E’ festa nei quattro borghi dell’entroterra italiano diventati “bandiera arancione”

E’ festa nei quattro borghi dell’entroterra italiano diventati “bandiera arancione”

Il Touring Club Italiano – pochi giorni fa alla presenza del Ministro del Turismo, Daniela Garnero Santanchè, e di oltre 200 sindaci da tutta Italia – ha assegnato durante la giornata inaugurale della Borsa Internazionale del Turismo (BIT), le 281 Bandiere Arancioni del triennio 2024-2026, confermandone 277 sottoposte alla verifica triennale e premiando 4 nuove località del centro-sud Italia.
Le regioni più “arancioni” sono Toscana, Piemonte e Marche, rispettivamente con 43, 39 e 28 comuni certificati. Le 4 nuove entrate sono:
Le quattro new entry sono
Apecchio (Pesaro Urbino), tra Marche e Umbria alle pendici del monte Nerone, con un importante patrimonio storico-artistico e capitale dell’Alogastronomia, neologismo coniato per indicare le connessioni virtuose tra birra artigianale, prodotti di qualità (come ad esempio il tartufo) e territorio; Bagnone (Massa Carrara), immerso tra i boschi della Lunigiana e solcato dall’omonimo torrente, si sviluppa in due insediamenti (castello e borgo di strada mercatale), ospita il Mam – Museo Archivio della Memoria che racconta il passato di questo territorio che oggi è perfetto da scoprire in bici; Roseto Valfortore (Foggia)  situato in una valle dei Monti Dauni settentrionali, con un centro storico ricco di monumenti e luoghi legati alle antiche tradizioni contadine e artigianali e due possenti mulini ad acqua che oggi svolgono funzione didattica e ricreativa; infine Sinalunga (SIena), in Val di Chiana, con un centro storico diviso nella parte medievale e tardo-rinascimentale, uno spazio museale che raccoglie reperti etruschi rinvenuti sul territorio e una serie di prodotti tipici (l’aglione, la carne chianina, l’olio d’oliva) tutti da gustare.
Scopriamole una ad una.

Roseto Vafortone i mulini, Vito Giannini

Roseto Valfortore (Foggia)

Roseto Valfortore (in dialetto locale Rusìte), è situato in una valle dei Monti Dauni settentrionali, a confine con i comuni della Provincia di Benevento e vicino al monte Cornacchia, la vetta più alta della Puglia.
Il centro storico, a partire da piazza Umberto I, la principale del paese e importante luogo di ritrovo e piazza Bartolomeo III di Capua con l’Arco della Terra, antica porta principale di accesso ai vicoli del centro storico.
Da vedere la chiesa Madre Santa Maria Assunta costruita nel 1507, con all’esterno la balaustra scolpita a mano dagli scalpellini locali, la chiesa di San Nicola e quella di Santa Maria Lauretana. Tra portali, colonne e bassorilievi realizzati da maestri scalpellini, nel centro storico si può visitare anche la casa di “Concetta non me la fido”, la casa dell’artigianato e la bottega del fabbro-maniscalco, oltre a un antico forno a paglia ancora funzionante, dove durante gli eventi o ricorrenze annuali è possibile degustare il tradizionale pane preparato con lievito madre e farina molita al vecchio mulino, insieme ad altre specialità.
Da segnalare anche l’Osservatorio di Ecologia Appenninica che approfondisce flora e fauna dell’Appennino Dauno.
Alle pendici di Roseto sorgono due antichi e possenti mulini ad acqua: recentemente ristrutturati, rappresentano uno dei rari esempi di opifici idraulici presenti nell’intera provincia ed oggi hanno sia funzione didattica (all’interno dei locali dei mulini, è possibile visitare il Museo di Arte Antica) sia ricreativa con la realizzazione di una splendida piscina chiamata proprio “i mulini”, immersa nel verde, in mezzo ad un panorama stupendo e con una vista mozzafiato.
Tra i prodotti gastronomici di eccellenza del paese occupa un posto di rilievo il tartufo, soprattutto quello nero, che cresce nelle zone circostanti.
Altro prodotto d’eccellenza del posto, molto richiesto anche all’estero e legato alla ricchezza dell’ambiente naturale circostante, è il miele, la cui produzione si deve alla molteplice quantità di fiori che crescono nei boschi che circondano Roseto.
Un prodotto tipicamente rosetano è il pecelatèdde
dolce preparato con il miele nel periodo pasquale
Tra i numerosi eventi organizzati sul territorio, segnaliamo: Foche San’Antone (I fuochi di Sant’Antonio, 17 gennaio) con l’accensione di grandi falò lungo varie strade e quartieri del centro abitato, con degustazioni di prodotti tipici, un appuntamento suggestivo cui il paese è molto legato; la processione del Venerdì Santo, evento antichissimo molto sentito e articolato in tre parti; l’Estate Rosetana, ricco calendario di appuntamenti estivi tra i quali la sagra del vitello (luglio), Riviviamo il borgo (luglio) e la sagra del tartufo (agosto); Natale a Roseto con la fabbrica degli elfi, appuntamento a ridosso di Natale.
Le motivazioni:
“Il borgo, in un contesto naturalistico di pregio (Monti Dauni), si distingue per la vivacitàla numerosità e varietà degli attrattori e per la buona promozione degli eventi. Senza elementi di impatto che pregiudicano o limitano l’aspetto del luogo, si caratterizza anche per l’attenzione alla sostenibilità ambientale.” 

