Isola d’Elba e il suo tesoro in passarella

Isola d’Elba e il suo tesoro in passarella

[:it]IMG_2835di redazione – Un fine settimana di eventi quello del 18 e 19 aprile sull’isola d’Elba con un protagonista d’eccezione: il vino Aleatico.

Sabato 18 aprile si terrà la prima edizione dell’AleatiCup: una veleggiata all’insegna dei “piaceri del buon vivere organizzata dallo Yacht Club Portoferraio e dalla Lega Navale Italiana sez. di Portoferraio.
Il 19 aprile torna a Portoferraio Elba Aleatico che quest’anno vedrà la concomitanza con la tappa elbana del 1° Tuscany Bike Challenge, in collaborazione con Vetrina Toscana.
La V edizione di Elba Aleatico e l’Anteprima dei vini Elba DOC si svolgerà nel chiostro del Centro Culturale De Laugier a Portoferraio. La rassegna è organizzata dall’AIS delegazione Isola d’Elba e dal Consorzio di Tutela dei Vini Elba DOC con il patrocinio della Provincia di Livorno e del Comune di Portoferraio.

La mattina saranno presentati i vini 2015 del Consorzio Elba Doc accompagnati  dalla degustazione dei prodotti e delle  specialità della gastronomia elbana proposte da produttori e ristoratori che fanno parte di ElbaTaste. Nel pomeriggio verrà presentato l’Aleatico Passito delle sedici aziende che aderiscono al consorzio.

 

In questa giornata alcuni ristoranti dell’isola che fanno parte della rete di Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove i ristoranti e le botteghe che utilizzano i prodotti del territorio, incoronano l’Aleatico come protagonista dei loro menù.

 

Proprio in onore di questo grande vino, la Gran Fondo dell’Isola d’Elba cambia il nome in: Gran Fondo Elbaleatico. Ciclismo, Turismo, enogastronomia, promozione del territorio uniti per rendere omaggio al “vino dell’imperatore”.

Si racconta, infatti, che Napoleone, in attesa al largo nella rada di Portoferraio, prima di sbarcare studiasse con attenzione il nuovo piccolo regno che l’avrebbe accolto: l’isola d’Elba.

Il 4 maggio 1814 il cannocchiale si soffermò su di una grande vigna cinta da mura. Era “La Chiusa” gestita dalla stirpe dei Foresi fin dal Seicento.
Secondo la tradizione, il generale fece ammarare una scialuppa e raggiunse il luogo dove assaggiò un vino dolce rosso rubino che subito gli tirò su il morale. Aveva scoperto l’Aleatico che diventò il suo vino preferito.

Nell’immaginario collettivo tutte le isole hanno un tesoro, per l’Elba è di sicuro l’Aleatico: il 18 e 19 Il vino dell’imperatore regnerà davvero incontrastato.[:en]IMG_2835di redazione – Un fine settimana di eventi quello del 18 e 19 aprile sull’isola d’Elba con un protagonista d’eccezione: il vino Aleatico.

Sabato 18 aprile si terrà la prima edizione dell’AleatiCup: una veleggiata all’insegna dei “piaceri del buon vivere organizzata dallo Yacht Club Portoferraio e dalla Lega Navale Italiana sez. di Portoferraio.
Il 19 aprile torna a Portoferraio Elba Aleatico che quest’anno vedrà la concomitanza con la tappa elbana del 1° Tuscany Bike Challenge, in collaborazione con Vetrina Toscana.
La V edizione di Elba Aleatico e l’Anteprima dei vini Elba DOC si svolgerà nel chiostro del Centro Culturale De Laugier a Portoferraio. La rassegna è organizzata dall’AIS delegazione Isola d’Elba e dal Consorzio di Tutela dei Vini Elba DOC con il patrocinio della Provincia di Livorno e del Comune di Portoferraio.

La mattina saranno presentati i vini 2015 del Consorzio Elba Doc accompagnati  dalla degustazione dei prodotti e delle  specialità della gastronomia elbana proposte da produttori e ristoratori che fanno parte di ElbaTaste. Nel pomeriggio verrà presentato l’Aleatico Passito delle sedici aziende che aderiscono al consorzio.

