tra i pià importanti – che promuovono la Toscana e che in realtà poi si  aprono a una diemensione nazonale e internazionale. Nel caso del Festival Terra di Siena l’impegno ormai pluridecennale si rinnova anche quest’anno grazie al lavoro e alla passione di Maria Pia Corbelli che da sempre ne è l’anima e la patron.

L’edizione numero 26, che punta a qualificare sempre più l’offerta cinematografica, promuove anche l’adesione  in futuro al progetto Medicinema, grazie all’appoggio del Festival della Salute che si svolge presso il Complesso Museale Santa Maria della Scala a Siena.

Lo sviluppo di nuovi linguaggi, la collaborazione con soggetti di livello nazionale e internazionale, una vasta proposta di proiezioni di elevata qualità, la divulgazione della forza del cinema non solo come strumento di intrattenimento ma soprattutto come cura grazie al progetto Medicinema: questa la mission di un Festival che ormai vanta 5 lustri di attività. Grazie al nuovo progetto legato alla salute, i pazienti ricoverati all’ospedale Santa Maria delle Scotte di Siena e Campostaggia di Poggibonsi, avranno l’opportunità di assistere, insieme alle loro famiglie e agli operatori, a proiezioni speciali introdotte da registi e attori.

“C’è molta attenzione verso quest’ultimo nuovo progetto – afferma la presidente Mariapia Corbelli – che una commissione sta portando a coronamento. Il metodo che usa è lo stesso utilizzato per i malati di Alzheimer e i malati oncologici, è stato validato con test e strumenti scientifici e già tratteggiato in tutti i testi dedicati al cinema”.

Inoltre, un progetto rivolto ai giovani talenti che si affacciano al mondo delle colonne sonore e alle composizioni da film. Gli allievi provenienti da diversi paesi del mondo, dalla Norvegia agli Stati Uniti, dal’Italia all’ Estonia passando per l’Australia, avranno l’opportunità, grazie al nuovo programma dell’Accademia Chigiana, co-produttore del Festival Terra di Siena, di specializzarsi insieme ad alcuni tra i principali protagonisti della produzione musicale per la cinematografia: Patrick Kirst, direttore dello Screen Scoring Program presso la Thornton School of Music – University of Southern California, parte integrante della fiorente industria dei media di Los Angeles; Pete Anthony, orchestratore, arrangiatore e direttore d’orchestra a Los Angeles con all’attivo oltre 400 film e produzioni con i migliori compositori di Hollywood; Alessio Miraglia, produttore, compositore e ingegnere del suono, protagonista di film internazionali e produzioni Netflix e Disney; Marco Beltrami, compositore e direttore d’orchestra americano, autore di colonne sonore di film e serie televisive; Lawrence Shragge, pluripremiato esploratore musicale, autore di 165 colonne sonore; Marco Streccioni, ingegnere del suono e guru della registrazione in studio per grandi orchestre, storico collaboratore di Ennio Morricone e del centro di produzione RAI di Roma e con la Sofia Record Factory; Tim Starnes, produttore, editore musicale, mixer e compositore, ha lavorato a Il Signore degli Anelli e King Kong.
Domenica 3 ottobre sarà una giornata dedicata interamente alla musica da film con la proiezione di filmati dei vincitori del concorso “Film Scoring Intensive Program” , il primo di una serie di moduli del nuovo progetto “Suono e Immagine” creato per avviare collaborazioni professionali nazionali e internazionali.

Prioritaria per questa 26° edizione l’attenzione verso i ragazzi, massimi fruitori dei social, che invece sono più lontani dal linguaggio e dalla cultura cinematografici e dai loro benefici. Con i docenti sono state studiate matinée riservate alle scuole secondarie di secondo grado proprio per “costruire” il pubblico di domani e stimolare nuove occasioni professionali.
Tra le retrospettive,  fiore all’occhiello del Festival, è la celebrazione dii tre giganti nel centenario: Ugo Tognazzi, Pier Paolo Pasolini e Vittorio Gassman che verranno omaggiati con un convegno nel complesso museale Santa Maria della Scala al quale parteciperanno storici e critici del cinema internazionale. Omaggio anche al grande regista russo Andrej Tarkovskij con suoi capolavori restaurati in collaborazione con la Fondazione Tarkovskij e l’Accademia Musicale Chigiana di Siena.