Apecchio città della birra e dei tartufi. Foto Giorgio Pisciolini

Apecchio (Pesaro-Urbino)

Apecchio, storicamente luogo di incontro di numerose civiltà (sono infatti ancora presenti tracce di insediamenti Umbri, Etruschi, Romani e Celtici), si affaccia tra Marche e Umbria, in un paesaggio ricco di sentieri e corsi d’acqua, alle pendici del monte Nerone, alla confluenza dei fiumi Biscubio e Menatoio.
Da vedere il centro storico, da scoprire attraverso l’itinerario segnalato, partendo dal ponte medievale a schiena d’asino (XV sec.), che dà poi accesso all’arco della Torre campanaria del XIV secolo.
Nei pressi si trova il bel palazzo Ubaldini, costruito su progetto di Francesco di Giorgio Martini, che ospita al suo interno il teatro G. Perugini, il più piccolo delle Marche, e il Museo dei Fossili e dei Minerali del Monte Nerone, con oltre duemila pezzi di notevole pregio scientifico oltre che estetico. Meritano una visita anche le chiese, tra le quali segnaliamo la chiesa di Santa Lucia con affreschi di scuola giottesca e di origini templari, la chiesa della Madonna della Vita, la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria risalente al X secolo e la pieve di San Martino. Da vedere anche il quartiere ebraico con la sinagoga, il forno per la cottura del pane azimo, il cortile del sukkot e il cosiddetto “giro d’aria” (XV sec.).
Il territorio è ricco di sentieri per il trekking, con percorsi facili o più impegnativi, così come vasto e variegato è il reticolo di sentieri e strade (sia bianche che asfaltate) da percorrere in bici attorno al paese (Apecchio è anche tappa della Ciclo Appenninica Alte Marche).
Molti i prodotti e le tradizioni da scoprire grazie alle caratteristiche climatiche e ambientali che rendono il territorio di Apecchio particolarmente vocato alla produzione di tartufo, di ogni tipo e in ogni stagione.
L’acqua purissima che sgorga direttamente dal Monte Nerone e il clima che favorisce la produzione di orzo di qualità ha dato impulso alla realizzazione di tre birrifici artigianali di alto livello, in grado di combinare questi elementi e trasformarli in una vera e propria eccellenza.
È per questo che Apecchio può fregiarsi del titolo di prima Città della Birra Italiana. Apecchio è inoltre riconosciuta come capitale dell’Alogastronomia, neologismo coniato per indicare le connessioni virtuose tra birra artigianale, prodotti di qualità e territorio. Da gustare anche il bostrengo, dolce tipico preparato ancora oggi con la ricetta rimasta invariata nel corso dei secoli.
Fra gli eventi l’appuntamento più atteso dell’anno è sicuramente quello con Apecchio Tartufo & Birra (primo fine settimana di ottobre), mostra mercato del tartufo e festival dell’Alogastronomia: tre giorni nei quali le osterie del centro permettono di gustare l’ottimo cibo locale a base di tartufo e birra, concerti animano le vie e le piazze, convegni ed eventi arricchiscono il già ricco programma.
Da segnalare anche la Sagra del bostrengo (durante il periodo di ferragosto) e Passio, manifestazione religiosa in costume organizzata da oltre trent’anni il Venerdì Santo e che coinvolge l’intera comunità della frazione di Serravalle di Carda, dagli anziani ai più giovani.
Le motivazioni:
“La località si distingue per il centro storico ben conservato e tipico, per la varietà degli attrattori ben tenuti e facilmente raggiungibili grazie all’itinerario dedicato e ben segnalato.
Efficiente il sistema di informazioni turistiche, sia in loco con l’ufficio turistico dedicato e ben segnalato, sia online con un sito web ben strutturato, che danno la possibilità di trovare tutte le informazioni utili per scoprire il territorio. Efficace è inoltre la comunicazione e la promozione dei prodotti tipici e degli eventi” 

Sinalunga, foto Alessio Grazi

Sinalunga (Siena)

