“A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle”

“A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle”

Il Chianti Classico ispira artisti dai tempi di Vasari e Leonardo, che lo hanno immortalato e reso famoso già nel 1500. È stato il celebre biografo dei grandi artisti a sugellare il binomio arte – Gallo Nero, con la sua celebre Allegoria nel Salone dei 500 a Palazzo Vecchio, in cui è ritratto il Chianti come un imponente vegliardo sul cui scudo campeggia un Gallo Nero.

Oggi è l’arte contemporanea a offrire una nuova lettura del territorio chiantigiano e del suo prodotto più nobile, il vino del Gallo Nero, nell’ambito di nuovo progetto artistico, promosso dal Consorzio Vino Chianti Classico e organizzato con la collaborazione di TerraMedia APS, con i curatori Davide Sarchioni, Fiammetta Poggi e Isaco Praxolu. Protagonista assoluta di “A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle” è la bottiglia bordolese, la tipica forma con cui sono conosciuti i vini Gallo Nero in tutto il mondo, che è stata reinterpretata e trasformata in un’opera d’arte urbana da sette artisti visivi, differenti per generazione, provenienza, tecniche e linguaggi, ispirandosi liberamente alle suggestioni dei vini e dei paesaggi del territorio e assecondando le specificità della propria ricerca artistica.

Francesco Bruni, Corn 79, Camilla Falsini, Thomas Lange e Eliseo Sonnino, hanno eseguito  i rispettivi interventi pittorici e materici sulla riproduzione tridimensionale in legno di una bottiglia “bordolese” gigante  (tra i 350 e i 400 cm di altezza), utilizzando la superficie come fosse una tela bianca; Clet invece ha realizzato ex novo una scultura di 400 cm di altezza trasformando la bottiglia in una fantasiosa abitazione, mentre per Numero Cromatico la bottiglia è diventata il soggetto di un grande stendardo.

Ogni opera è collocata in esposizione temporanea in ognuno dei sette Comuni del Chianti Classico dando luogo alla mostra diffusa “A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle”, che disegna un itinerario eno-artistico, tra arte contemporanea e vini da degustare.

Il visitatore potrà scoprire l’opera di Francesco Bruni a Gaiole in Chianti, di Clet a San Donato in Poggio – Comune di Barberino Tavarnelle, di Corn79 a Castelnuovo Berardenga, di Camilla Falsini a Radda in Chianti, di Thomas Lange a Greve in Chianti, di Numero Cromatico a Castellina in Chianti e di Eliseo Sonnino a San Casciano Val di Pesa. Sarà possibile conoscere la collocazione delle opere consultando il sito www.chianticlassico.com .

Il progetto Meet Chianti Classico ART si inserisce nel contesto artistico più ampio del territorio, che ospita anche Chiantissimo, la rassegna di installazioni con i comuni di San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle, e le numerose opere d’arte in esposizione nelle collezioni permanenti delle aziende vitivinicole. Il Consorzio mette a disposizione del proprio territorio un progetto ampio di promozione in sinergia con le tutte le altre iniziative che toccano l’arte, la musica, il teatro e il vino, rivolte ai turisti e ai cittadini con lo scopo di esaltare la vocazione culturale del Chianti e delle sue produzioni di eccellenza.

“Questa terra è fonte di ispirazione per gli esponenti di varie forme artistiche da secoli” dichiara il direttore Carlotta Gori, “come un vino che trae le sue caratteristiche identitarie dal luogo da cui proviene, anche queste opere sono fortemente connotate dal loro legame con la loro musa, la bottiglia di Chianti Classico, e per questo vivono in dialogo con i luoghi in cui sono state installate, nei nostri bellissimi borghi, per raccontare con forme nuove una storia secolare”.