Un evento collaterale dell’edizione 2022 è dedicato al Sommo Poeta con una maratona dantesca, dal titolo “I Cento Canti della Divina Commedia” declamati in luoghi storici di Siena.

La lettura pubblica e diffusa dei versi dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso si terrà in strade, piazze, chiese ma anche in botteghe e luoghi simbolo della città.

Saranno poi organizzati grazie al Festival laboratori e masterclass in luoghi storici come l’Archivio di Stato di Siena, il Santa Chiara Lab dell’Università degli Studi di Siena, la Biblioteca comunale degli Intronati con l’obiettivo di riportare al centro dell’attenzione le relazioni e il senso della condivisione che sa dare la cultura cinematografica a tutte le età.

La cerimonia di premiazione si terrà presso il Cinquecentesco Teatro dei Rozzi, nel Centro storico di Siena, con un concerto dedicato a Ennio Morricone e Luis Bacalov, già docenti di musica da film all’Accademia Chigiana, tenuto dai maestri e allievi della più prestigiosa Accademia musicale al mondo.

Il Terra di Siena International Film Festival è realizzato sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio della Regione Toscana, Comune di Siena, di Barberino e Tavarnelle, Università degli Studi di Siena, Università per Stranieri, Accademia Musicale Chigiana, con il contributo del Ministero dei Beni e Attività Culturali, Comune di Siena, Estraspa, ChiantiBanca e Banca Cras, oltre partner tecnici.

“Vin Santo Lovers”: a Montepulciano un evento per celebrare il prodotto

“Vin Santo Lovers”: a Montepulciano un evento per celebrare il prodotto

Amanti appassionati esperti ed imprenditori del mondo vitivinicolo si ritroveranno il prossimo 26 Febbraio alla Fortezza di Montepulciano, sede, tra laltro, del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano per la prima edizione di Vin Santo Lovers”. Il primo evento tutto dedicato unicamente al Vin Santo, organizzato da Federico Minghi, esperto in eventi e marketing, insieme al Professore Andrea Mazzoni e con la partnership del Consorzio del Nobile di Montepulciano. Una tavola rotonda tutta dedicata a questo nettare e infine un banco d’assaggio dove si potranno degustare i migliori Vin Santo, bottiglie pregiatissime, introvabili, addirittura del 1969. «Siamo felici come Consorzio di ospitare questa prima edizione di un evento che ci auguriamo possa diventare un appuntamento fisso – spiega il Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – abbiamo accolto questa scelta di Montepulciano con grande entusiasmo anche perché qui il Vin Santo vanta una delle prime Doc d’Italia ed ha una storia ancestrale».

Un evento, per far conoscere questo prodotto molto apprezzato da una nicchia di intenditori, scambiato comunemente con il vino dolce da cantuccini ma che invece è uno dei vini passiti più buoni al mondo sul quale le aziende investono tanto ma che fino ad oggi non ha avuto il dovuto risalto, un modo per promuovere il territorio, le aziende, le tradizioni. Una storia da degustare! «Levento nasce dalla necessità di promuovere e rilanciare un prodotto di grande qualità come il Vin Santo, con una storia importante, sul quale le aziende investono tanto, ma che ancora non ha avuto il giusto riconoscimento dal mercato – spiega Federico Minghi, ideatore dell’iniziativa – dobbiamo sdoganarlo dall’immaginario collettivo dalla zuppetta a fine pasto con i cantuccini! E’ un elisir da abbinare ad un bel formaggio erborinato, al classico crostino nero o da meditazione. Deve diventare il miglior biglietto da visita per le aziende ed il territorio. Una spremuta del territorio e una coccola per lanima».

