Un’azienda maremmana e tre agronomi toscani in prima linea contro il mal d’esca

Un’azienda maremmana e tre agronomi toscani in prima linea contro il mal d’esca

La qualità di un prodotto è sicuramente intrinseca alla materia prima che viene utilizzata per realizzarlo ma è altresì il risultato di cure e attenzioni continue. E i fratelli Aleardo e Giuseppe Mantellassi maremmani doc non solo lo sanno bene ma lo hanno anche dimostrato, continuando con passione il lavoro del padre, fondatore dell’azienda che oggi conta più di sessant’anni di attività.

Pur consapevoli dell’importanza di mantenere viva la tradizione che ha portato al successo l’Azienda di Magliano in Toscana sono però altrettanto impegnati nello stare al passo con l’innovazione, soprattutto quando questa riguarda il benessere dell’ambiente introducendo metodiche di produzione estremamente innovative e rispettose in ambito ambientale.

Il “mal dell’esca” è, da tempo, un grande nemico delle vigne tanto da considerarlo ormai alla stregua di una vera e propria pandemia. Una patologia che fa soffrire la vite al punto di farla ammalare,  disseccare e infine portarla alla morte con perdite economiche importati ma soprattutto con la perdita dei vitigni più datati, quelli più importanti ai fini qualitativi. Fino ad ora non è stato trovato alcun rimedio risolutivo per debellare questa malattia. Ma, appunto, fino ad ora.

Infatti, nel 2018, è cominciata una sperimentazione agronomica partita dai tre agronomi toscani: Alberto Passeri, Mario Guerrieri e Roberto Ercolani. Il loro obiettivo è quello di arrivare a salvaguardare un patrimonio prezioso come le vecchie vigne da cui nascono i vini più prestigiosi e che sembrano essere le più vulnerabili.

Un primo percorso della sperimentazione nelle aree di produzione di Montalcino ha dato risultati molto incoraggianti tanto da presentare il brevetto e coinvolgere vari produttori.
Fattoria Mantellassi è tra le aziende toscane che aderiscono al progetto con i loro vitigni tra cui spiccano, il Morellino, il Sangiovese, Il Sauvignon, il Ciliegiolo, il Vermentino bianco e, soprattutto, l’Alicante da cui nasce una delle sue etichette più prestigiose: Querciolaia.
Un vino che ha conquistato, nel 2018 il podio dorato della sesta edizione del Palmares Grenache du Monde, ma non solo. Sempre nel 2018, si è aggiudicato un punteggio di 93/100 da James Suckling, una delle più autorevoli voci della critica enoica internazionale.

Ma il medagliere di Querciolaia  non si ferma qui e tanti sono i premi che questo straordinario Alicante in purezza ha conquistato. Una vigna antica che, pur producendo piccole quantità di uva riesce ad esprimere qualità ineguagliabili da vigneti più giovani.

Dalla pericolosità del mal dell’esca si evince dunque quanto sia fondamentale cercare di combatterlo, proprio per preservare la qualità del vini più prestigiosi. Fino ad ora venivano solo usati prodotti di contatto ad azione preventiva che non risolvevano il problema. Con questo progetto invece si entra nel sistema biologico della vite riattivando i meccanismi di autodifesa della pianta  destinata alla morte, riportandola per l’ 80-85% dei casi alla vita produttiva  della pianta sana. Secondo i tre agronomi toscani, a cui si deve questa opportunità “non si deve pensare solo a curare ma, soprattutto, bisogna prevenire”. La prevenzione si applica con un protocollo messo a  punto dalla start up innovativa che, con un’azione a livello suolo e due trattamenti in momenti predefiniti hanno portato alla regressione della malattia nella sua espansione dal 5% a 1.2%.

Dal 2018, anno di inizio della sperimentazione, i risultati sono molto incoraggianti e questo è da ritenersi già un successo.
Fattoria Mantellassi, con la sua passione, il suo percorso, la sua anima green, guarda con grande ottimismo a questi risultati ed è pronta ad affiancare i tre agronomi toscani in quella che non è solamente un’avventura ma un programma di benessere e di salute nel totale rispetto dell’ambiente, anche in virtù dell’ottimizzazione delle risorse idriche dato che, il protocollo induce nella vite meccanismi di ottimizzazione endogena dell’acqua.