[:it]L’estate degli Uffizi dal 6 luglio la mostra di Giuseppe Penone “Alberi in-versi”[:]

[:it]L’estate degli Uffizi dal 6 luglio la mostra di Giuseppe Penone “Alberi in-versi”[:]

[:it]L’arte contemporanea di Giuseppe Penone entra nell’estate degli Uffizi. Trenta opere dell’artista verranno esposte nella mostra Alberi In-Versi, fino al 3 ottobre, al primo piano, nelle sale Detti e del Camino, e al secondo piano della Galleria, con disegni,
fotografie, incisioni, sculture e installazioni.

L’esposizione si inserisce nell’ambito delle celebrazioni dantesche previste per il 2021. Lo stesso titolo allude al tema dell’ albero che vive della cima nella Divina Commedia.
Nelle sale del museo fiorentino sarà possibile attraversare oltre 50 anni di attività di Penone, con opere inedite ma anche disegni preparatori e tele che caratterizzano la sua visione e segnano il passaggio tra la bidimensionalità e la funzione tattile del disegno, in un territorio di confine tra il mondo corporeo e quello concettuale, tra la materia e l’idea.

È stata prorogata nella sala delle Nicchie della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, fino al 16 gennaio 2022, la mostra Raffaello e il ritorno del Papa Medici – restauri e scoperte, sullo stupefacente restauro del Ritratto di Leone X tra i cardinali Giulio de’ Medici e
Luigi de’ Ros[:]

[:it]Giornata mondiale degli oceani[:en]Giornat[:]

[:it]Giornata mondiale degli oceani[:en]Giornat[:]

[:it]Stili di vita e mobilità più sostenibili per salvare il mare.

Mentre nell’oceano Indiano continua a bruciare e sversare in mare veleni e microplastiche una portacontain che brucia da 12 giorni si celebra la giornata mondiale degli oceani.

Ogni anno nel mondo vengono prodotte 400 milioni di tonnellate di plastica, il 20% proviene proprio dal nostro continente, eppure solo il 9% viene effettivamente riciclato, mentre la stragrande maggioranza finisce nelle discariche o inquina ambienti naturali come bacini idrici e oceani, costituendo una grave minaccia per la biodiversità e la nostra stessa sussistenza.

In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, parte dall’Italia il Tour Sostenibile di due ambasciatori del Divers Alert Network Europe.

I due sub protagonisti dell’evento,  Alana Alvarez e Manuel Bustelo, ambasciatori del Divers Alert Network (DAN) Europe, ad attraverseranno l’Europa nei prossimi 6 mesi a bordo di un veicolo elettrico  per sensibilizzare giovani, appassionati di subacquea e istituzioni, sulla grave minaccia rappresentata dalla plastica e dall’acidificazione degli oceani, e sull’urgenza di modificare i nostri stili di vita per salvaguardare il futuro del pianeta e dell’umanità.

Il duo percorrerà un totale di 11.500 km facendo tappa in 15 Paesi Europei per incontrare partner, associazioni ambientaliste, aziende, privati e anche decisori politici – inclusa la Commissione UE a Bruxelles – al fine di promuovere una maggiore responsabilità sociale delle aziende, un quadro normativo adeguato e stili di vita e mobilità più sostenibili.

“Tutti parlano dei gravi danni che la pesca eccessiva e la plastica stanno causando al nostro pianeta, eppure in pochi sono disposti a modificare il proprio stile di vita per invertire questo processo.
Ma nessun gesto è troppo piccolo, sia come collettività e come individui abbiamo l’opportunità e la responsabilità di fare la nostra parte e di agire, non c’è più tempo da perdere – 
spiegano Alana Alvarez e Manuel Bustelo, subacquei ed esperti nell’ambito dell’economia, turismo e sviluppo sostenibile – con questo tour dimostreremo concretamente all’Europa che alternative ecosostenibili esistono e che c’è ancora tantissimo da fare per migliorare, anche a livello legislativo e politico.”