Il programma prenderà il via con una tavola rotonda dalle 10:30 alle 12:00 dove parteciperanno storici, enologi, professori, degustatori, giornalisti e comunicatori per confrontarsi su questo prezioso liquido dorato. Tra i partecipanti Dott. Andrea Rossi, Presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano (Introduzione); Prof. Marco Montori (Storia del Vin Santo); Prof. Andrea Mazzoni (Tecnica di produzione del Vin Santo); Prof. Fabio Mencarelli Università di Pisa (Tecniche di appassimento delle uve da Vin Santo); Carlotta Salvini, miglior sommelier d’Italia Fisar nel 2019; Roberto Fanticelli, Fondatore del Club del Sigaro Maledetto Toscano (Esperto di enogastronomia ed abbinamenti con il sigaro toscano); Prof. Stefano Ciatti, Presidente di Vino e Salute (Salute e bere consapevole);Federico Minghi comunicatore (ambasciatore del Tuscan Style). Coordinerà la tavola rotonda Paolo Capresi, Giornalista Mediaset. Dalle 12:00 inizierà la degustazione dei migliori Vin Santi della Toscana, etichette speciali addirittura del 1969. Sarà presente anche il celebre gelatiere di San Gimignano e Ambasciatore del Made in Italy, Sergio Dondoli, che per l’occasione realizzerà un gelato al gusto zabaione al Vin Santo.  Per loccasione, sarà realizzato dal celebre barman mixologist Riccardo Aldinucci del Charlie Bar uno speciale cocktail a base di vin santo, vincitore tra l’altro della Florence Cocktail Week nel 2020.

«Parlare di Vin Santo in questo luogo meraviglioso e prestigioso, mi sembra possa rappresentare il giusto contributo da rendere a questo vino che noi vogliamo definire: vera gemma enologica toscana – dice il Prof. Andrea Mazzoni – per  troppo  tempo il Vin Santo è stato considerato solo il vino dell’intimità, dell’accoglienza, un prodotto che  quasi non si poteva vendere perchè accostato alla  celebrazione  del  rito religioso della  S. Messa. Oggi contestualizzando ed attualizzando il suo ruolo in modo ben preciso, dovrà divenire un prodotto di appeal, di penetrazione commerciale, capace di generare ricadute di grande positvità sulla commercializzazione delle aziende e sulla loro immagine».

La parte scientifica analizzerà invece il ruolo importante del Vin Santo nella dieta. «Il tentativo della comunità europea di far passare i prodotti enologici come dannosi per la salute non è corretto in quanto il vino ed i prodotti di derivazione delluva come il vin santo, come dimostrano studi di oltre 20 anni, hanno unaltissima percentuale di antiossidanti (il resveratrolo in primis) che combattendo i radicali liberi sono elementi fondamentali per la salute», ha sottolineato il Prof. Stefano Ciatti.

L’evento è aperto al pubblico nei limiti di presenza imposti dalle più recenti normative Anti Covid-19. L’accredito sarà disponibile presso la Fortezza di Montepulciano.

[:it]Ad Abbadia San Salvatore i campionati italiani di tiro con l’arco di campagna[:]

[:it]Ad Abbadia San Salvatore i campionati italiani di tiro con l’arco di campagna[:]

[:it]Un’iniziativa dal duplice significato. Da una parte c’è quello sportivo e sociale, con il comprensorio minerario del Monte Amiata che ospiterà i campionati italiani di tiro con l’arco di campagna e con l’attenzione che i media nazionali e specializzati oltre che quelli regionali riserveranno a questo territorio, dall’altra c’è il messaggio di vita e di speranza che l’organizzazione di questo importante evento manda in relazione alla ripresa delle attività e della vita dopo il lockdown.

E’ per questo che, come Regione Toscana, abbiamo voluto offrire al campionato nazionale di tiro con l’arco di campagna, che si svolgerà nei prossimi giorni al Parco minerario di Abbadia San Salvatore, la vetrina che merita un appuntamento del genere”.

