Giornata nazionale della famiglia al museo

[:it]tdmeducation-triennale-design-museum-milanodi redazione – Dopo il successo delle scorse edizioni e in particolare di quella del 2015 che ha visto l’adesione di 720 luoghi espositivi e la partecipazione di circa 60.000 persone, la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo torna anche quest’anno.
Un giorno in cui poter visitare i musei in Italia in modo speciale con tutta la famiglia. Il 9 ottobre prossimo, in occasione di F@Mu 2016.

La Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, su tutto il territorio del Paese propone più di 750 luoghi espostivi tra musei, fondazioni ed altri spazi culturali,  che si apriranno alle famiglie con visite didattiche, giochi a tema, iniziative speciali e attività pensate apposta per l’occasione.

Ogni anno F@Mu è centrata su un filo conduttore diverso. In occasione delle Olimpiadi appena concluse, quest’anno il tema è “giochi e gare al museo”, il museo palestra della mente.

I luoghi espositivi che hanno aderito gratuitamente all’iniziativa tramite la piattaforma web www.famigliealmuseo.it, consultabile successivamente anche dalle famiglie per avere informazioni sui diversi programmi dei Musei aderenti.

La modalità di adesione è, come sempre, libera per ogni struttura museale: alcuni musei proporranno la gratuità, altri organizzeranno laboratori e attività speciali apposta per le famiglie.[:en]tdmeducation-triennale-design-museum-milanodi redazione – Dopo il successo delle scorse edizioni e in particolare di quella del 2015 che ha visto l’adesione di 720 luoghi espositivi e la partecipazione di circa 60.000 persone, la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo torna anche quest’anno.
Un giorno in cui poter visitare i musei in Italia in modo speciale con tutta la famiglia. Il 9 ottobre prossimo, in occasione di F@Mu 2016.

La Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, su tutto il territorio del Paese propone più di 750 luoghi espostivi tra musei, fondazioni ed altri spazi culturali,  che si apriranno alle famiglie con visite didattiche, giochi a tema, iniziative speciali e attività pensate apposta per l’occasione.

Ogni anno F@Mu è centrata su un filo conduttore diverso. In occasione delle Olimpiadi appena concluse, quest’anno il tema è “giochi e gare al museo”, il museo palestra della mente.

I luoghi espositivi che hanno aderito gratuitamente all’iniziativa tramite la piattaforma web www.famigliealmuseo.it, consultabile successivamente anche dalle famiglie per avere informazioni sui diversi programmi dei Musei aderenti.

La modalità di adesione è, come sempre, libera per ogni struttura museale: alcuni musei proporranno la gratuità, altri organizzeranno laboratori e attività speciali apposta per le famiglie.[:]

[:it]Toscana: il 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:en]Toscana: dal 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:]

[:it]Toscana: il 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:en]Toscana: dal 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:]

[:it]ETRUSCAN_TERRACOTTA_PROFILE_OF_A_HEAD_01di Nadia Fondelli – Sono rinviate le due manifestazioni per le Celebrazioni etrusche, previste per il 27 agosto nella sede del Consiglio regionale. Lo ha deciso il presidente dell’assemblea regionale, Eugenio Giani.
Il riconoscimento alle città di eccellenza nella tradizione etrusca (che era previsto per le 12) e l’inaugurazione della mostra sui reperti provenienti dallo scavo di Poggio Colle (in programma alle 17 di domani), sono rinviati a venerdì 2 settembre, rispettivamente alle 16 e alle 17.

Il 27 agosto si svolgono, per il primo anno, le “Celebrazioni Etrusche”.  20 comuni coinvolti in tutta la Toscana e tante iniziative: dalle escursioni, alle visite ai siti archeologici e aperture speciali di musei passando per spettacoli teatrali e musicali. Su  tutto la grande mostra che aprirà le celebrazioni in consiglio regionale che svelerà per la prima volta gli scavi di Poggio Colla, Vicchio e il mondo degli Etruschi.

La Toscana celebra uno dei più grandi popoli che la storia ha conosciuto e che fa il VII e il VI  secolo a.C. ha rappresentato una delle civiltà più evolute d’Europa: gli Etruschi.
Finalmente, verrebbe da aggiungere dato che è quantomeno incredibile che solo la grande sensibilità del Etruschi-Sarcofago-degli-sposipresidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani abbia deciso di dare il giusto onore a questi nostri straordinari avi.
E la data non è casuale perché era proprio un 27 agosto, quello del 1589, quando Papa Pio V riconobbe al Signore di Firenze, Cosimo I, il titolo di Granduca di Toscana definendolo “Magnus Dux Etruriae” legittimando di fatto la radice storica del territorio che fu abitato dagli Etruschi.