Il territorio del comune di Sinalunga è totalmente immerso in Val di Chiana e si caratterizza, pur nella diversità tra pianura ed alta collina, da un paesaggio leggermente mosso da vigne, oliveti, campi coltivati e strutture agricole.
Da vedere il centro storico, nelle sue due parti, una medievale e l’altra tardo-rinascimentale, con la collegiata di San Martino risalente al 1588, la chiesa della Madonna delle Nevi con la cancellata neogotica e la chiesa di Santa Croce che conserva la tavola d’altare Sposalizio della Vergine della scuola di Luca Signorelli considerato uno dei maggiori interpreti della pittura rinascimentale.
Da vedere poi Palazzo Pretorio, che veglia poi sul borgo sin dal Medioevo e lo spazio museale “Le Stanze di Larth” che raccoglie i reperti etruschi provenienti dalla necropoli di San Giustino e dal vicino insediamento etrusco Le Carceri.
All’ingresso del paese si trova la Fonte del Castagno, dalla quale si dipartono i cunicoli sotterranei che formano il Sentiero dell’Acqua, visitabile previa prenotazione presso l’ufficio turistico comunale. Da visitare anche la chiesa di San Bernardino in località Poggio Baldino, ricca di opere di pregio e risalente al 1449.
Tra i prodotti più importanti del territorio segnaliamo la carne di razza chianina, l’aglione della Valdichiana, un aglio dagli spicchi molto grandi che ha un sapore fresco e delicato ed è perfetto accompagnato ai caratteristici pici, e l’olio d’oliva, coltivato nelle colline sinalunghesi fin dal Medioevo.
Fra gli eventi, da oltre 100 anni, si segnala, i primi giorni del mese di ottobre la storica Fiera alla Pieve, fiera dell’agricoltura dove poter gustare eccellenti piatti e prodotti tipici, con un ricco programma di eventi collaterali.
L’Incantaborgo, è una rassegna, a ingresso libero e gratuito, di spettacoli itineranti musicali, teatrali e artistici in genere, che animano le vie e le piazze di Sinalunga nel mese di luglio. Segnaliamo anche L’Incanto del Natale, nel periodo natalizio, l’Infiorata del Corpus Domini la nona domenica dopo Pasqua nelle vie del centro storico della frazione di Farnetelle e La Valle del Gigante Bianco, tra fine maggio e inizio giugno nella frazione di Bettolle, dedicata alla razza Chianina.
Le motivazioni:
 “La località si distingue per il centro storico ben conservato e tipico, per la numerosità e la varietà degli attrattori ben tenuti e indicati con una segnaletica efficace.
Efficiente il sistema di informazioni turistiche, sia in loco con l’ufficio turistico dedicato e ben segnalato, sia online con un sito web ben strutturato, che danno la possibilità di trovare tutte le informazioni utili per scoprire il territorio. Numerosi sono anche i punti vendita di prodotti tipici 
dove poter acquistare le eccellenze del territorio.”


Bagnore (Massa Carrara)

In Lunigiana, all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, Bagnone, solcato dall’omonimo torrente, è immerso tra i boschi.
Numerosi percorsi permettono di scoprire il territorio, costeggiando torrenti, cascate e piccole piscine naturali dove potersi rilassare nelle stagioni più calde.
Da vedere i
l borgo che è costituito da due distinti insediamenti: sulla sponda sinistra del torrente, in posizione arroccata, un borgo medievale dominato dal Castello (oggi proprietà privata), con l’imponente torrione cilindrico in pietra, e arricchito dalla chiesa di San Nicolò, fondata probabilmente nel 1067; sulla sponda destra un borgo di strada mercatale anticamente denominato Gutula, dove è possibile visitare il MAM – Museo Archivio della Memoria, precisa e preziosa documentazione del passato del territorio, la chiesa di San Nicolò Prepositurale e il teatro F. Quartieri, costruito a cavallo tra gli anni ’30-’40 del secolo XX, che oggi ospita la stagione teatrale del Comune, spettacoli e concerti.
È inoltre piacevole passeggiare nel centro storico, passare sotto i suoi portici, sostare in una delle piazze e attraversare il ponte vecchio di origine medievale.
A pochi chilometri dal capoluogo, merita una visita anche la frazione di Castiglione del Terziere con il suo castello, caratterizzato da una solida torre di forma quadrangolare e oggi di proprietà di Loris Jacopo Bononi che lo ha restaurato e vi ha creato il Centro di Studi Umanistici “Niccolò V”, dove si conservano un prezioso archivio ed una biblioteca di notevole pregio. I sentieri e le strade poco trafficate sono perfetti per la pratica della mountain bike e in generale per essere percorse in bici, seguendo i numerosi percorsi indicati.
Il più tipico dei prodotti e delle tradizioni del territorio è la cipolla di Treschietto, piccola e tonda, dal colore rosato e il sapore dolce, prodotta tra novembre e dicembre.
Il suo utilizzo in cucina è molto vasto, è ottima sia cruda che cotta, particolarmente deliziose le torte salate da forno che la contengono. A tavola, inoltre, da provare i 
piatti tipici come i panigacci e i testaroli.
Fra gli eventi oltre alla stagione teatrale del teatro Quartieri, da segnalare la Sagra della cipolla di Treschietto (ultima settimana di aprile e prima settimana di maggio), la manifestazione Bagnone diVino (prima settimana di luglio) e il Festival di musica classica “Musica nei borghi” nella seconda metà di luglio.
Le motivazioni:
 “La località si distingue per il contesto naturalistico di pregio e per la buona promozione delle risorse naturalistiche e dei percorsi cicloturistici.
Le frazioni Castello di Bagnone e Castiglione del Terziere sono tipiche, il centro storico del capoluogo è raccolto e vivace, grazie alla presenza di numerosi negozi di prodotti locali, servizi e ristoranti. Buona è inoltre la varietà di attrattori storico-culturali presenti sul territorio.”
 

