Bargello: prolungata la visione del Reliquiario di Montalto

Bargello: prolungata la visione del Reliquiario di Montalto

[:it]Il Museo Nazionale del Bargello annuncia che, d’intesa con il Museo Sistino Vescovile di Montalto, sarà prolungato fino al 30 aprile il

prestito del Reliquiario di Montalto.

Lo splendido manufatto, attribuito all’artista francese Jean Du Vivier – attivo a Parigi alla corte di Carlo V, nella seconda metà del XIV secolo – sarà

esposto fino al 30 aprile 2018 nella Cappella della Maddalena del Museo del Bargello, su gentile concessione del Museo Sistino Vescovile di Montalto.

Il terremoto del 30 ottobre 2016 ha compromesso l’agibilità del Museo Sistino Vescovile di Montalto che conserva, come suo tesoro più prezioso, il reliquiario donato da papa Sisto V.

In questa drammatica contingenza il Museo Nazionale del Bargello ha deciso di ospitare il reliquiario, rarissimo capolavoro di oreficeria medioevale, perché sia visibile anche durante i necessari lavori di restauro dell’edifico storico dove sono esposte le collezioni e perché l’attenzione del pubblico non si distolga dalla critica situazione che il sisma ha provocato nelle regioni centroitaliane.

Il reliquiario, formato da una teca centrale in oro destinata a contenere preziose reliquie, è eseguito con una tecnica preziosa e difficile, quella dello smalto ‘en ronde bosse’ che permetteva di ricoprire il metallo di colori splendenti anche nelle parti in aggetto. La lucentezza di questo materiale gareggia con quello delle gemme e delle perle.

La parte più antica in oro è attribuita al celebre orafo parigino della fine del XIV secolo, Jean Du Vivier che ha lavorato per il re di Francia Carlo V (1364-1380). Il reliquiario divenne, per la rarità del suo contenuto sacro e per l’elezione della sua forma artistica, oggetto di desiderio di sovrani, papi e cardinali passando di proprietà rapidamente dai duchi di Borgogna, a Ferdinando IV del Tirolo, a Lionello d’Este marchese di Ferrara e, tramite il gioielliere tedesco Giacomo de Goldemont, a papa Paolo II Barbo (1464-1471). Infine, papa Sisto V Peretti (1585-1590) donava il reliquiario alla cittadina marchigiana di Montalto, “sua carissima patria”.

L’esposizione mira, inoltre, a sostenere una raccolta fondi – con un crowdfunding e mettendo a disposizione nel nostro bookshop alcune pubblicazioni sul reliquiario – destinata al restauro del museo di Montalto e di altri monumenti danneggiati dal sisma, appartenenti alla rete museale dei Musei Sistini del Piceno.

Durante l’esposizione presso il Museo Nazionale del Bargello si terranno visite guidate e altre iniziative di divulgazione e approfondimento dedicate all’oreficeria sacra, di cui il reliquiario di Montalto rappresenta uno dei più alti capolavori.

Sabato 27 gennaio, si terrà l’ultima conferenza a cura della dottoressa Di Girolami, dedicata al Reliquiario di Montalto dal Seicento ad oggi. Ore 11.00 al Museo Nazionale del Bargello.

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Il Museo Nazionale del Bargello annuncia che, d’intesa con il Museo Sistino Vescovile di Montalto, sarà prolungato fino al 30 aprile il

prestito del Reliquiario di Montalto.

Lo splendido manufatto, attribuito all’artista francese Jean Du Vivier – attivo a Parigi alla corte di Carlo V, nella seconda metà del XIV secolo – sarà

esposto fino al 30 aprile 2018 nella Cappella della Maddalena del Museo del Bargello, su gentile concessione del Museo Sistino Vescovile di Montalto.

Il terremoto del 30 ottobre 2016 ha compromesso l’agibilità del Museo Sistino Vescovile di Montalto che conserva, come suo tesoro più prezioso, il reliquiario donato da papa Sisto V.