 

In questa giornata alcuni ristoranti dell’isola che fanno parte della rete di Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove i ristoranti e le botteghe che utilizzano i prodotti del territorio, incoronano l’Aleatico come protagonista dei loro menù.

 

Proprio in onore di questo grande vino, la Gran Fondo dell’Isola d’Elba cambia il nome in: Gran Fondo Elbaleatico. Ciclismo, Turismo, enogastronomia, promozione del territorio uniti per rendere omaggio al “vino dell’imperatore”.

Si racconta, infatti, che Napoleone, in attesa al largo nella rada di Portoferraio, prima di sbarcare studiasse con attenzione il nuovo piccolo regno che l’avrebbe accolto: l’isola d’Elba.

Il 4 maggio 1814 il cannocchiale si soffermò su di una grande vigna cinta da mura. Era “La Chiusa” gestita dalla stirpe dei Foresi fin dal Seicento.
Secondo la tradizione, il generale fece ammarare una scialuppa e raggiunse il luogo dove assaggiò un vino dolce rosso rubino che subito gli tirò su il morale. Aveva scoperto l’Aleatico che diventò il suo vino preferito.

Nell’immaginario collettivo tutte le isole hanno un tesoro, per l’Elba è di sicuro l’Aleatico: il 18 e 19 Il vino dell’imperatore regnerà davvero incontrastato.[:]

Firenze: l’Isola d’Elba sbarca in città

Firenze: l’Isola d’Elba sbarca in città

10426069_764346156936494_7249072882946747331_nNovembre, mese di Biennale Enogastronomica Fiorentina in città. Col primo week-end nella bellissima serra del Tepidarium del giardino dell’Orticoltura che ospita la Biennale è di scena l’Isola d’Elba.

Sabato 15 novembre dalle 12 alla mezzanotte la più grande delle 7 perle dell’Arcipelago Toscano, l’Isola d’Elba, sbarca in città con le sue preziose specialità.
Un sabato speciale per scoprire le specialità enogastronomiche seguendo un percorso di degustazione fatto di show cooking, con chef elbani che portano in città alcune ricette sia tradizionali che tipiche reinterpretate. Il tutto annaffiato da ottimi nettari isolani. L’Isola d’Elba vanta infatti ottimi vini, poco noti e realizzati con uve uniche come il Sangioveto, l’Ansonica, il Procanico, il Moscato.
Presente ovviamente anche il prodotto più conosciuto e apprezzato in bicchiere: l’Aleatico, unica DOCG passita della Toscana.
Nel piatto la regina sarà invece la Palamita sott’olio, presidio Slow Food ed eccellenza che sta riscuotendo (finalmente) un grande e meritato successo.
Non mancheranno poi a disposizione dei buongustai fiorentini l’olio extravergine, il miele, i dolci della tradizione locale, le marmellate, le conserve di verdure, le erbe aromatiche.
Ingresso libero.
Giardino dell’Orticoltura – Via Bolognese 17, ingresso anche da Via Vittorio Emanuele

“Penna a spillo” – Concordia: un pericoloso corteo funebreConcordia: a dangerous funeral procession