Lo ha affermato, intervenendo alla presentazione del campionato italiano di tiro con l’arco di campagna organizzato dalla Fitarco dal 2 al 4 luglio ad Abbadia San Salvatore, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha messo in evidenza il rilievo nazionale della competizione.

All’incontro con i giornalisti hanno partecipato l’assessore allo sport del Comune di Abbadia San Salvatore, Niccolò Volpini, il direttore del Parco minerario che ospita l’evento, Daniele Rappuoli, e il presidente dell’associazione ilcinese di tiro con l’arco, Gino Focacci, che si è occupata dell’organizzazione dei campionati italiani. Il sindaco di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Tondi, è invece intervenuto da remoto in collegamento video, come anche il presidente di Fitarco, Mario Scarzella.

I campionati nazionali, ai quali si sono iscritti oltre 500 atleti provenienti da tutta Italia, serviranno a dare risalto all’Amiata e al comprensorio minerario di Abbadia. Si tratta di campionati che erano stati programmati per lo scorso anno a luglio, ma che nel 2020 sono stati rinviati a causa del covid-19. Quest’anno l’organizzazione si è rimessa in moto e adesso i campionati italiani di tiro di campagna sono pronti ad essere svolti ed a dare lustro all’intera zona dell’Amiata.

Come è stato evidenziato nel corso dell’incontro con i giornalisti, i percorsi individuati per lo svolgimento dei campionati italiani si sviluppano nei boschi di Abbadia San Salvatore lambendo ed addentrandosi anche fra i “ruderi” della grande miniera di mercurio del monte Amiata, nel Parco museale minerario.[:]

[:it]In treno a vapore da Firenze a Ravenna sulle tracce di Dante[:]

[:it]In treno a vapore da Firenze a Ravenna sulle tracce di Dante[:]

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“Era un viaggio programmato prima della pandemia che non si poté svolgere per motivi sanitari. Adesso inauguriamo questa tratta speciale dedicata al Poeta in un momento di maggiore sicurezza e speranza di ripartenza. Mi auguro che sia davvero il treno dell’ottimismo”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella alla partenza del viaggio inaugurale del treno storico a vapore Firenze-Ravenna che ripercorre le tracce di Dante Alighieri.

“Dante – ha affermato il sindaco – ha intuito il senso dell’Italia secoli prima della sua nascita politica e il treno a lui dedicato ci condurrà a una destinazione simbolica di rinascita, un nuovo umanesimo fatto di cultura, bellezza dei territori, identità”.

Al viaggio inaugurale hanno partecipato il ministro alla cultura Dario Franceschini, l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi, la consigliera metropolitana alla cultura Letizia Perini e altre autorità.

A Marradi, nel rinnovato teatro degli Animosi, tappa musicale con un concerto del Maestro Riccardo Muti.

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Con AmiatAutunno due fine settimana all’insegna del gusto

Con AmiatAutunno due fine settimana all’insegna del gusto

Funghi e castagne protagonisti delle feste che animano i borghi amiatini nei prossimi weekend di ottobre

Borghi in festa pieni di gusto: prosegue #AmiatAutunno, la rassegna di appuntamenti dedicata ai prodotti tipici del Monte Amiata. Castagne, funghi ma anche vino e olio sono il fil rouge di un itinerario che – fino a novembre – attorno ai piaceri del palato riunisce ben otto comuni: Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castel del Piano, Castell’Azzara, Castiglion d’Orcia, Piancastagnaio, Roccalbegna e Santa Fiora.

Quattro le località in cui il bello e buono si mette in mostra nei prossimi due week end.

