L’Italia è il secondo paese più ricercato dagli europei per iniziare il 2024

L’Italia è il secondo paese più ricercato dagli europei per iniziare il 2024

Anche quest’anno si conferma la tendenza degli europei a trascorrere la vigilia di Natale e il 25 dicembre in famiglia e ad approfittare delle vacanze di fine anno per viaggiare e scoprire nuove destinazioni.
Secondo un potente motore di ricerca di voli, le ricerche di voli per la fine di questo 2023 sono aumentate del 20%, mentre quelle di hotel del 24% rispetto alla fine del 2022.
E molti europei che desiderano trascorrere il Capodanno e l’inizio del 2024 lontano da casa, lo faranno in Italia, grazie anche al clima non troppo rigido, all’offerta culturale delle città tra musei, mostre e iniziative per le feste, alla ricca gastronomia e agli ottimi alberghi, con prezzi più convenienti rispetto ad altri paesi, tanto da farci diventare il secondo paese più ricercato per l’inizio del 2024 dietro solo alla Spagna e davanti a Portogallo, Francia e Regno Unito.

Milano, Roma e Napoli le città più richieste dagli europei

I dati che analizzano i risultati delle ricerche di voli dal 26 dicembre 2023 al 4 gennaio 2024, indicano che moltissime europei hanno optato per Milano; è risultata la città più richiesta dai viaggiatori tedeschi, britannici e portoghesi e la seconda da francesi, spagnoli e olandesi.
Oltre a Milano, anche Roma è la città preferita dai viaggiatori francesi, spagnoli e olandesi e la seconda da tedeschi, britannici e portoghesi
Napoli, altra città monumentale e ricca di storia, si colloca come la terza destinazione più richiesta dai viaggiatori tedeschi e olandesi, la quarta per i britannici e i francesi, la quinta per gli spagnoli e la sesta per i portoghesi.

Immortali Sicilia e Sardegna isole del sole e l’arte di Firenze e Venezia

Molto apprezzata un’altra destinazione dove il tempo sarà quasi di sicuro buono per fine anno, la Sicilia, e in particolare Catania, che è la quarta città più richiesta dai viaggiatori tedeschi e l’ottava per gli olandesi; Palermo è la quinta scelta per i tedeschi, la sesta per i francesi e la settima per gli olandesi.
Un’altra isola molto richiesta, dove si può godere il sole anche in inverno è la Sardegna, con Cagliari nona città più richiesta dai viaggiatori francesi e olandesi.
Un’altra Regione ben posizionata in classifica è la Toscana: Firenze è al terzo posto nelle preferenze di portoghesi, al quarto per spagnoli e portoghesi, al quinto per i francesi e al sesto per i tedeschi. Poi c’è Pisa, sesta scelta per gli spagnoli e i britannici.
Il Veneto è molto ricercato, e in particolare per Venezia, che è la terza città più richiesta dai viaggiatori britannici, francesi e spagnoli e la quarta dagli olandesi. Verona è la sesta scelta per gli olandesi, la nona per i britannici.
Oltre a queste città, anche Bologna, Genova, Bari, Brindisi, Torino, Lamezia Terme, Perugia e Ancona sono state scelte per trascorre questo periodo speciale dell’anno.

Gli italiani vanno nelle capitali europee al sole delle Canarie e del Mar Rosso, ma sono attratti da Dubai

Per quanto riguarda i turisti italiani, le mete più desiderate per trascorrere la fine dell’anno sono le capitali e le grandi città dei principali paesi europei come Parigi (1), Amsterdam (2), Barcellona (3), Praga (4), Londra (5), Vienna (6), Budapest (8), Madrid (9), Lisbona (13), Valencia (15), Siviglia (20), Berlino (21), Bucarest(23), Malta (24), Bruxelles (25), Copenaghen (26), Dublino (27) e Malaga (28), insieme ad altre destinazioni italiane come Napoli (11), Milano (14), Roma (17), Catania (18), Palermo (19) e Torino (30) che occupano le migliori posizioni della lista di ricerca mondiale.
Anche mete con sole e spiaggia, come le Isole Canarie in Spagna, sono molto popolari in questo periodo dell’anno: Tenerife (10), Gran Canaria (22) e Fuerteventura (29) sono le isole più ricercate.
Coloro che hanno scelto invece destinazioni a lungo raggio hanno optato per New York (7), Dubai (12) e Sharm El Sheikh (16).

