San Casciano: il giro dei sette presepi

San Casciano: il giro dei sette presepi

[:it]a cura della redazione – Il giro dei sette presepi tra le chiese di San Casciano. Don Massimiliano annuncia le feste che ruotano intorno ai presepi nel corso del periodo natalizio. A Decimo si celebra la festa del ceppo e del pane

Ogni chiesa di San Casciano ha il suo presepe. Ispirata alla tradizione, meccanica, animata, la raffigurazione della Natività prende vita nei luoghi sacri del territorio.
Le chiese dove si potranno ammirare i presepi sono sette e sono quelli di Argiano, Cappuccini, Clarisse, Propositura, Misericordia, Suffragio, Decimo. Intorno alla tradizione religiosa si stringe la comunità che partecipa attivamente alla valorizzazione dei presepi.

Numerose le iniziative, i concerti musicali e corali organizzati a San Casciano.
Tra gli eventi del fine settimana si segnala l’inaugurazione del nuovo presepe animato della Pieve di Decimo che si terrà sabato 16 dalle ore 17.40, al termine della celebrazione della Santa Messa.
È quanto fa sapere don Massimiliano che benedirà, come da tradizione, ogni Gesù Bambino che i piccoli fedeli porteranno in chiesa per poi ricollocarli nei presepi allestiti nelle loro case.

Il Natale è ricordato anche come festa di luce perché all’annuncio che gli angeli fecero ai pastori che erano nel buio seguì una luce che li avvolse.
Anche San Casciano celebrerà la tradizionale festa del Ceppo del fuoco che riconduce alla luce che illumina e rappresenta un segnale di pace. Il Natale di Decimo celebra anche la festa del pane. Nel corso dell’iniziativa di sabato 16 don Massimiliano benedirà i panini prodotti da alcuni fornai di San Casciano.

Ad interpretare l’arrivo dei Re Magi saranno gli stessi cittadini il 6 gennaio nell’ambito di una tradizionale iniziativa organizzata dalla Propositura di San Casciano. “Il presepe della Propositura – precisa don Massimiliano – è ispirato allo stile napoletano, quello di Decimo riproduce la pieve di Decimo e quello di Argiano è ambientato nella campagna toscana. Altra iniziativa in programma sabato sera è il momento musicale in compagnia del coro della parrocchia dopo la Novena. La benedizione dei Gesù bambino si terrà anche domenica 17 alle ore 11 in Propositura”.

[:en]a cura della redazione – Il giro dei sette presepi tra le chiese di San Casciano. Don Massimiliano annuncia le feste che ruotano intorno ai presepi nel corso del periodo natalizio. A Decimo si celebra la festa del ceppo e del pane

Ogni chiesa di San Casciano ha il suo presepe. Ispirata alla tradizione, meccanica, animata, la raffigurazione della Natività prende vita nei luoghi sacri del territorio.
Le chiese dove si potranno ammirare i presepi sono sette e sono quelli di Argiano, Cappuccini, Clarisse, Propositura, Misericordia, Suffragio, Decimo. Intorno alla tradizione religiosa si stringe la comunità che partecipa attivamente alla valorizzazione dei presepi.

Numerose le iniziative, i concerti musicali e corali organizzati a San Casciano.
Tra gli eventi del fine settimana si segnala l’inaugurazione del nuovo presepe animato della Pieve di Decimo che si terrà sabato 16 dalle ore 17.40, al termine della celebrazione della Santa Messa.
È quanto fa sapere don Massimiliano che benedirà, come da tradizione, ogni Gesù Bambino che i piccoli fedeli porteranno in chiesa per poi ricollocarli nei presepi allestiti nelle loro case.

Il Natale è ricordato anche come festa di luce perché all’annuncio che gli angeli fecero ai pastori che erano nel buio seguì una luce che li avvolse.
Anche San Casciano celebrerà la tradizionale festa del Ceppo del fuoco che riconduce alla luce che illumina e rappresenta un segnale di pace. Il Natale di Decimo celebra anche la festa del pane. Nel corso dell’iniziativa di sabato 16 don Massimiliano benedirà i panini prodotti da alcuni fornai di San Casciano.