 

Caseificio maremmano pluripremiato al mondiale dei formaggi

Caseificio maremmano pluripremiato al mondiale dei formaggi

La stagione delle grandi rassegne internazionali dedicate al mondo lattiero caseario si chiude con “il botto” per il Caseificio Il Fiorino, che torna dal World Cheese Awards di Oviedo, in Spagna, con 14 medaglie.
L’azienda maremmana ha fatto strike di ori, conquistandone ben 6, ha ottenuto 5 argenti e 3 bronzi affermandosi come la realtà italiana produttrice di formaggi di pecora più premiata al mondo.

I formaggi premiati. Il World Cheese Awards è il concorso caseario più grande al mondo. La giuria composta da circa 250 esperti, fra rivenditori, acquirenti, produttori e critici gastronomici ha assegnato le medaglie d’oro al Cacio di Caterina, al Fior di Natura, al Cacio di Afrodite, al Cacio di Venere e due al Pecorino Toscano DOP stagionato. Due medaglie d’argento sono state conferite al Caterina, una al Grotta del Fiorini, al Venere e alla Riserva del Fondatore. Tornano in Maremma con la medaglia di bronzo l’Afrodite, la Riserva del Fondatore e il formaggio erborinato Fiorin blu.

Il Concorso. Il World Cheese Awards (WCA) nasce nel 1988 e oggi che siamo giunti alla 34esima edizione, rimane uno degli eventi più prestigiosi e importanti al mondo per il riconoscimento della qualità e dell’eccellenza nella produzione casearia. Un contest che, a ogni edizione, richiama i migliori produttori ed esperti di formaggio dai cinque continenti. L’edizione 2021 si è svolta nella regione spagnola delle Asturie, a Oviedo. La Spagna è una regione che porta particolarmente bene all’azienda maremmana, visto che già nel 2016, a San Sebastian aveva ottenuto 6 medaglie. Il Fiorino è sempre stato protagonista di questo evento: dalla prima partecipazione a Londra, nel 2012, a oggi ha ottenuto oltre 50 medaglie.

“Riconoscimenti come quelli che abbiamo ottenuto a Oviedo – sottolinea Angela Fiorini, che insieme al marito Simone Sargentoni guida il Caseificio Il Fiorino – lasciano senza parole. Siamo molto felici perché i numeri e le medaglie dicono che siamo la prima azienda privata italiana come quantità e qualità di premi. Avevamo iscritto i formaggi con poca fiducia di poter portare a qualche risultato, perché credevamo non fossero all’altezza. La risposta della giuria ci fa capire che forse siamo fin troppo critici nel giudicare i nostri formaggi. Ma è questo atteggiamento che ci ha portato fino qua e ci fa ben sperare per il futuro, perché vogliamo ancora migliorare. Passo dopo passo, come facciamo ormai da più di sessant’anni. Vorrei ringraziare – conclude Fiorini – tutti coloro che in queste ore stanno condividendo con noi questa soddisfazione esprimendo vicinanza e apprezzamenti. Sono loro che, ogni giorno, ci danno carica ed energia”.

Toscana: Feste di Natale e dintorni per tutti i gusti

Toscana: Feste di Natale e dintorni per tutti i gusti

di Nadia Fondelli – Dove andare e cosa fare di interessante in Toscana durante le feste di Natale e fine anno? Tanti ce lo chiedono e districarsi fra occasioni vere e falsità commerciali non è facile.
Ecco allora una selezione speciale per voi fra tradizione, folklore, storia e valori veri.

