28 Maggio 2021

[:it]“Nove secoli di arte e di fede nella Cattedrale di Volterra”[:]

[:it]Nasce ‘L’Anima di Volterra’, un progetto di valorizzazione di quella parte di Città che rappresenta maggiormente il cuore, ma anche l’anima della comunità volterrana.

La Piazza San Giovanni si presenta, infatti, come lo spazio sacro più significativo della città e della Diocesi di Volterra, in cui si affacciano il Duomo, il Campanile, la Casa dell’Opera, l’Oratorio della Misericordia, l’antico Ospedale e il Battistero e che dà il nome a questa significativa area del tessuto urbano al centro della giurisdizione vescovile volterrana, la quale, secondo la tradizione, risalirebbe addirittura all’epoca apostolica, sicuramente attestata agli ultimi decenni del V secolo. La chiesa episcopale cittadina, ubicata nel luogo dove ora sorge la Cattedrale, è testimoniata con la sua titolatura a Santa Maria sin dall’epoca di Carlo Magno. Ma il cuore è anche l’anima di una città, nel suo duplice aspetto della religiosità e dei più alti valori civici e sociali ( come ricorda Santa Caterina in una sua lettera, l’uomo che si rinnova nello spirito “possiede la città dell’anima sua…”) ed è per questo che il progetto ‘L’Anima di Volterra’ prevede la creazione di un percorso di visita unitario fra i vari siti di Piazza San Giovanni: Cattedrale di Santa Maria Assunta, Battistero, Antico Ospedale Centro Espositivo di Santa Maria Maddalena.

Il percorso estetico e spirituale si diparte dunque dal Duomo, il monumento più significativo e caratterizzante della comunità, con i suoi numerosi capolavori databili già a partire dai primi secoli del Medioevo. Fra le opere più antiche si annovera l’imponente gruppo scultoreo della Deposizione, detta nei documenti opus Crucifixi, risalente al 1228 e attribuibile a una maestranza attiva a Pisa nei primi decenni del Duecento.

Tuttavia il sacro tempio si connette e si intreccia, e non soltanto per l’ubicazione, ma per i rituali collettivi e i più alti valori dello spirito cristiano, agli altri edifici presenti in questa area urbana.

Prima di tutto il Battistero ove si conserva il vecchio Fonte battesimale, capolavoro di Andrea Sansovino del 1502; quindi l’Ospedale, un altro importante edificio di fondazione religiosa, chiamato Ospedale di Santa Maria, ma definito anche come Maggiore, attualmente acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e divenuto Centro Studi Espositivo, in cui si conservano varie collezioni di arte antica e contemporanea che diversi artisti volterrani e italiani hanno deciso di devolvere negli anni all’Ente.

Il progetto prevede la possibilità di gestire le prenotazioni delle visite autonome e visite guidate, per singoli e gruppi, ai siti della Piazza di San Giovanni tenendo conto degli orari di apertura (consultabili sul sito web ) e delle funzioni religiose celebrate in Cattedrale. Sul nuovo portale sarà possibile anche acquistare direttamente on line il ticket di ingresso.

Un apposito ufficio informazioni e prenotazioni, con un numero telefonico ed una mail dedicati, sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 17,00. Oltre a ricevere ogni tipo di informazione sulle modalità di accesso per le visite, si potranno prenotare tour guidati all’interno del percorso che si snoda tra arte e fede.

L’accoglienza dei visitatori avverrà all’ingresso dell’Ospedale di Santa Maria che diventerà il punto di partenza dell’itinerario di visita; presso il desk di accoglienza potrà essere ritirato il biglietto unico, con audioguida inclusa, per la visita alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, al Battistero e all’Antico Ospedale Centro Espositivo Santa Maria Maddalena. I visitatori, inoltre, avranno a disposizione materiali informativi e di supporto alla visita redatti in varie lingue tra cui una nuova guida ufficiale.

Nella sala al piano terra dell’Ospedale di Santa Maria, dove sarà collocato anche il desk per l’accoglienza dei visitatori, è stato realizzato un nuovo bookshop al servizio di tutta la Piazza con prodotti editoriali dedicati al territorio volterrano, alla sua storia, alla sua arte e al culto della  Vergine Maria a cui è dedicata la Cattedrale.