 

Ponte di Ognissanti: ecco dove andranno gli italiani

Ponte di Ognissanti: ecco dove andranno gli italiani

Il Ponte di Ognissanti è una delle occasioni più gettonate per staccare dalla routine quotidiana e visitare nuovi o vecchi posti per un fine settimana lungo: ma quali sono le località europee più gettonate?
Un noto portale di prenotazione di case e appartamenti
vacanza tra i più noti d’Europa, ha realizzato la classifica delle top 30 destinazioni più amate.

Lucca. Foto Mikalu86 by Pixabay

Gli italiani preferiscono l’Italia

Molte conferme e qualche sorpresa.  In testa alla classifica c’è Roma che precede Lucca (trainata dal Lucca Comics), Parigi terza Firenze e Milano a completare la top 5.
Tra le regioni italiane prevale la Lombardia con ben 6 località in classifica che precede la Toscana con 5, segue il Veneto con 3, mentre Sicilia, Lazio ed Emilia-Romagna ne piazzano 2 ognuna. Predilette le località italiane:su 30 destinazioni solo 6 sono estere.
Gli italiani prediligono le località italiane, ma alcuni non rinunciano all’estero! Come in altri periodi dell’anno, si conferma la tendenza dei vacanzieri nostri connazionali a preferire le località nostrane rispetto a quelle oltre confine: ben 24 destinazioni su 30 sono italiane (una in meno rispetto ad un anno fa) e solo 6 estere; oltre a Parigi, prima delle straniere in terza posizione, anche le tre principali città spagnole Barcellona, Valencia e Madrid, rispettivamente sesta, 15ma e 28ma, Londra nona, Dublino 11ma.

Dublino. Foto Claire Tardy da Pixabay

Roma è la località più gettonata. Lucca e Parigi a completare il podio

Oltre alle grandi città estere appena menzionate, anche tra quelle nostrane prevalgono i grandi centri, come dimostrato da Roma che vince questa classifica grazie al suo irresistibile fascino da città eterna che è in grado di emanare in qualsiasi periodo dell’anno.
È invece un piccolo centro la città seconda classificata ossia
Lucca, forte dell’evento dedicato al mondo dei fumetti che l’ha resa nota ed amata negli anni dagli appassionati del genere e non solo.
Sul terzo gradino del podio c’è la prima località estera ossia Parigi che precede Firenze, Milano e Barcellona. Napoli si piazza settima davanti a Livigno e Londra rispettivamente ottava e nona. Bergamo chiude la top 10.

Livigno. Foto di Claire Tardy da Pixabay

Cosa è cambiato rispetto a un anno fa?

Nelle primissime posizioni i cambiamenti sono pochi. Il primo è l’inversione delle prime due posizioni con Lucca che era prima un anno fa e che cede il primato a Roma cui era davanti l’anno scorso.
Parigi fa un balzo di 4 posizioni e passa dalla
settima alla medaglia di bronzo, mentre Firenze perde il podio e si piazza quarta. Milano sale di 3 posizioni e rientra in top 5.
La più alta nuova entrata risulta essere
Dublino in 11ma posizione.
Regioni più rappresentate?
Lombardia, Toscana e Veneto spiccano sulle altre.
La regione con più località in questa speciale classifica è la Lombardia che di mete ne ha ben 6 di cui Milano, Livigno e Bergamo in top 10, rispettivamente
quinta e ottava e 10ma. Le altre sono Como, Brescia e Lecco rispettivamente 14ma e 20ma e 29ma.
La Toscana piazza 5 località nella classifica di cui 2 in top 5 (Lucca seconda, Firenze quarta). Più in basso troviamo Empoli 19ma, Prato 26ma e Pisa 30ma.
Con 3 località c’è invece il Veneto. Venezia 17ma, Bardolino 21ma con Peschiera del Garda 25ma.
Sono 2 le località ciascuna per Lazio, Sicilia ed Emilia-Romagna. La prima con la Capitale capolista e Latina 22ma, l’Emilia con Bologna 18ma e Ferrara 23ma, infine la Sicilia con Palermo 16ma e Catania 24ma. Tutte le altre regioni presenti hanno solo una località in classifica. Tra di loro segnaliamo la Puglia che piazza Alberobello 13ma, a prova del fatto che una vacanza nei trulli pugliesi sia cosa sempre più gradita col passare del tempo.