Ad interpretare l’arrivo dei Re Magi saranno gli stessi cittadini il 6 gennaio nell’ambito di una tradizionale iniziativa organizzata dalla Propositura di San Casciano. “Il presepe della Propositura – precisa don Massimiliano – è ispirato allo stile napoletano, quello di Decimo riproduce la pieve di Decimo e quello di Argiano è ambientato nella campagna toscana. Altra iniziativa in programma sabato sera è il momento musicale in compagnia del coro della parrocchia dopo la Novena. La benedizione dei Gesù bambino si terrà anche domenica 17 alle ore 11 in Propositura”.

[:]

San Casciano: il GirOlio d’Italia invade le vie del centro storico

San Casciano: il GirOlio d’Italia invade le vie del centro storico

[:it]a cura della redazione – Sabato 2 e domenica 3 dicembre dalle ore 10 alle ore 20 mostre mercato, convegni, laboratori per bambini, spettacoli, degustazioni

Prende vita a San Casciano il weekend verde del GirOlio d’Italia, tappa nazionale della manifestazione che promuove e valorizza l’olio extravergine di oliva, le produzioni agricole e i manufatti artigianali.
Ricco il programma messo a punto dalla giunta Pescini che rende omaggio alla qualità di uno dei prodotti principe della cultura gastronomica del Chianti organizzando per le vie del centro, in spazi al chiuso, mostre mercato, degustazioni, mini corsi di avvicinamento all’olio, convegni, rock contest, spettacoli al Teatro Niccolini e laboratori creativi.
I più piccoli sono attesi sabato 2 alla cupola del circolo Acli dove un’operatrice qualificata coinvolgerà il pubblico con il laboratorio “A macchia d’olio” mentre domenica 3 l’intrattenimento è assicurato nel segno della creatività che riutilizza e riusa presso il circolo Arci. E anche i ristoranti di San Casciano che aderiscono all’iniziativa faranno la loro parte facendo riaffiorare dalle loro cucine ricette e tradizioni del passato ispirate alla tradizione olivicola chiantigiana.

La prima giornata del GirOlio è animata dal concorso promosso dal Comune “RockOLio” con l’obiettivo di incentivare passioni e culture musicali tra i giovani.
Nella sala del Cinema Teatro Everest (piazza Cavour) il miglior brano originale sarà valutato da una giuria di primo livello costituita da musicisti, giornalisti, produttori, organizzatori di eventi, cantanti e appassionati di espressione sonora e musicale.
Tra gli altri il parlamentare l’onorevole Lorenzo Becattini, il chitarrista Lapo Consortinii componenti del gruppo Quarto Podereil produttore Matteo Frullanoil presidente della Festa del Volontariato sancascianese Francesco Guarduccigli assessori dei Comuni di San Casciano, Tavarnelle e Barberino, Chiara Molducci, Roberto Ciappi, Tatiana Pistolesi e Silvano Bandinelli, il consigliere comunale Duccio Becattini, i direttori delle scuole di Musica di San Casciano e Tavarnelle Ilaria Favini e Fabio Bastianoni, la docente della scuola di canto moderno della Scuola di Musica di Greve in Chianti Veronica Fiorini, i giornalisti Edlira Mamutaj (ChiantiSette), Matteo Pucci (Il Gazzettino del Chianti) e Francesco Nidiaci (Tvr TeleItalia).

“Le formazioni – spiega l’assessore Consuelo Cavallini – avranno 20 minuti al massimo per esibirsi e potranno suonare per il tempo concesso i brani da loro scelti con l’unica condizione di presentare alla giuria almeno un brano originale. Il RockOlio vuole premiare e riconoscere il valore della creatività artistica e musicale. Sono due i premi messi in palio per il gruppo che si aggiudicherà la vittoria, l’incisione del brano in uno studio di registrazione professionale con l’esperienza formativa annessa e la diffusione live della canzone dai microfoni di una nota emittente radiofonica fiorentina, la storica Controradio”.
Un ringraziamento particolare all’Accademia musicale di San Casciano per l’utilizzo di alcuni strumenti musicali e e al Ciroclo Acli che mette a disposizione i locali dove si svolgerà il rock contest. L’adesione è gratuita. Info: 335 1601893 – uffstampaunionecomunalechianti@gmail.com.[:en] a cura della redazione – Sabato 2 e domenica 3 dicembre dalle ore 10 alle ore 20 mostre mercato, convegni, laboratori per bambini, spettacoli, degustazioni

