[:it]“Nove secoli di arte e di fede nella Cattedrale di Volterra”[:]

[:it]“Nove secoli di arte e di fede nella Cattedrale di Volterra”[:]

[:it]Nasce ‘L’Anima di Volterra’, un progetto di valorizzazione di quella parte di Città che rappresenta maggiormente il cuore, ma anche l’anima della comunità volterrana.

La Piazza San Giovanni si presenta, infatti, come lo spazio sacro più significativo della città e della Diocesi di Volterra, in cui si affacciano il Duomo, il Campanile, la Casa dell’Opera, l’Oratorio della Misericordia, l’antico Ospedale e il Battistero e che dà il nome a questa significativa area del tessuto urbano al centro della giurisdizione vescovile volterrana, la quale, secondo la tradizione, risalirebbe addirittura all’epoca apostolica, sicuramente attestata agli ultimi decenni del V secolo. La chiesa episcopale cittadina, ubicata nel luogo dove ora sorge la Cattedrale, è testimoniata con la sua titolatura a Santa Maria sin dall’epoca di Carlo Magno. Ma il cuore è anche l’anima di una città, nel suo duplice aspetto della religiosità e dei più alti valori civici e sociali ( come ricorda Santa Caterina in una sua lettera, l’uomo che si rinnova nello spirito “possiede la città dell’anima sua…”) ed è per questo che il progetto ‘L’Anima di Volterra’ prevede la creazione di un percorso di visita unitario fra i vari siti di Piazza San Giovanni: Cattedrale di Santa Maria Assunta, Battistero, Antico Ospedale Centro Espositivo di Santa Maria Maddalena.

Il percorso estetico e spirituale si diparte dunque dal Duomo, il monumento più significativo e caratterizzante della comunità, con i suoi numerosi capolavori databili già a partire dai primi secoli del Medioevo. Fra le opere più antiche si annovera l’imponente gruppo scultoreo della Deposizione, detta nei documenti opus Crucifixi, risalente al 1228 e attribuibile a una maestranza attiva a Pisa nei primi decenni del Duecento.

Tuttavia il sacro tempio si connette e si intreccia, e non soltanto per l’ubicazione, ma per i rituali collettivi e i più alti valori dello spirito cristiano, agli altri edifici presenti in questa area urbana.

Prima di tutto il Battistero ove si conserva il vecchio Fonte battesimale, capolavoro di Andrea Sansovino del 1502; quindi l’Ospedale, un altro importante edificio di fondazione religiosa, chiamato Ospedale di Santa Maria, ma definito anche come Maggiore, attualmente acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e divenuto Centro Studi Espositivo, in cui si conservano varie collezioni di arte antica e contemporanea che diversi artisti volterrani e italiani hanno deciso di devolvere negli anni all’Ente.

Il progetto prevede la possibilità di gestire le prenotazioni delle visite autonome e visite guidate, per singoli e gruppi, ai siti della Piazza di San Giovanni tenendo conto degli orari di apertura (consultabili sul sito web ) e delle funzioni religiose celebrate in Cattedrale. Sul nuovo portale sarà possibile anche acquistare direttamente on line il ticket di ingresso.

Un apposito ufficio informazioni e prenotazioni, con un numero telefonico ed una mail dedicati, sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 17,00. Oltre a ricevere ogni tipo di informazione sulle modalità di accesso per le visite, si potranno prenotare tour guidati all’interno del percorso che si snoda tra arte e fede.

L’accoglienza dei visitatori avverrà all’ingresso dell’Ospedale di Santa Maria che diventerà il punto di partenza dell’itinerario di visita; presso il desk di accoglienza potrà essere ritirato il biglietto unico, con audioguida inclusa, per la visita alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, al Battistero e all’Antico Ospedale Centro Espositivo Santa Maria Maddalena. I visitatori, inoltre, avranno a disposizione materiali informativi e di supporto alla visita redatti in varie lingue tra cui una nuova guida ufficiale.

Nella sala al piano terra dell’Ospedale di Santa Maria, dove sarà collocato anche il desk per l’accoglienza dei visitatori, è stato realizzato un nuovo bookshop al servizio di tutta la Piazza con prodotti editoriali dedicati al territorio volterrano, alla sua storia, alla sua arte e al culto della  Vergine Maria a cui è dedicata la Cattedrale.

Nel giorno dell’inaugurazione del progetto ‘L’Anima di Volterra’, La Fondazione Cassa di Risparmio e la Parrocchia della Basilica Cattedrale aprono al pubblico la prima di una serie di mostre temporanee con il chiaro obiettivo di valorizzare il Centro Studi-Espositivo: “Nove secoli di arte e di fede nella Cattedrale di Volterra”, per celebrare i 900 anni dalla dedicazione della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, avvenuta il 20 maggio 1120.

È questa la prima proposta di un programma che si articolerà negli anni su tematiche legate alla città di Volterra e ai suoi più alti valori della tradizione spirituale e materiale.

La testa-reliquiario in argento di San Vittore, donata nel 1120 da papa Callisto II al vescovo di Volterra Rogerio, è collocata all’ingresso dell’esposizione come testimonianza diretta della dedicazione della Cattedrale. Insieme ad essa, il visitatore può ammirare il manoscritto conosciuto come “Calendario di Sant’Ugo”, redatto nel 1161 e contenente la descrizione di come, all’epoca, si svolgevano le celebrazioni liturgiche nella Cattedrale di Volterra e nella Piazza antistante. È anche il primo documento nel quale si trova ricordato l’Ospedale di Santa Maria, oggi Centro Espositivo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e sede della mostra.
Nel percorso della mostra ogni epoca – dal XII al XXI secolo – è rappresentata da un documento o da un manufatto artistico che ha, per così dire, “vissuto” all’interno della Cattedrale. Si trovano così in successione cronologica: la pergamena del 1228 nella quale si fa riferimento alla realizzazione del “Crocifisso” della Cattedrale; una croce astile riccamente incisa; un grande piatto elemosiniere; un lacerto di affresco superstite dell’antica decorazione parietale della Cattedrale; uno dei preziosi antifonari miniati realizzati ai primi del XVI secolo per il cardinale Francesco Soderini; una coperta per messale in velluto con borchie in argento del vescovo Carlo Filippo Sfondrati (1677-1680); un cratere in ceramica dipinta; una palmatoria porta candela, un calice, una lampada votiva in argento e un meraviglioso “Cristo alla colonna” in alabastro del XIX secolo. Ognuno di questi arredi sacri è corredato di una didascalia che ne spiega brevemente la storia e l’utilizzo nel contesto delle celebrazioni liturgiche della Cattedrale. L’esposizione si conclude con due pezzi di arte contemporanea, opere prodotte da maestranze volterrane: il “Pastorale dei Santi” realizzato in occasione del Grande Giubileo del 2000 per il vescovo Mansueto Bianchi; le formelle servite da modello per il nuovo altare della Cattedrale, in alabastro, consacrato il 22 settembre 2019 all’inizio delle celebrazioni per il IX centenario della dedicazione della Cattedrale. Il percorso è arricchito dalla proiezione di un filmato che presenta le diverse fasi di restauro e di realizzazione di alcune delle opere esposte.