E l’apertura delle celebrazioni non poteva essere più grande se non con l’apertura della mostra  “Scrittura e culto a Poggio Colla: un santuario etrusco in Mugello” che rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2016 realizzata con la Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato ed il concessionario unico di ricerca e scavo Mugello Valley Archaelogical Project.
Si tratta di un’anteprima assoluta. Saranno infatti esposti i reperti di grande valore rinvenuti a Poggio Colla vicino a Vicchio che permettono peraltro di poter far luce anche sulla misteriosa lingua etrusca.
Il progetto scientifico, elaborato dalla Sovrintendenza e MVAP è seguito dal professor Gregory Warden della Franklin University Switzerland e dall’archeologo Susanna Sarti della Sovrintendenza.
Tutte le opere in mostra provengono dallo scavo in corso a Poggio Colla (Vicchio) e sono oggi conservate al centro di restauro della Sovrintendenza, al museo di Dicomano e presso il museo Beato Angelico di Vicchio.

Ma prima dell’apertura della mostra che sarà alle 17, durante l‘apertura delle celebrazioni alle 12 saranno premiate con una pergamena  le rappresentanze comunali di quelle che erano le dodecapoli della lega Etrusca tra cui Arezzo, Volterra, Cortona, Chiusi, Fiesole, Vetulonia (Castiglione della Pescaia), Populonia (Piombino) Roselle (Grosseto).

Gli Etruschi del resto sono una continua scoperta. La terra e la storia restituiscono infatti meraviglie a Chiusi dove è stata da poco svelata una nuova tomba a Roselle e Populonia dove le scoperte sono quasi quotidiane, a Gonfienti (Prato) dove un’intera città conferma l’esistenza di quella che risalendo il corso dell’Arno e scavalcando l’Appennino era considerata la “via dei due mari” dei tempi come testimoniano anche i ritrovamenti di Vicchio, la stele di Londa e il suggestivo lago degli Idoli sul Falterona.

E allora seguendo anche il suono della musica e il profumo del cibo scegliete dove andare a svelare i “genitori” dei Romani da cui il fiero popolo latino ha assorbito conoscenze in ogni campo.
ad Arezzo, Bibbiena, Cortona, Lucignano; nella zona di Grosseto a Castiglion della Pescaia; nella provincia di Firenze a Dicomano, Montaione, San Casciano Val di Pesa, Fiesole; sulla  costa livornese nei Parchi della Val di Cornia; nell’estremo nord di Massa Carrara a Montignoso; nella provincia di Pisa a Montescudaio, Montopoli Valdarno e Volterra; a Prato e infine nel senese a Chianciano Terme, Chiusi, Murlo, Sinalunga e Trequanda.
Per il calendario completo e info:
http://www.consiglio.regione.toscana.it/default.aspx?nome=etruschi[:en]ETRUSCAN_TERRACOTTA_PROFILE_OF_A_HEAD_01di Nadia Fondelli – 

Sono rinviate le due manifestazioni per le Celebrazioni etrusche, previste per il 27 agosto nella sede del Consiglio regionale. Lo ha deciso il presidente dell’assemblea regionale, Eugenio Giani.
Il riconoscimento alle città di eccellenza nella tradizione etrusca (che era previsto per le 12) e l’inaugurazione della mostra sui reperti provenienti dallo scavo di Poggio Colle (in programma alle 17 di domani), sono rinviati a venerdì 2 settembre, rispettivamente alle 16 e alle 17.

Il 27 agosto si svolgono, per il primo anno, le “Celebrazioni Etrusche”.  20 comuni coinvolti in tutta la Toscana e tante iniziative: dalle escursioni, alle visite ai siti archeologici e aperture speciali di musei passando per spettacoli teatrali e musicali. Su  tutto la grande mostra che aprirà le celebrazioni in consiglio regionale che svelerà per la prima volta gli scavi di Poggio Colla, Vicchio e il mondo degli Etruschi.

La Toscana celebra uno dei più grandi popoli che la storia ha conosciuto e che fa il VII e il VI  secolo a.C. ha rappresentato una delle civiltà più evolute d’Europa: gli Etruschi.
Finalmente, verrebbe da aggiungere dato che è quantomeno incredibile che solo la grande sensibilità del Etruschi-Sarcofago-degli-sposipresidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani abbia deciso di dare il giusto onore a questi nostri straordinari avi.
E la data non è casuale perché era proprio un 27 agosto, quello del 1589, quando Papa Pio V riconobbe al Signore di Firenze, Cosimo I, il titolo di Granduca di Toscana definendolo “Magnus Dux Etruriae” legittimando di fatto la radice storica del territorio che fu abitato dagli Etruschi.