Prende vita a San Casciano il weekend verde del GirOlio d’Italia, tappa nazionale della manifestazione che promuove e valorizza l’olio extravergine di oliva, le produzioni agricole e i manufatti artigianali.
Ricco il programma messo a punto dalla giunta Pescini che rende omaggio alla qualità di uno dei prodotti principe della cultura gastronomica del Chianti organizzando per le vie del centro, in spazi al chiuso, mostre mercato, degustazioni, mini corsi di avvicinamento all’olio, convegni, rock contest, spettacoli al Teatro Niccolini e laboratori creativi.
I più piccoli sono attesi sabato 2 alla cupola del circolo Acli dove un’operatrice qualificata coinvolgerà il pubblico con il laboratorio “A macchia d’olio” mentre domenica 3 l’intrattenimento è assicurato nel segno della creatività che riutilizza e riusa presso il circolo Arci. E anche i ristoranti di San Casciano che aderiscono all’iniziativa faranno la loro parte facendo riaffiorare dalle loro cucine ricette e tradizioni del passato ispirate alla tradizione olivicola chiantigiana.

La prima giornata del GirOlio è animata dal concorso promosso dal Comune “RockOLio” con l’obiettivo di incentivare passioni e culture musicali tra i giovani.
Nella sala del Cinema Teatro Everest (piazza Cavour) il miglior brano originale sarà valutato da una giuria di primo livello costituita da musicisti, giornalisti, produttori, organizzatori di eventi, cantanti e appassionati di espressione sonora e musicale.
Tra gli altri il parlamentare l’onorevole Lorenzo Becattini, il chitarrista Lapo Consortinii componenti del gruppo Quarto Podereil produttore Matteo Frullanoil presidente della Festa del Volontariato sancascianese Francesco Guarduccigli assessori dei Comuni di San Casciano, Tavarnelle e Barberino, Chiara Molducci, Roberto Ciappi, Tatiana Pistolesi e Silvano Bandinelli, il consigliere comunale Duccio Becattini, i direttori delle scuole di Musica di San Casciano e Tavarnelle Ilaria Favini e Fabio Bastianoni, la docente della scuola di canto moderno della Scuola di Musica di Greve in Chianti Veronica Fiorini, i giornalisti Edlira Mamutaj (ChiantiSette), Matteo Pucci (Il Gazzettino del Chianti) e Francesco Nidiaci (Tvr TeleItalia).

“Le formazioni – spiega l’assessore Consuelo Cavallini – avranno 20 minuti al massimo per esibirsi e potranno suonare per il tempo concesso i brani da loro scelti con l’unica condizione di presentare alla giuria almeno un brano originale. Il RockOlio vuole premiare e riconoscere il valore della creatività artistica e musicale. Sono due i premi messi in palio per il gruppo che si aggiudicherà la vittoria, l’incisione del brano in uno studio di registrazione professionale con l’esperienza formativa annessa e la diffusione live della canzone dai microfoni di una nota emittente radiofonica fiorentina, la storica Controradio”.
Un ringraziamento particolare all’Accademia musicale di San Casciano per l’utilizzo di alcuni strumenti musicali e e al Ciroclo Acli che mette a disposizione i locali dove si svolgerà il rock contest. L’adesione è gratuita. Info: 335 1601893 – uffstampaunionecomunalechianti@gmail.com.[:]

Chianti Classico: A San Casciano gli abiti della dinastia Qing in mostraChianti Classico: A San Casciano clothing of the Qing Dynasty in exhibitions

di Nadia Fondelli – Una mostra da non perdere nel Chianti fiorentino. A San Casciano l’occasione di vedere da vicino alcuni rari esemplari di opere d’arte indossate dall’imperatore della dinastia Qing, dai suoi familiari e dai funzionari.

Abiti simbolici dell’antica Cina, dragoni a cinque artigli e altri simboli dell’universo cinese, avvolti
in fili d’oro, popolano gli abiti in seta ricamata. Arazzi di straordinaria complessità, opere d’arte tradotte in vestiti indossati dalle più elevate classi sociali dell’Antica Cina.

Ad offrire quest’occasione davvero rara di ammirare la ricchezza dei colori e dei disegni, la raffinatezza della tecnica di questi indumenti-tesori è la mostra appena aperta “L’universo in un vestito – L’abbigliamento alla corte dell’imperatore”, curata da Nicola Visibelli e Neri Torcello e ospitata nella galleria antiquaria Neri Torcello a San Casciano in via IV Novembre. Una quindicina di abiti in seta decorati con fili d’oro maschili e femminili che provengono da collezioni private.

