Lunigiana: i “testi” e i sapori di una terra unicaLunigiana: the “testi” and the flavors of a unique

di Nadia Fondelli –  E’ impossibile dire Lunigiana senza parlare dei “testi”, elemento fondamentale della tipicità della zona e non solo culinariamente parlando. Il testo è molto di più, è parte stessa della cultura e della tradizione di Lunigiana. In esso vengono cotti gli impasti di farina, le varie torte d’erbe e di verdure salate, le carni di agnello della zona e perfino di dolci.

Impossibile quindi sedersi a tavola in Lunigiana, scoprire le sue specialità prescindendo dal testo. L’origine del testo si perde nella notte dei tempi, quando in questa terra si scolpivano le misteriose stele.
Fino a qualche decennio fa la costruzione dei testi era un’attività per molte famiglie della zona, si costruivano in terracotta utilizzando le materie prime estratte dai monti: argilla e pietra refrattaria che impastate, erano ottime per resistere al fuoco.
La fornace si trovava quasi sempre in un angolo del seccatoio e anche oggi, pochi irriducibili discendenti di quelle famiglie ancora producono i testi con l’antica tecnica. Si tratta però quasi sempre dei testi piccoli, quelli dove si cucinano i panigacci, le focaccette, le pattone e il castagnaccio.

Diffusissimi oggi sono i testi in ghisa costituiti da due elementi: il soprano (il coperchio rialzato fatto a forma di piccola cupola) e il sottano (la parte sottostante).
I due elementi vengono posti a scaldare sul fuoco separatamente, quindi riempiti con le sostanze da cuocere e poi unite le due parti.  La cottura si ultima ponendo le braci sopra al testo.
Ma quale legno scegliere per la cottura? Una scelta fondamentale, quasi un’arte. Le fascine vengono scelte a seconda di cosa deve essere cotto e determinano il gusto finale della pietanza.
Ecco il vero segreto dei grandi piatti di Lunigiana: il testo.

Il testarolo
E’ un antico pane azzimo senza lievito circolare (dalla forma del testo) con uno spessore di 2-3 mm. circa. La farina di grano viene amalgamata con acqua tiepida e sale fino all’ottenimento di una pastella molto liquida.
A questo punto si scaldano i testi di ghisa sul fuoco vivo e una volta ben caldi, vi si versa sopra la pastella che spandendosi nel “sottano” ne assume la circonferenza formando un disco. Adesso si copre col “soprano” e si lascia cuocere pochi minuti. Una volta cotto il testarolo viene tagliato a rombi e fatto rinvenire in acqua bollente ferma.
Una volta scolato viene condito con olio extra vergine d’oliva, pecorino grattugiato e pesto. Alcune moderne varianti propongono i testaroli anche con condimenti di vongole e altri sughi di pesce.: Comunque sia è ottimo. Se volte acquistarlo viene venduto sfuso nei forni e nei negozi di generi alimentari della zona e commercializzato a più ampio raggio sottovuoto.

I panigacci
E’ anch’esso un piatto antichissimo legato alla tradizione dei testi. Si amalgama la farina di grano con acqua tiepida come per i testaroli, ma in questo caso la pastella che si deve ottenere è di media consistenza.
Si cuoce nei testi di terracotta preventivamente riscaldati su fuoco vivo. Quando assumono una colorazione chiara i testi vengono estratti dal fuoco vivo, riempiti dell’impasto e impilati in modo che la cottura del panigaccio avvenga fra un testo e l’altro.