Poiché l’attuale Salone del Centro Espositivo era un tempo la chiesa dell’antico Ospedale, nell’intento di far riscoprire e valorizzare questa sua identità, sulla parete di fondo è stata allestita la ricostruzione di un altare così come poteva apparire al fedele che vi entrasse nel XIX secolo, con un ricco apparato per l’esposizione eucaristica. Come tavola pittorica è stata posta una riproduzione della “Madonna in trono tra i Santi Giovanni Battista e Bartolomeo”, nota come “Pala di Villamagna”, opera di Rosso Fiorentino del 1521, della quale si ricordano quest’anno i 500 anni.

La mostra, con il patrocinio della Diocesi e del Comune di Volterra, è stata curata dal dott. Umberto Bavoni (già direttore del Museo Diocesano di Arte Sacra), dal dott. Alessandro Furiesi (responsabile dell’Archivio Storico Diocesano di Volterra) e dal dott. Amedeo Mercurio (funzionario della Soprintendenza di Pisa), in collaborazione con il dott. Massimo Carlesi e la prof.ssa Lilia Silvi (componenti della Commissione Centro Espositivo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra) e con l’organizzazione di Opera Laboratori.[:]

L’utopia di un grande festival teatrale

L’utopia di un grande festival teatrale

E’ partito anche quest’estate il teatro più bello che ci sia. Quello dove il buongusto diventa un utopia. Utopia del Buongusto è un idea di successo che da ben 22 anni porta in giro per la Toscana una formula unica e originale. 40 serate di cene e teatro sulle aie, nelle piazze e nei luoghi più insoliti dove è difficile trovare palcoscenici. Fino al 16 novembre.

Il suo ideatore e gran cerimoniere da sempre, Andrea Kammerle l’ha battezzato 22 anni fa, all’esordio com il primo esperimento internazionale di vita godereccia.
Un festival un po’ folle e un po’ geniale dove cibo, spettacolo e scorribande si sposano. In un epoca in cui intorno al cibo troppi si prendono sul serio Kammerle, da ben 22 anni, puntualmente ogni estate ci ricorda chi siamo e da dove veniamo.

Sposare il cibo più vero e autentico, quello che oggi chiamano del territorio, col teatro popolare, ma anche colto era operazione coraggiosa 22 anni fa.
Teatro Guascone ce l’ha fatta e oggi Utopia del Buongusto è diventato ormai un cult, che ritorna immancabile con l’estate. Il motto è sempre lo stesso: “Si può solo godere o soffrire, godicchiare non è serio”.

In cinque mesi ci saranno oltre 40 date disseminate in tutta la Toscana, fino al 16 novembre tra le province di Arezzo, Livorno, Firenze, Lucca e Pisa, in circa una quindicina di comuni.
“Tra i vari e tanti ospiti ci saranno molte compagnie tutte da scoprire provenienti da tutta l’Italia. Il battaglione di artisti che accompagna il festival si rinnova e conferma ogni anno. Il tempo ha fatto regalo di grandissime collaborazioni con persone vere. Arrivano corpi a rinnovare gli anticorpi contro solitudini e paure. Sarà un estate di grandi attori, di autori imperdibili e di storie sconosciute. Poi musica dal vivo in enorme dosaggio.” racconta Kammerle in occasione della presentazione alla stampa ormai iconica.
Non capita infatti tutti i giorni a noi giornalisti di non trovarsi nei soliti luoghi istituzionali al cospetto di un tavolo di ingessati oratori, ma in luoghi insoliti con un simpatico convivio, fra piatti e bicchieri, dove ospiti più o meno prestigiosi compresi, si parla e si “ragiona” su come sarà l’edizione del festival senza fastidiosi e doverosi orpelli.

Non mancheranno le novità teatro e prime nazionali. Confermata per il secondo anno la cena dello chef, con cene speciali più ricercate e spesso a tema.
Utopia del Buongusto si propone ancora come la più grande rete regionale di Teatro all’aperto, più che un evento raro, una buona abitudine normale e semplice. Come sempre Utopia scova e offre al suo pubblico tanti spettacoli inediti, sostenendo la nascita di nuovi copioni e la ricerca drammaturgica.
Anche quest’anno sarà un viaggio teatral – gastronomico per aie, frantoi, cortili e sagrati, sempre pronto a sedurre il pubblico con cibi ancora un po’ più buoni e spettacoli ancora un po’ più belli.
Una promessa per chi incontra solo adesso la manifestazione diretta da Andrea Kaemmerle. L’atmosfera informale e birbante dei primi anni c’è sempre, ancora la stessa voglia di incontrare persone, accompagnarsi nelle notti di estate e coltivare semi di umanità. Nonostante i tagli e le sforbiciate ai bilanci “Utopia” è tornata.

Istruzioni per un buon uso di Utopia – Le cene iniziano alle 20,00. Gli spettacoli alle 21,30.
Dopo ogni spettacolo verranno offerti al pubblico Vin Santo, cantuccini ed altri dolci. Si consiglia vivamente di prenotare le cene con almeno un giorno di anticipo telefonando direttamente  ai numeri dell’organizzazione.
Cena (facoltativa) ore 20,00 – Euro 12,00 –Escluso eventi speciali. Inizio spettacoli ore 21,30 – Euro 8,00 –  Escluso eventi speciali.

Cena dello Chef (novità 2018). Si tratta di cene speciali firmate da uno chef, più ricercate e spesso a tema euro 20,00.

Se non ci trovi al telefono fatti social! Scrivici su messenger a Guascone Teatro, scrivici una mail (entro le ore 12:00 dell’evento scelto) scrivici su whatsapp, fermaci per strada, fai segnali di fumo, insomma se vuoi ci trovi.

E’ possibile prenotare anche per SMS indicando cognome, numero dei prenotati, spettacolo e data dell’evento. Importante: questo tipo di prenotazione sarà valida solo quando confermata dagli organizzatori con sms di risposta da mostrare poi alla biglietteria. Informazioni e prenotazioni 3280625881 – 3203667354 – www.guasconeteatro.it.