La tradizione a tavola
7eea64522bbd64bb8032a5f30b95a2beIniziamo dalla vigilia,
24 dicembre che sarà speciale a Londa, cuore dell’Appennino toscano a solo mezz’ora di auto da Firenze, dove andrà in scena una tradizione unica che non ha uguali: la festa del Fusigno.
S’inizia alle 21 con la settima edizione del
presepe vivente – uno dei più suggestivi di Toscana – che si snoda sul greto del fiume Rincine, nel parco fluviale con oltre 100 figuranti.
Poi dopo la Messa di Natale, alle 23 penderà il via la festa del Fusigno vera e propria.
Due grandi falò illumineranno e riscalderanno gli astanti mentre si arrostisce di “Bardiccio”, la tipica salsiccia londese di cui molti (troppi) in questi anni se ne sono assunti la progenitura in tutta la Valdisieve.
Ma la festa del Fusigno – il termine deriva da “smangiucchiare” insieme nel dopocena davanti al focolare – che si svolge da oltre 50 anni rimette la cose a posto e con la sua storicità conferma che il
Bardiccio è nato a Londa nel dopoguerra quando la produzione e l’allevamento dei maiali reggeva l’economia locale e vedeva affluire nel paese durante le due feste (fiera calda e fiera fredda) migliaia di maiali e che venivano acquistati dai tanti che arrivavano dalla Toscana e dalla vicina Emilia Romagna.
Del resto Londa è l’unico paese che al bardiccio dedica una festa!

Presepi artistici
100presepiTantissimi. Di ogni fatta e storicità. Dalla Lunigiana alla Maremma passando per Garfagnana, pistoiese, fiorentino, pisano, senese e aretino. ecco una selezione.
Col presepe si scopre non solo la religiosità del Natale ma anche i luoghi, l’arte e la storia di tante comunità.
Castelfiorentino (Fi) si caratterizza per un grande presepe in bicicletta che si illumin pedalando e che affianca quello meteorologico molto tecnologico. Aperta fino all’8 gennaio sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 19,30.
A
Cerreto Guidi (Fi) è la più grande rappresentazione italiana realizzata all’uncinetto che si affianca alle altre cento rappresentazioni visibili nel centro storico tra i quali un presepe all’interno del campanile. Fino all’8 gennaio con orario 9-20.
Coreglia Antelminelli (Lu) microscopico paese montano della Garfagnana famoso come terra delle figure di gesso ospita presepi in sughero e terracotta provenienti dalla Sicilia che incontrano la produzione locale di gesso e cartapesta. Visibile il 26 dicembre e 5-6 gennaio, ore 10-18.
A Baggio (Pt) cuore della montagna pistoiese la passione dei pochi abitanti del luogo offre più presepi che abitanti. Oltre cento rappresentazioni all’aperto allestite nelle viuzze del paese. Sempre visitabile fino all’8 gennaio.
Campi Bisenzio (Fi) ospita una riproduzione a grandezza naturale di una borgata di Betlemme situata su due piani all’aperto. Ricerca della fedeltà agli elementi storico-biblici le caratteristiche. Aperto fino al 2 febbraio: giorni feriali 15,30-19, giorni festivi anche 12-13.
Cigoli (Pi) vanta una delle più grandi rappresentazioni tecnologiche italiane con i suoi 100 metri quadri! Aperto fino all’8 gennaio, tutti i giorni con orario 9,30 -12,30 e 14,30 -19,30.
Fucecchio (Fi) uun grande elettromeccanico con 200 personaggi in oltre 60 metri quadri con un ciclo di 11 minuti giorno/notte e voce guida. Aperto fino al 6 gennaio. Prefestivi e festivi 9-12,30 e 15-19,30. Feriali 15-19. Chiuso il lunedì.
Convalle di Pescaglia (Lu) suggestivo presepe in grotta fra il freddo dell’inverno della Garfagnana. Orario festivi 10-19, feriale su appuntamento.
Castelnuovo Valdicecina (Pi) da non perdere il caratteristico presepe nel soffione costituito da statue di terracotta create da un artigiano locale che prendono forma in uno scenario unico. Sempre visitabile dall’esterno del percorso.