La torta d’erbe
Straordinaria nelle sue mille varianti di erbe spontanee della zona. La sua squisitezza è dovuta alla combinazione degli ingredienti: erbe spontanee e ortaggi della zona diverse a seconda della stagione, ma straordinariamente diverse anche da valle a valle.
La torta assume ovviamente la forma del testo in cui viene cotta, si presenta quindi circolare e il suo ripieno è di un verde intenso. I periodi migliori per degustarla sono marzo-maggio e settembre-dicembre.
Le erbe spontanee sono: borragine, bietole, cipolle, spinaci selvatici, asparagi selvatici, porri, carote, pimpinella, orecchie d’asino, cime di ortiche, finocchietto selvatico, cicerbita, pan e vin, grassa porci, valerianella, centocchio, luppolo, cime di rovo, etc…
Una volta lavate vengono cotte in acqua bollente salata e spesso tagliuzzate ancora da crudo. Si mettono quindi in una terrina per essere impastate con gli altri ingredienti ovvero: parmigiano, pane grattato, sale e olio.
A parte si prepara la pasta di farina e acqua; una volta ottenuto un impasto compatto si stende una sfoglia, che viene adagiata nel “sottano” del testo e sopra si dispone l’impasto d’erbe poi si ricopre con la parte restante della sfoglia. Si chiude poi il testo e si ricopre il tutto con la brace calda per ultimare la cottura per cui serve circa mezz’ora.by Nadia Fondelli – It ‘s impossible to say can i buy vigrx plus at a store Lunigiana not to mention the “testi”, a key element of the character of the area and not just talking about seasonal cooking. The testi is much more, is part of the same culture and tradition of Lunigiana. In it are cooked dough of flour, cakes of various herbs and salted vegetables, meat of lamb in the area and even desserts.

Therefore impossible to sit at the table in Lunigiana, discover its specialties apart from the testi. The origin of the testi is lost in the mists of time, when in this land were carved the mysterious stele.
Until a few decades ago the construction of testi was an activity for many families in the area were built in terracotta using the raw materials extracted from the mountains, clay and refractory stone which knead, they were great to resist fire.
The furnace was almost always in a corner of the squeegee and even today, a few diehard descendants of those families still produce testi with the ancient technique. It is, however, almost always of small text, the ones where you cook the panigacci, the focaccette, the pattone and castagnaccio.

Ubiquitous today are the testi in cast iron consisting of two elements: the soprano (the raised cover made in the shape of small dome) and the sottano (the part below).
The two elements are placed on the fire to warm separately, then filled with the substance to be cooked and then add the two parties. The last cooking by placing the coals on top of the text.
But what wood should you use for cooking? A fundamental choice, almost an art. The bundles are chosen depending on what needs to be cooked and determine the final taste of the dish.
Here’s the real secret of the great dishes of Lunigiana text.

The testarolo
It ‘an ancient unleavened bread without yeast circular (the shape of the testo) with a thickness of 2-3 mm. about. The wheat flour is mixed with warm water and salt until a very liquid batter.
At this point, the cast-iron pans are heated over an open fire and once very hot, you pour the batter in that  “sottano” assumes the circumference forming a disc. The time now is covered with the “soprano” and cook a few minutes. Once cooked testarolo is cut into diamond shapes and done soaked in boiling water stops.
Once drained is seasoned with extra virgin olive oil, parmigiano cheese and pesto. Some modern variants also offer testaroli with toppings of clams and other seafood sauces.: Whatever is great. If you buy it sometimes is sold in bulk ovens and grocery stores in the area and marketed on a larger scale vacuum.

The panigacci
It ‘also an ancient dish in the tradition of the testi. Amalgamates the wheat flour with warm water as for testaroli, but in this case the batter to be obtained is of medium consistency.
It is baked in a terracotta testo previously heated on high heat. When stain clear testo are extracted from the live fire, filled dough and stacked so that the cooking of the panigaccio occurs between a text and another.

The vegetable pie
Extraordinary in its several variants of wild herbs in the area. Its delicacy is due to the combination of ingredients: herbs and vegetables in the area differ depending on the season, but also extraordinarily different from valley to valley.
The cake is obviously of the form of the text in which it is cooked, is therefore circular and its filling is a deep green. The best times to enjoy it are March-May and September-December.
The herbs are: borage, beets, onions, wild spinach, asparagus, leeks, carrots, salad burnet, donkey ears, tops of nettles, wild fennel, sow-thistle, pan e vin, fat hogs, corn salad, Centocchio, hops, The Thorn tops, etc …
After washing are cooked in boiling salted water and shredded often still raw. He then put in a bowl to be mixed with other ingredients such as: Parmesan cheese, bread crumbs, salt and oil.
Aside from preparing the dough of flour and water, once you get a firm dough is spread a sheet, which is nestled in the “sottano” text above and you have the mixture of herbs and then cover with the remaining portion of the dough . Then closes the text and everything is covered with hot embers to finish cooking that serves about half an hour.