Il 12-13-14 e il 19-20-21 ottobre nel borgo medioevale di Abbadia San Salvatore si rinnova la “Festa d’Autunno”.
Protagonista principale la castagna, prodotto che da sempre riempie le madie con la sua preziosa farina, con la quale spesso si è riusciti a sostituire il pane in una terra non abbondante di grano. Mentre si cuociono caldarroste degustazioni, musica, mercatini e spettacoli rendono unica l’atmosfera nel borgo medioevale.
Previste anche visite guidate alle bellezze medioevali della città e visite guidate al Museo Minerario (per informazioni Consorzio Terre di Toscana tel. 0577 778324; info@terreditoscana.net), all’Abbazia del Santissimo Salvatore e al Museo di Arte Sacra (info: museoabbaziasansalvatore@gmail.com tel: 0577 777352). Per gli appassionati di mountain bike, un’escursione naturalistica nei boschi del Monte Amiata (info: Associazione MTB Amiata, tel: 3315784886).

#AmiatAutunno prosegue poi con la “Sagra del Fungo e della Castagna” a Vivo d’Orcia (comune di Castiglione d’Orcia) nelle giornate del 14 e 20-21 ottobre.
Qui a farla da padrone sono le pietanze a base di funghi e tra una degustazione e l’altra si snoda un fitto calendario di spettacoli che culmina nel curioso e divertente Palio del Boscaiolo (21 ottobre), un confronto curioso e divertente tra le due contrade del paese, il “Pian delle Mura” e le “Caselle”, impegnate nel tagliare in sei parti un tronco del diametro di circa 60 centimetri, per la realizzazione di sei sedie, ed un altro tronco del diametro di circa 25 centimetri, per la realizzazione di sei scodelle nelle quali dovrà essere versata la polenta che nel frattempo verrà preparata dagli altri  concorrenti.
Previste anche escursioni naturalistiche con “Le stagioni del Castagno con visita alle Sorgenti dell’Ermicciolo” (Info: Pro-Loco tel. 0577/873830 – 3381761817).

Il 20-21 ottobre si festeggia anche nella frazione di Cana (comune di Roccalbegna) con la “Biondina”: così è chiamata la caldarrosta, alludendo al colore che assume dopo essere stata cotta nei tipici bracieri.
Ma non solo le castagne saranno protagoniste di questa due giorni durante i quali si potranno degustare i piatti della tradizione come la polenta di castagne con ricotta, la zuppa di funghi, i biscotti salati, il castagnaccio. Inoltre saranno aperte le “frasche”, ovvero le cantine del paese dove si potranno degustare vini locali.

“Castagna in Festa” anche ad Arcidosso dove per due fine settimana (19-20-21 e 26-27-28 ottobre) si celebra il frutto a cui si sono legate le sorti di tante donne e uomini dell’Amiata.
Una festa fatta dalla gente: sono tante le associazioni di volontariato del territorio che collaborano alla buona riuscita, allestendo stand con prodotti a base di castagne e birra di castagne. Sono aperte anche le cantine nel centro storico mentre un ricco programma di spettacoli e concerti anima il paese dove si svolgono originali mercatini dell’artigianato e antiquariato.

Ma il calendario di #AmiatAutunno è ancora lungo e tutto da gustare.

Il 28 ottobre riflettori accesi su Campiglia d’Orcia (comune di Castiglione d’Orcia) per la “Festa del Marrone” che unisce gusto a folklore. Si gustano i piatti della tradizione e soprattutto, i marroni preparati in ogni modo. Intanto i tre Rioni in cui è suddiviso il paese danno vita alla festa. Le strade e le viuzze si riempiono di scenografie dove personaggi in costume raccontano di antiche leggende o cantano stornelli. La storia torna a vivere.

Il 20 e il 21 ottobre, #AmiatAutunno si sposta a Santa Fiora con la “Sagra del Marrone Santafiorese” dedicata ancora una volta alla pregiatissima castagna del Monte Amiata.
Due giorni di degustazioni di piatti a base di castagne, visite guidate nei boschi di Santa Fiora e nei seccatoi, i luoghi tradizionali della lavorazione dei marroni.

