Anteprime Toscane: su il sipario con Chianti Lovers & Rosso Morellino

Anteprime Toscane: su il sipario con Chianti Lovers & Rosso Morellino

Su il sipario per l’Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino. Domenica 12 febbraio oltre 120 aziende del territorio porteranno alla Fortezza da Basso di Firenze più di 400 etichette di Chianti e Morellino in degustazione per l’ottava edizione dell’evento dedicato ai Chianti Lovers.

Ad arricchire maggiormente l’evento ci penseranno gli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini di Figline Valdarno che proporranno ai Chianti Lovers presenti alla Fortezza da Basso una sfilata e una performance esclusive. L’associazione, inoltre, consegnerà una targa di riconoscimento al Consorzio Vino Chianti per celebrare la lunga e proficua collaborazione portata avanti negli anni. 

Oltre duecento i giornalisti accreditati. 

Parte la settimana delle Anteprime del Granducato di Toscana mentre a Parigi….

Parte la settimana delle Anteprime del Granducato di Toscana mentre a Parigi….

E’ con la forza dei numeri che la Regione Toscana annuncia l’arrivo della settimana delle Anteprime dei Vini della regione che ha in Buy Wine, vetrina BtoB dedicata ai buyer internazionali la sua preview.

La Toscana dei numeri da i numeri e si fa grossa

Numeri importanti che parlano in termini enologici di circa 60mila ettari di superficie vitata, per oltre 2 milioni di ettolitri di produzione, di cui il 97% tra DOP e IGP:che rappresentano che il vino made in Tuscany è davvero un fattore importante dell’economia regionale.
Ecco perché allora BuyWine, iniziativa illuminante che si è un po’ spersa, modificata in pandemia e rilanciata quest’anno si pone l’obiettivo di fare cassa per i viticoltori che si dice siano da anni in lista d’attesa.
Nel padiglione Spadolini della Fortezza da Basso ben 47 denominazioni toscane e 230 aziende selezionate tramite bando regionale si “offriranno” a circa 160 compratori provenienti da 39 paesi diversi. Una maratona di due giorni che vedrà oltre 3000 strette di mano e più di 23mila degustazioni.

La full immersion settimanale nel vino

Sabato 11 febbraio si iniziano a stappare le bottiglie a Firenze al Cinema La Compagnia con PrimAnteprima, giornata evento dedicata alla stampa specializzata in cui si svelano i dati su trend ed export del settore vitivinicolo regionale oltre alle novità in tema di enoturismo.
Ospite d’onore sarà Dario Dainelli, ex calciatore di Fiorentina e Chievo Verona e adesso viticoltore.
Alla tavola rotonda non mancheranno i massimi rappresentanti regionali dell’amministrazione regionale, delle associazioni di categoria e dei consorzi di denominazione.
La lunga settimana prosegue domenica 12 febbraio Chianti Lovers & Rosso Morellino, lunedì 13 e martedì 14 febbraio Chianti Classico Collection, mercoledì 15 Anteprima Vino Nobile di Montepulciano, giovedì 16 febbraio Anteprima Vernaccia di San Gimignano, venerdì 17 febbraio Anteprima L’Altra Toscana.

“Anche quest’annata 2022 è andata bene, con oltre 2 milioni di ettolitiri di vino prodotti, con il 97% di produzioni Dop e Igp: un dato straordinario – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi Una settimana che presenterà al mondo sempre più interessato ai vini della nostra regione, la grande qualità dei vini della Toscana. Vini che credo reggano il confronto con i più grandi vini dell’Europa, con la Francia ce la stiamo giocando alla grande, e degli altri continenti”.

Ancora numeri per una visione toscanocentrica

La Regione Toscana nella sua autocelebrazione prosegue a dare numeri, non sempre però di lettura unidirezionale.
Su 10.600 aziende vitivinicole in Toscana, 2.191 si trovano in provincia di Siena, quasi altrettante in provincia di Grosseto, seguono Arezzo e Firenze con circa 2000 aziende a testa. Le cantine sociali sono 16.
Per quello che concerne la vendemmia 2022 l’annata ha prodotto oltre 2,3 milioni di ettolitri di vino: a farla da padrona sono i rossi (87% della produzione) e tra le denominazioni più prolifiche troviamo Chianti Classico (269mila ettolitri), Maremma Toscana (124mila), Brunello di Montalcino (91mila), Morellino di Scansano (72mila), Vino Nobile di Montepulciano (quasi 57mila), Bolgheri (47mila).
Il Chianti con le varie sottozone arriva a quota 769mila ettolitri. Tra i bianchi solo la Vernaccia di San Gimignano regge il confronto in termini di quantitativi prodotti, con 38mila ettolitri. Le DOCG superano di gran lunga le DOC (1,3 milioni di ettolitri contro 279mila circa). I vini IGP rappresentano una fetta di 655mila ettolitri circa e il 28% della produzione totale.
Tra i vitigni più coltivati in Toscana il re è il Sangiovese, che copre quasi il 60% delle colline vitate. Seguono a grande distanza gli internazionali Merlot (8,3%) e Cabernet Sauvignon (6,4%). Sotto al podio Trebbiano Toscano (3,8%) e Vermentino (3,3%), seguiti da Syrah, Cabernet Franc, Vernaccia di San Gimignano, Petit Verdot, Chardonnay, Canaiolo Nero e Ciliegiolo.
Numeri sorvolati sono però che c’è un 50% di rotazione dei buyers presenti a BuyWine “perché la rotazione è mirata ad eliminare chi non ha comprato vino” è un dato degno di un’analisi più approfondita sulla reale bontà a lungo termine per le aziende di questo BtoB e l’altro numero d’interessante lettura è che se la Toscana a livello nazionale è seconda in quanto a ettolitri di vino venduti al solo Veneto(per il suo fenomeno frizzante) ma produce ben il 50% di vino biologico qualcosa non quadra. O almeno io sono la solita maligna impenitente.