Catania. Foto di Taras Lazer da Pixabay

Qual è la città più costosa?

Le prime quattro città più costose sono estere: ben 339 euro a notte in media per soggiornare a Parigi, 300 invece a Londra, 281 Dublino e 261 Barcellona.
Seguono le 7 città italiane più care tra cui 5 sopra il muro dei 200 euro a notte: Venezia con 238, Milano con 228 euro, Firenze con 224 e ancora Roma 216, e Como con 212. Tutte le altre località sono comprese tra 100 e 200 euro a notte, tutte tranne una: Catania, con i suoi 97 euro a notte, si afferma come la località più economica per il Ponte di Ognissanti.

 

Dai castagneti alle fortezze medicee, una passeggiata lunga 24 comuni in Toscana per la XX Giornata Nazionale del Trekking Urbano

Dai castagneti alle fortezze medicee, una passeggiata lunga 24 comuni in Toscana per la XX Giornata Nazionale del Trekking Urbano

Alle pendici del Monte Amiata, ad Arcidosso, tra antiche abbazie e castagneti, ad Arezzo, alle origini della tradizionale Giostra del Saracino, a Castelnuovo Garfagnana tra la Rocca Ariostesca e una sorprendente street art, ad Asciano lungo la Via dei Mulini, passando per la monumentale pineta di Cecina, i murales di Certaldo, le rocce “ferite” di Pitigliano, le Balze di Volterra, gli affreschi del Perugino a Firenze, le mura e i canali di Lucca, il Museo della Miniera di Massa Marittima e i presidii Slow Food da gustare con vista sull’Elba.
E’ una Toscana insolita, sostenibile e a ritmo lento, quella protagonista della XX Giornata Nazionale del Trekking Urbano.
L’iniziativa, ideata nel 2002 dal Comune di Siena, che ne è capofila, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Guide Turistiche, torna il 31 ottobre con decine di iniziative in tutta la regione. Un ideale itinerario green e ricco di curiosità e storie in grado di connettere colori e paesaggi di 24 comuni toscani.

Volterra vista dall’alto

Dalla A di Arcidosso alla V di Volterra

Per la prima volta quest’anno la Giornata Nazionale del Trekking Urbano supera quota 100 e tocca quasi tutte le regioni.
In Toscana quasi tutte le province: ArezzoFirenze (Certaldo, Empoli, Vinci, oltre al capoluogo), Grosseto (Arcidosso, Massa Marittima, Pitigliano e il capoluogo), Livorno (Cecina), Lucca (Castelnuovo Garfagnana e il capoluogo), Prato, Pisa (Pomarance, Volterra e la città della torre pendente), Siena (Asciano, Castellina in Chianti, Murlo, Poggibonsi, San Gimignano oltre al comune capoluogo, capofila del progetto).

Acquedotto di Pitigliano. Foto comune di Pitigliano

Nel segno della sostenibilità

Trekking a colori: pratiche di sostenibilità attraverso i secoli” è il titolo della nuova edizione, che vedrà ogni città proporre percorsi insoliti per far conoscere storie antiche e moderne, attività ed esercizi di sostenibilità declinata in tutte le sue accezioni: ambientale, economica e sociale. Gli itinerari, della lunghezza media inferiore ai 10 km e facilmente accessibili da tutti, toccheranno monumenti storicipunti panoramicibotteghe artigianeosterie di cucina tipica, luoghi dove è possibile entrare in contatto con gli aspetti più veri della vita locale.