Ogni anno vengono prodotte 400 milioni di tonnellate di plastica nel mondo, il 20% dal nostro continente, eppure solo il 9% viene effettivamente riciclato, mentre il 91% finisce nelle discariche o inquina ambienti naturali, compresi bacini idrici e oceani, costituendo una grave minaccia per la biodiversità, le economie e la salute degli esseri umani. Secondo l’ONU, infatti, entro il 2050 potrebbe esserci più plastica che pesce nel mare e tutte le barriere coralline del mondo potrebbero essere morte entro la fine del secolo, se non si inverte questo trend. A minacciare biodiversità, ecosistemi marini e barriere coralline contribuiscono anche altri fattori come l’aumento della temperatura dell’acqua e il fenomeno dell’acidificazione degli oceani dovuto all’assorbimento del 23% di CO2 rilasciata nell’atmosfera solo nell’ultimo decennio. Il 5 dicembre 2017, le Nazioni Unite hanno proclamato il Decennio delle Scienze Oceaniche con lo scopo di stabilire un quadro comune in grado di garantire che la scienza sostenga pienamente gli sforzi di tutti i Paesi per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Il Decennio fornirà un’opportunità unica per creare una nuova base attraverso il dialogo tra scienza e politica, per rafforzare la gestione e salvaguardia di oceani e coste a beneficio dell’umanità.

Il tour inizierà oggi da Roseto degli Abruzzi e nei prossimi mesi toccherà Genova, Portofino, Milano, Lago di Garda dove Manuel e Alana presenteranno una barca per immersioni elettrica, e proseguirà poi in diverse città del continente, in cui si fermeranno non solo per incontri e dimostrazioni pubbliche di prodotti e veicoli eco-compatibili, ma anche per analisi delle acque, azioni di pulizia delle spiagge e documentazione dei fondali e dello stato di alcune specie marine. Tappe particolarmente importanti del viaggio saranno il Lago di Garda dove il team DAN promuoverà l’uso di una barca elettrica di supporto alle immersioni dei diving center, Bruxelles, dove il team DAN incontrerà alcuni membri della Commissione Europea, e i Paesi Baltici, habitat della Focena Baltica, un cetaceo di cui sono rimasti solo 500 esemplari e che il Tour ha adottato come mascotte.

A rendere possibile questa iniziativa sono numerosi partner tra cui aziende che operano in abito subacqueo, case automobilistiche, ONG ambientaliste, centri di ricerca e società di consulenza per le aziende che vogliono operare in modo “green”. E’ possibile seguire l’itinerario di viaggio in tempo reale, gli ultimi blog e gli aggiornamenti social su sustainabletour.eu

DAN Europe (Divers Alert Network – Europe)

DAN Europe (Divers Alert Network Europe) è un’organizzazione internazionale senza fini di lucro dedicata alla sicurezza e alla salute dei subacquei di tutto il mondo, attraverso attività di consulenza, ricerca, servizi di emergenza e sanitari, e programmi educativi da e per i suoi membri, istruttori e sostenitori. Fondata nel 1983, oggi conta più di 100.000 membri, con una solida rete internazionale di medici subacquei e offre alla comunità di riferimento numerosi servizi pionieristici, inclusa la prima assicurazione progettata specificamente per i subacquei. DAN conduce ricerche scientifiche per comprendere meglio la fisiologia della subacquea e condividere tale conoscenza con l’obiettivo di rendere la subacquea un’attività più sicura e accessibile. Il DAN sviluppa anche programmi educativi di primo soccorso per preservare la vita, dentro e fuori dall’acqua, e per promuovere pratiche più sostenibili finalizzate alla salvaguardia del Pianeta.

 

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[:it]“Nove secoli di arte e di fede nella Cattedrale di Volterra”[:]

[:it]“Nove secoli di arte e di fede nella Cattedrale di Volterra”[:]

[:it]Nasce ‘L’Anima di Volterra’, un progetto di valorizzazione di quella parte di Città che rappresenta maggiormente il cuore, ma anche l’anima della comunità volterrana.