E’ il 1644 l’epoca di riferimento quando i Manchu, guerrieri e cacciatori, rovesciano la dinastia Ming per fondare quella dei Quing, destinata a governare una delle popolazioni più numerose al mondo. E’ l’epoca in cui l’abbigliamento di corte inizia a diventare il sistema codificato più sontuoso, simbolico e tecnicamente raffinato mai sviluppato nella storia. Abiti che descrivono, esaltano, rivelano l’universo cinese e la sua ricca simbologia, buddista e taoista, dispiegata in ogni ricco e raffinato dettaglio.

La mostra organizzata con il patrocinio del Comune di San Casciano, ripercorre la storia degli abiti di corte cinesi in uno spazio temporale che oscilla tra il 1759 e il 1911.

“L’idea di portare a San Casciano – commenta Neri Torcello – un capitolo della storia orientale attraverso la bellezza e la forma degli abiti imperiali è frutto di periodo di studi sull’abbigliamento codificato della corte imperiale cinese tra Settecento e Ottocento. Ricerche che mi hanno permesso di entrare in contatto con i proprietari delle due collezioni private. Grazie alla loro disponibilità abbiamo potuto costruire un percorso espositivo didascalico volto a sensibilizzare i visitatori ad una lettura approfondita di questi tesori ricchi di simboli, da leggere come fossero libri”.

“Voglio esprimere tutta la mia ammirazione – conclude il sindaco Massimiliano Pescini – per Neri Torcello, un giovane concittadino che ha fatto e farà bene alla sua comunità. Un antiquario di grande competenza che investe in un momento difficile come questo e mette il suo spazio, un centro culturale ad ampio raggio, a disposizione della comunità”.

La mostra rimarrà aperta fino al 12 gennaio 2013 negli orari di apertura della galleria. Ingresso libero.
Per informazione: tel. 055 820609

 by Nadia Fondelli – An exhibition not to be missed in vigrx plus dose the Florentine Chianti. In San Casciano the opportunity to see first hand some rare works of art worn by the emperor of the Qing Dynasty, his family and officials.

Clothing symbolic of ancient China, dragon claws and five other Chinese symbols of the universe, wrapped in gold thread, populate the dresses in embroidered silk. Tapestry of extraordinary complexity, artwork translated into clothes worn by the higher social classes of Ancient China.

To offer this opportunity really rare to see the richness of colors and designs, refinement of the art-treasures of these garments is the exhibition just opened “The Universe in a dress – Clothes for the Emperor’s court”, curated by Nicola Visibelli and Blacks and Torcello Torcello Blacks housed in the antique gallery in San Casciano via IV Novembre.
Fifteen silk dresses decorated with golden threads of men and women who come from private collections.

It ‘s the time of the 1644 reference when the Manchu warriors and hunters, overthrow the dynasty To establish that the Qing Ming, destined to rule one of the largest populations in the world. And ‘the era in which the clothing of the court begins to become the most sumptuous coded system, symbolic and technically sophisticated ever developed in history. Clothes that describe, emphasize, reveal the world of China and its rich symbolism, Buddhist and Taoist deployed in every rich and refined detail.

The exhibition is organized under the patronage of the Municipality of San Casciano, traces the history of Chinese short dresses in a time frame of between 1759 and 1911.

“The idea of bringing in San Casciano – says Blacks Torcello – a chapter in the history of Eastern Europe through the beauty and shape of the imperial robes is the result of the study period on clothing encoded in the Chinese imperial court between the eighteenth and nineteenth centuries. Research that allowed me to get in touch with the owners of two private collections. Due to their availability we could build a didactic exhibition aims to raise awareness among visitors to a thorough reading of these treasures rich in symbols, to be read as if they were books. ”

“I want to express my admiration – said the mayor Massimiliano Pescini – for Blacks Torcello, a young fellow who has done and will do good for his community. An antiquarian expertise that invests in a difficult time like this and puts his space, a wide-ranging cultural center, available to the community. ”

The exhibition will remain open until January 12, 2013 during the opening hours the gallery. Admission is free.
For information: tel. 055 820609

Un tour fra i Castelli del ChiantiAn tour between Chianti castle

Il toponimo Chianti da sempre evoca il rosso nettare di Bacco più bevuto nel mondo e distese incontaminate tra Firenze e Siena note per bellezza e varietà di paesaggi di tipo collinare, agreste e boschivo. Radda, Gaiole, Castellina, Greve, San Casciano sono solo alcuni dei capoluoghi chiantigiani da cui il turismo del vino in terra italiana non può prescindere, un luogo ricco di vitigni sangiovese, di olivi secolari, di campagne ben curate.