Presepi Viventi
filattiera_2015_01Moltissime rappresentazioni da non perdere che mescolano storicità religiosa con quella locale. Scenari imperdibili e in alcuni casi unici e irripetibili altrove.
Le Ville di Monterchi (Ar)
E’ tra i più grandi presepi viventi italiani con oltre 300 figuranti, 57 scene e oltre un chilometro di percorso! Si svolge il 25 e 26 dicembre, il 1° e 6 gennaio 2017 dalle 17,15 alle 19,30
Castelfranco di Sotto (Pi)
Nel centro storico oltre cento figuranti danno vita a una suggestiva rappresentazione ambientata all’anno zero.
Si svolge in due parti il 23 dicembre alle ore 21 e il 24 dicembre a partire dalle ore 22,30.
Ruota, Capannori (LU) pendici Monte Serra
In un delizioso borgo si svolge una rappresentazione in costume ambientata ai tempi di Gesù. Si svolge il 26 dicembre dalle 13,30 alle 19. con navetta da Pieve di Compito e Colle di Compito.
San Miniato Basso (Pi)
Corteo con oltre 200 figuranti, dal centro del paese alla piazza della chiesa dove sono allestite, molte scene della Palestina al tempo di Gesù. Rappresentazioni: 26 dicembre e 6 gennaio ore 16,30
Fonte Vetriana, Sarteano (Si)
Il presepe vivente si svolge in vere e proprie grotte, già abitate nell’Età del Bronzo in un luogo che è presepe tutto l’anno immerso com’è nel magnifico scenario della Valdichiana. In ogni grotta vengono allestiti i mestieri sempre visitabili. Il 26 dicembre la rappresentazione con i 18 figuranti che abitano il paese e quelli dei dintorni.
Pescia (Pt)
Il fiume che porta il nome del paese fa da scena a una delle più suggestive rappresentazioni toscane ambientate al tempo di San Francesco con oltre 200 figuranti. Si svolge il 6 gennaio alle ore 15. Nel centro storico è allestita anche la via dei presepi con oltre 40 postazioni aperta fino al 6 gennaio.

Musei aperti e non solo….
5256e922-f263-4b2d-96a6-0962b9aa3a19Il meteo dice che il Natale e il Santo Stefano ci riservano bel tempo e temperature mite perfette per godersi le città e le gite fuori porta.
Firenze, che rimane una delle mete predilette renderà possibile la visita al museo di Palazzo Vecchio che sarà aperto in via straordinaria fino alle 23 quasi tutti i giorni nel periodo natalizio, ad eccezione del 24 e 31 dicembre, quando sarà aperto dalle 9 alle 19, e del primo gennaio, quando sarà aperto dalle 14 alle 19.

Aperture straordinarie il 26 dicembre il 2 gennaio anche per la Galleria dell’Accademia chiusa invece a Natale e Capodanno e con orario ridotto (fino alle 18) il 24 e 31 dicembre.

Per Bargello e Cappelle Medicee invece apertura straordinaria il 2 e l’8 gennaio, mentre il 26 dicembre sarà prolungato l’orario di apertura.
Per Santo Stefano sarà aperto anche Palazzo Davanzati e, grazie agli Amici dei musei, Orsanmichele, visitabile anche il 2 gennaio. Invece il museo di Casa Martelli resterà chiuso al pubblico dal 29 dicembre al 4 gennaio.

Aperture straordinarie anche per l’Accademia di Belle Arti di Carrara, le aree archeologiche di Vetulonia, nel comune di Castiglione della Pescaia (Grosseto),di Roselle e di quella del Sodo e Tomba di Camucia, a Cortona (Arezzo) il 26 dicembre e a Capodanno.