di Nadia Fondelli – Sono già due anni e mezzo che, fra mille bla bla di mille pseudo esperti di ogni materia e di ogni dove s’inzuppa a piene mani nella polemica della titanica spiaggiata della balena Costa quasi dentro il porticciolo di Giglio Porto. Facile davvero. Sembrava inaffondabile quel gigante ormai arrugginito esattamente come 100 anni prima lo sembrava il Titanic. Farebbe quasi sorridere la cialtroneria di questo assurdo naufragio vissuto in mondovisione se non portasse in dote molte vite umane perse per la guapperia da bullo di un abbronzato e riccioluto comandante che per la sua codardia è addirittura diventato un neologismo da dizionario. Si parla delle sue mille cravatte di seta e abiti sartoriali cambiati durante le udienze in tribunale; si fa a scarica barili sulle responsabilità trovando il colpevole perfetto in un piccolo timoniere indonesiano che non capisce gli ordini impartiti in un maccheronico inglese dal diligente comandante fra un sorso di champagne e un abbraccio alla bella e misteriosa moldava che gli faceva compagnia quella sera. Si cerca di far sparire – o almeno spostare dalle mappe – quel maledetto scoglio delle Spore che, vista isola di Giannuutri, è lì immobile e ben in vista da millenni. Insomma, si fa di tutto e di più… Si accende i riflettori sulle più minime bazzecole, ma si sorvola fischiettando nella voluta indifferenza su quello che è potuto succedere, che succedere adesso e che succederà con il malinconico corteo funebre verso Genova. Generici e rassicuranti: “il mare è a posto, si fa i controlli a vista”. A vista ?!? E le analisi?!? Ciò che preoccupa è come si provvederà a bonificare l’area e a salvaguardare le acque “proibite” del Parco dell’Arcipelago Toscano. Come si potrà garantire che il feretro della nave nel suo mesto ultimo viaggio verso Genova non scarichi continuamente una scia di veleno in mare? “Tutto a posto! La nave rigalleggia, la rimorchiamo verso Genova”. Tanto in tutto questo tempo in mare quella ex nave non si è ridotta in un ferrovecchio arrugginito e bucherellato; tanto i detersivi, le derrate alimentari, i mobili, le suppellettili e tutto ciò che c’era a bordo in tutto questo tempo non hanno fatto alcun danno…” Come non credergli, loro sono gli esperti che sorridono dalla tv strapagati e abbronzati per questa vacanza estiva speciale al Giglio. Loro vigilano sempre sulla tutela delle acque “proibite” dell’Arcipelago toscano. Certo, del resto basta per confermarlo andare con la memoria solo un mese indietro rispetto al famoso naufragio. Era il dicembre del 2011 quando, più o meno nei paraggi, al largo dell’isola di Gorgona durante una burrasca una nave ha perso in mare diversi barili di materiale pericoloso sversandolo nelle acque. Tutto è passato sotto traccia, quasi non ne sapeva niente nemmeno la Regione Toscana. Silenzio totale, ma loro hanno sicuramente vigilato perchè quelle erano le acque “proibite” del Parco dell’Arcipelago Toscano. Tant’è che, fra notizie frammentarie, confermate e smentite, quei barili velenosi m sei risulta siano smpre lì, sui fondali di Gorgona a vomitare veleni in faccia a muggini ed aragoste. Loro vigilano ogni estate chiudendo più di un occhio quando (spesso) qualche “sprovveduto” politico-turista viene pizzicato ad immergersi o addirittura pescare nelle acque “proibite” del Parco. Loro non hanno mai visto quello che ho visto io e tanti altri occhi più volte dall’isola d’Elba e dallo stesso Giglio. Enormi grattacieli del mare lì, troppo vicini alla costa. Tiravo un sospiro di sollievo ogni volta. Non sapevo che si chiamava inchino quella follia, ma tutte le volte che vedevo quelle enormi navi pettinare il bagnasciuga da cittadina al mare ingannata dalla prospettiva schiacciata mi parevano così vicine, pericolosamente vicine. Quelle balene da crociera facevano come una bella donna davanti a un manipolo di giovanotti: un passaggio lieve e leggero, ondeggiando armonicamente sui fianchi per farsi ammirare in tutte le sue grazie. Ma tornando ancora indietro con la memoria, all’estate precedente, la cosa che più mi salta in mente e mi stride fortemente fra i neuroni è soprattutto che loro hanno impedito con mille carte bollate ad un povero cristo di nuotatore impegnato in un’impresa umana al limite dell’impossibile – come attraversare a nuoto e in solitario in 6 giorni le 7 isole dell’Arcipelago toscano – di raggiungere a nuoto, e sottolineo a nuoto, lo scoglio dell’Isola di Montecristo. Non si può – fu la risposta decisa – queste sono acque proibite e tutelate perchè fanno parte del Parco Naturale dell’Arcipelago Toscano e si mandò addirittura incontro al solitario nuotatore le pattuglie a sorvegliare e scortarlo come i due carabinieri che arrestano Pinocchio… Stridono davvero questi ricordi oggi che, con leggerezza, si è predisposto addirittura l’ultima crociera della Concordia fra le acque dell’Arcipelago fino a sfiorare la Corsica e facendo incazzare i francesi. Il disastro ambientale è in agguato ad ogni onda, ma fa niente… La certezza è solo che il disastro ambientale lo fa sempre l’essere umano con le sue decisioni border line. Lui il vero responsabile di ogni sciagura ambientale. Oggi però ho una certezza in più. La pipì rilasciata nell’acqua salmastra da un nuotatore nel pieno della sua trance agonistica è decisamente più dannosa all’ambiente delle tonnellate di spazzatura che può riversare fra i flutti una balena del mare spiaggiata!