Ecco perché l’edizione 2010 del Best of Wine Tourism ha premiato le migliori realtà vitivinicole per qualità di ricettività, innovazione e sostenibilità nelle pratiche enologiche, arte e cultura, architettura, parchi e giardini.

Spesso queste strutture sono veri e propri castelli, dotati di un ricco corredo di storia, tradizione, patrimonio artistico. Ecco perciò un breve, ma suggestivo itinerario che unisce i castelli premiati quest’anno.

Le radici del Castello di Vicchiomaggio, l’antico Vicchio dei Longobardi, affondano nel Medioevo, quando ebbe una posizione strategica nella difesa di Firenze nei conflitti contro Siena.
Raggiunse il massimo splendore nel Rinascimento come villa signorile, in cui hanno soggiornato Leonardo da Vinci, che forse vi dipinse la Monna Lisa e Francesco Redi, che qui compose il suo “Bacco in Toscana”.
La torre merlata, le abitazioni e le mura sono ancor oggi ben conservate. L’elegante agriturismo è circondato da 130 ettari di terre. La casa vinicola offre ottimi prodotti come Ripa delle Mandorle, Ripa delle More e Riserva La Prima.

Dall’alto di Vicchiomaggio si può ben vedere il Castello di Verrazzano, dimora storica seicentesca, con torre del X secolo, in cui nacque nel 1485 il grande navigatore Giovanni che scoprì la baia di New York (1524).
Dal 2002 un Centro Studi Storici  promuove iniziative legate alle sue imprese, come il “Verrazzano Day” il 17 aprile. Il giardino è ricco di varietà botaniche autoctone originali come il limone fiorentino. Come ha dichiarato Burton Anderson: “Sulle fondamenta di Verrazzano il Chianti ha rinnovato il suo prestigio”. La famiglia Cappellini vi produce oggi vini Chianti Classico, Riserva, Verrazzano Rosso e olio extravergine d’oliva.

Non molta strada separa Verrazzano dal Castello di Gabbiano, dalla suggestiva torre fortificata del XII secolo, oltre a quelle cilindriche di epoca più tarda. Sulla sommità del portone si leggono le iscrizioni nello stemma dei Sederini (XVI secolo).
La splendida terrazza davanti al castello si affaccia su un paesaggio incantevole di vigneti, oliveti e boschi. Gli ospiti possono vivere i diversi, confortevoli ambienti in un susseguirsi di stagioni e di sensazioni.
Le cantine di oggi risalgono al XIV secolo, ma la struttura a volte ne ricorda l’utilizzazione vinicola fin dal 1100, quando erano proprietà dei Bardi. Ogni anno nella stagione estiva il Castello ospita una mostra di arte contemporanea: quest’anno è la volta di Franco Fedeli.

I Ricasoli erano già baroni nell’XI secolo, quando si insediarono a Brolio, costruendovi un castello a difesa di Firenze contro Siena. Dall’aristocratico casato discendono vari personaggi che hanno dato lustro alla nostra storia.
Da maggio 2009 nel cassero è aperta la collezione Ricasoli che raccoglie pezzi unici  di questa famiglia guerriera, che ha combattuto a fianco dei Medici. Quattro sale in stile neogotico riuniscono armi del periodo 1300-1800, onorificenze del barone Bettino, protagonista del Risorgimento e fondatore della moderna storia del vino Chianti Classico, ricordi della visita a Brolio di Vittorio Emanuele II (1863 ed esperimenti scientifici in campo agricolo e vitivinicolo. (Orario: mar-dom 10.30-12.30; 14.30-18)

Ultima tappa del nostro tour il Chianti Rufina con il Castello del Trebbio, di proprietà dei Pazzi fin dal 1184: qui fu ordita la celebre Congiura dei Pazzi ai danni di Lorenzo e Giuliano dei Medici. Abitato dagli attuali proprietari dal 1968, esso conserva gran parte del suo aspetto originario:  la cappella privata, il cortile e le suggestive cantine, un tempo adibite a carcere. “La Sosta del Gusto” è il nuovo ristorante in cui si possono degustare  ottimi vini di produzione propria.