Zeri: Mulino Marghen, un angolo di paradisoZeri: Mulino Marghen, a corner of paradise

di Nadia Fondelli – Bisogna conoscere a fondo la terra che si sceglie per scoprire luoghi incantati. Luoghi dove potrete veramente, per alcuni giorni o per intere settimane, isolarvi dal mondo.
Chi non ha mai sognato almeno una volta nella vita di farlo? Chi non ha mai pensato di rallentare per un po’ i ritmi stressanti della città per immergersi davvero nella natura?

Devono essere gli stessi pensieri che hanno avuto Adriana e Martin quando per la prima volta sono capitati, chissà come, in quest’angolo remoto di paradiso che non è Toscana, non è Liguria e non è Emilia Romagna, ma che è un isola a se sparsa fra Appennini e Apuane: Zeri.

Adriana romana e Martin inglese sono una coppia speciale. Sognatori romantici che, quando per la prima volta sono arrivati nella frazione di Noce, sulle rive del torrente Gordana e circondati di castagneti hanno deciso che sì, quel rudere che era un antico mulino poteva diventare un luogo speciale per sognatori romantici come loro in cerca di una fuga vera dalla città.

Tanto coraggio, molto amore per la terra e un’infinità di fantasia per riuscire a vedere con gli occhi del sogno quello che sarebbe diventato oggi il Mulino Marghen.
Eppure Adriana e Martin ce l’hanno fatto confermando che i sogni si realizzano ed ecco che restituiscono così ai sognatori romantici come loro quest’angolo defilato di paradiso.

Da Pontremoli bisogna lasciare la strada principale e inerpicarsi per Zeri. Dopo mezz’ora di curve, panorami mozzafiato e boschi verdissimi arriviamo alla frazione di Noce di Zeri; una stradina in discesa alla nostra sinistra c’indica la via da prendere per il Molino Marghen.
Non vi spaventate della discesa ripida, siete nella natura più vera e del resto chi l’ha detto che il paradiso sta in alto?

Il Mulino vi sorprende dopo una curva con la sua visione e dall’alto. Il torrente, l’antico ponte medievale pedonale a schiena d’asino e i boschi vi aspettano.
Lasciate l’auto prima del ponte nel parcheggio e lì vi distaccherete dal mondo civilizzato. Al Mulino si arriva solo a piedi attraversando l’antico ponte o guadando nella bella stagione il torrente e se sarete fortunati lo farete in compagnia di una mandria di agnelli tipici di Zeri che qui pascolano tranquilli.
Il Mulino è lì, un antico casale in pietra splendidamente restaurato dopo anni di duri e certosini lavori con tutto il suo fascino immutato comprese le macine in pietra intatte che producevano la farina da castagne.

Cinque camere con vista – basta scegliere: castagneto, ponte o torrente – curate in ogni dettaglio con pareti in pietra e soffitti in legno.
Ottima la colazione con marmellate e dolci fatti in casa e tutta la ristorazione curata con maestria e genuinità da Raffaella. Sarà un piacere per le vostre papille scoprire i piatti locali sulla spettacolare terrazza o nel salone con camino: torte salate con erbe dell’orto, i prodotti degli straordinari caseifici locali e il famoso agnello di Zeri rinomato per la sua carne dal gusto così particolare e genuino. E se poi vorrete qualcosa di veramente speciale prenotate la vostra cena solo per due nello splendido locale con le macine in pietra, un’esperienza mozzafiato.

Nella struttura, per quanto isolata è presente una rete wifi ma il mio consiglio è di dimenticare internet e telefono e perdersi in escursioni a piedi o in mountain bike alla scoperta di straordinari borghi d’alpeggio abbandonati, sulle cime dei monti fino alla rinomata pista di Zum Zeri da cui potrete scorgere panorami mozzafiato e perché no, se l’aria di salmastro che sentite dalle vette dei monti vi attira ricordate che siete sempre a soli 45 minuti dalle splendide Cinque Terre che se vorrete scoprire basta chiedere a Martin per avere garantita una meravigliosa escursione in catamarano nel Golfo dei Poeti, magari al tramonto prima di tornare ad immergersi in questo luogo incantato, in mezzo all’Appennino.