by redaction – di Nadia Fondelli – Sono già due anni e mezzo che, fra mille bla bla di mille pseudo esperti di ogni materia e di ogni dove s’inzuppa a piene mani nella polemica della titanica spiaggiata della balena Costa quasi dentro il porticciolo di Giglio Porto. Facile davvero. Sembrava inaffondabile quel gigante ormai arrugginito esattamente come 100 anni prima lo sembrava il Titanic. Farebbe quasi sorridere la cialtroneria di questo assurdo naufragio vissuto in mondovisione se non portasse in dote molte vite umane perse per la guapperia da bullo di un abbronzato e riccioluto comandante che per la sua codardia è addirittura diventato un neologismo da dizionario. Si parla delle sue mille cravatte di seta e abiti sartoriali cambiati durante le udienze in tribunale; si fa a scarica barili sulle responsabilità trovando il colpevole perfetto in un piccolo timoniere indonesiano che non capisce gli ordini impartiti in un maccheronico inglese dal diligente comandante fra un sorso di champagne e un abbraccio alla bella e misteriosa moldava che gli faceva compagnia quella sera. Si cerca di far sparire – o almeno spostare dalle mappe – quel maledetto scoglio delle Spore che, vista isola di Giannuutri, è lì immobile e ben in vista da millenni. Insomma, si fa di tutto e di più… Si accende i riflettori sulle più minime bazzecole, ma si sorvola fischiettando nella voluta indifferenza su quello che è potuto succedere, che succedere adesso e che succederà con il malinconico corteo funebre verso Genova. Generici e rassicuranti: “il mare è a posto, si fa i controlli a vista”. A vista ?!? E le analisi?!? Ciò che preoccupa è come si provvederà a bonificare l’area e a salvaguardare le acque “proibite” del Parco dell’Arcipelago Toscano. Come si potrà garantire che il feretro della nave nel suo mesto ultimo viaggio verso Genova non scarichi continuamente una scia di veleno in mare? “Tutto a posto! La nave rigalleggia, la rimorchiamo verso Genova”. Tanto in tutto questo tempo in mare quella ex nave non si è ridotta in un ferrovecchio arrugginito e bucherellato; tanto i detersivi, le derrate alimentari, i mobili, le suppellettili e tutto ciò che c’era a bordo in tutto questo tempo non hanno fatto alcun danno…” Come non credergli, loro sono gli esperti che sorridono dalla tv strapagati e abbronzati per questa vacanza estiva speciale al Giglio. Loro vigilano sempre sulla tutela delle acque “proibite” dell’Arcipelago toscano. Certo, del resto basta per confermarlo andare con la memoria solo un mese indietro rispetto al famoso naufragio. Era il dicembre del 2011 quando, più o meno nei paraggi, al largo dell’isola di Gorgona durante una burrasca una nave ha perso in mare diversi barili di materiale pericoloso sversandolo nelle acque. Tutto è passato sotto traccia, quasi non ne sapeva niente nemmeno la Regione Toscana. Silenzio totale, ma loro hanno sicuramente vigilato perchè quelle erano le acque “proibite” del Parco dell’Arcipelago Toscano. Tant’è che, fra notizie frammentarie, confermate e smentite, quei barili velenosi m sei risulta siano smpre lì, sui fondali di Gorgona a vomitare veleni in faccia a muggini ed aragoste. Loro vigilano ogni estate chiudendo più di un occhio quando (spesso) qualche “sprovveduto” politico-turista viene pizzicato ad immergersi o addirittura pescare nelle acque “proibite” del Parco. Loro non hanno mai visto quello che ho visto io e tanti altri occhi più volte dall’isola d’Elba e dallo stesso Giglio. Enormi grattacieli del mare lì, troppo vicini alla costa. Tiravo un sospiro di sollievo ogni volta. Non sapevo che si chiamava inchino quella follia, ma tutte le volte che vedevo quelle enormi navi pettinare il bagnasciuga da cittadina al mare ingannata dalla prospettiva schiacciata mi parevano così vicine, pericolosamente vicine. Quelle balene da crociera facevano come una bella donna davanti a un manipolo di giovanotti: un passaggio lieve e leggero, ondeggiando armonicamente sui fianchi per farsi ammirare in tutte le sue grazie. Ma tornando ancora indietro con la memoria, all’estate precedente, la cosa che più mi salta in mente e mi stride fortemente fra i neuroni è soprattutto che loro hanno impedito con mille carte bollate ad un povero cristo di nuotatore impegnato in un’impresa umana al limite dell’impossibile – come attraversare a nuoto e in solitario in 6 giorni le 7 isole dell’Arcipelago toscano – di raggiungere a nuoto, e sottolineo a nuoto, lo scoglio dell’Isola di Montecristo. Non si può – fu la risposta decisa – queste sono acque proibite e tutelate perchè fanno parte del Parco Naturale dell’Arcipelago Toscano e si mandò addirittura incontro al solitario nuotatore le pattuglie a sorvegliare e scortarlo come i due carabinieri che arrestano Pinocchio… Stridono davvero questi ricordi oggi che, con leggerezza, si è predisposto addirittura l’ultima crociera della Concordia fra le acque dell’Arcipelago fino a sfiorare la Corsica e facendo incazzare i francesi. Il disastro ambientale è in agguato ad ogni onda, ma fa niente… La certezza è solo che il disastro ambientale lo fa sempre l’essere umano con le sue decisioni border line. Lui il vero responsabile di ogni sciagura ambientale. Oggi però ho una certezza in più. La pipì rilasciata nell’acqua salmastra da un nuotatore nel pieno della sua trance agonistica è decisamente più dannosa all’ambiente delle tonnellate di spazzatura che può riversare fra i flutti una balena del mare spiaggiata!