E per chi avrà tortellini, capponi e panettoni sullo stomaco e la voglia di smaltirli la parola d’ordine è movimento! 
christmas-sport-day-a-galzignano-termeEh sì perché mediamente un pranzo (o il Cenone) delle feste contiene circa 2000 calorie. In un solo pasto quello che è il fabbisogno giornaliero se siamo attenti!
Basti pensare che una fetta di panettone classico ad esempio, conta 330 calorie, una fetta di un panettone al cioccolato 401 e una di pandoro 430. La fregatura è la seconda fetta perché in un battibaleno si arriva a superare le 700 calorie…
Andando nei dettagli calorici del menù delle feste…
antipasti: salumi e affettati misti con pane: 300 calorie circa, tartine al salmone: 200 calorie a porzione;
primi piatti: tortellini in brodo: 480 calorie, tortellini alla panna: 590 calorie, lasagne: 680 calorie, cannelloni 900 calorie;
secondi piatti: bollito misto: 370 calorie, arrosto di vitello farcito: 560 calorie, cappone: 300 calorie per 100 gr, arrosto di arista: 330 calorie, capitone fritto: 450 calorie per 100 gr;
frutta secca: noci, nocciole, mandorle, etc…600 calorie per 100 grammi
dolci: già detto dei classici panettone e pandoro aggiungiamo il torrone con 460 calorie per 100 gr
vino: bianco o rosso da pasto 70 calorie per bicchiere, bollicine 95 calorie per bicchiere
Doveroso quindi muoversi, muoversi e muoversi ma che attività scegliere?
Fitwalking. Ovvero camminare, velocemente e a lungo. Per buttare giù una fetta di panettone serviranno un paio d’ore di camminata veloce indipendentemente dai chilometri che riuscite a percorrere. Se avete un buon passo alla fine delle due ore potreste avere fatti 12. E’ regola generale che si possa perdere mezza caloria moltiplicata per il proprio peso ad ogni chilometro.
Correre. Preferibilmente senza esagerare con la velocità. Qui le calorie consumate raddoppiano ad ogni chilometro. Quindi potrebbe bastare per ogni fetta di panettone un’oretta di corsa a 6-6,5 km orari.
Fare sesso. Sì ma ininterrottamente per almeno un’oretta. Non proprio facilissimo…
Andare in bicicletta. Un’ora di bicicletta a ritmo medio può farconsumare dalle 300 alle 600 calorie.
Ballare. Per esempio con la zumba e i suoi simili. In un’ora si consumano dalle 390 alle 550 calorie.
Dunque un’ora o due di attività fisica a vostra scelta per ogni fetta di panettone non ve la toglie nessuno.

 

Priscilla Occhipinti: la libertà di essere unica

[:it]20161125_125414
priscilla
di Nadia Fondelli
– In tanti anni di girovagare per la Toscana e tutto il Bel Paese alla scoperta del bello e il buono che emoziona; via dalle pazze folle e dall’arte del cibo e bere fatto merchandising ho avuto la fortuna, pochi giorni fa, di imbattermi quasi casualmente in uno dei diamanti più puri del genio italiano.

Nella campagna d’autunno sfumata di mille colori del cuore di Maremma, in un piccolo borgo incantato chiamato Aratrice potrebbe iniziare una favola magica.

C’era una volta.
Inizio scontato, ma non lo è la storia. C’era 20161125_124354una volta una bambina, tanti alambicchi, delle caldaie che sbuffano e sibilano, un’aroma che affascina e avvolge e un omone grande e buono a fare da maestro alla piccola alchimista.

La piccola alchimista è Priscilla Occhipinti e la sua storia di donna e imprenditrice è davvero una favola bella.

Istinto, arte, passione e volontà sono le doti che in pochi anni hanno trasformato la piccola e timida bimba-alchimista che ha imparato l’arte dal suo maestro Nannoni nella più importante distillatrice del mondo.

20161125_122403In questo piccolo borgo, dove la vita scorre ancora con ritmi semplici c’è lo scrigno dove, alambicchi, caldaie e cantine svelano il laborioso lavoro dei tesori del gusto.

Priscilla Occhipinti conquista subito con il suo entusiasmo, il suo sorriso vero, il babbo Roberto e il suo essere libera.

Libera di non farsi tirare per la giacchetta da tutti coloro che vorrebbero portarla con la sua arte in ogni angolo del mondo – dal Giappone alla Russia, dagli Stati Uniti al Sudafrica, etc. – semplicemente perché ama la sua terra e considera la distillazione della grappa un’arte solo italiana.

Libera di scegliere di distillare solo il meglio.
Si prende infatti il lusso di utilizzare solo la vinaccia fresca grondante di vino. Le più grandi etichette si servono da lei. E lei sa dire no anche a nomi illustri se le vinacce che assaggia non rispettano i suoi canoni.

Non accetta compromessi in nome della libertà e della qualità. Ed ha ragione dato che non ricorda neanche il numero dei premi e riconoscimenti che ha ottenuto. Qualcosa come 67 medaglie d’oro internazionali.

Un lavoro instancabile il suo nei tre mesi di svinatura. Vive in azienda, fra il caldo lucido delle caldaie ad ascoltare ogni sbuffo e ogni sibilo e dorme venti minuti per volta su un divano. E’ libera e non accetta ne compromessi ne espedienti.