Ma i castelli toscani non si esauriscono qui…Il toponimo Chianti da sempre evoca il rosso nettare di Bacco più bevuto nel mondo e distese incontaminate tra Firenze e Siena note per bellezza e varietà di paesaggi di tipo collinare, agreste e boschivo. Radda, Gaiole, Castellina, Greve, San Casciano sono solo alcuni dei capoluoghi chiantigiani da cui il turismo del vino in terra italiana non può prescindere, un luogo ricco di vitigni sangiovese, di olivi secolari, di campagne ben curate.

Ecco perché l’edizione 2010 del Best of Wine Tourism ha premiato le migliori realtà vitivinicole per qualità di ricettività, innovazione e sostenibilità nelle pratiche enologiche, arte e cultura, architettura, parchi e giardini.

Spesso queste strutture sono veri e propri castelli, dotati di un ricco corredo di storia, tradizione, patrimonio artistico. Ecco perciò un breve, ma suggestivo itinerario che unisce i castelli premiati quest’anno.

Le radici del Castello di Vicchiomaggio, l’antico Vicchio dei Longobardi, affondano nel Medioevo, quando ebbe una posizione strategica nella difesa di Firenze nei conflitti contro Siena.
Raggiunse il massimo splendore nel Rinascimento come villa signorile, in cui hanno soggiornato Leonardo da Vinci, che forse vi dipinse la Monna Lisa e Francesco Redi, che qui compose il suo “Bacco in Toscana”.
La torre merlata, le abitazioni e le mura sono ancor oggi ben conservate. L’elegante agriturismo è circondato da 130 ettari di terre. La casa vinicola offre ottimi prodotti come Ripa delle Mandorle, Ripa delle More e Riserva La Prima.

Dall’alto di Vicchiomaggio si può ben vedere il Castello di Verrazzano, dimora storica seicentesca, con torre del X secolo, in cui nacque nel 1485 il grande navigatore Giovanni che scoprì la baia di New York (1524).
Dal 2002 un Centro Studi Storici  promuove iniziative legate alle sue imprese, come il “Verrazzano Day” il 17 aprile. Il giardino è ricco di varietà botaniche autoctone originali come il limone fiorentino. Come ha dichiarato Burton Anderson: “Sulle fondamenta di Verrazzano il Chianti ha rinnovato il suo prestigio”. La famiglia Cappellini vi produce oggi vini Chianti Classico, Riserva, Verrazzano Rosso e olio extravergine d’oliva.

Non molta strada separa Verrazzano dal Castello di Gabbiano, dalla suggestiva torre fortificata del XII secolo, oltre a quelle cilindriche di epoca più tarda. Sulla sommità del portone si leggono le iscrizioni nello stemma dei Sederini (XVI secolo).
La splendida terrazza davanti al castello si affaccia su un paesaggio incantevole di vigneti, oliveti e boschi. Gli ospiti possono vivere i diversi, confortevoli ambienti in un susseguirsi di stagioni e di sensazioni.
Le cantine di oggi risalgono al XIV secolo, ma la struttura a volte ne ricorda l’utilizzazione vinicola fin dal 1100, quando erano proprietà dei Bardi. Ogni anno nella stagione estiva il Castello ospita una mostra di arte contemporanea: quest’anno è la volta di Franco Fedeli.

I Ricasoli erano già baroni nell’XI secolo, quando si insediarono a Brolio, costruendovi un castello a difesa di Firenze contro Siena. Dall’aristocratico casato discendono vari personaggi che hanno dato lustro alla nostra storia.
Da maggio 2009 nel cassero è aperta la collezione Ricasoli che raccoglie pezzi unici  di questa famiglia guerriera, che ha combattuto a fianco dei Medici. Quattro sale in stile neogotico riuniscono armi del periodo 1300-1800, onorificenze del barone Bettino, protagonista del Risorgimento e fondatore della moderna storia del vino Chianti Classico, ricordi della visita a Brolio di Vittorio Emanuele II (1863 ed esperimenti scientifici in campo agricolo e vitivinicolo. (Orario: mar-dom 10.30-12.30; 14.30-18)

Ultima tappa del nostro tour il Chianti Rufina con il Castello del Trebbio, di proprietà dei Pazzi fin dal 1184: qui fu ordita la celebre Congiura dei Pazzi ai danni di Lorenzo e Giuliano dei Medici. Abitato dagli attuali proprietari dal 1968, esso conserva gran parte del suo aspetto originario:  la cappella privata, il cortile e le suggestive cantine, un tempo adibite a carcere. “La Sosta del Gusto” è il nuovo ristorante in cui si possono degustare  ottimi vini di produzione propria.