In questa drammatica contingenza il Museo Nazionale del Bargello ha deciso di ospitare il reliquiario, rarissimo capolavoro di oreficeria medioevale, perché sia visibile anche durante i necessari lavori di restauro dell’edifico storico dove sono esposte le collezioni e perché l’attenzione del pubblico non si distolga dalla critica situazione che il sisma ha provocato nelle regioni centroitaliane.

Il reliquiario, formato da una teca centrale in oro destinata a contenere preziose reliquie, è eseguito con una tecnica preziosa e difficile, quella dello smalto ‘en ronde bosse’ che permetteva di ricoprire il metallo di colori splendenti anche nelle parti in aggetto. La lucentezza di questo materiale gareggia con quello delle gemme e delle perle.

La parte più antica in oro è attribuita al celebre orafo parigino della fine del XIV secolo, Jean Du Vivier che ha lavorato per il re di Francia Carlo V (1364-1380). Il reliquiario divenne, per la rarità del suo contenuto sacro e per l’elezione della sua forma artistica, oggetto di desiderio di sovrani, papi e cardinali passando di proprietà rapidamente dai duchi di Borgogna, a Ferdinando IV del Tirolo, a Lionello d’Este marchese di Ferrara e, tramite il gioielliere tedesco Giacomo de Goldemont, a papa Paolo II Barbo (1464-1471). Infine, papa Sisto V Peretti (1585-1590) donava il reliquiario alla cittadina marchigiana di Montalto, “sua carissima patria”.

L’esposizione mira, inoltre, a sostenere una raccolta fondi – con un crowdfunding e mettendo a disposizione nel nostro bookshop alcune pubblicazioni sul reliquiario – destinata al restauro del museo di Montalto e di altri monumenti danneggiati dal sisma, appartenenti alla rete museale dei Musei Sistini del Piceno.

Durante l’esposizione presso il Museo Nazionale del Bargello si terranno visite guidate e altre iniziative di divulgazione e approfondimento dedicate all’oreficeria sacra, di cui il reliquiario di Montalto rappresenta uno dei più alti capolavori.

Sabato 27 gennaio, si terrà l’ultima conferenza a cura della dottoressa Di Girolami, dedicata al Reliquiario di Montalto dal Seicento ad oggi. Ore 11.00 al Museo Nazionale del Bargello.

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Toscana: domenica al museo dagli Uffizi alle Ville Medicee e alle ville Napoleoniche

800px-Villa_La_Petraia_2di Nadia Fondelli – Domenica 7 settembre appuntamento mensile con l’iniziativa del Ministero dei beni culturali che permette l’ingresso gratuito nei luoghi della cultura. Da non perdere! “Domenica al Museo” questo il nome dell’iniziativa che apre gratuitamente le porte dei luoghi della cultura. Così come previsto dalla rivoluzione del piano tariffario voluto dal ministro Franceschini e degli orari d’apertura dei musei, ogni prima domenica del mese, oltre 430 tra musei, siti archeologici e monumenti in tutta Italia saranno accessibili senza dover pagare il biglietto. Nella nostra regione tantissimi i musei coinvolti. A Firenze ad esempio, si entrerà gratis alla Galleria degli Uffizi, al Giardino di Boboli, alle Cappelle Medicee, al Museo di San Marco, alla Galleria Palatina, ma anche al giardino della Villa di Castello, al Bargello, alla Chiesa di Orsanmichele e alla Galleria d’arte moderna. Porte aperte anche al Museo di Casa Vasari ad Arezzo, al Museo Archeologico di Chiusi, alla Pinacoteca Nazionale di Siena, alla Certosa Monumentali di Calci, all’Area archeologica di Vetulonia a Castiglione della Pescaia e e alle due residenze napoleoniche all’Isola d’Elba, la Palazzina dei Mulina e la Villa di San Martino. “Domenica al museo” è anche un’occasione da non perdere per visitare (gratuitamente) alcune tra le ville medicee, dichiarate recentemente dall’Unesco Patrimonio dell’umanità: la Villa della Petraia a Firenze, la Villa di Cerreto Guidi e la Villa di Poggio a Caiano. Per l’elenco completo dei luoghi della cultura aperti gratis in Toscana: http://www.beniculturali.it