I vini di Utopia questo anno vedranno un salto di qualità, nella maggior parte delle cene (ove non specificato diversamente) sarà servito un IGT Toscano 90% sangiovese e 10% Merlot invecchiato quattro anni e passato in Barrique prodotto dalla famiglia Castellani che in ogni serata presenterà il suo vinsanto abbinato ai famosi cantuccini della pasticceria artigianale Masoni di Vicopisano.
Il sapere gustoso di due famiglie che da generazioni producono piaceri con grande intensità.

Programma sintetico

Sabato 15 giugno
La Salana, ostello sulla via Francigena, Capannori (Lucca)
Guascone Teatro presenta AMERIKAOS di e con Andrea Kaemmerle e con Roberto Cecchetti (Violino), Marco Vanni (Sax), Emiliano Benassai (Pianoforte e Fisarmonica) e Filipppo Pedol (Contrabbasso)

Sabato 29 giugno
Villa Montelisi, Crespina (Pisa)
Pilar Ternera e Guascone Teatro presentano ANGELI A TERRA (PRIMA ASSOLUTA) di e con Alberto Salvi, Francesco Cortoni e Andrea Kaemmerle – Scenografia e costumi di Marco Ulivieri

Martedì 2 luglio
Teatro Verdi Giuseppe, Casciana Terme (Pisa)
Accademia Musicale Pontedera presenta JESUS CHRIST MEETS THE ORCHESTRA

Venerdì 5 luglio
Parco Fluviale de La Rotta, Pontedera (Pisa)
I Sacchi di sabbia presentano BEPI, Vita, fisime e batticuori di Giuseppe Viviani, pittore e arsellaio di e con Marco Azzurrini e Francesco Bottai – Musiche e canzoni originali di Francesco Bottai con la collaborazione del Museo della Grafica di Pisa e il sostegno della Regione Toscana

Sabato 6 luglio
Piazzetta di Persignano, Terranuova Bracciolini (Arezzo)
Guascone Teatro presenta ROMEO E GIULIETTA STANNO BENE! Amore contro tempo Liberamente ispirato a Romeo e Giulietta di Shakespeare con Andrea Kaemmerle, Anna Di Maggio e Silvia Rubes, Scenografia di Marco Fiorentini – Prodotto con il contributo della regione Toscana

Martedì 9 luglio
Villa Comunale, Bientina (Pisa)
BALCANIKAOS LEGEND con Andrea Kaemmerle e la RasKornica Legendary Orchestra. La festa per la 1083° replica, per i 20 anni di tour di questo spettacolo con tutti i musicisti che negli anni ne hanno fatto parte, 20 strumenti per continuare a suonar l’anima.

Venerdì 12 luglio
Terrazza dell’Ecomuseo, Castellina Marittima (Pisa)
Guascone Teatro presenta SORELLAMEN, La vera storia di tre sorelle finte testo e regia di Andrea Kaemmerle con Valentina Grigò, Irene Rametta, Adelaide Vitolo ed Emiliano Benassai. Adattamento musicale e pianoforte Emiliano Benassai

Domenica 14 luglio
Il Pineto Parco Avventura, Marina di Pisa, Pisa
Mo-wan teatro presenta SULL’OCEANO di Alessandro Brucioni e Michele Crestacci con Michele Crestacci – Regia Alessandro Brucioni

Sabato 20 luglio
B&B Arpaderba, Il Castellaccio, Livorno (Livorno)
Cada die Teatro presenta PÓSIDOS di e con Pierpaolo Piludu – Regia di Giancarlo Biffi

Sabato 20 luglio
Piazza della chiesa, Lorenzana (Pisa)
La Macchina del Suono in LE OPERE COMPLETE DI WILLIAM SHAKESPEARE IN 90 MINUTI di Adam Long, Daniel Singer e Jesse Winfield. Interpretato e diretto da Fabrizio Checcacci, Roberto Andrioli e Lorenzo Degl’innocenti

Domenica 21 luglio
Cortile della chiesa di Guamo, Capannori (Lucca)
Cada die Teatro presenta PÓSIDOS di e con Pierpaolo Piludu – Regia di Giancarlo Biffi

Mercoledì 24 luglio
Piazza Opera Cardinale Maffi, Vicopisano (Pisa)
La serpe d’oro in D’AMORE, D’ANARCHIA E D’ALTRI VIRUS di e con Igor Vazzaz (voce, chitarre, ghironda), Jacopo Crezzini (contrabbasso), Pamela Larese (fisarmonica, voce) e Andrea Del Testa (mandolino, mandoloncello, chitarra)

Giovedì 25 luglio
Piazza del Popolo, Casale Marittimo (Pisa)
Guascone Teatro presenta L’UOMO TIGRE, capire tutto in una notte di e con Andrea Kaemmerle

Venerdì 26 luglio
Piazza Levi Montalcini, presso museo Coccopani, Calcinaia (Pisa)
Guascone Teatro presenta L’UOMO TIGRE, capire tutto in una notte di e con Andrea Kaemmerle

Sabato 27 luglio
Laghetti di Lammari, Capannori (Lucca)
Pilar Ternera presenta LIKE Di Francesco Niccolini e Stefano Santomauro Con Stefano Santomauro – Regia di Daniela Morozzi. Con questo testo ha vinto il Kilowatt Festival – l’Italia dei Visionari (sezione Como) e ha partecipato al prestigioso Torino Fringe Festival 2018

Domenica 28 luglio
Centro Culturale Compitese, Sant’Andrea di Compito, Capannori (Lucca)
Pilar Ternera e Guascone Teatro presentano
ANGELI A TERRA Di e con Alberto Salvi, Francesco Cortoni e Andrea Kaemmerle Scenografia e costumi di Marco Ulivieri

Venerdì 2 agosto
Terrazza dell’Ecomuseo, Castellina Marittima (Pisa)
Guascone Teatro presenta TOSCANACCI, Risate e altri anticorpi Con Paolo Hendel, Riccardo Goretti e Andrea Kaemmerle – Evento Cult di Guascone Teatro

Sabato 3 agosto
Località Il Frantoio di Vicopisano (Pisa)
Guascone Teatro presenta INSALATA CONDITA Di Alessandro Schwed (Jiga Melik) Con Andrea Kaemmerle

Domenica 4 agosto
Agriturismo Fattoria La Tana, Cenaia (Pisa)
Settimo Cielo produzioni in RADIO MAIGRET, i casi di Mounsieur M. Da Georges Simenon Di e con Gloria Sapio e Maurizio Repetto – Effetti e tappeto sonoro realizzato dal vivo da Andrea Cauduro

