19 Settembre 2016

Impruneta: edizione 90 per la Festa dell’Uva

[:it]festa-uva-2011-304E’ una delle feste popolari più antiche d’Italia e sicuramente lo è di Toscana. A Impruneta si rinnova la tradizione domenica 25 settembre con la Festa dell’Uva, singolar tenzone al miglior carro fra i quattro rioni.

Un mese e passa di cantiere aperto, lavori continui consumati di notte dopo il lavoro. Tutti ci mettono del proprio: cucire, tagliare, allestire, ballare, sfilare, etc… Non è facile raccontare da fuori una festa speciale che è cultura, tradizione, passione e senso di appartenenza.

È dal 1926 che la cittadina sopra Firenze celebra questa ricorrenza interrotta solo per cause belliche e ripresa poi dal 1950.
Per tutto il mese di settembre Impruneta brulica di attività e la fresca aria collinare non fa che aggiungere quel tocco in più di piacere ad un’atmosfera quasi bucolica; in tutto questo periodo si svolgono varie iniziative e degustazione di uva e vino; vengono esposti anche prodotti dell’artigianato locale.

Ma i grandi protagonisti sono i quattro rioni d’Impruneta: Fornace, Sante Marie, Pallò e Sant’Antonio e i suoi cittadini che si dedicano alla realizzazione dei carri allegorici accompagnati da allegre cene preparate dalle donne del rione.

Tutto dovrà essere pronto per l’ultima domenica del mese (quest’anno il 25 settembre), giorno della sfilata dei carri in Piazza Buondelmonti.
“Il Rione delle Fornaci” (colore rosso) deve il proprio nome ai luoghi in cui viene effettuata la lavorazione del cotto, “Il Rione delle Sante Marie” (colore celeste) prende il nome dall’omonimo monte situato al centro del territorio del rione stesso, “Il Rione del Pallò” (colore verde), fa derivare il suo nome dall’esistenza, nell’antichità, di un luogo pianeggiante usato per il gioco delle bocce: il pallaio (è per questa ragione che sullo stemma del rione appaiono tre bocce rosse sopra ad un pampano argentato), ed infine “Il Rione del Sant’Antonio” (colore bianco) si rifà al Monte S. Antonio, collinetta boscosa che scende quasi a sfiorare la bella piazza dell’Impruneta e dove si trova una cappellina dedicata all’omonimo Santo.

Ogni rione preparerà almeno tre carri, supportati da centinaia di figuranti, balletti e bellissimi spettacoli di accompagnamento.
Da non perdere per scoprire il  cuore vero e pulsante  di Toscana[:en]festa-uva-2011-304E’ una delle feste popolari più antiche d’Italia e sicuramente lo è di Toscana. A Impruneta si rinnova la tradizione domenica 25 settembre con la Festa dell’Uva, singolar tenzone al miglior carro fra i quattro rioni.

Un mese e passa di cantiere aperto, lavori continui consumati di notte dopo il lavoro. Tutti ci mettono del proprio: cucire, tagliare, allestire, ballare, sfilare, etc… Non è facile raccontare da fuori una festa speciale che è cultura, tradizione, passione e senso di appartenenza.

È dal 1926 che la cittadina sopra Firenze celebra questa ricorrenza interrotta solo per cause belliche e ripresa poi dal 1950.
Per tutto il mese di settembre Impruneta brulica di attività e la fresca aria collinare non fa che aggiungere quel tocco in più di piacere ad un’atmosfera quasi bucolica; in tutto questo periodo si svolgono varie iniziative e degustazione di uva e vino; vengono esposti anche prodotti dell’artigianato locale.

Ma i grandi protagonisti sono i quattro rioni d’Impruneta: Fornace, Sante Marie, Pallò e Sant’Antonio e i suoi cittadini che si dedicano alla realizzazione dei carri allegorici accompagnati da allegre cene preparate dalle donne del rione.

Tutto dovrà essere pronto per l’ultima domenica del mese (quest’anno il 25 settembre), giorno della sfilata dei carri in Piazza Buondelmonti.
“Il Rione delle Fornaci” (colore rosso) deve il proprio nome ai luoghi in cui viene effettuata la lavorazione del cotto, “Il Rione delle Sante Marie” (colore celeste) prende il nome dall’omonimo monte situato al centro del territorio del rione stesso, “Il Rione del Pallò” (colore verde), fa derivare il suo nome dall’esistenza, nell’antichità, di un luogo pianeggiante usato per il gioco delle bocce: il pallaio (è per questa ragione che sullo stemma del rione appaiono tre bocce rosse sopra ad un pampano argentato), ed infine “Il Rione del Sant’Antonio” (colore bianco) si rifà al Monte S. Antonio, collinetta boscosa che scende quasi a sfiorare la bella piazza dell’Impruneta e dove si trova una cappellina dedicata all’omonimo Santo.

Ogni rione preparerà almeno tre carri, supportati da centinaia di figuranti, balletti e bellissimi spettacoli di accompagnamento.
Da non perdere per scoprire il  cuore vero e pulsante  di Toscana[:]

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