La Piazza San Giovanni si presenta, infatti, come lo spazio sacro più significativo della città e della Diocesi di Volterra, in cui si affacciano il Duomo, il Campanile, la Casa dell’Opera, l’Oratorio della Misericordia, l’antico Ospedale e il Battistero e che dà il nome a questa significativa area del tessuto urbano al centro della giurisdizione vescovile volterrana, la quale, secondo la tradizione, risalirebbe addirittura all’epoca apostolica, sicuramente attestata agli ultimi decenni del V secolo. La chiesa episcopale cittadina, ubicata nel luogo dove ora sorge la Cattedrale, è testimoniata con la sua titolatura a Santa Maria sin dall’epoca di Carlo Magno. Ma il cuore è anche l’anima di una città, nel suo duplice aspetto della religiosità e dei più alti valori civici e sociali ( come ricorda Santa Caterina in una sua lettera, l’uomo che si rinnova nello spirito “possiede la città dell’anima sua…”) ed è per questo che il progetto ‘L’Anima di Volterra’ prevede la creazione di un percorso di visita unitario fra i vari siti di Piazza San Giovanni: Cattedrale di Santa Maria Assunta, Battistero, Antico Ospedale Centro Espositivo di Santa Maria Maddalena.

Il percorso estetico e spirituale si diparte dunque dal Duomo, il monumento più significativo e caratterizzante della comunità, con i suoi numerosi capolavori databili già a partire dai primi secoli del Medioevo. Fra le opere più antiche si annovera l’imponente gruppo scultoreo della Deposizione, detta nei documenti opus Crucifixi, risalente al 1228 e attribuibile a una maestranza attiva a Pisa nei primi decenni del Duecento.

Tuttavia il sacro tempio si connette e si intreccia, e non soltanto per l’ubicazione, ma per i rituali collettivi e i più alti valori dello spirito cristiano, agli altri edifici presenti in questa area urbana.

Prima di tutto il Battistero ove si conserva il vecchio Fonte battesimale, capolavoro di Andrea Sansovino del 1502; quindi l’Ospedale, un altro importante edificio di fondazione religiosa, chiamato Ospedale di Santa Maria, ma definito anche come Maggiore, attualmente acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e divenuto Centro Studi Espositivo, in cui si conservano varie collezioni di arte antica e contemporanea che diversi artisti volterrani e italiani hanno deciso di devolvere negli anni all’Ente.

Il progetto prevede la possibilità di gestire le prenotazioni delle visite autonome e visite guidate, per singoli e gruppi, ai siti della Piazza di San Giovanni tenendo conto degli orari di apertura (consultabili sul sito web ) e delle funzioni religiose celebrate in Cattedrale. Sul nuovo portale sarà possibile anche acquistare direttamente on line il ticket di ingresso.

Un apposito ufficio informazioni e prenotazioni, con un numero telefonico ed una mail dedicati, sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 17,00. Oltre a ricevere ogni tipo di informazione sulle modalità di accesso per le visite, si potranno prenotare tour guidati all’interno del percorso che si snoda tra arte e fede.

L’accoglienza dei visitatori avverrà all’ingresso dell’Ospedale di Santa Maria che diventerà il punto di partenza dell’itinerario di visita; presso il desk di accoglienza potrà essere ritirato il biglietto unico, con audioguida inclusa, per la visita alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, al Battistero e all’Antico Ospedale Centro Espositivo Santa Maria Maddalena. I visitatori, inoltre, avranno a disposizione materiali informativi e di supporto alla visita redatti in varie lingue tra cui una nuova guida ufficiale.

Nella sala al piano terra dell’Ospedale di Santa Maria, dove sarà collocato anche il desk per l’accoglienza dei visitatori, è stato realizzato un nuovo bookshop al servizio di tutta la Piazza con prodotti editoriali dedicati al territorio volterrano, alla sua storia, alla sua arte e al culto della  Vergine Maria a cui è dedicata la Cattedrale.