 

[:it]Toscana: il 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:en]Toscana: dal 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:]

[:it]Toscana: il 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:en]Toscana: dal 27 agosto arriva la festa degli Etruschi[:]

[:it]ETRUSCAN_TERRACOTTA_PROFILE_OF_A_HEAD_01di Nadia Fondelli – Sono rinviate le due manifestazioni per le Celebrazioni etrusche, previste per il 27 agosto nella sede del Consiglio regionale. Lo ha deciso il presidente dell’assemblea regionale, Eugenio Giani.
Il riconoscimento alle città di eccellenza nella tradizione etrusca (che era previsto per le 12) e l’inaugurazione della mostra sui reperti provenienti dallo scavo di Poggio Colle (in programma alle 17 di domani), sono rinviati a venerdì 2 settembre, rispettivamente alle 16 e alle 17.

Il 27 agosto si svolgono, per il primo anno, le “Celebrazioni Etrusche”.  20 comuni coinvolti in tutta la Toscana e tante iniziative: dalle escursioni, alle visite ai siti archeologici e aperture speciali di musei passando per spettacoli teatrali e musicali. Su  tutto la grande mostra che aprirà le celebrazioni in consiglio regionale che svelerà per la prima volta gli scavi di Poggio Colla, Vicchio e il mondo degli Etruschi.

La Toscana celebra uno dei più grandi popoli che la storia ha conosciuto e che fa il VII e il VI  secolo a.C. ha rappresentato una delle civiltà più evolute d’Europa: gli Etruschi.
Finalmente, verrebbe da aggiungere dato che è quantomeno incredibile che solo la grande sensibilità del Etruschi-Sarcofago-degli-sposipresidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani abbia deciso di dare il giusto onore a questi nostri straordinari avi.
E la data non è casuale perché era proprio un 27 agosto, quello del 1589, quando Papa Pio V riconobbe al Signore di Firenze, Cosimo I, il titolo di Granduca di Toscana definendolo “Magnus Dux Etruriae” legittimando di fatto la radice storica del territorio che fu abitato dagli Etruschi.

E l’apertura delle celebrazioni non poteva essere più grande se non con l’apertura della mostra  “Scrittura e culto a Poggio Colla: un santuario etrusco in Mugello” che rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2016 realizzata con la Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato ed il concessionario unico di ricerca e scavo Mugello Valley Archaelogical Project.
Si tratta di un’anteprima assoluta. Saranno infatti esposti i reperti di grande valore rinvenuti a Poggio Colla vicino a Vicchio che permettono peraltro di poter far luce anche sulla misteriosa lingua etrusca.
Il progetto scientifico, elaborato dalla Sovrintendenza e MVAP è seguito dal professor Gregory Warden della Franklin University Switzerland e dall’archeologo Susanna Sarti della Sovrintendenza.
Tutte le opere in mostra provengono dallo scavo in corso a Poggio Colla (Vicchio) e sono oggi conservate al centro di restauro della Sovrintendenza, al museo di Dicomano e presso il museo Beato Angelico di Vicchio.

Ma prima dell’apertura della mostra che sarà alle 17, durante l‘apertura delle celebrazioni alle 12 saranno premiate con una pergamena  le rappresentanze comunali di quelle che erano le dodecapoli della lega Etrusca tra cui Arezzo, Volterra, Cortona, Chiusi, Fiesole, Vetulonia (Castiglione della Pescaia), Populonia (Piombino) Roselle (Grosseto).

Gli Etruschi del resto sono una continua scoperta. La terra e la storia restituiscono infatti meraviglie a Chiusi dove è stata da poco svelata una nuova tomba a Roselle e Populonia dove le scoperte sono quasi quotidiane, a Gonfienti (Prato) dove un’intera città conferma l’esistenza di quella che risalendo il corso dell’Arno e scavalcando l’Appennino era considerata la “via dei due mari” dei tempi come testimoniano anche i ritrovamenti di Vicchio, la stele di Londa e il suggestivo lago degli Idoli sul Falterona.

E allora seguendo anche il suono della musica e il profumo del cibo scegliete dove andare a svelare i “genitori” dei Romani da cui il fiero popolo latino ha assorbito conoscenze in ogni campo.
ad Arezzo, Bibbiena, Cortona, Lucignano; nella zona di Grosseto a Castiglion della Pescaia; nella provincia di Firenze a Dicomano, Montaione, San Casciano Val di Pesa, Fiesole; sulla  costa livornese nei Parchi della Val di Cornia; nell’estremo nord di Massa Carrara a Montignoso; nella provincia di Pisa a Montescudaio, Montopoli Valdarno e Volterra; a Prato e infine nel senese a Chianciano Terme, Chiusi, Murlo, Sinalunga e Trequanda.
Per il calendario completo e info:
http://www.consiglio.regione.toscana.it/default.aspx?nome=etruschi[:en]ETRUSCAN_TERRACOTTA_PROFILE_OF_A_HEAD_01di Nadia Fondelli – 

Sono rinviate le due manifestazioni per le Celebrazioni etrusche, previste per il 27 agosto nella sede del Consiglio regionale. Lo ha deciso il presidente dell’assemblea regionale, Eugenio Giani.
Il riconoscimento alle città di eccellenza nella tradizione etrusca (che era previsto per le 12) e l’inaugurazione della mostra sui reperti provenienti dallo scavo di Poggio Colle (in programma alle 17 di domani), sono rinviati a venerdì 2 settembre, rispettivamente alle 16 e alle 17.