E’ un’artigiana del gusto e per lei silos, tunnel, basse temperature, acidificazione e affumicamento sono banditi. La vera grappa è solo di vinaccia fresca!

Solo le migliori selezionate e ritirate in cantina con l’aggiunta di lieviti selezionati e un brevetto unico: un fermentino ruotante obliquo, ideato e realizzato insieme al suo maestro per esaltare aromi e sapori al suo servizio.

Ma la libertà di Priscilla si sposa anche col coraggio quando rifiuta i contributi per la distillazione in nome della sua voglia di scegliere.

Mette mano solo alle materie prime da cui sa che uscirà il meglio. Solo grappe, acquavite e distillati pregiati nel borgo di Aratrice dove riposano in cantine buie, silenziose e piombate i gioielli del vero made in Italy.

La libertà di Priscilla è anche quella di protestare platealmente e silenziosamente al Vinitaly al cospetto del Presidente della Repubblica con un cartello in cui denuncia che il tempo trascorso fra mille burocrazie ottuse ed oblsolete è più di quello trascorso fra gli amati alambicchi.

La libertà di dire che è folle avere intere librerie di pratiche e autorizzazioni per la repressione frodi, le caldaie, la formazione, la sicurezza sul lavoro, le accise oltre alla visita settimanale dell’agenzia delle Dogane.

Sigilli, controlli, scartoffie e vincoli ricambiati con l’indifferenza di chi ignora il prestigio e le tante medaglie. Che ignora che la grappa più amata anche dalla Regina Elisabetta è marcata Nannoni e che ignora sopratutto che lei, libera, ama l’Italia a tal punto da rifiutare ponti d’oro per il suo paese.

Alla faccia della riconoscenza.

Ma Priscilla Occhipinti oltre ad essere libera e sicuramente anche unica! Menomale.

 

 [:en]20161125_122403di Nadia Fondelli – In tanti anni di girovagare per la Toscana e tutto il Bel Paese alla scoperta del bello e il buono che emoziona; via dalle pazze folle e dall’arte del cibo e bere fatto merchandising ho avuto la fortuna, pochi giorni fa, di imbattermi quasi casualmente in uno dei diamanti più puri del genio italiano.

Nella campagna d’autunno sfumata di mille colori del cuore di Maremma, in un piccolo borgo incantato chiamato Aratrice potrebbe iniziare una favola magica.

C’era una volta.
Inizio scontato, ma non lo è la storia. C’era una volta una 20161125_124354bambina, tanti alambicchi, delle caldaie che sbuffano e sibilano, un’aroma che affascina e avvolge e un omone grande e buono a fare da maestro alla piccola alchimista.

La piccola alchimista è Priscilla Occhipinti e la sua storia di donna e imprenditrice è davvero una favola bella.

Istinto, arte, passione e volontà sono le doti che in pochi anni hanno trasformato la piccola e timida bimba-alchimista che ha imparato l’arte dal suo maestro Nannoni nella più importante distillatrice del mondo.

20161125_125414In questo piccolo borgo, dove la vita scorre ancora con ritmi semplici c’è lo scrigno dove, alambicchi, caldaie e cantine svelano il laborioso lavoro dei tesori del gusto.

Priscilla Occhipinti conquista subito con il suo entusiasmo, il suo sorriso vero, il babbo Roberto e il suo essere libera.

Libera di non farsi tirare per la giacchetta da tutti coloro che vorrebbero portarla con la sua arte in ogni angolo del mondo – dal Giappone alla Russia, dagli Stati Uniti al Sudafrica, etc. – semplicemente perché ama la sua terra e considera la distillazione della grappa un’arte solo
italiana.

Libera di scegliere di distillare solo il meglio.
Si prende infatti il lusso di utilizzare solo la vinaccia fresca grondante di vino. Le più grandi etichette si servono da lei. E lei sa dire no anche a nomi illustri se le vinacce che assaggia non rispettano i suoi canoni.

Non accetta compromessi in nome della libertà e della qualità. Ed ha ragione dato che non ricorda neanche il numero dei premi e riconoscimenti che ha ottenuto. Qualcosa come 67 medaglie d’oro internazionali.