Nel giorno dell’inaugurazione del progetto ‘L’Anima di Volterra’, La Fondazione Cassa di Risparmio e la Parrocchia della Basilica Cattedrale aprono al pubblico la prima di una serie di mostre temporanee con il chiaro obiettivo di valorizzare il Centro Studi-Espositivo: “Nove secoli di arte e di fede nella Cattedrale di Volterra”, per celebrare i 900 anni dalla dedicazione della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, avvenuta il 20 maggio 1120.

È questa la prima proposta di un programma che si articolerà negli anni su tematiche legate alla città di Volterra e ai suoi più alti valori della tradizione spirituale e materiale.

La testa-reliquiario in argento di San Vittore, donata nel 1120 da papa Callisto II al vescovo di Volterra Rogerio, è collocata all’ingresso dell’esposizione come testimonianza diretta della dedicazione della Cattedrale. Insieme ad essa, il visitatore può ammirare il manoscritto conosciuto come “Calendario di Sant’Ugo”, redatto nel 1161 e contenente la descrizione di come, all’epoca, si svolgevano le celebrazioni liturgiche nella Cattedrale di Volterra e nella Piazza antistante. È anche il primo documento nel quale si trova ricordato l’Ospedale di Santa Maria, oggi Centro Espositivo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e sede della mostra.
Nel percorso della mostra ogni epoca – dal XII al XXI secolo – è rappresentata da un documento o da un manufatto artistico che ha, per così dire, “vissuto” all’interno della Cattedrale. Si trovano così in successione cronologica: la pergamena del 1228 nella quale si fa riferimento alla realizzazione del “Crocifisso” della Cattedrale; una croce astile riccamente incisa; un grande piatto elemosiniere; un lacerto di affresco superstite dell’antica decorazione parietale della Cattedrale; uno dei preziosi antifonari miniati realizzati ai primi del XVI secolo per il cardinale Francesco Soderini; una coperta per messale in velluto con borchie in argento del vescovo Carlo Filippo Sfondrati (1677-1680); un cratere in ceramica dipinta; una palmatoria porta candela, un calice, una lampada votiva in argento e un meraviglioso “Cristo alla colonna” in alabastro del XIX secolo. Ognuno di questi arredi sacri è corredato di una didascalia che ne spiega brevemente la storia e l’utilizzo nel contesto delle celebrazioni liturgiche della Cattedrale. L’esposizione si conclude con due pezzi di arte contemporanea, opere prodotte da maestranze volterrane: il “Pastorale dei Santi” realizzato in occasione del Grande Giubileo del 2000 per il vescovo Mansueto Bianchi; le formelle servite da modello per il nuovo altare della Cattedrale, in alabastro, consacrato il 22 settembre 2019 all’inizio delle celebrazioni per il IX centenario della dedicazione della Cattedrale. Il percorso è arricchito dalla proiezione di un filmato che presenta le diverse fasi di restauro e di realizzazione di alcune delle opere esposte.

Poiché l’attuale Salone del Centro Espositivo era un tempo la chiesa dell’antico Ospedale, nell’intento di far riscoprire e valorizzare questa sua identità, sulla parete di fondo è stata allestita la ricostruzione di un altare così come poteva apparire al fedele che vi entrasse nel XIX secolo, con un ricco apparato per l’esposizione eucaristica. Come tavola pittorica è stata posta una riproduzione della “Madonna in trono tra i Santi Giovanni Battista e Bartolomeo”, nota come “Pala di Villamagna”, opera di Rosso Fiorentino del 1521, della quale si ricordano quest’anno i 500 anni.