Il 27 agosto si svolgono, per il primo anno, le “Celebrazioni Etrusche”.  20 comuni coinvolti in tutta la Toscana e tante iniziative: dalle escursioni, alle visite ai siti archeologici e aperture speciali di musei passando per spettacoli teatrali e musicali. Su  tutto la grande mostra che aprirà le celebrazioni in consiglio regionale che svelerà per la prima volta gli scavi di Poggio Colla, Vicchio e il mondo degli Etruschi.

La Toscana celebra uno dei più grandi popoli che la storia ha conosciuto e che fa il VII e il VI  secolo a.C. ha rappresentato una delle civiltà più evolute d’Europa: gli Etruschi.
Finalmente, verrebbe da aggiungere dato che è quantomeno incredibile che solo la grande sensibilità del Etruschi-Sarcofago-degli-sposipresidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani abbia deciso di dare il giusto onore a questi nostri straordinari avi.
E la data non è casuale perché era proprio un 27 agosto, quello del 1589, quando Papa Pio V riconobbe al Signore di Firenze, Cosimo I, il titolo di Granduca di Toscana definendolo “Magnus Dux Etruriae” legittimando di fatto la radice storica del territorio che fu abitato dagli Etruschi.

E l’apertura delle celebrazioni non poteva essere più grande se non con l’apertura della mostra  “Scrittura e culto a Poggio Colla: un santuario etrusco in Mugello” che rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2016 realizzata con la Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato ed il concessionario unico di ricerca e scavo Mugello Valley Archaelogical Project.
Si tratta di un’anteprima assoluta. Saranno infatti esposti i reperti di grande valore rinvenuti a Poggio Colla vicino a Vicchio che permettono peraltro di poter far luce anche sulla misteriosa lingua etrusca.
Il progetto scientifico, elaborato dalla Sovrintendenza e MVAP è seguito dal professor Gregory Warden della Franklin University Switzerland e dall’archeologo Susanna Sarti della Sovrintendenza.
Tutte le opere in mostra provengono dallo scavo in corso a Poggio Colla (Vicchio) e sono oggi conservate al centro di restauro della Sovrintendenza, al museo di Dicomano e presso il museo Beato Angelico di Vicchio.

Ma prima dell’apertura della mostra che sarà alle 17, durante l‘apertura delle celebrazioni alle 12 saranno premiate con una pergamena  le rappresentanze comunali di quelle che erano le dodecapoli della lega Etrusca tra cui Arezzo, Volterra, Cortona, Chiusi, Fiesole, Vetulonia (Castiglione della Pescaia), Populonia (Piombino) Roselle (Grosseto).

Gli Etruschi del resto sono una continua scoperta. La terra e la storia restituiscono infatti meraviglie a Chiusi dove è stata da poco svelata una nuova tomba a Roselle e Populonia dove le scoperte sono quasi quotidiane, a Gonfienti (Prato) dove un’intera città conferma l’esistenza di quella che risalendo il corso dell’Arno e scavalcando l’Appennino era considerata la “via dei due mari” dei tempi come testimoniano anche i ritrovamenti di Vicchio, la stele di Londa e il suggestivo lago degli Idoli sul Falterona.

E allora seguendo anche il suono della musica e il profumo del cibo scegliete dove andare a svelare i “genitori” dei Romani da cui il fiero popolo latino ha assorbito conoscenze in ogni campo.
ad Arezzo, Bibbiena, Cortona, Lucignano; nella zona di Grosseto a Castiglion della Pescaia; nella provincia di Firenze a Dicomano, Montaione, San Casciano Val di Pesa, Fiesole; sulla  costa livornese nei Parchi della Val di Cornia; nell’estremo nord di Massa Carrara a Montignoso; nella provincia di Pisa a Montescudaio, Montopoli Valdarno e Volterra; a Prato e infine nel senese a Chianciano Terme, Chiusi, Murlo, Sinalunga e Trequanda.
Per il calendario completo e info:
http://www.consiglio.regione.toscana.it/default.aspx?nome=etruschi[:]

Toscana sacra: un gran tour fra misticismo e fascino senza tempoReligious Tuscany: grand tour of mysticism and timeless charm

di Nadia Fondelli –  Questo mese vi guideremo in un itinerario di misticismo fra abbazie,pievi monasteri ed eremi che offrono in molti casi anche un’ospitalità fatta di semplicità. Luoghi che affondano l’origine in tempi lontano e spesso situati in ambienti solitari perfetti per vacanze speciali, ma anche ottimi punti di partenza per vivere la Toscana da un angolazione diversa. Impossibile visitarli tutti e allora abbiamo deciso di proporvi un gran tour sulle orme del sacro.

Partiamo da Cortona dove in località Le Celle sono delle grotte sul costone del Monte Sant’Egidio dov’erano soliti rifugiarsi i poveri quando San Francesco vi si ritirò in preghiera. Qui nel 1231 venne eretto un Eremo che dal 1922 accoglie tutti coloro che vogliono fermarsi in questo luogo a cavallo fra Umbria e Toscana. Tel. 0575 603362.