Nato per celebrare la fine del raccolto della castagna e l’inizio della stagione invernale, dal 31 ottobre al 4 novembre a Piancastagnaio è tempo di Crastatone.
Il termine Crastatone deriva dal verbo dialettale “crastare”, ovvero l’atto di tagliare la castagna prima di metterla sul fuoco, da qui la “crastata” (caldarrosta). I chiassi delle Contrade diventano percorsi tutto da scoprire: l’aria profuma di caldarroste e legna bruciata mentre cantine e locande offrono menù tipici conquistando i visitatori con specialità a base di castagne, monne, brodolose, vecchiarelle e suggioli. Mostre d’arte, mercatini, musica e visite guidate arricchiscono la manifestazione.

Sabato 3 novembre il borgo di Castell’Azzara si tuffa nella tradizione con “Zucche in festa” appuntamento che racconta un’antica usanza toscana.
Organizzata dall’Associazione Pro Loco, dagli Amici dell’Orso, con il patrocinio del Comune di Castell’Azzara è questa la festa delle “morti secche” ovvero delle zucche svuotate e trasformate in teschi da illuminare con una candela.
Nulla a che fare con Halloween: questa usanza accompagnava l’autunno, quando le zucche ormai mature, in compagnia delle pannocchie di granturco con cui avevano condiviso il terreno di semina, arrivavano nelle case dei contadini per essere usate come alimento per uomini e maiali.
Un raccolto celebrato da queste sculture rurali che giocando a raffigurare la morte, si proponevano come oggetti portatori di luce e quindi di vita. E così, per una sera, le suggestive vie del borgo storico di Castell’Azzara vengono rischiarate da giocose lanterne mentre si delizia il palato dei visitatori con menù a base di zucca (da non perdere i tortelli di zucca al tartufo, le carni di maiale ed i dolci), tra musica e attrazioni.

Per informazioni: www.amiatautunno.it. Facebook Amiatautunno; Instagram: Amiatautunn

Le Donne del Vino festeggiano i loro 30 anni

Le Donne del Vino festeggiano i loro 30 anni

[:it]Partono da Firenze, in Palazzo Vecchio, le celebrazioni per il 30° anniversario delle Donne del Vino, la più grande associazione mondiale di donne del comparto enologico.

Un appuntamento che l’assessora alle Relazioni Internazionali, Cooperazione, Turismo e Marketing territoriale Anna Paola Concia ha definito «un anniversario importante per le donne, per le donne del vino e in generale per tutto il vino italiano».

Non a caso Firenze: la città dove Le Donne del Vino sono nate alla fine dell’inverno di 30 anni fa, il 19 marzo 1988.
Nata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, l’associazione Donne del Vino ha sempre perseguito lo scopo di promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella società e nel comparto enologico.
Oggi conta 770 associate: produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste e esperte. È presente in tutte le regioni italiane e ha anche socie all’estero.

L’appuntamento a Palazzo Vecchio, a cui hanno partecipato oltre all’assessora Concia la scrittrice Sveva Casati Modignani e il giornalista Massimo Giletti, apre il calendario degli eventi 2018 e presenta quello più grande: la Festa delle Donne del Vino che avrà il suo clou sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia.
Degustazioni al cinema, video racconti, inviti in azienda. Una festa in versione film che accende i riflettori sui personaggi femminili che creano, vendono, promuovono le grandi bottiglie italiane.

Con il tema “Donne vino e cinema” l’iniziativa anticipa la festa della donna e «mira ad accendere i riflettori sul comparto enologico rivolgendosi in prima battura proprio all’universo femminile» ha detto la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini.
La scommessa è quella di cambiare i luoghi e i modi per raccontare il vino ponendo le donne come protagoniste.

Sono in programma degustazioni di bottiglie d’autore nelle sale cinematografiche mettendo “più sapore nel piacere del film” e regalando un momento unico agli spettatori del cinema.

Verranno autoprodotti video che raccontano la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio.
Una sorta di racconto a più voci, spesso cucito da registi e video maker, dove le protagoniste si mostrano in momenti della loro vita quotidiana. La diffusione on line e durante gli eventi fa conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante.