Mulino Marghen, Noce di Zeri
Tel. +39 0187 447431 – Adriana mobile +39 339 4279338 – Martin mobile +39 339 8456395 – www.mulinomarghen.com – email: adrianacassinelli@yahoo.co.uk– captainmurph2000@yahoo.com

 di Nadia Fondelli – Bisogna conoscere a fondo la terra che si sceglie per scoprire luoghi incantati. Luoghi dove potrete veramente, per alcuni giorni o per intere settimane, isolarvi dal mondo.
Chi non ha mai sognato almeno una volta nella vita di farlo? Chi non ha mai pensato di rallentare per un po’ i ritmi stressanti della città per immergersi davvero nella natura?

Devono essere gli stessi pensieri che hanno avuto Adriana e Martin quando per la prima volta sono capitati, chissà come, in quest’angolo remoto di paradiso che non è Toscana, non è Liguria e non è Emilia Romagna, ma che è un isola a se sparsa fra Appennini e Apuane: Zeri.

Adriana romana e Martin inglese sono una coppia speciale. Sognatori romantici che, quando per la prima volta sono arrivati nella frazione di Noce, sulle rive del torrente Gordana e circondati di castagneti hanno deciso che sì, quel rudere che era un antico mulino poteva diventare un luogo speciale per sognatori romantici come loro in cerca di una fuga vera dalla città.

Tanto coraggio, molto amore per la terra e un’infinità di fantasia per riuscire a vedere con gli occhi del sogno quello che sarebbe diventato oggi il Mulino Marghen.
Eppure Adriana e Martin ce l’hanno fatto confermando che i sogni si realizzano ed ecco che restituiscono così ai sognatori romantici come loro quest’angolo defilato di paradiso.

Da Pontremoli bisogna lasciare la strada principale e inerpicarsi per Zeri. Dopo mezz’ora di curve, panorami mozzafiato e boschi verdissimi arriviamo alla frazione di Noce di Zeri; una stradina in discesa alla nostra sinistra c’indica la via da prendere per il Molino Marghen.
Non vi spaventate della discesa ripida, siete nella natura più vera e del resto chi l’ha detto che il paradiso sta in alto?

Il Mulino vi sorprende dopo una curva con la sua visione e dall’alto. Il torrente, l’antico ponte medievale pedonale a schiena d’asino e i boschi vi aspettano.
Lasciate l’auto prima del ponte nel parcheggio e lì vi distaccherete dal mondo civilizzato. Al Mulino si arriva solo a piedi attraversando l’antico ponte o guadando nella bella stagione il torrente e se sarete fortunati lo farete in compagnia di una mandria di agnelli tipici di Zeri che qui pascolano tranquilli.
Il Mulino è lì, un antico casale in pietra splendidamente restaurato dopo anni di duri e certosini lavori con tutto il suo fascino immutato comprese le macine in pietra intatte che producevano la farina da castagne.

Cinque camere con vista – basta scegliere: castagneto, ponte o torrente – curate in ogni dettaglio con pareti in pietra e soffitti in legno.
Ottima la colazione con marmellate e dolci fatti in casa e tutta la ristorazione curata con maestria e genuinità da Raffaella. Sarà un piacere per le vostre papille scoprire i piatti locali sulla spettacolare terrazza o nel salone con camino: torte salate con erbe dell’orto, i prodotti degli straordinari caseifici locali e il famoso agnello di Zeri rinomato per la sua carne dal gusto così particolare e genuino. E se poi vorrete qualcosa di veramente speciale prenotate la vostra cena solo per due nello splendido locale con le macine in pietra, un’esperienza mozzafiato.

Nella struttura, per quanto isolata è presente una rete wifi ma il mio consiglio è di dimenticare internet e telefono e perdersi in escursioni a piedi o in mountain bike alla scoperta di straordinari borghi d’alpeggio abbandonati, sulle cime dei monti fino alla rinomata pista di Zum Zeri da cui potrete scorgere panorami mozzafiato e perché no, se l’aria di salmastro che sentite dalle vette dei monti vi attira ricordate che siete sempre a soli 45 minuti dalle splendide Cinque Terre che se vorrete scoprire basta chiedere a Martin per avere garantita una meravigliosa escursione in catamarano nel Golfo dei Poeti, magari al tramonto prima di tornare ad immergersi in questo luogo incantato, in mezzo all’Appennino.