La mostra, con il patrocinio della Diocesi e del Comune di Volterra, è stata curata dal dott. Umberto Bavoni (già direttore del Museo Diocesano di Arte Sacra), dal dott. Alessandro Furiesi (responsabile dell’Archivio Storico Diocesano di Volterra) e dal dott. Amedeo Mercurio (funzionario della Soprintendenza di Pisa), in collaborazione con il dott. Massimo Carlesi e la prof.ssa Lilia Silvi (componenti della Commissione Centro Espositivo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra) e con l’organizzazione di Opera Laboratori.[:]

[:en]      Comunicato stampa     Trekking Urbano, 25 e 31 ottobre. A Massa Marittima due passeggiate“green” tra città e paesaggio[:]

[:en] Comunicato stampa Trekking Urbano, 25 e 31 ottobre. A Massa Marittima due passeggiate“green” tra città e paesaggio[:]

[:en]Anche quest’anno il Comune di Massa Marittima (Gr) aderisce alla Giornata Nazionale del Trekking Urbano che si svolgerà a fine ottobre sul tema “Come è green la mia città”.

La festa del turismo lento, partita da Siena e arrivata alla 17° edizione, vede la partecipazione di ben 70 città d’arte italiane e porterà i visitatori a spasso dei loro centri storici con un ricco programma d’iniziative per scoprire camminando, un patrimonio storico e artistico di inimitabile valore e lo stretto legame tra città e paesaggio.

A Massa Marittima l’evento è stato organizzato dal Comune in collaborazione con la Cooperativa Sociale Zoe e avrà come titolo “Massa Marittima.
Tra storia, arte e paesaggio”, passeggiate “green” per scoprire lo stretto legame nato nel corso dei secoli, tra la città e il territorio delle Colline Metallifere sfruttate dalla Preistoria fino ad anni a noi recenti per ricavare minerali. I due elementi, nel caso di Massa Marittima, si compenetrano e si completano in modo armonico, essendo entrambi il prodotto dell’interazione tra l’uomo e l’ambiente naturale.
Tale peculiarità è messa in luce da due giardini pubblici di eccezionale bellezza: il Giardino d’Arte di Norma Parenti, intitolato alla partigiana Medaglia d’oro al valore militare fucilata dai nazifascisti nel giugno 1944, ed il giardino del Cassero Senese, punto panoramico per comprendere Massa Marittima ed il suo paesaggio.

Le visite sono organizzate in due giornate: domenica 25 e sabato 31 ottobre sempre con partenza alle ore 10 dalla Cattedrale di San Cerbone in Piazza Garibaldi.
Il tempo di percorrenza della camminata, a passo di trekking, è stimato in circa due ore e mezzo per una lunghezza di 2 km.

La passeggiata prevede la visita al Museo della Miniera, primo museo minerario delle Colline Metallifere allestito proprio dai minatori della zona, al centro storico, dove si vede la magnificenza della città del periodo medievale e al Giardino d’Arte di Norma Parenti, a ridosso delle mura medievali, che fa da cerniera tra il centro storico e le campagne adiacenti. Si prosegue poi fino alla Torre del Candeliere dove sarà possibile avere una visione d’insieme dell’intera città e delle campagne circostanti. La camminata si conclude nel Cassero Senese dove si potranno degustare prodotti a km 0 e riflettere sull’importanza dell’agricoltura di qualità, basata sulle produzioni non di massa, per la tutela del paesaggio storico.

“La nostra partecipazione al trekking urbano è ormai un appuntamento fisso – ha detto l’assessore alla cultura del Comune di Massa Marittima Irene Marconi – perché rappresenta una grande occasione per far conoscere la città nell’ambito di un grande evento nazionale. Nello stesso tempo possiamo promuovere un turismo sostenibile, più lento ma che privilegia aspetti importanti, magari meno noti, di una città d’arte come la nostra”. L’evento è gratuito ma la prenotazione obbligatoria, per info e prenotazioni: ufficio turistico tel. 0566906366, e-mail: museimassam@coopzoe.it sito web: www.comune.massamarittima.gr.it  https://www.trekkingurbano.info/massa-marittima-trekking-urbano-2020/[:]