Un lavoro instancabile il suo nei tre mesi di svinatura. Vive in azienda, fra il caldo lucido delle caldaie ad ascoltare ogni sbuffo e ogni sibilo e dorme venti minuti per volta su un divano. E’ libera e non accetta ne compromessi ne espedienti.

E’ un’artigiana del gusto e per lei silos, tunnel, basse temperature, acidificazione e affumicamento sono banditi. La vera grappa è solo di vinaccia fresca!

Solo le migliori selezionate e ritirate in cantina con l’aggiunta di lieviti selezionati e un brevetto unico: un fermentino ruotante obliquo, ideato e realizzato insieme al suo maestro per esaltare aromi e sapori al suo servizio.

Ma la libertà di Priscilla si sposa anche col coraggio quando rifiuta i contributi per la distillazione in nome della sua voglia di scegliere.

Mette mano solo alle materie prime da cui sa che uscirà il meglio. Solo grappe, acquavite e distillati pregiati nel borgo di Aratrice dove riposano in cantine buie, silenziose e piombate i gioielli del vero made in Italy.

La libertà di Priscilla è anche quella di protestare platealmente e silenziosamente al Vinitaly al cospetto del Presidente della Repubblica con un cartello in cui denuncia che il tempo trascorso fra mille burocrazie ottuse ed oblsolete è più di quello trascorso fra gli amati alambicchi.

La libertà di dire che è folle avere intere librerie di pratiche e autorizzazioni per la repressione frodi, le caldaie, la formazione, la sicurezza sul lavoro, le accise oltre alla visita settimanale dell’agenzia delle Dogane.

Sigilli, controlli, scartoffie e vincoli ricambiati con l’indifferenza di chi ignora il prestigio e le tante medaglie. Che ignora che la grappa più amata anche dalla Regina Elisabetta è marcata Nannoni e che ignora sopratutto che lei, libera, ama l’Italia a tal punto da rifiutare ponti d’oro per il suo paese.

Alla faccia della riconoscenza.

Ma Priscilla Occhipinti oltre ad essere libera e sicuramente anche unica! Menomale.

 [:]

Poggibonsi: al via la quarta edizione de La Corsa di Alcide Poggibonsi: launch of the fourth edition of The Alcide Race

di Nadia Fondelli – Al via la quarta edizione di questa competizione di regolarità per auto storiche che si tiene tra Siena e Firenze, nel territorio del Chianti Classico fino all’Argentario includendo anche la Maremma dal 13 al 15 Giugno 2014.

La Corsa di Alcide è diventata ormai una classica delle competizioni di regolarità per auto storiche di livello nazionale. Alla sua quarta edizione, riesce sempre più ad attrarre l’interesse dei più qualificati top-drivers della specialità, sia per la perfetta organizzazione delle scorse edizioni, sia per la indiscutibile qualità dei paesaggi in cui si svolge la corsa e cioè il Chianti Classico, la Maremma, fino all’Argentario.

Un percorso di oltre 650 Km, suddiviso in tre giorni, che attraversa quella parte di Toscana che ha fatto la storia della regione, addentrandosi in zone ai più sconosciute e percorrendo centri storici delle più importanti cittadine: San Gimignano, Greve in Chianti, Monteriggioni, Porto Ercole, Castelnuovo Berardenga.

La formula dei tre giorni, varata lo scorso anno, ha fatto si che la manifestazioni si ponesse all’attenzione di un pubblico più esigente e più qualificato in questo tipo di competizioni: infatti abbiamo quest’anno la presenza di noti personaggi del mondo del motorismo d’epoca soliti alle partecipazioni a Mille Miglia ed altri eventi super titolati.
Spicca fra queste: Giordano Mozzi, top-driver di eccellenza che oltre a vincere la Mille Miglia del 2011, si è piazzato secondo e quarto alle edizioni 2012 e 2013, vincendo un’innumerevole quantità di altre competizioni.
Mozzi ha, tra l’altro onorato della sua presenza alla presentazione ufficiale della manifestazione che si è svolta ad aprile nel Nuovo Centro AUDI di Poggibonsi, in cui ha presentato anche l’auto con la quale ha corso la Mille Miglia 2014: una bellissima Lancia Lambda Spider Casaro del 1928, auto d’eccezione che ha partecipato proprio alla MM del 1928.