Martedì 6, mercoledì 7, giovedì 8 agosto
Castello Sonnino, Quercianella (Livorno)
Guascone Teatro presenta L’UOMO TIGRE, capire tutto in una notte  Di e con Andrea Kaemmerle

Sabato 10 agosto
Santuario della Madonna di Ripaia, Treggiaia, Pontedera (Pisa)
Mo-wan teatro presenta CAPRONI Di Alessandro Brucioni e Michele Crestacci Con Michele Crestacci – Regia Alessandro Brucioni

Mercoledì 21, giovedì 22, venerdì 23 agosto
All’interno della Rocca, Centro Storico, Santa Maria a Monte (Pisa)
Guascone Teatro presenta ODORE DI MARSIGLIA, il mediterraneo in tasca (PRIMA ASSOLUTA) Con Andrea Kaemmerle ed Andrea Barsali alla chitarra

Giovedì 22 agosto
Piazza del Popolo, Casale Marittimo (Pisa)
CANZONI DA DUE SOLDI Di e con Valeria Volpi​ E con Carlo De Toni (Chitarra), Alessandro Buonamini (Contrabbasso) e Dario Cei (Pianoforte)

Venerdì 23 agosto
Terrazza dell’Ecomuseo, Castellina Marittima (Pisa)
I Trejolie in ILLLOGICAL SHOW Con Tomas Leardini, Marcello Mocchi e Daniele Pitari – Vincitori dell’Italia’s got talent 2017

Sabato 24 agosto
Piazzetta di Cicogna, Terranuova Bracciolini (Arezzo)
I Trejolie in ILLLOGICAL SHOW Con Tomas Leardini, Marcello Mocchi e Daniele Pitari – Vincitori Italia’s go talent 2017

Domenica 25 agosto
Piazza della chiesa, Lorenzana (Pisa)
I Trejolie in ILLLOGICAL SHOW Con Tomas Leardini, Marcello Mocchi e Daniele Pitari – Vincitori Italia’s go talent 2017

Giovedì 29 agosto
Piazza del Popolo, Casale Marittimo (Pisa)
Pilar Ternera presenta LIKE Di Francesco Niccolini e Stefano Santomauro – Con Stefano Santomauro  – Regia di Daniela Morozzi

Venerdì 30 agosto
Giardino del circolo La Rinascita, Ponsacco (Pisa)
Ippogrifo Produzioni presenta SIC TRANSIT GLORIA MUNDI Regia di Alberto Rizzi – Con Chiara Mascalzoni. Luci e suono Manuel Garzetta – Organizzazione Barbara Baldo

Sabato 31 agosto
Piazzetta della chiesa, Montecastello, Pontedera (Pisa)
Settimo Cielo produzioni in RADIO MAIGRET, i casi di Mounsieur M.Da Georges SimenonDi e con Gloria Sapio e Maurizio Repetto. Effetti e tappeto sonoro realizzato dal vivo da Andrea Cauduro

Giovedì 12 settembre
Centro Storico, Poggio Salamartano, Fucecchio (Firenze) SPECIALE ATTACCHI DI RISO
Guascone Teatro presenta L’UOMO TIGRE, capire tutto in una notte Di e con Andrea Kaemmerle

Sabato 14, Domenica 15 settembre
Parco La Castellina, Santo Pietro Belvedere, Capannoli (Pisa)
Guascone Teatro presenta L’AIUTO BECCHINO Di Giacomo A. De Bastiani . Con Andrea Kaemmerle, Fabrizio Liberati e Marco Fiorentini. Regia di Andrea Kaemmerle

Giovedì 19 settembre
Centro Storico, Poggio Salamartano, Fucecchio (Firenze) SPECIALE ATTACCHI DI RISO
Guascone Teatro presenta SORELLAMEN, La vera storia di tre sorelle finte. Testo e regia di Andrea Kaemmerle – Con Valentina Grigò, Irene Rametta, Adelaide Vitolo ed Emiliano Benassai. Adattamento musicale e pianoforte Emiliano Benassai

Venerdì 20, sabato 21, domenica 22 settembre
Funicolare di Montenero, Livorno
Guascone Teatro presenta VAGONI VAGANTI. Con Andrea Kaemmele e Claudio Parri

Sabato 28 settembre
Teatro Verdi Giuseppe, Casciana Terme (Pisa)
Pilar Ternera e NTC presentano COPPIACEI, assuefatti dalla coppia di e con Alessia Cespuglio e Stefano Santomauro

Sabato 5 ottobre
Teatro delle Sfide, Bientina (Pisa)
Guascone Teatro presenta ATTORI X (PER) evento speciale con cinque attori/autori in via di selezione.

Domenica 13 ottobre
Teatro Verdi Giuseppe, Casciana Terme (Pisa)
Ensamble cameristico dell’Accademia Musicale Pontedera in. TRIBUTO A DE ANDRE’& PFM IN CONCERTO

Sabato 19 ottobre
Nuovo Teatro delle Commedie, Livorno
Guascone Teatro presenta AMERIKAOS Di e Con Andrea Kaemmerle e con Roberto Cecchetti (Violino), Marco Vanni (Sax), Emiliano Benassai (Pianoforte e Fisarmonica) e Filipppo Pedol (Contrabbasso)

Sabato 26 ottobre
Teatro Ulderigo Niccolini, Castellina Marittima (Pisa)
Guascone Teatro presenta ROMEO E GIULIETTA STANNO BENE! Amore contro tempo Liberamente ispirato a Romeo e Giulietta di Shakespeare. Con Andrea Kaemmerle, Anna Di Maggio e Silvia Rubes. Scenografia di Marco Fiorentini – Prodotto con il contributo della regione Toscana

Sabato 2 novembre
Chiesa di Santa Monaca, Firenze
Guascone Teatro presenta L’UOMO TIGRE, capire tutto in una notte. Di e con Andrea Kaemmerle

Sabato 9 novembre
Teatro delle Sfide, Bientina (Pisa)
Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia presentano ANDROMACA Da Euripide Con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Iliano Regia di Massimiliano Civica produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi in co-produzione con I Sacchi di Sabbia e il sostegno della Regione Toscana

Sabato 16 Novembre
Chiesa di Santa Monaca, Firenze
Italian Opera Florence presenta PETITE FUNERALLIE DU PLASIR
Con Leonardo Sagliocca, Alessandro Calamai, Ana Seixas, Laura Brioli, Valentina Rugolo, Marco Mustaro, Francesco Marchetti ed Elena Pinciaroli

Le Donne del Vino festeggiano i loro 30 anni

Le Donne del Vino festeggiano i loro 30 anni

[:it]Partono da Firenze, in Palazzo Vecchio, le celebrazioni per il 30° anniversario delle Donne del Vino, la più grande associazione mondiale di donne del comparto enologico.