Siena la capofila

A Siena, Comune capofila del progetto e recentemente insignito della certificazione “Global Sustainable Tourism Council” che ne fa la prima città d’arte italiana riconosciuta a livello internazionale come sostenibile in ambito turistico, sarà proposto il percorso “Ricicli, riusi e rispetto dell’ambiente. La sostenibilità a Siena nella storia”.
L’itinerario porterà a scoprire come i senesi riuscivano ad essere sostenibili già nell’antichità partendo dal riutilizzo dell’acqua e dal riciclo dei rifiuti e dei materiali in genere.
Il percorso toccherà spazi solitamente non accessibili al pubblico e luoghi simbolo della città, a partire piazza del Campo, passando per il Duomo in stile romanico-gotico e l’antico ospedale di Santa Maria della Scala, fino a Fontebranda, la più celebre tra le fonti d’acqua cittadine e alla valle di Follonica, una vallata verde urbana che fa parte della Contrada del Leocorno, inclusa nelle mura cittadine nel tardo Medioevo, quando l’acqua era un bene prezioso quanto carente per la città di Siena.
Saranno raccontate storie legate alle missioni di accoglienza e aiuto per bambini abbandonati e pellegrini, o alle funzioni degli orti urbani che furono lasciati all’interno della cinta muraria per garantire un approvvigionamento di beni di prima necessità. Non mancheranno, infine, incontri con personaggi del passato, che narreranno alcune di queste storie, come il pellegriniere dell’ospedale, la moglie di un tintore di Fontebranda o una donna di un’importante famiglia senese del Duecento.

Prato, balle di stracci

Santi, natura e accessibilità

Il tema di quest’anno è stato declinato sul territorio in modi diversi, dalla sostenibilità ambientale a quella economica e sociale.
Così, ad esempio, alcuni comuni hanno pensato a percorsi accessibili ai diversamente abili: è il caso di Castellina in Chianti (Siena), che mette a disposizione carrozzine speciali per completare il circuito tra antiche chiese e bellezze naturali.
A Empoli, invece, si scoprirà la sostenibile leggerezza del vetro, in un percorso per conoscere il ciclo del recupero di questo materiale. A Murlo (Siena), attraverso una passeggiata tra gli oliveti, si esplorerà la biodiversità, così come a Pomarance (Pisa), attraverso una passeggiata tra campi coltivati, boschi e terreni terrazzati dalle ampie vedute.

Acquedotto di Pitigliano. Foto archivio del comune di Pitigliano


Tra Medioevo e Bella Epoque

Se a Pisa sarà possibile immergersi nell’atmosfera della Belle Epoque, a Poggibonsi si va a spasso nel tempo tra la ricostruzione di un villaggio del IX-X secolo, la Fonte delle Fate, risalente al XIII secolo, che ospita un’opera di Mimmo Palladino, la Basilica di San Lucchese, patrono della città, la Fortezza Medicea e il Cassero cinquecentesco.
Grosseto metterà a confronto immagini storiche e recenti opere d’arte urbana, mentre Prato valorizza la moda sostenibile, con un imperdibile tour delle aziende del distretto tessile, da concludere con un assaggio del Pan di Stracci, dolce dall’alto contenuto simbolico.
A San Gimignano saranno i produttori di vino a indicare la via, mentre a Vinci sarà possibile ripercorrere la Strada Verde, detta via Botanica ai tempi di Leonardo.
Il programma completo è disponibile online sul sito www.trekkingurbano.info.
Per maggiori informazioni sulla Giornata Nazionale del Trekking Urbano è possibile contattare la segreteria organizzativa, e-mail: 
trekkingurbano@comune.siena.it, tel.: 0577 891908. 