Mulino Marghen, Noce di Zeri
Tel. +39 0187 447431 – Adriana mobile +39 339 4279338 – Martin mobile +39 339 8456395 – www.mulinomarghen.com – email: adrianacassinelli@yahoo.co.uk– captainmurph2000@yahoo.com

Lunigiana: a Fivizzano la casa dei narcisi più belli d’Italia!Lunigiana: At Fivizzano the home of Italy’s most beautiful daffodils!

di Stefania Pianigiani – A primavera i giardini, fanno bella mostra di se, solleticando tutti nostri sensi. L’aria danza di pollini e il nuovo risveglio della natura produce una grande varietà di fiori.
Li vedi spuntare, ora qua ora là, a ogni volger di sguardo: bianchi, gialli, bicolori, colorati e possenti; a guardia di una splendida villa fatta a ferro di cavallo che si erge tra le bordure all’inglese o al margine del bosco, con aiuole gentilizie che si affacciano sul lembo di una conca ridente; sono i narcisi di Villa la Pescigola.

I proprietari, Adriana Hedges e suo marito, hanno trasformato il vecchio giardino all’italiana in un parco romantico all’inglese, prendendo spunto da un antico dipinto collocato su una porta del salone della dimora. La casa, compare quasi magicamente tra gli alberi e il verde; grande, ma allo stesso tempo intima e raccolta, piena di vita vissuta e di memorie del passato.

La tenuta è posta in quella lingua di Lunigiana che confina con le terre liguri ed emiliane ed ospita esemplari antichi di cedri atlantici e soprattutto ben 150.000 narcisi suddivisi in quattrocento varietà la cui esuberanza delle piantagioni, è attenuata dall’armonia dei colori. Antiche e nuove specie di questo fiore, allo stesso tempo umile e ricercato dai colori rosa corallo e salmone, si fondono in un caleidoscopio di figure colorate.

Nelle varie aiuole si trovano i “Narcisi dei Poeti”, con fiori profumatissimi e semplici, bianchi, con una piccola corona gialla, orlata di rosso, ma anche gli “Incomparabili”, spuntano qua e la, con la sua corona aperta e increspata.
L’erba cresce rigogliosa nei prati e con i ricami dei fiori, sembra una coperta delle favole.

Il viale principale che porta alla dimora, è costeggiato da una siepe di bosso:passeggiando poi, si scoprono fonti, grotteschi e quelle peschiere che danno il nome alla villa.

L’importante lavoro di ristrutturazione ha lasciato intatta la bellezza primaverile del giardino con i bulbi di tromboncini e tulipani, ma ha anche migliorato le “broderies”, ovvero le bordure settecentesche che incorniciano il verde. Infine ecco le terrazze che scendono pian piano verso il bosco dei pini con aiuole libere e piccole macchie di bulbi, per arrivare poi al dedalo, la parte più importante della villa.
Una banda di oltre 50.000 tromboni (i narcisi si chiamano anche così), è intenta a intonare i colori e le forme geometriche di queste splendido labirinto, intervallato da piccole siepi di bosso nano. Un dedalo che offre una successione di quadri fioriti disposti e curati alla perfezione.
Vasi di limoni, piramidi di verde scolpite con l’arte topiaria, cigni e pavoni illuminano l’insieme, sorvegliati dai busti di marmo posti lungo il grande muro di pietra che delimita il perimetro del parco. Due colonne sormontate da sculture di gentili messeri di altri tempi, fanno da apripista alla scalinata che pian piano scende per i prati verdi, intervallati da aree riservate ai tulipani e agli iris.

Eccovi qua, per il settimo anno consecutivo a Villa La Pescigola davanti alla più grande fioritura di narcisi in un parco privato d’Italia!
Quest’anno il Festival dei Narcisi, ha aperto le sue porte il 23 marzo per richiuderle il 114 aprile, a fioritura ultimata. Per quelli che più amano questi fiori sarà possibile anche prenotare i bulbi.
Ve l’abbiamo voluto raccontare con questa visione di sogno, quasi anestetizzati da quest’esplosione di fiori, verde, geometrie, forme, e figure di sogno. E siamo certi che resterete ammaliati anche voi…
Informazioni:

Villa “La Pescigola”, Località Pescigola – Fivizzano (MS)
Ogni Sabato e Domenica dalle 10:00 alle 19:00. Ristorazione su prenotazione con piatti tipici della Lunigiana. Visite nei giorni feriali su prenotazione.