Nel cuore di Firenze è invece l’Abbazia di Santa Trinita dove nel complesso di via del Parione sono dall’XI secolo i Vallombrosiani che oggi posseggono quello che una volta era il noviziato. L’Abbazia, una miscela di gotico e romanico frequentata anche da Michelangelo comprendeva altri locali ora adibiti ad uso pubblico e la parrocchia nominata in una Bolla di Papa Lucio III nel 1183. Pregevoli le opere conservate fra cui un’Adorazione dei Pastori di Domenico Ghirlandaio. Si può dormire su prenotazione e degustare i prodotti medicinali che i frati fin dal 1780 producono fra cui l’ Elisir stomatico per digestione e i liquori giallo verde a base di timo ed erbe aromatiche. Tel 055216912

Per chi si trova in Maremma impossibile non salire sulle pendici del Monte Argentario dove, nel 1728 San Paolo della Croce fondò il Romitorio di Sant’Antonio creando il primo nucleo dell’Ordine completato più tardi con la chiesa, il convento e l’edificio del noviziato oggi adibito a casa di preghiera. La posizione splendida che domina dall’alto la costa, la frescura e il silenzio dei boschi circostanti fanno di questa casa dei Padri Passionisti un luogo ideale per fermarsi qualche giorno, mentre per chi è solo di passaggio da provare è il liquore “argentarium”. Tel. 0564 812641.

Salendo la costa, poco fuori Livorno è inevitabile fermarsi al Santuario di Montenero il più antico e famoso della regione che la leggenda narra sia stato dedicato alla Madonna delle Grazie a seguito de ritrovamento sulla spiaggia dell’Ardenza di una tavola con la sua immagine. In stile barocco il Santuario, oggi è dei Benedettini Vallombrosani che ne hanno fatto la sede della “Santa Lega Mariana, per promuovere il culto della Madonna ed ospitano in moderne camere. Tel. 0586 57771.

Sulle Alpi Apuane, a Vergemoli è l’Eremo di Calomini a strapiombo su un costone roccioso con una chiesina dell’XI secolo ed un romitorio per la vita ascetica e meditativa dove gli eremiti sono rimasti fino al 1868. Dal 1966 con decreto vescovile il luogo è divenuto Santuario Diocesano. Splendide le celle e parte della chiesa scavate nella roccia con la veneratissima statua lignea della Madonna della Penna. Non si può dormire, ma degna di una visita è l’erboristeria. Tel. 0583 767003.

Spostandoci nel territorio di Massa Carrara l’invito è di fermarsi a Mulazzo dov’è un santuario dedicato alla Madonna del Monte eretto in seguito ad un fatto miracoloso il cui culto risale al XII secolo epoca in cui i benedettini dell’Abbazia di Borzone fondarono questo priorato isolato sulla vetta di un monte ad oltre 900 metri di quota. Si può anche soggiornare in apposite case per villeggiatura.

Tornando a sud chiudiamo idealmente il nostro tour in un luogo famoso di grande fascino appena fuori Montalcino: Sant’Antimo fondato – fra leggenda e realtà – da Carlo Magno che nel 781 tornando da Roma vide in questa vallata morire molti suoi soldati colpiti dalla peste e per porre fine all’epidemia giurò di far costruire un’Abbazia. Di quell’abbazia rimangono solo la Cripta e la Cappella carolingia. Dal 1992 il luogo è affidato ai Canonici Regolari di Sant’Agostino. Qui tutte le funzioni sono cantate in gregoriano e l’ospitalità è composta da dieci camere e quattro dormitori per gruppi autogestiti. Tel. 0577 835659-by Nadia Fondelli – This month, we’ll take you on a mystic tour around the monasteries, churches, abbeys and hermitages that also often offer simple hospitality.

These are places that originated in the distant buy cheap cialis site espharmacycom past and are often located in solitary environments, perfect for special holidays, as well as being great starting points to experience Tuscany from a different perspective. It’s just not possible to visit them all, so we’ve decided to offer you a religious grand tour.

Let’s start in Cortona, where you’ll encounter some grottos around Le Celle on the ridge of Monte Sant’Egidio, where the poor often sought refuge when Saint Francis retired here in prayer. A hermitage was erected here in 1231, which welcomed all those who wished to stay here between Umbria and Tuscany from 1922 onwards. Tel. 0575 603362

In the heart of Tuscany, there’s the monastery of Santa Trinita, where the Vallombrosan monks have stayed in the buildings along Via del Parione since the eleventh century, who now own what was once the novitiate. A mixture of Gothic and Romanesque, also frequented by Michelangelo, the monastery included other premises, now used by the public, and the parish named in a papal bull by Lucius III in 1183. It is home to valuable works, including Domenico Ghirlandaio’s Adoration of the Shepherds. You can sleep here if booked in advance and enjoy the medicinal products that the monks have been producing here since 1780, including the elixir for stomachs for digestion and the green-yellow liqueurs based on thyme and herbs. Tel 055216912.

If you’re in the Maremma area, climbing up the slopes of Monte Argentario is a must, where Saint Paul of the Cross founded the Romitorio di Sant’Antonio in 1728, creating the first centre of the order, which was completed later with the church, monastery and the novitiate building, now used as a prayer house. The wonderful position that dominates the coast from on high, the coolness and silence of the surrounding woods make this house of the Passionists a perfect place to stop for a few days. If you’re just passing through, make sure you try the argentarium liqueur. Tel. 0564 812641.

