5 Febbraio 2016

Le Donne del Vino fra cultura e solidarietà

[:it]12647211_10207935123317155_8443993986012113651_n-e1454579845539di Nadia Fondelli – Sono ormai passati anni da quando ho incontrato per la prima volta Antonella d’Isanto.
Spinta dalla mia anima ecologista decisi di scoprire da vicino un’azienda coraggiosa che in tempi non sospetti aveva deciso di essere eco friendly.

Antonella si definì fin da quel nostro primo incontro una “produttrice per passione” e in realtà solo la passione e un po’ di sana follia pensai, la poteva spingere a scegliere imballaggi senza polistirolo e plastica, impianto fotovoltaico, bottiglie più leggere per sprecare meno vetro e addirittura riciclare i tappi in originalissimi orecchini che porto tutt’oggi molto volentieri.

Oltre alla passione furono alte le doti che intuì in lei. Donna solare, comunicativa e carismatica capì che mi trovavo al cospetto di chi non si ferma al nozionismo ma approfondisce tutto con l’intelligenza e la curiosità del viaggiatore della vita.
Antonella vive la sua azienda totalmente. In cantina, in vigna e in ufficio e riesce, con la stessa maestria, a viverla appieno anche girando il mondo.

E’ infatti lei che personalmente sdogana le sue sei etichette – fra ci il magistrale Gold Label – ad ogni latitudine e longitudine (dall’America al Giappone) facendo anche incetta di premi, medaglie e riconoscimenti.

Ma I Balzini, questo il nome dell’azienda che la vede capitana di uno staff non a caso tutto al femminile, è molto di più. E’ anche un punto di riferimento del buon vivere e della buona cultura.

Ai Balzini c’è arte. Le mostre sono una buona consuetudine e qui è stata battezzata la enoarte di Elisabetta Rogai.
Ai Balzini c’è letteratura. Molte le presentazioni di libri che si svolgono e addirittura uno dei volumi più di successo del noto giallista Marco Vichi è ambientato fra queste vigne.
E ai Balzini c’è buona imprenditoria.

Quasi naturale anche se non scontato che Antonella d’Isanto sia, dallo scorso anno, Presidente regionale dell’Associazione donne del vino che nata fra lo scetticismo di un mondo molto maschilista come quello di Bacco vanti oggi 650 iscritte che rappresentano le donne e il vino non solo in vigna e cantina, a anche in tutta la filiera compresa la tavola e la comunicazione.

L’occasione dei festeggiamenti per l’elezione a presidente nazionale delle Donne del Vino di Donatella Cinelli Colombini è stato anche il pretesto per presentare la linea programmatica della presidenza d’Isanto per la Toscana di cui formazione e solidarietà sono le parole d’ordine.

“Oltre ad eventi sul territorio per far conoscere i nostri vini e le nostre cantine organizzeremo eventi e iniziative per aiutare lo sviluppo dell’imprenditoria del vino in rosa. Ma non solo. Grazie a uno studio legale specializzato in diritto vitivinicolo sarà organizzato un convegno su come approcciarsi al mercato estero e inoltre sul versante della solidarietà stiamo definendo i dettagli per un’asta benefica di bottiglie speciali da dedicare a un’associazione venefica.”
E siamo certi che Antonella, così come ha fatto per i suoi I Balzini farà volare in alto anche le altre Donne del Vino per rompere finalmente schemi preconcetti di un mondo ancora un po’ troppo declinato al maschile.

 [:en]12647211_10207935123317155_8443993986012113651_n-e1454579845539di Nadia Fondelli – Sono ormai passati anni da quando ho incontrato per la prima volta Antonella d’Isanto.
Spinta dalla mia anima ecologista decisi di scoprire da vicino un’azienda coraggiosa che in tempi non sospetti aveva deciso di essere eco friendly.

Antonella si definì fin da quel nostro primo incontro una “produttrice per passione” e in realtà solo la passione e un po’ di sana follia pensai, la poteva spingere a scegliere imballaggi senza polistirolo e plastica, impianto fotovoltaico, bottiglie più leggere per sprecare meno vetro e addirittura riciclare i tappi in originalissimi orecchini che porto tutt’oggi molto volentieri.

Oltre alla passione furono alte le doti che intuì in lei. Donna solare, comunicativa e carismatica capì che mi trovavo al cospetto di chi non si ferma al nozionismo ma approfondisce tutto con l’intelligenza e la curiosità del viaggiatore della vita.
Antonella vive la sua azienda totalmente. In cantina, in vigna e in ufficio e riesce, con la stessa maestria, a viverla appieno anche girando il mondo.

E’ infatti lei che personalmente sdogana le sue sei etichette – fra ci il magistrale Gold Label – ad ogni latitudine e longitudine (dall’America al Giappone) facendo anche incetta di premi, medaglie e riconoscimenti.

Ma I Balzini, questo il nome dell’azienda che la vede capitana di uno staff non a caso tutto al femminile, è molto di più. E’ anche un punto di riferimento del buon vivere e della buona cultura.

Ai Balzini c’è arte. Le mostre sono una buona consuetudine e qui è stata battezzata la enoarte di Elisabetta Rogai.
Ai Balzini c’è letteratura. Molte le presentazioni di libri che si svolgono e addirittura uno dei volumi più di successo del noto giallista Marco Vichi è ambientato fra queste vigne.
E ai Balzini c’è buona imprenditoria.

Quasi naturale anche se non scontato che Antonella d’Isanto sia, dallo scorso anno, Presidente regionale dell’Associazione donne del vino che nata fra lo scetticismo di un mondo molto maschilista come quello di Bacco vanti oggi 650 iscritte che rappresentano le donne e il vino non solo in vigna e cantina, ma anche in tutta la filiera compresa la tavola e la comunicazione.

L’occasione dei festeggiamenti per l’elezione a presidente nazionale delle Donne del Vino di Donatella Cinelli Colombini è stato anche il pretesto per presentare la linea programmatica della presidenza d’Isanto per la Toscana di cui formazione e solidarietà sono le parole d’ordine.

“Oltre ad eventi sul territorio per far conoscere i nostri vini e le nostre cantine organizzeremo eventi e iniziative per aiutare lo sviluppo dell’imprenditoria del vino in rosa. Ma non solo. Grazie a uno studio legale specializzato in diritto vitivinicolo sarà organizzato un convegno su come approcciarsi al mercato estero e inoltre sul versante della solidarietà stiamo definendo i dettagli per un’asta benefica di bottiglie speciali da dedicare a un’associazione venefica.”
E siamo certi che Antonella, così come ha fatto per i suoi I Balzini farà volare in alto anche le altre Donne del Vino per rompere finalmente schemi preconcetti di un mondo ancora un po’ troppo declinato al maschile.

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