Isola d’Elba: dopo 200 anni Napoleone torna sull’isola toscanaIsland of Elba: Napoleon returns to the island after 200 years Tuscan

di redazione – Era il 4 maggio del 1814 quando l’Imperatore sbarcò sull’isola per il suo soggiorno forzato che si trasformò per l’Elba in dieci mesi da ricordare. Tantissimi eventi in questo 2014 per il Bicentenario, un motivo in più per conoscere questa meravigliosa isola toscana.

A duecento anni di distanza, per ricordare quei dieci mesi dell’Imperatore sull’isola, in tutti i comuni elbani, fra il 2014 e il 2015, sarà un susseguirsi di eventi culturali, spettacoli, rievocazioni storiche, concerti, convegni, mostre, rassegne cinematografiche e percorsi tematici ambientali e sportivi.
Il Bicentenario Napoleonico rappresenta infatti un’occasione straordinaria per scoprire la terza più grande isola italiana e le sue bellezze naturali incontaminate non solo marine; per riscoprire storie, luoghi, tradizioni e curiosità con la possibilità di farlo anche attraverso percorsi tutti da personalizzare collegati alle varie iniziative.

Le celebrazioni ufficiali sono state anticipate l’11 aprile scorso a Portoferraio da un convegno, organizzato dal Centro Studi Napoleonici in collaborazione con il Lions Club Isola d’Elba, dedicato al Trattato di Fontainebleu, (documento con cui si sancisce la prima vera sconfitta di Napoleone ma gli si assegna la sovranità dell’Isola, trasformandola in Principato) a cui è seguita una rappresentazione teatrale presso il teatrino della Villa dei Mulini.
Il 4 maggio si è svolta la rievocazione dello sbarco di Napoleone a Portoferraio alle ore 16.00.
L’Imperatore sbarcò sull’isola, a Portoferraio, il 4 maggio 1814, anche se raggiunse la costa il giorno precedente. Ci furono una serie di preparativi per accoglierlo in modo adeguato.
Uno degli aspetti più interessanti è che, ancora prima di mettere piede a terra, Napoleone fece preparare una bandiera, l’attuale bandiera elbana, che il giorno del suo sbarco fu collocata sul Forte Stella.
La bandiera fu realizzata con fondo bianco e una banda rossa obliqua con rappresentate sopra tre api d’oro che volano verso l’alto.