E l’apertura delle celebrazioni non poteva essere più grande se non con l’apertura della mostra  “Scrittura e culto a Poggio Colla: un santuario etrusco in Mugello” che rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2016 realizzata con la Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato ed il concessionario unico di ricerca e scavo Mugello Valley Archaelogical Project.
Si tratta di un’anteprima assoluta. Saranno infatti esposti i reperti di grande valore rinvenuti a Poggio Colla vicino a Vicchio che permettono peraltro di poter far luce anche sulla misteriosa lingua etrusca.
Il progetto scientifico, elaborato dalla Sovrintendenza e MVAP è seguito dal professor Gregory Warden della Franklin University Switzerland e dall’archeologo Susanna Sarti della Sovrintendenza.
Tutte le opere in mostra provengono dallo scavo in corso a Poggio Colla (Vicchio) e sono oggi conservate al centro di restauro della Sovrintendenza, al museo di Dicomano e presso il museo Beato Angelico di Vicchio.

Ma prima dell’apertura della mostra che sarà alle 17, durante l‘apertura delle celebrazioni alle 12 saranno premiate con una pergamena  le rappresentanze comunali di quelle che erano le dodecapoli della lega Etrusca tra cui Arezzo, Volterra, Cortona, Chiusi, Fiesole, Vetulonia (Castiglione della Pescaia), Populonia (Piombino) Roselle (Grosseto).

Gli Etruschi del resto sono una continua scoperta. La terra e la storia restituiscono infatti meraviglie a Chiusi dove è stata da poco svelata una nuova tomba a Roselle e Populonia dove le scoperte sono quasi quotidiane, a Gonfienti (Prato) dove un’intera città conferma l’esistenza di quella che risalendo il corso dell’Arno e scavalcando l’Appennino era considerata la “via dei due mari” dei tempi come testimoniano anche i ritrovamenti di Vicchio, la stele di Londa e il suggestivo lago degli Idoli sul Falterona.

E allora seguendo anche il suono della musica e il profumo del cibo scegliete dove andare a svelare i “genitori” dei Romani da cui il fiero popolo latino ha assorbito conoscenze in ogni campo.
ad Arezzo, Bibbiena, Cortona, Lucignano; nella zona di Grosseto a Castiglion della Pescaia; nella provincia di Firenze a Dicomano, Montaione, San Casciano Val di Pesa, Fiesole; sulla  costa livornese nei Parchi della Val di Cornia; nell’estremo nord di Massa Carrara a Montignoso; nella provincia di Pisa a Montescudaio, Montopoli Valdarno e Volterra; a Prato e infine nel senese a Chianciano Terme, Chiusi, Murlo, Sinalunga e Trequanda.
Per il calendario completo e info:
http://www.consiglio.regione.toscana.it/default.aspx?nome=etruschi[:]

Toscana: luglio torna il mese dell’archeologia

Toscana: luglio torna il mese dell’archeologia

[:it]matricea cura della redazione –  Sedicesima edizione per le Notti dell’Archeologia nel luglio toscano. L’appuntamento di quest’anno va dal 1° al 31 luglio, un intero mese dedicato agli oltre 200 eventi organizzati in tutta la Toscana nei 106 musei, aree e parchi archeologici che aderiscono all’iniziativa, anche con aperture straordinarie.

Il programma è molto ricco e differenziato. Lo scopo è quello di avvicinare un pubblico di tutte le età affinché le radici della storia, della cultura, dell’economia toscana possano essere comprese al meglio.

Il ciclo di mostre, aperture notturne, escursioni, trekking, visite guidate, proiezioni, spettacoli, presentazioni di libri e incontri conviviali si inserisce in una costante ricerca di occasioni di divulgazione e diffusione del patrimonio archeologico toscano.
In questi anni proprio grazie alle “Notti dell’Archeologia” i musei e le aree archeologiche hanno saputo attrarre un pubblico – fatto di specialisti, appassionati, turisti italiani e stranieri, interessati ai molteplici aspetti del mondo antico – che ha imparato come i resti delle civiltà antiche siano le fondamenta dell’identità locale odierna.

Il filo conduttore del 2016 è la “Continuità e discontinuità tra Antichità e Medioevo” ha detto l’assessore alla cultura Monica Barni presentando l’iniziativa.
“Intendiamo farlo grazie ad una rinnovata consapevolezza su tutti gli aspetti visibili e concreti di una cultura a partire dai manufatti urbani, dagli utensili della vita quotidiana e dalle tracce delle attività produttive che rendono unico ogni sito archeologico e museale della Toscana.
Sul nostro territorio ci sono infatti luoghi abitati dalla preistoria ad oggi, altri invece nati e scomparsi per fenomeni economici o bellici, che testimoniano come la vita dell’uomo si leghi evoluzionionisticamente a scommesse non tutte vincenti.”