Un appuntamento che l’assessora alle Relazioni Internazionali, Cooperazione, Turismo e Marketing territoriale Anna Paola Concia ha definito «un anniversario importante per le donne, per le donne del vino e in generale per tutto il vino italiano».

Non a caso Firenze: la città dove Le Donne del Vino sono nate alla fine dell’inverno di 30 anni fa, il 19 marzo 1988.
Nata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, l’associazione Donne del Vino ha sempre perseguito lo scopo di promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella società e nel comparto enologico.
Oggi conta 770 associate: produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste e esperte. È presente in tutte le regioni italiane e ha anche socie all’estero.

L’appuntamento a Palazzo Vecchio, a cui hanno partecipato oltre all’assessora Concia la scrittrice Sveva Casati Modignani e il giornalista Massimo Giletti, apre il calendario degli eventi 2018 e presenta quello più grande: la Festa delle Donne del Vino che avrà il suo clou sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia.
Degustazioni al cinema, video racconti, inviti in azienda. Una festa in versione film che accende i riflettori sui personaggi femminili che creano, vendono, promuovono le grandi bottiglie italiane.

Con il tema “Donne vino e cinema” l’iniziativa anticipa la festa della donna e «mira ad accendere i riflettori sul comparto enologico rivolgendosi in prima battura proprio all’universo femminile» ha detto la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini.
La scommessa è quella di cambiare i luoghi e i modi per raccontare il vino ponendo le donne come protagoniste.

Sono in programma degustazioni di bottiglie d’autore nelle sale cinematografiche mettendo “più sapore nel piacere del film” e regalando un momento unico agli spettatori del cinema.

Verranno autoprodotti video che raccontano la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio.
Una sorta di racconto a più voci, spesso cucito da registi e video maker, dove le protagoniste si mostrano in momenti della loro vita quotidiana. La diffusione on line e durante gli eventi fa conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante.

La parte più “tradizionale” del programma riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi e mini lezioni sul vino. Fra gli invitati un posto privilegiato va alle associazioni femminili con cui le Donne del vino puntano a consolidare i rapporti oltre, ovviamente, a diffondere la cultura del buon bere.

La Festa delle Donne del Vino costituisce il primo esempio di un comparto produttivo che apre le porte in modo coordinato e diffuso nell’intera nazione per far conoscere il proprio lato femminile. «A poco tempo dalla notizia del World Economic Forum che mette l’Italia all’82° posto nel mondo per il gender gap, le Donne del Vino con il loro dinamismo e i loro progetti danno una ventata di ottimismo all’intero universo femminile italiano» ha detto l’assessora Anna Paola Concia.

DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO
Secondo i dati Unioncamere del 2015 il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile.

Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif).

Associazione Nazionale Le Donne del Vino
02 867577, www.ledonnedelvino.com, info@ledonnedelvino.com[:en]Partono da Firenze, in Palazzo Vecchio, le celebrazioni per il 30° anniversario delle Donne del Vino, la più grande associazione mondiale di donne del comparto enologico.

Un appuntamento che l’assessora alle Relazioni Internazionali, Cooperazione, Turismo e Marketing territoriale Anna Paola Concia ha definito «un anniversario importante per le donne, per le donne del vino e in generale per tutto il vino italiano».

Non a caso Firenze: la città dove Le Donne del Vino sono nate alla fine dell’inverno di 30 anni fa, il 19 marzo 1988.
Nata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, l’associazione Donne del Vino ha sempre perseguito lo scopo di promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella società e nel comparto enologico.
Oggi conta 770 associate: produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste e esperte. È presente in tutte le regioni italiane e ha anche socie all’estero.

L’appuntamento a Palazzo Vecchio, a cui hanno partecipato oltre all’assessora Concia la scrittrice Sveva Casati Modignani e il giornalista Massimo Giletti, apre il calendario degli eventi 2018 e presenta quello più grande: la Festa delle Donne del Vino che avrà il suo clou sabato 3 marzo con eventi diffusi in tutta Italia.
Degustazioni al cinema, video racconti, inviti in azienda. Una festa in versione film che accende i riflettori sui personaggi femminili che creano, vendono, promuovono le grandi bottiglie italiane.

Con il tema “Donne vino e cinema” l’iniziativa anticipa la festa della donna e «mira ad accendere i riflettori sul comparto enologico rivolgendosi in prima battura proprio all’universo femminile» ha detto la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini.
La scommessa è quella di cambiare i luoghi e i modi per raccontare il vino ponendo le donne come protagoniste.

Sono in programma degustazioni di bottiglie d’autore nelle sale cinematografiche mettendo “più sapore nel piacere del film” e regalando un momento unico agli spettatori del cinema.

Verranno autoprodotti video che raccontano la vita delle Donne del vino con ironia, autenticità ma anche tanto orgoglio.
Una sorta di racconto a più voci, spesso cucito da registi e video maker, dove le protagoniste si mostrano in momenti della loro vita quotidiana. La diffusione on line e durante gli eventi fa conoscere personaggi e storie femminili pieni di valori e saperi, un universo in gran parte poco conosciuto, ma molto entusiasmante.

La parte più “tradizionale” del programma riguarda le visite nelle imprese delle Donne del Vino: cantine, enoteche, ristoranti, agenzie di PR, redazioni, centri di consulenza enologica. Visite accompagnate da assaggi e mini lezioni sul vino. Fra gli invitati un posto privilegiato va alle associazioni femminili con cui le Donne del vino puntano a consolidare i rapporti oltre, ovviamente, a diffondere la cultura del buon bere.

La Festa delle Donne del Vino costituisce il primo esempio di un comparto produttivo che apre le porte in modo coordinato e diffuso nell’intera nazione per far conoscere il proprio lato femminile. «A poco tempo dalla notizia del World Economic Forum che mette l’Italia all’82° posto nel mondo per il gender gap, le Donne del Vino con il loro dinamismo e i loro progetti danno una ventata di ottimismo all’intero universo femminile italiano» ha detto l’assessora Anna Paola Concia.

DATI SULLA PRESENZA FEMMINILE NELLE IMPRESE ITALIANE E NELLE IMPRESE DEL VINO
Secondo i dati Unioncamere del 2015 il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile.

Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif).