Ma la figura di Napoleone, le cui conseguenze sullo scenario europeo sono andate ben oltre l’aspetto politico- militare, è stata tale da lasciare importanti segni nella legislazione, nella organizzazione anche dell’isola d’Elba e di Portoferraio, perché l’imperatore si è occupato delle strade, delle miniere, dell’agricoltura, di una città che doveva acquisire le funzioni ed i simboli della rivoluzione borghese della fine del settecento, dal teatro, all’ospedale e ad altro ancora.
Le celebrazioni del bicentenario si occupano anche di questo, ma non dimenticano neppure che l’imperatore, a dimostrazione delle sue capacità, è stato ed è ancora un tema interessante per la drammaturgia e la cinematografia.

L’anno napoleonico è ricchissimo di balli, mercati, spettacoli, gare veliche, concerti, proiezioni cinematografiche, giochi pirotecnici a Portoferraio per il genetliaco del 15 agosto preceduto dal palio dell’antenna di PortoAzzurro il 14, la rievocazione dell’incontro con Maria Waleska alla Madonna del Monte di Marciana, e via via fino al 26 febbraio 2015, quando l’Imperatore salpa per S.Juan per andare incontro al proprio definitivo destino di esule nel volgere di trionfi travolgenti fino a Parigi e di una radicale sconfitta a Waterloo.

Ma quella è già un’altra storia per l’isola d’Elba. Un’isola che rimane legata all’Imperatore perché dopo 200 anni l’Imperatore continua ad essere occasione di crescita ed innovazione da Portoferraio alle miniere di Rio e Capoliveri, e poi ancora al granito del Capanne.

by redaction – It was May 4 , 1814 , when the Emperor landed on the island for his forced stay that turned to Elba in ten months to remember. Many events in this 2014 for the Bicentennial , one more reason to get to know this gorgeous Tuscan island .

Two hundred years later, to remember those ten months of the emperor on the island of Elba in all municipalities , between 2014 and 2015 , will be a series of cultural events , shows, pageants , concerts , conferences, exhibitions, film and theme paths environmental and sports .
The Bicentennial Napoleonic represents an extraordinary opportunity to discover the third largest Italian island and its unspoiled natural beauty , not only marine to rediscover stories, places , traditions and curiosity with the ability to do so even through all connected to customize the various initiatives .

The official celebrations have been anticipated on April 11 in Portoferraio from a conference organized by the Centre for Studies in collaboration with the Napoleon Lions Club Isola d’Elba , dedicated to the Treaty of Fontainebleau ( document which establishes the first real defeat of Napoleon but you assign the sovereignty of the island, transforming it into a principality ) which was followed by a play at the theater of the Villa Mills .
On May 4, there was the re-enactment of the landing of Napoleon at Portoferraio at 16.00.
The Emperor landed on the island , in Portoferraio , May 4, 1814 , although he reached the coast the previous day. There were a number of preparations to welcome him properly.
One of the most interesting aspects is that , even before setting foot on land , Napoleon had to prepare a flag, the current flag of Elba , that the day of his landing was placed on the Forte Stella .
The flag was made ​​with a white and a red band with oblique represented above three golden bees flying upwards.

But the figure of Napoleon , whose consequences on the European scene have gone well beyond the political – military , was such as to leave important signs in legislation, organization and even the island of Elba Portoferraio , because the emperor was busy roads, mines , agriculture, a city that was to acquire the functions and symbols of the bourgeois revolution of the late eighteenth century , the theater, hospital and more.
The bicentennial celebrations also take care of this, but do not forget that even the emperor , a demonstration of its capabilities, has been and still is an interesting theme for the drama and cinematography.