Per Monica Barni le “Notti dell’Archeologia sono una grande festa nella quale il pubblico degli appassionati e dei curiosi ha la possibilità di sfogliare a ritroso il proprio passato e leggere la storia attraverso le tracce lasciate da ogni singola persona che ha abitato, vissuto, lavorato in quella che oggi chiamiamo Toscana.

La sfida è sicuramente quella di allargare l’interesse su questi temi. Abbiamo pensato a modalità di accesso e ad orari di svolgimento delle iniziative diversificati per andare incontro alle varie esigenze, comprendendo anche occasioni dedicate al pubblico dei diversamente abili. L’invito rivolto a tutti è quello di lasciarsi trasportare dalla curiosità e scoprire i tanti tesori presenti, magari a poca distanza da casa”.

Il programma completo e le info sono alla pagina www.regione.toscana.it/nottidellarcheologia all’interno della quale è possibile accedere a tutti gli eventi suddivisi per provincia.

Per ulteriori informazioni è attivo il Numero Verde 800.860.070 curato dall’Urp della Regione Toscana.[:en]4e9f0977a587eb434c4aa2d74092353d_La cura della redazione –  Sedicesima edizione per le Notti dell’Archeologia nel luglio toscano. L’appuntamento di quest’anno va dal 1° al 31 luglio, un intero mese dedicato agli oltre 200 eventi organizzati in tutta la Toscana nei 106 musei, aree e parchi archeologici che aderiscono all’iniziativa, anche con aperture straordinarie.

Il programma è molto ricco e differenziato. Lo scopo è quello di avvicinare un pubblico di tutte le età affinché le radici della storia, della cultura, dell’economia toscana possano essere comprese al meglio.

Il ciclo di mostre, aperture notturne, escursioni, trekking, visite guidate, proiezioni, spettacoli, presentazioni di libri e incontri conviviali si inserisce in una costante ricerca di occasioni di divulgazione e diffusione del patrimonio archeologico toscano.
In questi anni proprio grazie alle “Notti dell’Archeologia” i musei e le aree archeologiche hanno saputo attrarre un pubblico – fatto di specialisti, appassionati, turisti italiani e stranieri, interessati ai molteplici aspetti del mondo antico – che ha imparato come i resti delle civiltà antiche siano le fondamenta dell’identità locale odierna.

Il filo conduttore del 2016 è la “Continuità e discontinuità tra Antichità e Medioevo” ha detto l’assessore alla cultura Monica Barni presentando l’iniziativa.
“Intendiamo farlo grazie ad una rinnovata consapevolezza su tutti gli aspetti visibili e concreti di una cultura a partire dai manufatti urbani, dagli utensili della vita quotidiana e dalle tracce delle attività produttive che rendono unico ogni sito archeologico e museale della Toscana.
Sul nostro territorio ci sono infatti luoghi abitati dalla preistoria ad oggi, altri invece nati e scomparsi per fenomeni economici o bellici, che testimoniano come la vita dell’uomo si leghi evoluzionionisticamente a scommesse non tutte vincenti.”

Per Monica Barni le “Notti dell’Archeologia sono una grande festa nella quale il pubblico degli appassionati e dei curiosi ha la possibilità di sfogliare a ritroso il proprio passato e leggere la storia attraverso le tracce lasciate da ogni singola persona che ha abitato, vissuto, lavorato in quella che oggi chiamiamo Toscana.

La sfida è sicuramente quella di allargare l’interesse su questi temi. Abbiamo pensato a modalità di accesso e ad orari di svolgimento delle iniziative diversificati per andare incontro alle varie esigenze, comprendendo anche occasioni dedicate al pubblico dei diversamente abili. L’invito rivolto a tutti è quello di lasciarsi trasportare dalla curiosità e scoprire i tanti tesori presenti, magari a poca distanza da casa”.

Il programma completo e le info sono alla pagina www.regione.toscana.it/nottidellarcheologia all’interno della quale è possibile accedere a tutti gli eventi suddivisi per provincia.

Per ulteriori informazioni è attivo il Numero Verde 800.860.070 curato dall’Urp della Regione Toscana.[:]

Le dimore storiche per Cantine Aperte 2016

[:it]cantine-adsidi redazione –  82 dimore storiche toscane hanno aperto i cancelli e le porte di cortili e giardini a oltre 60.000, in città e in campagna, in occasione della Giornate Nazionale, domenica 22 maggio.

Un terzo delle 250 dimore aperte per l’occasione in tutta Italia è toscano: 8 residenze nel Mugello, 5 nelle Crete Senesi, 11 Ville Pisane e 3 Lucchesi, 5 a Pontremoli e Lunigiana.
Numerose anche le aperture che animano le meravigliose città d’arte toscane: 5 nel cuore di Siena, 6 a Lucca, 10 a Pisa fino a 29 nel centro storico di Firenze.

