[:it]Firenze: ventiquattro anni dalla strage dei Georgofili[:]

[:it]strage-via-dei-georgofilistrage-via-dei-georgofilidi redazione – La più piccola, Caterina, aveva appena cinquanta giorni di vita. Morì assieme alla mamma Angela Fiore e il babbo Fabrizio Nencioni, con la sorella Nadia di 9 anni e il ventiduenne studente di architettura Dario Capolicchio nell’esplosione che nella notte tra il 26 e 27 maggio del 1993 distrusse la storica Torre de’ Pulci dove ha sede l’Accademia dei Gergofili di Firenze.

Quella bomba la mise la mafia e venerdì 26 (e poi ancora sabato 27 maggio), ventiquattro anni dopo, la Toscana si fermerà di nuovo a ricordare.
Ci sarà anche il presidente del Senato Pietro Grasso. La seconda carica dello Stato parteciperà al convegno del 26 maggio che inizierà alle 16 nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione.
Con Grasso interverranno l’assessore alla presidenza della Toscana Vittorio Bugli, Giovanna Maggiani Chelli per l’associazione dei familiari delle vittime della strage, il procuratore capo di Pisa Alessandro Crini, quello dei Prato Giuseppe Nicolosi e l’avvocato di parte civile nel processo sulle stragi del 1993 Danilo Ammannato.

Si parte da una frase che Giuseppe Graviano, reggente mafioso e tra gli organizzatori di quella strage, rivolse a Gaspare Spatuzze e Cosimo Lo Nigro: “Ne capite qualcosa di politica voi? No! E’ bene che ci portiamo dietro un po’ di morti, così di danno una mossa”.
Parole capaci ancora di far accapponare la pelle.

Il presidente del Senato Grasso si tratterà fino a notte, quando dopo il concerto in piazza della Signoria la manifestazione si concluderà con la deposizione alle 1.04, l’ora esatta in cui la bomba esplose, sul luogo dell’attentato.
La mattina dopo, alle 8.30, un cuscino di rose sarà deposta sulla tomba della famiglia Nencioni al cimitero della Romola, nel comune di San Casciano in Val di pesa. Ci saranno anche gli alunni della scuola elementare della vicina frazione di Cerbaia, che ricorderanno la strade.
Un secondo cuscino di rose sarà deposto, alla stessa ora, nel cimitero di Sarzanello a Sarzana, sulla tomba di Dario Capolicchio.[:]

Firenze: 27 maggio 1993. Per non dimenticareFlorence: may 27th 1993. Don’t forget

Scrissi questo su “Chianti News” 19 anni anni fa  nel primo anniversario della strage quando da giovane giornalista mi trovai davanti ad un evento enorme con la penna scossa dall’emozione. oggi venti anni dopo ve lo ripropongo così com’era, per non dimenticare.

di Nadia Fondelli –
Ricordo ancora, con la memoria scossa e turbata dall’emozione quella calda nottata di primavera; quando un boato improvviso squarciò l’anima di Firenze.
Due delle piò antiche strada di Firenze, Via dei Georgofili e Via Lambertesca squarciate. La Galleria degli Uffizi ferita nella sua storia. Cinque creature perse per sempre.
Un danno al patrimonio, alla storia e alla cultura dell’umanità danneggiato da qualche bieco ed idiota sicario assoldato in nome di ideali contorti per ledere all’Arte.
Ma il tempo passa e la vita riprende con la determinazione del popolo fiorentino a cercare di curare le ferite aperte nel cuore e nelle cose.
L”Antico Fattore” stenta a risorgere dalle sue macerie, ma le botteghe fiorentine hanno ripreso la loro attività  nonostante l’angoscia che scava ancora le sofferenze che tanto male ha causato a Firenze.
“L’Albero della Pace”; il piccolo ulivo che ha resistito alla polvere della ricostruzione  ancora là; nella stretta Via Lambertesca per ricordare al passante distratto che niente Firenze vuole sia dimenticato, che deve ancora una volta, come insegnamento, prevalere l’amore e la tolleranza sull’odio.
Tutti nel nostro piccolo possiamo aiutare quest’angolo della Firenze medievale a resuscitare definitivamente: visitarlo significa appropriarsi della storia di Firenze senza dimenticare il tritolo; favorire le botteghe artigianali della zona rappresenta una silenziosa testimonianza dell’amore che l’umanità riconosce nella sua preziosa gemma che  Firenze.
Non dimentichiamo!

On “Chianti News” 19 years years ago, when I’m a young journalist with the heart shaken by the event and the pen embarrassed in front a this big event I wrote this. Twenty years later, do not forget to vigrx plus discount propose again.

by Nadia Fondelli –Our hearts are still sore and our memories disturbed, when we remember that warm spring evening when an unexpected explosion rent the heart of Florence asunder.

Two of the oldest streets in Florence, Via dei Georgofili and Via Lambertesca were in utter ruins. The entire history of the Uffizi Gallery wounded almost to death. Five human beings lost forever.

This terrible damage to the patrimony, history and culture of all humanity was destroyed by some cruel and idiotic killer who, in the name of some distorted ideal, had been paid to wreak harm on the Art that belongs to us all.

However time passes, life goes on and the Florentines, with their usual determination, have done what they can to repair the open wounds to the city’s heart and property. Although the “Antico Fattore” is taking a long time to rise from the ruins, the shops in the area have opened their doors again, in spite of the anguish and suffering that has been caused in Florence by such a wicked act.

“The Tree of Peace”, the little olive tree that has managed to survive in spite of all the builders’ dust, is still standing in narrow Via Lambertesca to remind absent-minded passersby that Florence has no intention of forgetting and its lesson in humanity is that once more love and tollerance must prevail over hatred. What we can do, each in our own small way, is to try and help this small corner of mediaeval Florence to rise again: visiting it means coming close to a part of Florence’s history and helps remember the TNT of two one year ago; shopping in the artisans’ shops in the area means making a silent statement about the love of the human race for the precious jewel that is Florence.

Don’t forget!