The Napoleonic year is full of dancing, markets , shows, sailing events , concerts , film screenings, fireworks in Portoferraio for the birthday of August 15, preceded by the giving away of PortoAzzurro antenna 14 , the re-enactment of the meeting with Maria Waleska Our Lady of Mount Marciana , and so on up to 26 February 2015, when the Emperor set sail for S.Juan to go meet his final fate of exile in the space of overwhelming triumph to Paris and a radical defeat at Waterloo.

But that is another story for the island of Elba. An island that remains bound to the Emperor because after 200 years , the Emperor continues to be an opportunity for growth and innovation from Portoferraio to the mines of Rio and Capolivieri , and then again to the granite of Tabernacles.

Arcipelago toscano: Pianosa si apre a percorsi subacquei

di Nadia Fondelli – L’Isola di Pianosa, ai tempi del carceri di massima sicurezza chiamata “isola del diavolo” dallo scorso 17 luglio è diventata (finalmente) fruibile per i subacquei.

Il Parco dell’Arcipelago Toscano facendo sua la giusta considerazione che un parco ha senso di esistere se può essere fribile, ha aperto ai diving la fruizione subacquea contingentata per la scoperta dei fondali più belli dell’area protetta dell’isola. 

Un risultato frutto di una proficua collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e operatori del settore e del consorzio elbano diving.
I magnifici fondali dell’arcipelago toscano fino a pochi giorni fa “proibiti” saranno finalmente visibili a subacquei esperti e a piccoli gruppi accompagnati da guide ambientali subacquee.
E’ una fruizione sperimentale che è stata preceduta da un monitoraggio scientifico, ma è pur sempre un grande passo avanti rispetto al proibizionismo di ieri.
Definiti con cura e attenzione i percorsi di immersione e le regole di accesso e inoltre chi vuole fare le immersioni a Pianosa deve contattare solo uno dei seguenti diving autorizzati:

www.divinginelba.com, www.riodiving.it, www.subacquea.com, www.elbadiving.it

I diving che vogliono essere accreditati e autorizzati dovranno essere iscritti alla Camera di Commercio, specificare le caratteristiche dei natanti utilizzati, (che dovranno rispondere a dei requisiti di sostenibilità ambientali), pagare un abbonamento annuale e un ticket a immersione per ogni barca.

Per l’accredito contattare: parco@islepark.it

La fruizione sperimentale è consentita al momento con quattro boe, due boe sono di servizio riservate ai mezzi di soccorso e sorveglianza. La quinta boa, sp5, sarà usata solo successivamente a seguito del completamento definizione del percorso subacqueo. Troverete nel disciplinare tutto quello che c’è da sapere.

Un occasione unica, dimenticherete le mete tropicali immergendovi nel mare incontaminato dell’Arcipelago toscano.

by Nadia Fondelli –  The Island of Pianosa, at the time vigrx of maximum security prisons called “Devil’s Island” from July 17 has become (finally) accessible to divers.

The Park of the Tuscan Archipelago doing its due consideration that the park has a reason to exist if it can be fribile, opened to the enjoyment underwater diving quota for the discovery of the most beautiful backdrops of the protected area of the island.

This is the result of a fruitful collaboration between institutions, law enforcement and the industry and the consortium Elba diving.

The stunning scenes of the Tuscan archipelago until a few days ago “forbidden” will finally be visible to experienced divers and small groups accompanied by environmental guides diving.

It ‘an experimental use which was preceded by a scientific monitoring, but it’s still a big step forward compared to the prohibition of yesterday.

Defined with care and attention the paths of immersion and access rules and also those who want to dive in Pianosa should contact only one of the following authorized diving:

www.divinginelba.com, www.riodiving.it, www.subacquea.com, www.elbadiving.it

The diving who want to be accredited and licensed must be registered with the Chamber of Commerce, specify the characteristics of the vessels used, (which must meet the requirements of environmental sustainability), to pay an annual subscription and a ticket to dive for each boat.

To deduct contact: parco@islepark.it

The experimental use is permitted at the time with four buoys, two buoys service are reserved for emergency vehicles and surveillance. The fifth buoy, sp5, will only be used subsequently as a result of the completion of path definition underwater. You will find in regulating everything there is to know.

A unique opportunity, forget the tropical destinations immersing yourself in the pristine sea of the Tuscan Archipelago.