Prato. “I vu’ cumprà” negli scatti di Claudia Romiti

Prato. “I vu’ cumprà” negli scatti di Claudia Romiti

[:it]Si chiama «Ri-Africa» la mostra fotografica di Claudia Romiti che verrà inaugurata sabato 18 gennaio alle 17,30 nella saletta della So.Ri. di piazza Sant’Antonino. Un progetto nato nel 2009, grazie al quale Romiti ha vinto il concorso indetto dal Lucca digital Photo fest, che tratta in modo originale ed intelligente uno degli aspetti più visibili del fenomeno dell’immigrazione in Italia.

«Un lavoro che parla di immigrazione, ma con una visione diversa – spiega Romiti -. I soggetti ritratti sono i vu’ cumprà che spesso vediamo d’estate in spiaggia. Riprendendoli mi sono resa conto che nel nostro paese trovano nuovamente un posto dove sembravano stare bene, ma in realtà non è così».

In mostra 19 scatti, visibili fino al 26 gennaio: un vero e proprio racconto per immagini in bilico tra la documentazione e l’interpretazione visionaria, che unisce alla riflessione socio-antropologica un’empatia proposta con leggerezza, quasi en passant, formula una denuncia e lo fa con garbo. Dal progetto è nato anche un libretto, che sarà acquistabile nei locali della mostra. Parte del ricavato della vendita di questo piccolo volume sarà devoluto alla Caritas diocesana di Prato per il progetto Etiopia. Nell’ex colonia italiana del Corno d’Africa, la Caritas italiana ha dato vita a numerosi progetti per sostenere lo sviluppo della popolazione, soprattutto dei tanti giovani che non hanno un lavoro e che non possono quindi mantenere le proprie famiglie.

Insieme all’autrice saranno presenti all’inaugurazione il direttore artistico del Photolux Festival di Lucca Enrico Stefanelli; Gianni Limberti dell’associazione Matteo Ricci; il giornalista Piero Ceccatelli e il fotografo Baldassarre Amodeo.[:en]Si chiama «Ri-Africa» la mostra fotografica di Claudia Romiti che verrà inaugurata sabato 18 gennaio alle 17,30 nella saletta della So.Ri. di piazza Sant’Antonino. Un progetto nato nel 2009, grazie al quale Romiti ha vinto il concorso indetto dal Lucca digital Photo fest, che tratta in modo originale ed intelligente uno degli aspetti più visibili del fenomeno dell’immigrazione in Italia.

«Un lavoro che parla di immigrazione, ma con una visione diversa – spiega Romiti -. I soggetti ritratti sono i vu’ cumprà che spesso vediamo d’estate in spiaggia. Riprendendoli mi sono resa conto che nel nostro paese trovano nuovamente un posto dove sembravano stare bene, ma in realtà non è così».

In mostra 19 scatti, visibili fino al 26 gennaio: un vero e proprio racconto per immagini in bilico tra la documentazione e l’interpretazione visionaria, che unisce alla riflessione socio-antropologica un’empatia proposta con leggerezza, quasi en passant, formula una denuncia e lo fa con garbo. Dal progetto è nato anche un libretto, che sarà acquistabile nei locali della mostra. Parte del ricavato della vendita di questo piccolo volume sarà devoluto alla Caritas diocesana di Prato per il progetto Etiopia. Nell’ex colonia italiana del Corno d’Africa, la Caritas italiana ha dato vita a numerosi progetti per sostenere lo sviluppo della popolazione, soprattutto dei tanti giovani che non hanno un lavoro e che non possono quindi mantenere le proprie famiglie.

Insieme all’autrice saranno presenti all’inaugurazione il direttore artistico del Photolux Festival di Lucca Enrico Stefanelli; Gianni Limberti dell’associazione Matteo Ricci; il giornalista Piero Ceccatelli e il fotografo Baldassarre Amodeo.[:]