 

Turismo e welfare: le mete italiane più apprezzate dai lavoratori italiani. Nasce il fenomeno “colonie 4.0”

Turismo e welfare: le mete italiane più apprezzate dai lavoratori italiani. Nasce il fenomeno “colonie 4.0”

“Nihil sub sole novum” recita una frase contenuta nel libro dell’Ecclesiaste. Ed è interessante scoprire come anche nel vasto settore del welfare possa valere lo stesso principio.
“Nulla di nuovo sotto il sole” se si pensa che già Giovenale parlava di “Panem et Circenses”, ossia delle elargizioni fatte da chi governava per avere il consenso del popolo, ma anche per offrire una migliore qualità della vita ai propri lavoratori: erano circa 200mila i romani che avevano diritto alla distribuzione di grano e ad assistere agli spettacoli organizzati per farli rilassare, riposare e divertire.
Una sorta di antico welfare che, allora come oggi, aveva la finalità di garantire benessere.

Dalle colonie al welfare

Le iniziative che hanno anticipato l’odierno welfare, oggigiorno sempre più spesso affidate alle aziende, sono state moltissime nel corso dei secoli. Ma il momento di vero sviluppo, in senso più moderno, è quello del periodo post-bellico con le figure di alcuni iconici imprenditori illuminati che hanno costruito un sistema di assistenza per le famiglie degli operai: dagli asili alle scuole, dalle biblioteche ai locali per il tempo libero, fino, appunto, alle colonie dove mandare i figli degli operai in vacanza.
Oggi, si sta registrando un nuovo trend nel mondo del welfare ed è rappresentato dalla crescita esponenziale delle esperienze legate al turismo messe a disposizione delle aziende, utilizzate sempre più spesso dai lavoratori in tempo di crisi economica per donare a se stessi e alla propria famiglia un periodo di riposo.
Secondo i dati dell’Osservatorio di Tantosvago rispetto agli anni precedenti, infatti, le aziende che propongono iniziative di welfare avanzate come quelle turistiche sono in continuo aumento.
I dati più recenti confermano che la quota di imprese con livello elevato di welfare è massima (70,7% nel 2022 contro il 64,1% nel 2017) tra quelle con oltre 250 addetti e molto rilevante (66,8% contro il 59,8% nel 2017) nelle PMI che hanno tra 101 e 250 addetti.
Il numero di imprese che registra un livello alto o molto alto di welfare è raddoppiato, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. E le proiezioni per il 2024 confermano il trend.

Parigi. Foto di timmz da Pixabay

Il fenomeno delle colonie 4.0

Un fenomeno in netta espansione è quello delle Colonie 4.0. La stagione estiva appena passata è stata speciale per migliaia di lavoratori italiani e per le loro famiglie che hanno avuto la possibilità di utilizzare i crediti welfare anche per le vacanze.
Lo studio dell’Osservatorio ha analizzato i sempre più numerosi pacchetti vacanza messi a disposizione dalle aziende e scelti da ben 65mila dipendenti in tutto lo Stivale, raddoppiati rispetto all’anno precedente. Soggiorni sempre più spesso resi possibili in tempi di crisi e rincari dal welfare aziendale, scelto da un numero in crescita di aziende per mettere a disposizione dei propri dipendenti ulteriori risorse sotto forma di benefit. 