L’occasione si ripete domenica 29 in occasione dell’annuale manifestazione “Cantine Aperte 2016”, evento di grande rilievo per decine di migliaia di appassionati enoturisti che avranno l’occasione di vivere, direttamente sul posto, sapori, tradizioni ed atmosfere che hanno reso celebre nei secoli il nostro Paese unendo la qualità di immobili vincolati come  monumento nazionale ai paesaggi intatti che li circondano, al calore dell’accoglienza, alla qualità di prodotti coltivati direttamente in azienda.

Nel portale istituzionale di A.D.S.I. (www.adsi.it) e su quello d’accoglienza www.dimorestoricheitaliane.it, troverete l’elenco completo e dettagliato di tutte le cantine nostre consociate che aderiranno all’iniziativa con i singoli eventi alla stessa correlati.

In Toscana apriranno 9 dimore: Azienda agricola Barone Ricasoli, Azienda agricola Banfi, Azienda agricola Castello di Verrazzano, Azienda agricola Castello Sonnino, Azienda agricola Fattorie Toscane, Azienda agricola Contucci, Azienda agricola Marchese Mazzei – Castello Fonterutoli, Azienda agricola Degli Azzoni Avogadro Carradori, Azienda agricola Villa Vignamaggio.[:en]cantine-adsidi redazione –  82 dimore storiche toscane hanno aperto i cancelli e le porte di cortili e giardini a oltre 60.000, in città e in campagna, in occasione della Giornate Nazionale, domenica 22 maggio.

Un terzo delle 250 dimore aperte per l’occasione in tutta Italia è toscano: 8 residenze nel Mugello, 5 nelle Crete Senesi, 11 Ville Pisane e 3 Lucchesi, 5 a Pontremoli e Lunigiana.
Numerose anche le aperture che animano le meravigliose città d’arte toscane: 5 nel cuore di Siena, 6 a Lucca, 10 a Pisa fino a 29 nel centro storico di Firenze.

L’occasione si ripete domenica 29 in occasione dell’annuale manifestazione “Cantine Aperte 2016”, evento di grande rilievo per decine di migliaia di appassionati enoturisti che avranno l’occasione di vivere, direttamente sul posto, sapori, tradizioni ed atmosfere che hanno reso celebre nei secoli il nostro Paese unendo la qualità di immobili vincolati come  monumento nazionale ai paesaggi intatti che li circondano, al calore dell’accoglienza, alla qualità di prodotti coltivati direttamente in azienda.

Nel portale istituzionale di A.D.S.I. (www.adsi.it) e su quello d’accoglienza www.dimorestoricheitaliane.it, troverete l’elenco completo e dettagliato di tutte le cantine nostre consociate che aderiranno all’iniziativa con i singoli eventi alla stessa correlati.

In Toscana apriranno 9 dimore: Azienda agricola Barone Ricasoli, Azienda agricola Banfi, Azienda agricola Castello di Verrazzano, Azienda agricola Castello Sonnino, Azienda agricola Fattorie Toscane, Azienda agricola Contucci, Azienda agricola Marchese Mazzei – Castello Fonterutoli, Azienda agricola Degli Azzoni Avogadro Carradori, Azienda agricola Villa Vignamaggio.[:]

Toscana: musei aperti il 25 aprile e il 1°maggio

[:it]20140305_102011MUSEI APERTI LUNEDI 25 APRILE 2016

FIRENZE
Museo Archeologico Nazionale di Firenze 8,30 – 14,00 (ultimo ingresso 13,15)
Chiostro dello Scalzo (Firenze) 8,15 – 13,50
Villa della Petraia (Firenze) 8,30 – 19,00
Giardino della Villa di Castello (Firenze) 8,30 – 13,30

IN REGIONE
Anghiari, Museo delle Arti e Tradizioni popolari dell’Alta Valtiberina (Palazzo Taglieschi) 9,00 – 18,00 (ULTIMO INGRESSO 17,15)
Arezzo, Museo di Casa Vasari 8,00 – 14,00
Arezzo, Basilica di San Francesco 9,00 – 18,30 (VISITE SOLO SU RENOTAZIONE)
Arezzo, Museo Archeologico Nazionale G. C. Mecenate 13,30 – 19,30 (ultimo ingresso 19,00)
Castiglioncello, Museo Archeologico Nazionale di (in collaborazione col Comune di Rosignano Marittima) 10.30 – 12.30
Cerreto Guidi, Villa Medicea di Cerreto Guidi e Museo storico della Caccia e del territorio 10,00 – 19,00
Chiusi, Museo Archeologico Nazionale 9,00 -20,00 (ultimo ingresso 19,30)
Cosa-Ansedonia, Museo Archeologico nazionale 10,15 – 18,30
Portoferraio, Museo Nazionale delle residenze napoleoniche  – Palazzina dei Mulini e Villa di San Martino 8,30 – 13,30 (ultimo ingresso 13.00)
Monsummano Terme, Museo di Casa Giusti 8,00 – 14,00/15,00 – 18,00
Pistoia, Ex Chiesa del Tau 8,15 – 13,30
Pistoia, Oratorio di San Desiderio 8,15 – 13,30
Poggio a Caiano, Villa Medicea e Museo della Natura Morta 8,15 – 18,30 (ultimo accesso 17,30)
Siena, Pinacoteca Nazionale 9 – 13
Siena, Museo Archeologico Nazionale (ALL’INTERNO DEL COMPLESSO DI SANTA MARIA DELLA SCALA, in collaborazione col Comune di Siena) 10,30 – 16,30