La Corsa di Alcide 2014 ha inserito un percorso che si addentrerà nella zona del Brunello, toccando le città di Montalcino e di Buonconvento, facendo assaggiare anche la zona delle Crete Senesi, percorrendo la strada di Radi e Ville di Corsano, ampliando così la panoramica di straordinari paesaggi che già sono stati attraversati nelle passate edizioni.

L’adrenalina del cronometro salirà nei 6 Controlli Orari e nelle ben 74 prove cronometrate al 100/ sec. disseminate lungo il percorso , prove studiate in tratti molto particolari dove si metterà alla prova l’abilità e la scaltrezza degli equuipaggi.

All’interno della corsa tre ulteriori competizioni con relative classifiche e premi:
– Gran Premio del Chianti che si disputerà sulle prove cronometrate di Villarosa, La Madonna di Brolio, e Montefiridolfi.
– Trofeo Macchi le ultime 9 prove cronometrate al 1000/sec. in onore al noto collezionista e pilota valdelsano Bruno Macchi, al cui vincitore spetteranno 91 bottiglie di vino di eccellenza.
– MG CUP – classifica esclusiva per le auto del noto brand inglese MG che si disputerà su tutte le 74 prove.

La manifestazione per la sua valenza sociale, pubblica e di grande promozione del territorio toscano ha avuto il patrocinio della Regione Toscana, delle Province di Firenze Siena e Grosseto e di tutti i 31 comuni attraversati.

Per ulteriori informazioni: www.lacorsadialcide.it.
by Nadia Fondelli – Launch of the fourth edition of this competition regularity for historic cars which takes place between Siena and Florence, in the Chianti Classico region to the Argentario also including the Maremma 13 to 15 June 2014.

The Alcide Race has become a classic regularity of competitions for historic cars nationwide. Now in its fourth edition, it increasingly attracting the interest of the most qualified top drivers of the specialty, both for the excellent organization of the previous editions, both for the indisputable quality of the landscape in which the race takes place, and that is the Chianti Classico Maremma, the Argentario up.

A journey of over 650 km, divided into three days, running through that part of Tuscany that has made the history of the region, entering into areas unknown to most people and along the historic centers of the most important towns of San Gimignano, Greve in Chianti, Monteriggioni, Porto Ercole, Castelnuovo Berardenga.

The formula of three days, which was launched last year, has meant that the demonstrations would put it to the attention of an audience more demanding and more skilled in this type of competition: in fact this year we have the presence of well-known personalities from the world of motorsport Vintage usual to investments in the Mille Miglia and other events super titrated.
Outstanding among these: Giordano Mozzi, top-drivers of excellence as well as winning the Mille Miglia in 2011, finished second and fourth editions of 2012 and 2013, winning a countless number of other competitions.
Hubs has, among other things honored with his presence at the official presentation of the event which was held in April in the New Center AUDI Poggibonsi, where he also presented the car with which he ran the Mille Miglia 2014: a beautiful Lancia Lambda Spider Casaro 1928, except cars which participated at the very MM 1928.

The Alcidde Race 2014 entered a path that addentrerà in the area of ​​Brunello di Montalcino and touching the city of Buonconvento, you may also enjoy doing the Crete Senesi area, along the road of Radi and Ville di Corsano, thus expanding the overview of extraordinary landscapes that have already been crossed in the past editions.

The adrenaline of the stopwatch will rise in the Time Controls 6 and 74 well-timed at 100 / sec. scattered along the route, testing traits studied in very particular where it will test the skill and cunning of equuipaggi.

Three additional competitions within the race with relative rankings and awards:
– Grand Prix of Chianti, which will be played on timed tests of Villarosa, Our Lady of Brolio and Montefiridolfi.
– Trophy Macchi the last 9 trials to 1000/sec. in honor of the well-known collector and pilot Val d’Elsa Bruno Macchi, whose winner will be up to 91 bottles of wine excellence.
– MG CUP – exclusive ranking for the cars of the famous British brand MG which will be held on all 74 tests.

The event for its social value, and great public promotion of Tuscany was sponsored by the Region of Tuscany, Province of Florence Siena and Grosseto and all 31 municipalities crossed.

For more information: www.lacorsadialcide.it.