E intanto a Parigi si ritrova il gotha del vino mondiale

Mentre la Toscana si autocelebra e brinda a se stessa con circa 30 giornalisti esteri e meno di 100 nazionali tutto il resto del mondo vtivinicolo negli stessi giorni (dal 13 al 15 febbraio) si ritrova a Parigi per il grande evento mondiale WineParis dove alla Porta di Versailles fra oltre 1000 degustazioni e 40 Masterclass di altissimo livello, l’elezione del miglior sommelier del mondo, incontri, convegni, dibattiti mentre espongono 3100 aziende vinicole in rappresentanza di 52 regioni del mondo in un’ampia area di due grandi padiglioni più uno dedicato interamente al mondo degli spirits.
Che la Toscana sia priva di un calendario degli eventi mondiali?

Il consorzio Chianti conquista il Giappone

Il consorzio Chianti conquista il Giappone

Grande ritorno in Asia per il Consorzio Vino Chianti: dopo la missione nelle Americhe, chiusa nei giorni scorsi con l’ultima tappa in Messico, il Consorzio non si ferma e fa rotta ad Est per il “Chianti Lovers Japan Tour 2022”.

Dal 28 novembre al primo dicembre il Consorzio propone ben tre eventi istituzionali di approfondimento sulla denominazione nella terra del Sol Levante: il 28 novembre a Fukuoka, il 29 a Osaka e infine il 1 dicembre, a Tokyo.

Il ricco programma delle tre tappe giapponesi è senza dubbio all’altezza dell’importanza che questo mercato rappresenta per il vino italiano e per l’amore dimostrato nei confronti del Chianti. Tre le masterclass che riaccenderanno i riflettori sulla denominazione: a Fukuoka si esploreranno e proveranno tutte le tipologie di prodotto e zone esistenti, a Osaka e Tokyo, si porrà, invece, l’accento sulla categoria

Riserva attraverso due degustazioni orizzontali delle annate 2018 e 2019, sempre molto apprezzate e didattiche per la loro capacità di comparare correttamente tutte le pregevoli sfumature del Chianti contemporaneo. A tenere gli incontri saranno il noto giornalista Isao Miyajima, specialista del vino e profondo conoscitore dell’Italia, ed il Wine ambassador del Consorzio, Luca Alves.

“Le tappe di Tokyo e di Osaka rappresentano per il Consorzio un ritorno su città già battute negli anni scorsi – commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – mentre per la città di Fukuoka si tratta di un primo importante debutto. L’arrivo del Consorzio in questa città del Giappone meridionale ha già fatto registrare un sold out di adesioni, chiaro sintomo di una forte voglia di ripartenza, in un paese che è stato tra gli ultimi a riaprire al turismo e ai visitatori stranieri, dopo quasi tre anni di pandemia e di frontiere chiuse. Questa tournée istituzionale – conclude Busi – rappresenta il preludio al ritorno in grande stile e con aziende al seguito del Consorzio in Giappone, previsto per la prossima primavera”.

Nasce con una “rivoluzione” l’associazione viticoltori di Montespertoli

Nasce con una “rivoluzione” l’associazione viticoltori di Montespertoli

E’ nata a novembre a Montespertoli una nuova associazione di viticoltori in Toscana. L’ennesima verrebbe voglia di dire in un mondo che, escluso gli esperti e gli appassionati, fatica a identificarsi costringendo il neofita a  districarsi fra una moltitudine non sempre ben variegata di consorzi e associazioni

In controtendenza in un mondo globalizzato dove gli esperti del markerting consigliano di vendersi sul mercato internazionale sfruttando le potenzialità di nomi evocativi come “Toscana” e “Chianti” noti in tutto il mondo presso il Museo della Vite e del Vino di Montespertoli e alla presenza  del Sindaco Alessio Mugnaini e di un ristretto gruppo di giornalisti e operatori di settore è stata presentata ufficialmente l’Associazione dei Viticoltori di Montespertoli.