Biglietti: bambini fino a 5 anni: gratuito; bambini da 6 a 12 anni: € 2,00, adulti: € 5,00. Ingresso Famiglie (2 adulti e 2 bambini): € 10,00
Costo iscrizione per la caccia all’uovo di Pasquetta € 5,00

Tel. 0187 610312 – 329 8255512
www.villapescigola.com

by redaction – In spring the gardens, make a fine show if and appeals to all our senses. The air dance of pollen and the new awakening of nature produces a large variety of flowers.

You see them tick, now here, now there, in every turnings of the look: white, yellow, bi-colored, colorful and powerful; guarding a beautiful villa made a horseshoe that rises from the English border or edge of the forest with noble flower beds bordering the edge of a basin laughing, the daffodils are in Villa la Pescigola.

The owners, Adriana Hedges and her husband, have transformed the old Italian garden in a romantic English park, taking a cue from an old painting placed on a door of the hall of residence. The house, almost magically appear through the trees and the green, great, but at the same time intimate, full of real life and memories of the past.

The estate is located in the strip of Lunigiana which borders the lands of Liguria and Emilia Romagna and is home to ancient specimens of Atlantic cedars and above 150,000 daffodils divided into four varieties whose exuberance of the plantations, is attenuated by the harmony of colors. Old and new species of this flower at the same time humble and sought after by pink coral and salmon, combine in a kaleidoscope of colorful figures.

In the various flower beds are the “Daffodils of Poets”, with fragrant flowers and simple, white, with a small yellow crown, edged with red, but also the “peerless”, sprouting here and there, with his crown open and rippled.

The grass grows abundantly in the meadows and the embroidery of flowers, it looks like a blanket of fairy tales.

The main avenue leading to the house, is bordered by a hedge of boxwood: walking then you will discover sources, grotesque and those ponds that give the name to the villa.

The important work of restoration has left intact the beauty of the garden with spring bulbs of daffodils and tulips, but also improved the “broderies”, ie the borders framing the eighteenth green. Finally, here are the terraces that descend slowly towards the forest of pine trees with flower beds free and small patches of bulbs, and finally to the maze, the most important part of the villa.

A gang of more than 50,000 daffodils (narcissus are also called it that), is intent to sing the colors and geometric shapes of these wonderful maze, punctuated by small hedges of boxwood nano. A maze that offers a series of paintings arranged flowers and manicured to perfection.

Lemon vases, carved with the pyramids of green topiary, swans and peacocks illuminate the set, watched over by marble busts of great places along the stone wall that borders the perimeter of the park. Two columns topped by sculptures of kind sirs of other times, they lead the way to the staircase that descends slowly to the green meadows, interspersed with areas reserved for tulips and irises.

Here you are, for the seventh consecutive year at Villa La Pescigola front of the longest blooming daffodils in a private park in Italy!

This year the Festival of Daffodils, opened its doors on March 23 to close them on 114 April, flowering is completed. For the ones that love these flowers you can also book the bulbs.

We’ve wanted to tell this dream vision, almost anesthetized by this explosion of flowers, green, geometry, shapes, and dream figures. And we are sure that you will be bewitched you also …

Information:

Villa “La Pescigola” Location Pescigola – Fivizzano (MS)

Every Saturday and Sunday from 10:00 to 19:00. Plan on booking with typical Lunigiana. Visits by appointment on weekdays.

Tickets: Children under 5 years: free of charge, children from 6 to 12 years: € 2,00 adults € 5,00. Admission Family (2 adults and 2 children): € 10.00

Entry fee for the Easter egg hunt € 5.00

Tel 0187 610312 – 329 8255512

www.villapescigola.com

Lunigiana: a Zeri nella natura intonsaLunigiana in Zeri in untouched nature

di Nadia Fondelli E’ diventato il mio “buen ritiro” segreto. Quando voglio cercare il vero senso della natura mi è inevitabile salire in quest’angolo…angolare di Toscana che di toscano ha veramente poco.

Un amore il mio nato spontaneo in seguito alla curiosità di scoprire, sulla cartina della regione, un comune che non è un paese ma un insieme di paesi lipuzziani sparsi fra tre vallate quasi selvagge. Un comune che alfabeticamente e non solo… è l’ultimo della Toscana. Un luogo che la Toscana considera poco e che si sente un po’ ligure e un po’ emiliano.
Siamo nell’estremo lembo Lunigiana, al trivio di confine con Liguria e l’Emilia Romagna, nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano.