MUSEI APERTI DOMENICA 1 MAGGIO 2016

FIRENZE
Cenacolo di Andrea del Sarto (Firenze) 08:00-14:00
Giardino della Villa a Castello (Firenze) 13:30-18:30 (ultimo ingresso ore 18.00)
Villa della Petraia (Firenze) 13:30-18:30 (ultimo ingresso ore 17.30)
Villa Corsini a Castello (Firenze) 08:00-14:00 (ultimo ingresso ore 13.00)
Museo Archeologico Nazionale di Firenze (Firenze) 08:30-19:00 (ultimo ingresso ore 18,15)
Giardino della Villa il Ventaglio (Firenze) 08:00-19:00
Museo di San Marco (Firenze) 08:15-13:50

IN REGIONE
Arezzo – Museo delle Arti e Tradizioni popolari dell’Alta Valtiberina (Palazzo Taglieschi), Anghiari 09.00-19.40 (ultimo ingresso ore 19.00)
Basilica di San Francesco (Arezzo) 12.30-18.00 (ultimo ingresso ore 17.30) (visite solo su prenotazione)
Museo di Casa Vasari (Arezzo) 08.30-13.30 (ultimo ingresso ore 13.00)
Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna (Arezzo) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Museo Archeologico Nazionale G. C. Mecenate (Arezzo) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Abbazia di Soffena (Castelfranco Piandiscò) 13.00-19.00 (ultimo ingresso ore 18.45)
Villa Medicea di Cerreto Guidi e Museo storico della Caccia e del territorio (Cerreto Guidi – FI) 09:00-19:00
Museo Nazionale di Villa Guinigi (Lucca) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Pinacoteca Nazionale e Museo di Palazzo Mansi (Lucca) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Museo di Casa Giusti (Monsummano Terme) 08:00-14:00
Eremo di San Leonardo al Lago (Monteriggioni – SI) 10:00-16:00
Museo Nazionale di Palazzo Reale di Pisa (Pisa) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Museo Nazionale di San Matteo (Pisa) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Fortezza di Santa Barbara (Pistoia) 08:00-20:00
Villa Medicea di Poggio a Caiano e Museo della Natura Morta (Poggio a Caiano – PO) 08:15-18:30 (ultimo ingresso ore 17:30)
Museo Nazionale delle residenze napoleoniche – Palazzina dei Mulini (Portoferraio) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Pinacoteca Nazionale di Siena (Siena) 08:15-13:45[:en]20140305_102011MUSEI APERTI LUNEDI 25 APRILE 2016

FIRENZE
Museo Archeologico Nazionale di Firenze 8,30 – 14,00 (ultimo ingresso 13,15)
Chiostro dello Scalzo (Firenze) 8,15 – 13,50
Villa della Petraia (Firenze) 8,30 – 19,00
Giardino della Villa di Castello (Firenze) 8,30 – 13,30

IN REGIONE
Anghiari, Museo delle Arti e Tradizioni popolari dell’Alta Valtiberina (Palazzo Taglieschi) 9,00 – 18,00 (ULTIMO INGRESSO 17,15)
Arezzo, Museo di Casa Vasari 8,00 – 14,00
Arezzo, Basilica di San Francesco 9,00 – 18,30 (VISITE SOLO SU RENOTAZIONE)
Arezzo, Museo Archeologico Nazionale G. C. Mecenate 13,30 – 19,30 (ultimo ingresso 19,00)
Castiglioncello, Museo Archeologico Nazionale di (in collaborazione col Comune di Rosignano Marittima) 10.30 – 12.30
Cerreto Guidi, Villa Medicea di Cerreto Guidi e Museo storico della Caccia e del territorio 10,00 – 19,00
Chiusi, Museo Archeologico Nazionale 9,00 -20,00 (ultimo ingresso 19,30)
Cosa-Ansedonia, Museo Archeologico nazionale 10,15 – 18,30
Portoferraio, Museo Nazionale delle residenze napoleoniche  – Palazzina dei Mulini e Villa di San Martino 8,30 – 13,30 (ultimo ingresso 13.00)
Monsummano Terme, Museo di Casa Giusti 8,00 – 14,00/15,00 – 18,00
Pistoia, Ex Chiesa del Tau 8,15 – 13,30
Pistoia, Oratorio di San Desiderio 8,15 – 13,30
Poggio a Caiano, Villa Medicea e Museo della Natura Morta 8,15 – 18,30 (ultimo accesso 17,30)
Siena, Pinacoteca Nazionale 9 – 13
Siena, Museo Archeologico Nazionale (ALL’INTERNO DEL COMPLESSO DI SANTA MARIA DELLA SCALA, in collaborazione col Comune di Siena) 10,30 – 16,30