Ma i cast

Il cunicolo di MachiavelliThe Machiavelli secret

Da non moltissimi anni è stato ripristinato nelle sue forme originali ed è visitabile a Sant’Andrea in Percussina vicino a San Casciano, il tunnel sotterraneo che usava Niccolò Machiavelli e che collega la villa l’Albergaccio – luogo di villeggiatura, o come lui stesso preferiva dire di esilio – all’odierna omonima trattoria.

Un remoto sottopasso che si presenta come diviso in due linee rette congiunte da una curva, in prossimità della quale si apre, alla luce esterna, una finestra che si affaccia sul pozzo del antica borgata; pozzo collocato esternamente, proprio innanzi all’osteria, che si può considerare un vero e proprio simbolo di questo borgo chiantigiano.

Il tunnel realizzato in cotto, si presenta a botte e costituisce una vera e propria leggenda rinascimentale legata a questo straordinario personaggio.

La leggenda narra infatti – per altro tutto è riscontrabile in una lettera che lo stesso Niccolò scrisse all’amico Francesco Vettori – che egli fosse costretto a passare per quell’angusto cunicolo sotto la strada, per poter andare inosservato dai suoi “pidocchi” – come egli stesso gli definisce – i compagni di gioco dell’osteria: l’oste, il beccaio, il mugnaio e due fornaciai.

Con loro passava le giornate, arrabbiandosi e gridando prima di tornare alla villa in cui si spogliava degli abiti pieni di fango, per indossare quelli “curiali” ed immergersi così nelle letture.
Ma perché Machiavelli si serviva di quel cunicolo quando poteva passare indisturbato dall’esterno?

Lasciamo spazio alla leggenda, ma sicuramente quel cunicolo rappresentava per il contraddittorio Niccolò, una simbologia dove egli si poteva idealmente cambiare le vesti e quindi sdoppiarsi in due.
Vale la pena scoprire questo mondo speciale.Da non moltissimi anni è stato ripristinato nelle sue forme originali ed è visitabile a Sant’Andrea in Percussina vicino a San Casciano, il tunnel sotterraneo che usava Niccolò Machiavelli e che collega la villa l’Albergaccio – luogo di villeggiatura, o come lui stesso preferiva dire di esilio – all’odierna omonima trattoria.

Un remoto sottopasso che si presenta come diviso in due linee rette congiunte da una curva, in prossimità della quale si apre, alla luce esterna, una finestra che si affaccia sul pozzo del antica borgata; pozzo collocato esternamente, proprio innanzi all’osteria, che si può considerare un vero e proprio simbolo di questo borgo chiantigiano.

Il tunnel realizzato in cotto, si presenta a botte e costituisce una vera e propria leggenda rinascimentale legata a questo straordinario personaggio.

La leggenda narra infatti – per altro tutto è riscontrabile in una lettera che lo stesso Niccolò scrisse all’amico Francesco Vettori – che egli fosse costretto a passare per quell’angusto cunicolo sotto la strada, per poter andare inosservato dai suoi “pidocchi” – come egli stesso gli definisce – i compagni di gioco dell’osteria: l’oste, il beccaio, il mugnaio e due fornaciai.

Con loro passava le giornate, arrabbiandosi e gridando prima di tornare alla villa in cui si spogliava degli abiti pieni di fango, per indossare quelli “curiali” ed immergersi così nelle letture.
Ma perché Machiavelli si serviva di quel cunicolo quando poteva passare indisturbato dall’esterno?

Lasciamo spazio alla leggenda, ma sicuramente quel cunicolo rappresentava per il contraddittorio Niccolò, una simbologia dove egli si poteva idealmente cambiare le vesti e quindi sdoppiarsi in due.
Vale la pena scoprire questo mondo speciale.