Associazione Nazionale Le Donne del Vino
02 867577, www.ledonnedelvino.com, info@ledonnedelvino.com[:]

La Toscana per la Valnerina

La Toscana per la Valnerina

[:it]Fino al 22 settembre nei ristoranti e osterie toscane di Slow Food che hanno aderito al progetto e che espongono la locandina serate solidali per il centro Italia terremotato a base di Marocca di Casola.

La Marocca di Casola è un presìdio Slow Food che si ottiene impastando farina di castagne setacciata fine, farina di grano e patate lesse schiacciate, olio extravergine di oliva, lievito sciolto nel latte, pasta madre e acqua. L’impasto viene poi modellato in pagnotte rotonde di circa 20 centimetri di diametro lasciate lievitare per oltre 1 ora e poi cotte sempre per 1 ora nel forno a legna a temperatura più bassa rispetto a quella del pane. I pani sono di un colore marrone scuro, emanano un intenso profumo di castagne e sono lievemente dolci.

In occasione del 7° piatto dell’Alleanza, i cuochi delle osterie e dei ristoranti aderenti hanno deciso di presentarla nei propri menu in abbinamento libero ai prodotti della Comunità terremotate della Valnerina.

Ad esempio al ristorante “L’Oste Dispensa” (Strada provinciale Giannella, 113 Orbetello, Grosseto, www.ostedispensa.it il cuoco Stefano Sorci prepara “Quando la Marocca va in Valnerina a base di Marocca di Casola con la sua Insalata di Melone, menta e lippia, su croccante di Marocca, prosciutto crudo di Norcia con grattugia di pecorino di Cascia 18 mesimollica tostata in insalata di pecorino fresco e stagionato di Cascia, guanciale e spalletta di Norcia con cetrioli e olive all’origano.
Tiziana Tacchi dell’Osteria “Il Grillo è Buoncantore” di Chiusi (piazza XX settembre 10, Chiusi, Siena, www.ilgrillobuoncantore.it ha scelto di servire il piatto in: insalata di melone, menta e lippia, su croccante di Marocca, prosciutto crudo di Norcia con grattugia di pecorino di Cascia 18 mesi.
Il prosciutto è realizzato dall’Antica Norcineria Fratelli Ansuini, mentre il pecorino arriva dalla Fattoria di Opagna di Cascia di Domenico Porzio.
Elena Bianciardi dell’Osteria “Grotta Follis” via Roma 125, Follonica, Grosseto prepara: Lo schiaccino della Marocca di Casola, ricotta di pura pecora di Angela Saba, mortadella di Campotosto (a Norcia denominata coglioni di mulo), sedano croccante, ciliegie e misticanza.
Al ristorante “i Diavoletti” (Stradone di Camigliano, 302, Capannori, Lucca, www.ristorantediavoletti.it la Marocca di Casola con pecorino della Fattoria Opascia dei fratelli Domenico con composta di bucce di Pomodorocuoca Alda Bosi prepara: la Marocca di Casola con il pecorino della Fattoria di Opagna di Cascia di Domenico Porzio con composta di bucce di pomodoro.

La Marocca viene prodotta tutto l’anno ed ha una consistenza spugnosa grazie alla presenza di patate lesse e una buona conservabilità dovuta anche all’utilizzo della farina di castagne, oltreché delle patate. E’adatta per essere consumata con formaggi caprini morbidi e con il miele. Ottimo abbinamento con il lardo di Colonnata e con i salumi della tradizione toscana.
La sua produzione oggi è legata ad un solo forno, situato proprio a Casola in Lunigiana (via Villa di Regnano, 99 tel. 0585 983017) gestito da Fabio Bertolucci, che la prepara ancora abitualmente. Il nome della Marocca pare derivi dal termine dialettale marocat, cioè poco malleabile: questo pane, infatti, in passato aveva una consistenza molto dura.
 Ristorante L’Oste Dispensa, Strada provinciale Giannella, 113 Orbetello (Gr)
 Da Roberto, Taverna in Montisi, via Umberto I, 3 San Giovanni d’Asso (Si)
 Antica porta di Levante
 Ristorante Il Grillo è Buon Cantore, piazza XX settembre 10, Chiusi (Si)
 Il Ristoro del Parco Bio Fattoria Il Duchesco, strada provinciale 59 n. 29 Alberese (Gr)
 Ristorante Antico Ristoro Le Colombaie, via Montanelli 22, loc. La Catena, San Miniato (Pi)
 Ristorante Grotta Follis, via Roma 125, Follonica (Gr)
 Osteria Vecchio Mulino, via Vittorio Emanuele, 12 Castelnuovo Garfagnana (Lu)
 Osteria I Diavoletti, via Stradone di Camigliano, 302, Capannori (Lu)
 Ristorante Belvedere, Località Bano 226, Monte San Savino (Ar)

Il piatto dell’Alleanza dei cuochi di Slow Food viene servito in ristoranti e osterie toscane che hanno aderito al progetto e che espongono la locandina dell’iniziativa, e viene cambiato ogni tre mesi, in occasione di ogni solstizio ed equinozio seguendo anche le stagionalità alimentari. Il piatto a base di Marocca di Casola sarà pertanto degustabile fino al 22 settembre prossimo.

Altri piatti dell’Alleanza sono stati: Testarolo artigianale Pontremolese con Pecorino a Latte Crudo della Montagna Pistoiese, i prodotti della Pesca Tradizionale nella Laguna di Orbetello, la razza bovina Maremmana, la Tarese del Valdarno, la Cipolla di Certaldo e il Biscotto Salato di Roccalbegna.

 [:en]Lo schiaccino della Marocca di Casola, ricotta di pura pecora di Angela Saba, la Mortadella di Campotosto, sedano croccante, ciliegie e misticanzaFino al 22 settembre nei ristoranti e osterie toscane di Slow Food che hanno aderito al progetto e che espongono la locandina serate solidali per il centro Italia terremotato a base di Marocca di Casola.

La Marocca di Casola è un presìdio Slow Food che si ottiene impastando farina di castagne setacciata fine, farina di grano e patate lesse schiacciate, olio extravergine di oliva, lievito sciolto nel latte, pasta madre e acqua. L’impasto viene poi modellato in pagnotte rotonde di circa 20 centimetri di diametro lasciate lievitare per oltre 1 ora e poi cotte sempre per 1 ora nel forno a legna a temperatura più bassa rispetto a quella del pane. I pani sono di un colore marrone scuro, emanano un intenso profumo di castagne e sono lievemente dolci.