Roma. Foto di Rainhard Wiesinger da Pixabay

L’identikit del turista aziendale

Ma quali sono le ragioni alla base di questo trend?  Le famiglie sono state messe alla prova in questi anni di continuo aumento dei prezzi e del caro vita e le vacanze, sempre più spesso, sono diventate una chimera: secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti dalla CNBC su oltre 4.400 adulti, le vacanze sono tra le categorie che hanno subito un taglio maggiore alle spese (53%), insieme ad abbigliamento (63%), ristoranti e bar (62%) e intrattenimento fuori casa (56%).
In Italia la situazione è molto simile: secondo il recente dato di Federalberghi, infatti, ben il 41% degli italiani non ha fatto le vacanze durante l’estate appena finita.
Questi dati sono confermati anche dal nuovo report redatto dall’Osservatorio Tantosvago sulle proiezioni per il 2024 delle preferenze turistiche dei dipendenti italiani.
I dati delle aziende che promuovono queste iniziative welfare sono in crescita dal 2017 e si prevede che anche per tutto il 2024 cresceranno. Così come i dipendenti che, sempre più spesso, acquisteranno i servizi per le vacanze: i pacchetti turistici erogati dalle aziende sono infatti aumentati del 100% in un solo anno.
Grazie ai dati a disposizione, è possibile ricostruire in modo preciso le preferenze dei dipendenti nella scelta dell’utilizzo dei benefit welfare in ambito turistico.
Partendo dal presupposto che le piattaforme, spesso, welfare richiedono portali con servizi singoli, il 78% dei dipendenti tende ad acquistare solo hotel, mentre il 15% utilizza i benefit welfare per l’acquisto dei voli verso le mete preferite e solo il 2% acquista pacchetti volo + hotel.
I periodi preferiti, a conferma delle difficoltà degli italiani nel potersi permettere le vacanze estive, riguardano i mesi da luglio a settembre per il 57%, seguono i mesi tra aprile e giugno per il 25%, il 10% sceglie di andare in vacanza nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, e solo l’8% utilizza i buoni welfare nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.
La percentuale più alta di dipendenti che acquistano le vacanze riguarda le coppie (59%), seguita a pari percentuale da famiglie (18%) e single (18%).
Un altro dato molto significativo riguarda la durata delle vacanze acquistate: la media più alta va da 1 a 4 giorni e la percentuale è dell’85%, si scende al 12% per chi si può permettere vacanze dai 5 ai 10 giorni. Solo il 3% prenota pacchetti che superano i 10 giorni.
Secondo gli esperti di Tantosvago questi dati, nel 2024, non dovrebbero subire particolari variazioni poiché l’utilizzo del welfare aziendale e l’erogazione dei benefit restano strettamente legati al contesto sociale e non ci sono, al momento, in previsione provvedimenti del Governo in merito.

Amsterdam. Foto: Foto di 1919021 da Pixabay

Le 10 mete internazionali preferite per le prossime vacanze

Ecco quindi le10 mete internazionali preferite dagli italiani per le prossime vacanze secondo i dati dell’Osservatorio Tantosvago:

1)    Parigi
2)    Londra
3)    Barcellona
4)    Amsterdam
5)    Lisbona
6)    Madrid
7)    New York
8)    Vienna
9)    Valencia
10)  Praga

Venezia. Foto: Foto di Ingeborg Gärtner-Grein da Pixabay

Le 10 mete nazionali preferite per le prossime vacanze

Infine di seguito la top 10 delle mete del Bel Paese più desiderate dagli italiani emerse sempre dai dati dell’Osservatorio Tantosvago:

1)    Roma
2)    Napoli
3)    Riccione
4)    Milano
5)    Firenze
6)    Venezia
7)    Rimini
8)    Garda
9)    Isola d’Elba
10)   Jesolo

A Firenze torna il Sake Day’s

A Firenze torna il Sake Day’s

Torna a Firenze il “Sake Days”, oramai giunto alla sua terza edizione, l’evento che porta in Italia tutta la storia e la cultura del bere giapponese.

Degustare il bere giapponese

Il viaggio tra cantine e distillerie della Terra del Sol Levante Organizzato dalla Scuola Italiana Sake, un’esperienza aperta ad appassionati e professionisti.
Oltre agli stand dei migliori importatori, dove potrete assaggiare ed acquistare le più importanti selezioni di Sake, Shochu, Awamori, Whisky e tutte le bevande giapponesi, la giornata sarà ricca di tasting, masterclass e talk con relatori del calibro di come Daniele Cancellara (Bar Manager di Rasputin, Firenze, e autore e conduttore di Whisky for Breakfast), Gaetano Cataldo (premiato Sommelier dell’anno 2022 al Merano Wine Festival), Giovanni Baldini (Sake Scouting e fondatore Scuola Italiana Sake), Luca Rendina (importatore di distillati con Bere Giapponese) e molti altri.