L’Associazione all’atto della costituzione dello scorso maggio contava già 17 aziende del territorio che hanno aderito al “Patto del Viticoltore di Montespertoli”, con l’obiettivo comune di promuovere e formare una nuova figura di viticoltore: un artigiano che coltivi e trasformi le proprie uve all’interno del comune di Montespertoli e, così facendo, tuteli non soltanto il proprio vino e il vigneto dal quale lo produce ma, allo stesso tempo, anche il paesaggio, il territorio, la cultura.

E’ vero che Montespertoli è uno dei comuni più vitati della Toscana con una tradizione millenaria in ambito vitivinicolo legato al nome Chianti che va oltre le mode e la bordolese, ma è altrettanto vero che Montespertoli intende con questa mossa “smarcarsi” e fare “repubblica vinicola” a se.
Una grande ambizione per un comune di poco più di 13.000 abitanti che evidentemente non si riconosce nel consorzio Chianti fino in fondo anche perché l’obiettivo di riportare (come si legge in comunicato stampa “di riportare l’attenzione di tutti, soprattutto, sugli aspetti qualitativi legati a questi luoghi, caratterizzati come sono da quella straordinaria biodiversità – vigneti, seminativi, oliveti, bosco – che concorre alla bellezza della campagna toscana.” è formato di tante belle parole che nel concreto non si differenziano dagli obiettivi di tante altre associazioni e consorzi.

Questa volontà di recuperare tipicità e autenticità (quello che i francesi chiamano terroir) pare però la scoperta dell’acqua calda e troviamo che sia davvero poco di rivoluzionario ma anzi un atto dovuto condito di concretezza e lungimiranza ambientale pensare a un vino che si rinnova nel recupero della tradizione.

Giulio Tinacci, Presidente dell’Associazione, durante la conferenza di presentazione ha affermato che: “oggi è un giorno importante per il vino a Montespertoli e diamo dignità e importanza al lavoro di tutti noi così come al territorio che, ogni giorno, abbiamo l’orgoglio e l’onere di custodire. Esattamente un anno fa, proprio in questa sala, una manciata di produttori ha iniziato a parlarsi e confrontarsi. Ed è proprio dal confronto che nascono le cose più belle come quello che è stato il nostro percorso”.

Una netta presa di posizione che conferma che da oggi in poi Montespertoli nel vino farà repubblica a se.

Le aziende aderenti all’associazione: Podere all’Anselmo, Tenuta Barbadoro, Casa di Monte, Tenuta Coeli Aula, Le Fonti a San Giorgio, Podere Ghisone, Podere Guiducci, Fattoria La Leccia, La Lupinella, Marzocco di Poppiano, Montalbino, Tenuta Moriano, Fattorie Parri, La Querce Seconda, Tenuta Ripalta, Castello Sonnino e Valleprima.

Il Consorzio Chianti chiude tour americano con evento speciale nel profondo Messico

Il Consorzio Chianti chiude tour americano con evento speciale nel profondo Messico

Ultima tappa per il tour di promozione americano del Consorzio Vino Chianti, al grido di ‘Viva Chianti. ¡Viva Mexico!’.

Dopo il successo delle prime tre tappe, a Rio de Janeiro, São Paulo e Miami, dove la denominazione ha raccolto grande interesse e partecipazione degli operatori locali, ora il Consorzio Vino Chianti va a chiudere in bellezza il suo tour in Messico.

L’ultima tappa del viaggio di promozione alla conquista del Nuovo Continente è stata ieritra le strade del quartiere Polanco, presso l’Hotel InterContinental Presidente, a Città del Messico.

Ancora una giornata immersiva all’insegna del rosso toscano, stavolta con un taglio tecnico di focus sulle Riserve, attraverso una degustazione orizzontale dell’annata 2019 con gli specialisti Georgina Estrada, vice presidente dell’associazione messicana sommelier e Luis Morones, direttore settore vino del Gruppo Presidente, che annovera uno dei caveau di vino più importanti al mondo.

Un evento speciale come degna conclusione di un viaggio che ha portato la denominazione a imporsi all’attenzione del Continente, da Rio de Janeiro fino a Città del Messico.

 

“E’ dal 27 ottobre che siamo in America per la promozione della denominazione – evidenzia il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – e siamo molto soddisfatti dell’accoglienza che il Continente ci ha riservato. In queste settimane abbiamo proposto degustazioni, workshop e masterclass per far conoscere il mondo del Chianti a 360 gradi e la risposta degli operatori locali è stata brillante, a conferma della strategicità di questi mercati. Ora chiudiamo il tour con un’interessante tappa in Messico e poi torneremo in Italia con la giusta carica e determinazione per programmare i prossimi eventi di promozione all’estero”.