Heading up the coast, just outside Livorno, stopping in the sanctuary of Montenero is a must, the oldest and most famous one in the region. The legend goes that it was named after Our Lady of Graces following the unearthing of a painting with her image on the Ardenza beach. In Baroque style, the sanctuary now belongs to the Vallombrosan Benedictines, who have created the headquarters of the Santa Lega Mariana to promote the worship of the Virgin Mary and provide hospitality in modern rooms. Tel. 0586 57771.

In the Apuan Alps, in Vergemoli, you come across the Eremo di Calomini, perched on a rocky ridge with an eleventh-century chapel and a hermitage for the ascetic and meditative life, where hermits remained until 1868. The place became a Diocesan sanctuary with the bishop’s decree in 1966. The cells are wonderful, as well as part of the church carved into the rock with the much worshipped wooden statue of Madonna della Penna. You can’t sleep here, but the herbalist’s shop is well worth a visit. Tel. 0583 767003.

Moving into the Massa Carrara area, you’re invited to stop in Mulazzo, where a sanctuary dedicated to Madonna del Monte, erected after a miracle, whose worship dates back to the twelfth century, when the Benedictines of the Abbazia di Borzone founded this isolated priory on the top of a mountain more than 3,000 feet above sea level. You can also stay here in holiday homes.

Heading back down to the south, we finish off our tour in a famous place that’s full of charm just outside Montalcino. Cloaked in myth and fact, Sant’Antimo was founded by Charlemagne, who saw many of his soldiers die in this valley, struck by the plague, in 781 on his way back from Rome and he swore that he would build a monastery to put an end to the epidemic. Only the crypt and Carolingian chapel remain of that monastery. The place is entrusted to the Canons Regular of Sant’Agostino in 1992. Here all the functions are sung in Gregorian and hospitality consists of ten rooms and four dormitories for self-managed groups. Tel. 0577 835659.

 

Toscana sconosciuta: Le Valli di ZeriUnknown Tuscany: The Valleys of Zeri

Al confine tra Toscana, Emilia Romagna e Liguria uno spicchio di terra sospesa tra la montagna e il mare.
Un patrimonio nazionale, prezioso sia sotto il profilo naturalistico che sotto quello culturale, da riscoprire, conoscere e far conoscere, anche a livello europeo, allo stesso tempo l’occasione per ripensare a nuove forme di sinergie sviluppo e valorizzazione.
Ponti romani, antichi mulini, una razza ovina autoctona, boschi, orridi ricchi di acque e in alto cime che toccano i duemila metri.

Programma
Sabato, 29 settembre 2012 – ore 15.00
Zeri Village – Passo Due Santi – Zeri (Massa Carrara)
Giornata di studio, confronto e dibattito con l’ intervento di giornalisti, politici, storici e protagonisti della storia del territorio degli ultimi sessanta anni.

Domenica, 30 settembre 2012
Ritrovo a Passo Due Santi – ore 8.00
Una visita organizzata sul territorio per riscoprire magnifici paesaggi inesplorati e antichi borghi abbandonati anche attraverso le testimonianze di coloro che in quei luoghi hanno vissuto.

Da non perdere per mi ama conoscere e vivere la Toscana vera…On the border between Tuscany online instant no fax payday loans and Emilia Romagna and Liguria a piece of land suspended between the mountains and the sea.
A national asset, valuable both in terms of natural and under the cultural, to discover, to know and to make known, at European level, at the same time an opportunity to rethink new forms of synergy development and enhancement.
Roman bridges, old mills, a breed of sheep indigenous forests, gorges rich waters and on the high peaks that touch the two thousand meters.

program
Saturday, September 29, 2012 – 15:00
Zeri Village – Step Two Saints – Zeri (Massa Carrara)
Day of study, discussion and debate with the ‘intervention of journalists, politicians, historians and players in the history of the area in the last sixty years.

Sunday, September 30, 2012
Meeting in Step Two Saints – 8.00 am
Organized a visit to the territory to discover beautiful landscapes and unexplored old abandoned villages through the testimonies of those who in those places they lived.

Do not miss to love me to know and experience the real Tuscany …

Cicolturismo in Lunigiana. Storia, cultura e tradizioneCycling tours in Lunigiana: history, culture and tradition

Con la bella stagione l’Apt di Massa Carrara propone itinerari cicloturistici in Lunigiana, un modo nuovo per conoscere il territorio, fare sport e turismo insieme. Negli ultimi anni il cicloturismo è in crescita: in Italia sono due milioni le persone che lo praticano e in Europa sei. Un turismo “slow” che ricerca una dimensione più vera del viaggio. La Lunigiana con i suoi borghi, i castelli medievali e la natura incontaminata, è meta ideale per questo tipo di turismo.