La parte più “tradizionale” del programma riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi e mini lezioni sul vino. Fra gli invitati un posto privilegiato va alle associazioni femminili con cui le Donne del vino puntano a consolidare i rapporti oltre, ovviamente, a diffondere la cultura del buon bere.

La Festa delle Donne del Vino costituisce il primo esempio di un comparto produttivo che apre le porte in modo coordinato e diffuso nell’intera nazione per far conoscere il proprio lato femminile. «A poco tempo dalla notizia del World Economic Forum che mette l’Italia all’82° posto nel mondo per il gender gap, le Donne del Vino con il loro dinamismo e i loro progetti danno una ventata di ottimismo all’intero universo femminile italiano» ha detto l’assessora Anna Paola Concia.

DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO
Secondo i dati Unioncamere del 2015 il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile.

Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif).

Associazione Nazionale Le Donne del Vino
02 867577, www.ledonnedelvino.com, info@ledonnedelvino.com[:en]Partono da Firenze, in Palazzo Vecchio, le celebrazioni per il 30° anniversario delle Donne del Vino, la più grande associazione mondiale di donne del comparto enologico.

Un appuntamento che l’assessora alle Relazioni Internazionali, Cooperazione, Turismo e Marketing territoriale Anna Paola Concia ha definito «un anniversario importante per le donne, per le donne del vino e in generale per tutto il vino italiano».

Non a caso Firenze: la città dove Le Donne del Vino sono nate alla fine dell’inverno di 30 anni fa, il 19 marzo 1988.
Nata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, l’associazione Donne del Vino ha sempre perseguito lo scopo di promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella società e nel comparto enologico.
Oggi conta 770 associate: produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste e esperte. È presente in tutte le regioni italiane e ha anche socie all’estero.

L’appuntamento a Palazzo Vecchio, a cui hanno partecipato oltre all’assessora Concia la scrittrice Sveva Casati Modignani e il giornalista Massimo Giletti, apre il calendario degli eventi 2018 e presenta quello più grande: la Festa delle Donne del Vino che avrà il suo clou sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia.
Degustazioni al cinema, video racconti, inviti in azienda. Una festa in versione film che accende i riflettori sui personaggi femminili che creano, vendono, promuovono le grandi bottiglie italiane.

Con il tema “Donne vino e cinema” l’iniziativa anticipa la festa della donna e «mira ad accendere i riflettori sul comparto enologico rivolgendosi in prima battura proprio all’universo femminile» ha detto la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini.
La scommessa è quella di cambiare i luoghi e i modi per raccontare il vino ponendo le donne come protagoniste.

Sono in programma degustazioni di bottiglie d’autore nelle sale cinematografiche mettendo “più sapore nel piacere del film” e regalando un momento unico agli spettatori del cinema.

Verranno autoprodotti video che raccontano la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio.
Una sorta di racconto a più voci, spesso cucito da registi e video maker, dove le protagoniste si mostrano in momenti della loro vita quotidiana. La diffusione on line e durante gli eventi fa conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante.

La parte più “tradizionale” del programma riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi e mini lezioni sul vino. Fra gli invitati un posto privilegiato va alle associazioni femminili con cui le Donne del vino puntano a consolidare i rapporti oltre, ovviamente, a diffondere la cultura del buon bere.

La Festa delle Donne del Vino costituisce il primo esempio di un comparto produttivo che apre le porte in modo coordinato e diffuso nell’intera nazione per far conoscere il proprio lato femminile. «A poco tempo dalla notizia del World Economic Forum che mette l’Italia all’82° posto nel mondo per il gender gap, le Donne del Vino con il loro dinamismo e i loro progetti danno una ventata di ottimismo all’intero universo femminile italiano» ha detto l’assessora Anna Paola Concia.

DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO
Secondo i dati Unioncamere del 2015 il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile.

Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif).

Associazione Nazionale Le Donne del Vino
02 867577, www.ledonnedelvino.com, info@ledonnedelvino.com[:]