In occasione del 7° piatto dell’Alleanza, i cuochi delle osterie e dei ristoranti aderenti hanno deciso di presentarla nei propri menu in abbinamento libero ai prodotti della Comunità terremotate della Valnerina.

Ad esempio al ristorante “L’Oste Dispensa” (Strada provinciale Giannella, 113 Orbetello, Grosseto, www.ostedispensa.it il cuoco Stefano Sorci prepara “Quando la Marocca va in Valnerina a base di Marocca di Casola con la sua Insalata di Melone, menta e lippia, su croccante di Marocca, prosciutto crudo di Norcia con grattugia di pecorino di Cascia 18 mesimollica tostata in insalata di pecorino fresco e stagionato di Cascia, guanciale e spalletta di Norcia con cetrioli e olive all’origano.
Tiziana Tacchi dell’Osteria “Il Grillo è Buoncantore” di Chiusi (piazza XX settembre 10, Chiusi, Siena, www.ilgrillobuoncantore.it ha scelto di servire il piatto in: insalata di melone, menta e lippia, su croccante di Marocca, prosciutto crudo di Norcia con grattugia di pecorino di Cascia 18 mesi.
Il prosciutto è realizzato dall’Antica Norcineria Fratelli Ansuini, mentre il pecorino arriva dalla Fattoria di Opagna di Cascia di Domenico Porzio.
Elena Bianciardi dell’Osteria “Grotta Follis” via Roma 125, Follonica, Grosseto prepara: Lo schiaccino della Marocca di Casola, ricotta di pura pecora di Angela Saba, mortadella di Campotosto (a Norcia denominata coglioni di mulo), sedano croccante, ciliegie e misticanza.
Al ristorante “i Diavoletti” (Stradone di Camigliano, 302, Capannori, Lucca, www.ristorantediavoletti.it la Marocca di Casola con pecorino della Fattoria Opascia dei fratelli Domenico con composta di bucce di Pomodorocuoca Alda Bosi prepara: la Marocca di Casola con il pecorino della Fattoria di Opagna di Cascia di Domenico Porzio con composta di bucce di pomodoro.

La Marocca viene prodotta tutto l’anno ed ha una consistenza spugnosa grazie alla presenza di patate lesse e una buona conservabilità dovuta anche all’utilizzo della farina di castagne, oltreché delle patate. E’adatta per essere consumata con formaggi caprini morbidi e con il miele. Ottimo abbinamento con il lardo di Colonnata e con i salumi della tradizione toscana.
La sua produzione oggi è legata ad un solo forno, situato proprio a Casola in Lunigiana (via Villa di Regnano, 99 tel. 0585 983017) gestito da Fabio Bertolucci, che la prepara ancora abitualmente. Il nome della Marocca pare derivi dal termine dialettale marocat, cioè poco malleabile: questo pane, infatti, in passato aveva una consistenza molto dura.
 Ristorante L’Oste Dispensa, Strada provinciale Giannella, 113 Orbetello (Gr)
 Da Roberto, Taverna in Montisi, via Umberto I, 3 San Giovanni d’Asso (Si)
 Antica porta di Levante
 Ristorante Il Grillo è Buon Cantore, piazza XX settembre 10, Chiusi (Si)
 Il Ristoro del Parco Bio Fattoria Il Duchesco, strada provinciale 59 n. 29 Alberese (Gr)
 Ristorante Antico Ristoro Le Colombaie, via Montanelli 22, loc. La Catena, San Miniato (Pi)
 Ristorante Grotta Follis, via Roma 125, Follonica (Gr)
 Osteria Vecchio Mulino, via Vittorio Emanuele, 12 Castelnuovo Garfagnana (Lu)
 Osteria I Diavoletti, via Stradone di Camigliano, 302, Capannori (Lu)
 Ristorante Belvedere, Località Bano 226, Monte San Savino (Ar)

Il piatto dell’Alleanza dei cuochi di Slow Food viene servito in ristoranti e osterie toscane che hanno aderito al progetto e che espongono la locandina dell’iniziativa, e viene cambiato ogni tre mesi, in occasione di ogni solstizio ed equinozio seguendo anche le stagionalità alimentari. Il piatto a base di Marocca di Casola sarà pertanto degustabile fino al 22 settembre prossimo.

Altri piatti dell’Alleanza sono stati: Testarolo artigianale Pontremolese con Pecorino a Latte Crudo della Montagna Pistoiese, i prodotti della Pesca Tradizionale nella Laguna di Orbetello, la razza bovina Maremmana, la Tarese del Valdarno, la Cipolla di Certaldo e il Biscotto Salato di Roccalbegna.

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I magnifici 23 dell’olio extravergine toscano

[:it]podere-le-melie-dei-cavallini-olio-extravergine-di-oliva-toscano-olio-1La selezione, bandita nel febbraio 2017 dalla Regione Toscana con Promo Firenze, azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze, è stata presentata nel capoluogo toscano ed è il frutto del lavoro della commissione regionale di assaggio che ha scelto tra i campioni presentati dai produttori di oli extravergini certificati in una delle 5 Dop e Igp registrate per la Toscana.

“Questa iniziativa – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi in un messaggio ai premiati – ha lo scopo da una parte di individuare quegli oli che per le loro caratteristiche possono rappresentare al massimo livello tutta la nostra produzione e dall’altra, di stimolare lo sforzo delle imprese olivicole al continuo miglioramento della qualità del prodotto.” “Inoltre – ha aggiunto – la selezione, che è riservata agli oli certificati DOP e IGP, vuol incentivare l’uso di questi strumenti di valorizzazione che garantiscono il consumatore quanto a qualità e legame col territorio”.

Gli oli selezionati sono la punta di diamante di un settore che conta 50mila aziende in tutta la regione e che da 15 milioni di piante ricava in media 180mila quintali di olio per un fatturato di 132 milioni di euro.
Nello specifico, alla selezione hanno potuto partecipare tutti i produttori toscani di oli extravergini di oliva presentando campioni di olio appartenenti a un lotto unico ed omogeneo di almeno 10 quintali.
Ogni impresa aveva la possibilità di partecipare con un massimo di 3 oli. Il tutto, tra l’altro, a fronte di un’annata piuttosto scarsa per la produzione di olio.

Guardando ai numeri, il patrimonio olivicolo regionale è formato da oltre 15 milioni di piante, delle quali più del 90% è costituito da poche varietà: Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino, e Pendolino. Negli oliveti toscani sono comunque presenti anche numerose altre varietà minori che sono state censite e studiate attraverso approfondite indagini. Si tratta di un immenso patrimonio genetico, selezionato e riprodotto localmente nel corso dei secoli, che forma con l’ambiente naturale un insieme inscindibile.