Nel giorno dell’inaugurazione del progetto ‘L’Anima di Volterra’, La Fondazione Cassa di Risparmio e la Parrocchia della Basilica Cattedrale aprono al pubblico la prima di una serie di mostre temporanee con il chiaro obiettivo di valorizzare il Centro Studi-Espositivo: “Nove secoli di arte e di fede nella Cattedrale di Volterra”, per celebrare i 900 anni dalla dedicazione della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, avvenuta il 20 maggio 1120.

È questa la prima proposta di un programma che si articolerà negli anni su tematiche legate alla città di Volterra e ai suoi più alti valori della tradizione spirituale e materiale.

La testa-reliquiario in argento di San Vittore, donata nel 1120 da papa Callisto II al vescovo di Volterra Rogerio, è collocata all’ingresso dell’esposizione come testimonianza diretta della dedicazione della Cattedrale. Insieme ad essa, il visitatore può ammirare il manoscritto conosciuto come “Calendario di Sant’Ugo”, redatto nel 1161 e contenente la descrizione di come, all’epoca, si svolgevano le celebrazioni liturgiche nella Cattedrale di Volterra e nella Piazza antistante. È anche il primo documento nel quale si trova ricordato l’Ospedale di Santa Maria, oggi Centro Espositivo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e sede della mostra.
Nel percorso della mostra ogni epoca – dal XII al XXI secolo – è rappresentata da un documento o da un manufatto artistico che ha, per così dire, “vissuto” all’interno della Cattedrale. Si trovano così in successione cronologica: la pergamena del 1228 nella quale si fa riferimento alla realizzazione del “Crocifisso” della Cattedrale; una croce astile riccamente incisa; un grande piatto elemosiniere; un lacerto di affresco superstite dell’antica decorazione parietale della Cattedrale; uno dei preziosi antifonari miniati realizzati ai primi del XVI secolo per il cardinale Francesco Soderini; una coperta per messale in velluto con borchie in argento del vescovo Carlo Filippo Sfondrati (1677-1680); un cratere in ceramica dipinta; una palmatoria porta candela, un calice, una lampada votiva in argento e un meraviglioso “Cristo alla colonna” in alabastro del XIX secolo. Ognuno di questi arredi sacri è corredato di una didascalia che ne spiega brevemente la storia e l’utilizzo nel contesto delle celebrazioni liturgiche della Cattedrale. L’esposizione si conclude con due pezzi di arte contemporanea, opere prodotte da maestranze volterrane: il “Pastorale dei Santi” realizzato in occasione del Grande Giubileo del 2000 per il vescovo Mansueto Bianchi; le formelle servite da modello per il nuovo altare della Cattedrale, in alabastro, consacrato il 22 settembre 2019 all’inizio delle celebrazioni per il IX centenario della dedicazione della Cattedrale. Il percorso è arricchito dalla proiezione di un filmato che presenta le diverse fasi di restauro e di realizzazione di alcune delle opere esposte.

Poiché l’attuale Salone del Centro Espositivo era un tempo la chiesa dell’antico Ospedale, nell’intento di far riscoprire e valorizzare questa sua identità, sulla parete di fondo è stata allestita la ricostruzione di un altare così come poteva apparire al fedele che vi entrasse nel XIX secolo, con un ricco apparato per l’esposizione eucaristica. Come tavola pittorica è stata posta una riproduzione della “Madonna in trono tra i Santi Giovanni Battista e Bartolomeo”, nota come “Pala di Villamagna”, opera di Rosso Fiorentino del 1521, della quale si ricordano quest’anno i 500 anni.

La mostra, con il patrocinio della Diocesi e del Comune di Volterra, è stata curata dal dott. Umberto Bavoni (già direttore del Museo Diocesano di Arte Sacra), dal dott. Alessandro Furiesi (responsabile dell’Archivio Storico Diocesano di Volterra) e dal dott. Amedeo Mercurio (funzionario della Soprintendenza di Pisa), in collaborazione con il dott. Massimo Carlesi e la prof.ssa Lilia Silvi (componenti della Commissione Centro Espositivo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra) e con l’organizzazione di Opera Laboratori.[:]

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