L’itinerario del “Volto Santo”, da Villafranca a Equi Terme (km 62,5, difficoltà media), segue l’antico tracciato che i pellegrini percorrevano per andare a Lucca a venerare il Volto Santo. Lungo il percorso s’incontrano il castello di Monti a Licciana Nardi, il castello della Verrucola a Fivizzano e il castello di Castiglione del Terziere a Bagnone. A Equi Terme, nel cuore delle Alpi Apuane è visitabile il Parco Culturale delle Grotte di Equi un esteso complesso carsico modellato dall’erosione dell’acqua con cavità, cunicoli, stalattiti, stalagmiti e laghi sotterranei di grande suggestione.

Il secondo itinerario inizia da Pontremoli, tappa fondamentale della Francigena e finisce ad Aulla (km 26, difficoltà facile). A Pontremoli, da vedere il centro storico e il Museo delle Statue Stele nel castello del Piagnaro. Proseguendo verso Aulla s’incontra il castello Malaspina di Lusuolo sede del Museo dell’Emigrazione della gente di Toscana.

Il terzo itinerario “Rincorrendo il Medioevo” da Pontremoli a Licciana Nardi e ritorno (km 54,6, difficoltà media) è interessante dal punto di vista paesaggistico e storico. Da Pontremoli si arriva a Bagnone po si attraversano le frazioni di Pegazzana, Croce, Gabbiana, Lusana e Villa di Panicale, prima di arrivare a Licciana Nardi. La fatica è ampiamente ripagata dai bellissimi panorami che spaziano dall’alta valle del Magra sino agli aguzzi profili delle Alpi Apuane: inconfondibili il Monte Pisanino e la storica parete Nord del Pizzo d’Uccello.

Da Licciana Nardi l’itinerario continua verso Monti, fino a Villafranca in Lunigiana dove s’imbocca la statale della Cisa per rientrare a Pontremoli. A Villafranca, in un vecchio mulino si trova il Museo Etnografico che offre uno spaccato sulla cultura contadina della valle del Magra. Nei pressi, da visitare il borgo murato di Filetto e quello di Virgoletta.

L’ultimo degli itinerari proposti dall’Apt di Massa Carrara “Paesaggi della memoria” lungo la Linea Gotica (18,7 km, difficoltà media), con partenza e arrivo a Montignoso è da percorrere in mountain bike. Caratteristica di questo percorso gli stupendi panorami sulla costa versiliese come quello spettacolare che si gode dal castello Aghinolfi a Montignoso.

Info e itinerari completi: www.aptmassacarrara.it

As the summer season kicks off, the local tourist office at Massa Carrara is offering cycling tours in the Lunigiana area – a new way of getting to Cialis know the region by combining sport and tourism. Cycling tourism has grown in recent years: there are two million people who practice this sport in Italy, and six million in Europe. Cycling is a kind of “slow” tourism which pursues a more authentic dimension to traveling. The Lunigiana area – with its villages, medieval castles, and uncontaminated nature – is the ideal destination for this kind of tourism.

The “Volto Santo” (Holy Visage) itinerary, from Villafranca to Equi Terme (62.5 km, medium difficulty), follows the ancient track that pilgrims followed to go to Lucca in order to venerate the Volto Santo. Along the route you’ll find Monti castle at Licciana Nardi, Verrucola castle at Fivizzano, and the castle of Castiglione del Terziere at Bagnone. At Equi Terme, in the heart of the Apuan Alps, you can visit the Equi Grottoes Cultural Park – an extensive Karst formation shaped by water erosion with wonderfully evocative hollows, tunnels, stalactites, stalagmites, and subterranean lakes.

The second itinerary begins at Pontremoli, an essential stop on the Via Francigena, and finishes at Aulla (26 km, easy). At Pontremoli, visit the historic town center and the Museo delle Statue Stele (the Museum of Stele Statues) in Piagnaro castle. Continuing along toward Aulla, you’ll encounter Malaspina di Lusuolo castle, home to the Museo dell’Emigrazione della gente di Toscana (Museum of Tuscan Emigration).

The third itinerary–“Rincorrendo il Medioevo” (Traveling through the Middle Ages), from Pontremoli to Licciana Nardi and back (54.6 km, medium difficulty)–is interesting from an historical and scenic point of view. Arriving at Bagnone from Pontremoli, you then pass through the hamlets of Pegazzana, Croce, Gabbiana, Lusana and Villa di Panicale before arriving at Licciana Nardi. The effort is amply rewarded by the beautiful views stretching from the high Magra Valley to the sharp outlines of the Apuan Alps – with the unmistakable shape of Monte Pisanino and the legendary north face of Pizzo d’Uccello.

The itinerary continues from Licciana Nardi towards Monti and finally Villafranca in Lunigiana, where you take the highway known as “della Cisa” to return to Pontremoli. The Museo Etnografico (Ethnographic Museum), housed in an old mill at Villafranca, offers a glimpse into the culture of the country folk of the Magra Valley. Visit the nearby walled villages of Filetto and Virgoletta.

The last of the itineraries offered by the local tourist office in Massa Carrara is “Paesaggi della Memoria” (Historic Landscapes), by mountain bike along the Linea Gotica (18.7 km, medium difficulty), with departure and arrival at Montignoso. This route features stupendous views of the Versilia coast, such as the spectacular view you’ll enjoy from Aghinolfi castle at Montignoso.

For more information and complete itineraries: www.aptmassacarrara.it