Ora il compito di portare alto il nome della Toscana spetta alla selezione dei 23 oli extravergine, descritti anche in un catalogo predisposto in due lingue.[:en]La selezione, bandita nel febbraio 2017 dalla Regione Toscana con Promo Firenze, azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze, è stata presentata nel capoluogo toscano ed è il frutto del lavoro della commissione regionale di assaggio che ha scelto tra i campioni presentati dai produttori di oli extravergini certificati in una delle 5 Dop e Igp registrate per la Toscana.

“Questa iniziativa – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi in un messaggio ai premiati – ha lo scopo da una parte di individuare quegli oli che per le loro caratteristiche possono rappresentare al massimo livello tutta la nostra produzione e dall’altra, di stimolare lo sforzo delle imprese olivicole al continuo miglioramento della qualità del prodotto.” “Inoltre – ha aggiunto – la selezione, che è riservata agli oli certificati DOP e IGP, vuol incentivare l’uso di questi strumenti di valorizzazione che garantiscono il consumatore quanto a qualità e legame col territorio”.

Gli oli selezionati sono la punta di diamante di un settore che conta 50mila aziende in tutta la regione e che da 15 milioni di piante ricava in media 180mila quintali di olio per un fatturato di 132 milioni di euro.
Nello specifico, alla selezione hanno potuto partecipare tutti i produttori toscani di oli extravergini di oliva presentando campioni di olio appartenenti a un lotto unico ed omogeneo di almeno 10 quintali.
Ogni impresa aveva la possibilità di partecipare con un massimo di 3 oli. Il tutto, tra l’altro, a fronte di un’annata piuttosto scarsa per la produzione di olio.

Guardando ai numeri, il patrimonio olivicolo regionale è formato da oltre 15 milioni di piante, delle quali più del 90% è costituito da poche varietà: Frantoio, Moraiolo, Leccino, Maurino, e Pendolino. Negli oliveti toscani sono comunque presenti anche numerose altre varietà minori che sono state censite e studiate attraverso approfondite indagini. Si tratta di un immenso patrimonio genetico, selezionato e riprodotto localmente nel corso dei secoli, che forma con l’ambiente naturale un insieme inscindibile.

Ora il compito di portare alto il nome della Toscana spetta alla selezione dei 23 oli extravergine, descritti anche in un catalogo predisposto in due lingue.[:]

Toscana: le aperture speciali del Fai

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Giornate-FAI-primavera-2017-i-siti-da-non-perderedi Nadia Fondelli – Sabato 25 e domenica 26 edizione numero 25 delle Giornate Fai. 48 i “tesori” di Firenze e della Toscana che verranno nell’ occasione aperti al pubblico. In città si segnalano il cimitero degli Inglesi e il cimitero degli Allori.

A Firenze città in occasione delle Giornate Fai di primavera si potranno visitare anche due cimiteri monumentali: il cimitero degli Inglesi, dove è sepolto tra gli altri Pietro Viesseux, e il cimitero degli Allori dove riposano anche lo scrittore Harold Acton e la giornalista Oriana Fallaci.
Cimitero_Evangelico_Agli_Allori_-_interior_IIIFra le chicce da scoprire in città anche, eccezionalmente, palazzo Valori Altoviti sede della loggia massonica del Grande Oriente d’Italia un palazzo cinquecentesco famoso col nome di ‘Palazzo dei visacci’ per i ritratti di illustri fiorentini scolpiti sulla facciata.
Da non perdere neache la Torre di Careggi, l’ex convento delle Oblate e l’ex manifattura Tabacchi.

Allargandosi alla regione ben 48 i luoghi da scoprire o riscoprire aperti  eccezionalmente con orario dalle 10 alle 16,30.
Tra i ‘tesori’ da non perdere in provincia di Arezzo il chiostro dell’antico ospedale dell’ex convento di san Francesco a Foiano della Chiana; la villa del presidente a Livorno; l’idroscalo di Orbetello; palazzo Orsetti e la chiesa di Santa Caterina a Lucca; la splendida villa Puccini a Viareggio; il camposanto monumentale di Pisa; il conservatorio di San Niccolò a Prato; la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Pistoia; il cimitero monumentale della Misericordia e la farmacia dell’ex ospedale psichiatrico San Niccolò a Pisa e l’abbazia di San Galgano a Chiusdino.

Un week end speciale, da non perdere!

Informazioni: www.fondoambiente.it/Chi-siamo/Index.aspx?q=delegazione-toscana[:en]

DIG1415-S-GalganoGiornate-FAI-primavera-2017-i-siti-da-non-perderedi Nadia Fondelli – Sabato 25 e domenica 26 edizione numero 25 delle Giornate Fai. 48 i “tesori” di Firenze e della Toscana che verranno nell’ occasione aperti al pubblico. In città si segnalano il cimitero degli Inglesi e il cimitero degli Allori.

A Firenze città in occasione delle Giornate Fai di primavera si potranno visitare anche due cimiteri monumentali: il cimitero degli Inglesi, dove è sepolto tra gli altri Pietro Viesseux, e il cimitero degli Allori dove riposano anche lo scrittore Harold Acton e la giornalista Oriana Fallaci.
Cimitero_Evangelico_Agli_Allori_-_interior_IIIFra le chicce da scoprire in città anche, eccezionalmente, palazzo Valori Altoviti sede della loggia massonica del Grande Oriente d’Italia un palazzo cinquecentesco famoso col nome di ‘Palazzo dei visacci’ per i ritratti di illustri fiorentini scolpiti sulla facciata.
Da non perdere neache la Torre di Careggi, l’ex convento delle Oblate e l’ex manifattura Tabacchi.

Allargandosi alla regione ben 48 i luoghi da scoprire o riscoprire aperti  eccezionalmente con orario dalle 10 alle 16,30.
Tra i ‘tesori’ da non perdere in provincia di Arezzo il chiostro dell’antico ospedale dell’ex convento di san Francesco a Foiano della Chiana; la villa del presidente a Livorno; l’idroscalo di Orbetello; palazzo Orsetti e la chiesa di Santa Caterina a Lucca; la splendida villa Puccini a Viareggio; il camposanto monumentale di Pisa; il conservatorio di San Niccolò a Prato; la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Pistoia; il cimitero monumentale della Misericordia e la farmacia dell’ex ospedale psichiatrico San Niccolò a Pisa e l’abbazia di San Galgano a Chiusdino.

Un week end speciale, da non perdere!

Informazioni: www.fondoambiente.it/Chi-siamo/Index.aspx?q=delegazione-toscana[:]