Nasce la scuola italiana Sake

La Scuola Italiana Sake si pone l’obbiettivo di far conoscere in Italia tutta la cultura legata ai fermentati e ai distillati nipponici, con corsi ed eventi aperti a tutti, appassionati, addetti al settore ma anche semplicemente curiosi.
Questa edizione del Sake Days sarà la prima dopo la fondazione della scuola, e all’evento ci saranno ospiti produttori di Awamori direttamente da Okinawa, e distributori di prodotti mai importati in Europa.
Tra gli eventi speciali di questa seconda edizione immancabili saranno la prima degustazione di Vino Giapponese e di Umeshu mai realizzate in Italia!


Cos’è il Sake?

Il sake è una bevanda alcolica prodotta principalmente da riso, acqua, lievito e koji (un fungo che aiuta nella fermentazione).
Viene spesso chiamato “vino di riso”, ma la sua produzione e il suo sapore sono molto diversi da quelli del vino poichè il sake ha una gamma di sapori che possono essere da dolci e morbidi a secchi e complessi.
La sua produzione è un processo complesso che coinvolge diverse fasi. Il riso viene prima pulito, ammorbidito e poi fermentato con il lievito per produrre alcol e aromi; questo processo di fermentazione è diverso da quello del vino, perché avviene contemporaneamente alla conversione degli amidi del riso in zuccheri.
La fermentazione avviene in vasche di acciaio o botti di legno, e il prodotto finale viene filtrato e talvolta diluito con acqua prima dell’imbottigliamento.
Il sake è un’icona della cultura giapponese. Le regioni centrali del Giappone, come Niigata, Hiroshima, e Kyoto, sono famose per la produzione di sake di alta qualità ma ogni regione può produrre sake con caratteristiche di sapore uniche a causa delle differenze nella varietà di riso utilizzata, nelle fonti d’acqua e nei metodi di produzione; un terroir e non solo che determina il gusto.
Profondamente radicato nella tradizione nipponica è spesso associato a celebrazioni religiose e culturali e viene consumato in una varietà di occasioni, dall’accompagnamento a pasti tradizionali giapponesi a cerimonie speciali come matrimoni e rituali religiosi.
Bevanda versatile che può essere gustata in modi diversi, a temperatura ambiente, freddo o riscaldato, a seconda della preferenza personale e del tipo di sake.
Parte integrante della cultura orientale il sake continua a guadagnare popolarità in tutto il mondo grazie alla sua varietà di sapori e al suo legame con la tradizionee il Sake Days di Firenze ne è un esempio.

Sushi. Foto drawsandcooks
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Con cosa abbinare il sake a tavola? Alcuni consigli

Il sake è una bevanda molto versatile anche quando si tratta di abbinamenti culinari. Può essere esaltato con una vasta gamma di piatti giapponesi e internazionali.
Di seguito ci permettiamo di darvi alcune idee su quali cibi possono essere abbinati al meglio.
Ovviamente non possiamo che iniziare dalla cucina giapponese. Abbinamento perfetto per sushi e sashimi grazie alla leggera acidità e freschezza che completano bene il pesce crudo
e i sapori delicati del sushi. Perfetto compagno a tavola anche per la tempura dato che la sua croccantezza e la pastella leggero si sposa benissimo con il sake che bilancia anche l’olio della frittura e migliora il sapore dei gamberetti o delle verdure immerse nell’impasto.
Ottimo da bersi anche con l’yakitori un piatto giapponese meno noto in occidente. Trattasi di
spiedini di carne alla griglia (solitamente pollo) perfetti con il sake poiché il suo sapore leggermente affumicato e il dolce della salsa teriyaki si armonizzano bene con il gusto complessivo del sake.
Perfetto anche con piatti a base di frutti di mare, come zuppe di vongole o piatti di pesce alla griglia. Il sapore pulito e fresco del sake può esaltare i sapori dei frutti di mare.
Tutto da provare e sicuramente sorprendente l’abbinamento con formaggi cremosi, come il formaggio di capra o il formaggio brie. L’acidità della bevanda può contrastare il grasso del formaggio. Ottimo compagno anche per piatti piccanti come quelli della cucina thailandese o messicana dato che la sua freschezza può lenire il calore dei cibi piccanti. Perfetto ovviamente con tutta la gamma di dolci nipponici fra cui il mochi (pasta di riso glutinoso) o i dorayaki (pancake ripieni).