MUSEI APERTI DOMENICA 1 MAGGIO 2016

FIRENZE
Cenacolo di Andrea del Sarto (Firenze) 08:00-14:00
Giardino della Villa a Castello (Firenze) 13:30-18:30 (ultimo ingresso ore 18.00)
Villa della Petraia (Firenze) 13:30-18:30 (ultimo ingresso ore 17.30)
Villa Corsini a Castello (Firenze) 08:00-14:00 (ultimo ingresso ore 13.00)
Museo Archeologico Nazionale di Firenze (Firenze) 08:30-19:00 (ultimo ingresso ore 18,15)
Giardino della Villa il Ventaglio (Firenze) 08:00-19:00
Museo di San Marco (Firenze) 08:15-13:50

IN REGIONE
Arezzo – Museo delle Arti e Tradizioni popolari dell’Alta Valtiberina (Palazzo Taglieschi), Anghiari 09.00-19.40 (ultimo ingresso ore 19.00)
Basilica di San Francesco (Arezzo) 12.30-18.00 (ultimo ingresso ore 17.30) (visite solo su prenotazione)
Museo di Casa Vasari (Arezzo) 08.30-13.30 (ultimo ingresso ore 13.00)
Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna (Arezzo) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Museo Archeologico Nazionale G. C. Mecenate (Arezzo) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Abbazia di Soffena (Castelfranco Piandiscò) 13.00-19.00 (ultimo ingresso ore 18.45)
Villa Medicea di Cerreto Guidi e Museo storico della Caccia e del territorio (Cerreto Guidi – FI) 09:00-19:00
Museo Nazionale di Villa Guinigi (Lucca) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Pinacoteca Nazionale e Museo di Palazzo Mansi (Lucca) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Museo di Casa Giusti (Monsummano Terme) 08:00-14:00
Eremo di San Leonardo al Lago (Monteriggioni – SI) 10:00-16:00
Museo Nazionale di Palazzo Reale di Pisa (Pisa) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Museo Nazionale di San Matteo (Pisa) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Fortezza di Santa Barbara (Pistoia) 08:00-20:00
Villa Medicea di Poggio a Caiano e Museo della Natura Morta (Poggio a Caiano – PO) 08:15-18:30 (ultimo ingresso ore 17:30)
Museo Nazionale delle residenze napoleoniche – Palazzina dei Mulini (Portoferraio) 08:30-19:30 (ultimo ingresso ore 19:00)
Pinacoteca Nazionale di Siena (Siena) 08:15-13:45[:]

Vino toscano: fra zirconi e diamanti

[:it]20160215_124550di Nadia Fondelli –  Le stelle nel firmamento del vino toscano brillano. I dati sull’export vincolo sono entusiasmanti, ma non è tutto oro quello che luccica.

Molto spesso uno zircone ben intagliato abbaglia gli occhi più di un autentico brillante e così succede nel vino che, non a caso, anche l’assessore Remaschi nella conferenza di presentazione della lunga settimana delle anteprime di Bacco ha definito “la locomotiva dell’agroalimentare della regione”.

A livello export i risultati, rimanendo ai paragoni astronomici, sono davvero a cinque stelle. La Toscana si colloca al secondo posto nazionale per valore di esportazioni dopo il Veneto e prima del Piemonte.
La quota vino regionale nel panorama italico passa dal 14,8% del 2014 al 16,7% del 2015 e addirittura, dal 2003 ad oggi, nonostante la congiuntura economica negativa e due annate non troppo favorevoli il commercio estero è aumentato del 102,4%.

Tornano a volare i mercati nord americani (+15,8%) ed europei (+5,6%), molto lunatici i paesi del BRIC con il Brasile che scende del -28,4% e la Cina che cresce del +32,4%. Ma ciò che sorprende sono Paesi emergenti anche difficili da immaginare come l’India che cresce del +120% e il Sud Africa del +140,8%. Ottime e insperate performance anche da parte di Nuova Zelanda con +19%, Israele +32,1% e perfino Emirati Arabi Uniti con un sorprendente +11,5%!

Ma anche i bianchi di Toscana meno famosi e popolari segnano cifre a doppio zero e stesso risultato lo aspettiamo a breve anche per i rosati che stanno prepotentemente tornando ad essere presenti nel corredo delle principali casate vinicole dopo un oblio di decenni grazie al loro mix di profumi, sapori e leggerezza che li rendono perfetti per ogni stagione e circostanza.

Le giovani generazioni, i cosiddetti “Millennians” nel modaiolo mondo del vino vedono la Toscana come punto di riferimento e questo fa prevedere un futuro radioso.
Beati loro. Chi invece, come chi scrive, ha qualche capello bianco, ha visto il vino passare dai bassifondi ai caveaux e dopo migliaia di degustazioni sul palato non confonde ormai gli zirconi con i diamanti.

Degustando le varie denominazioni in anteprima, non ci siamo lasciati troppo affascinare dai pomposi proclami festaioli e i budget da capogiro che accompagnano i 300 anni del Chianti Classico e al bicchiere ci siamo annoiati come ormai tradizione da molti anni.
Verrebbe da dire che serve più personalità e coraggio, ma ci siamo annoiati anche di ripetere questo.
Siamo invece rimasti favorevolmente sorpresi dagli altri vini, quelli meno osannati e con budget promozionali senza troppi zero che, ligi alla tradizione, propongono ancora sapori autentici e caratteriali infischiandosene della ruffianeria di circostanza.
Su tutti segnalo il Vin Ruspo di Carmignano straordinario esempio di rosato emergente e il
vino minerale vulcanico del Montecucco dell’Amiata.

[:en]20160215_124550di Nadia Fondelli –  Le stelle nel firmamento del vino toscano brillano. I dati sull’export vincolo sono entusiasmanti, ma non è tutto oro quello che luccica.

Molto spesso uno zircone ben intagliato abbaglia gli occhi più di un autentico brillante e così succede nel vino che, non a caso, anche l’assessore Remaschi nella conferenza di presentazione della lunga settimana delle anteprime di Bacco ha definito “la locomotiva dell’agroalimentare della regione”.

A livello export i risultati, rimanendo ai paragoni astronomici, sono davvero a cinque stelle. La Toscana si colloca al secondo posto nazionale per valore di esportazioni dopo il Veneto e prima del Piemonte.
La quota vino regionale nel panorama italico passa dal 14,8% del 2014 al 16,7% del 2015 e addirittura, dal 2003 ad oggi, nonostante la congiuntura economica negativa e due annate non troppo favorevoli il commercio estero è aumentato del 102,4%.

Tornano a volare i mercati nord americani (+15,8%) ed europei (+5,6%), molto lunatici i paesi del BRIC con il Brasile che scende del -28,4% e la Cina che cresce del +32,4%. Ma ciò che sorprende sono Paesi emergenti anche difficili da immaginare come l’India che cresce del +120% e il Sud Africa del +140,8%. Ottime e insperate performance anche da parte di Nuova Zelanda con +19%, Israele +32,1% e perfino Emirati Arabi Uniti con un sorprendente +11,5%!

Ma anche i bianchi di Toscana meno famosi e popolari segnano cifre a doppio zero e stesso risultato lo aspettiamo a breve anche per i rosati che stanno prepotentemente tornando ad essere presenti nel corredo delle principali casate vinicole dopo un oblio di decenni grazie al loro mix di profumi, sapori e leggerezza che li rendono perfetti per ogni stagione e circostanza.

Le giovani generazioni, i cosiddetti “Millennians” nel modaiolo mondo del vino vedono la Toscana come punto di riferimento e questo fa prevedere un futuro radioso.
Beati loro. Chi invece, come chi scrive, ha qualche capello bianco, ha visto il vino passare dai bassifondi ai caveaux e dopo migliaia di degustazioni sul palato non confonde ormai gli zirconi con i diamanti.

Degustando le varie denominazioni in anteprima, non ci siamo lasciati troppo affascinare dai pomposi proclami festaioli e i budget da capogiro che accompagnano i 300 anni del Chianti Classico e al bicchiere ci siamo annoiati come ormai tradizione da molti anni.
Verrebbe da dire che serve più personalità e coraggio, ma ci siamo annoiati anche di ripetere questo.
Siamo invece rimasti favorevolmente sorpresi dagli altri vini, quelli meno osannati e con budget promozionali senza troppi zero che, ligi alla tradizione, propongono ancora sapori autentici e caratteriali infischiandosene della ruffianeria di circostanza.
Su tutti segnalo il Vin Ruspo di Carmignano straordinario esempio di rosato emergente e il
vino minerale vulcanico del Montecucco dell’Amiata.

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