Qui sono le valli di Zeri che comprendono le vallate di Adelano, del Gordana e di Rossano. Boschi immensi di castagni, faggi e querce, si alternano a estesi prati permanenti e a un sottobosco ricchissimo di funghi nella stagione propizia. Un angolo di paradiso assoluto dal punto di vista naturalistico, intonso grazie al suo millenario isolamento e lontananza da tutto.

Siamo in un territorio ricco di sorgenti, fiumi, torrenti che hanno giocato splendidamente con la natura creando ambienti incontaminati dall’uomo.
Da scovare (quasi priva di segnaletica) la grotta della Colombara “nascosta” nella vallata di Rossano, la più lontana e inaccessibile delle vallate, dove tra pietre gigantesche e tronchi portati dalla furia dell’acqua, una cascata imperiosa forma una stupenda piscina naturale dove d’estate si può anche fare il bagno sempre che non si sia intimoriti dal clima appenninico di un bosco in cui il sole filtra appena.

Non da meno sono gli stretti di Giaredo, poco dopo Pontremoli salendo verso Noce di Zeri. Un canyon scavato dal fiume Gordana nella roccia, lungo alcune centinaia di metri che niente ha da invidiare al più celebre e affollato Orrido di Botri in Lucchesia. Gli stretti si possono percorrere a piedi, camminando a tratti nell’acqua e a seconda della stagione anche con l’ausilio di un gommone per alcuni brevissimi tratti oppure nuotando un po’.
Il Gordana così come gli altri torrenti della zona hanno acque cristalline, ma freddissime, per cui se volete avventurarvi a visitare gli stretti tenete di conto che, in acqua ci dovete andare per forza e che le condizioni del terreno e del clima vi permettono di percorrere gli stretti solo in piena estate.

Da non perdere la visita ad almeno uno dei tanti alpeggi abbandonati. Villaggi fantasma che testimoniano la vita che qui svolgeva quando in estate si trasferivano gli abitanti del fondovalle per pascolare il bestiame; luoghi dall’energia incredibile che si svelano quasi come miraggi nascosti dentro a boschi in cui si arriva camminando accanto ad agnelli al pascolo e cavalli bradi. La Formentara, a quota 1000 metri e situata su una deviazione della strada che conduce al Passo del Rastrello è il più famoso e più facilmente accessibile di questi luoghi.

Grazie all’ Associazione Culturale Valli di Zeri che organizza gratuitamente dei trekking alla scoperta di questo territorio ho conosciuto Oscar Bandini oggi un amico e non solo la mia “guida” e a luui potete rivolgervi anche voi. Con la sua piacevole compagnia ho camminato nei boschi guardando in faccia il Mar Ligure da una parte l’Appennino emiliano dall’altra e le Apuane su un altro angolo.
Qui è possibile vivere nei boschi, sentire il rumore delle acque, visitare alpeggi, vecchi mulini, essiccatoi, ponti romani… tutti spesso in luoghi inaccessibili.
Zeri aspetta silenziosamente chi sappia capire la sua bellezza.

Info:

Associazione Culturale Valli di Zeri – www.vallidizeri,itby redaction – Lunigiana: E ‘became my “buen ritirol” secret. When I want is levitra better than virga to find the true meaning of my nature is inevitable rise in this corner … corner of Tuscany that has very little of Tuscany.

A love my born spontaneously as a result of curiosity to discover, on the map of the region, a municipality that is not a country but a group of countries lipuzziani scattered among three valleys almost wild. A common alphabetically and not only … is the last of Tuscany. A place that Tuscany considered little and it feels a bit ‘Ligurian and a little’ Emilia.

We are in the far Lunigiana, at the crossroads of the border with Liguria and Emilia Romagna, in the heart of the Tuscan-Emilian Apennines.

Here are the valleys of Zeri including the valleys of Adelano of Gordana and Rossano. Immense woods of chestnut, beech and oak trees, alternating with extensive permanent grassland and undergrowth full of mushrooms in the appropriate season. A corner of paradise from the absolute point of view of nature, untouched due to its age-old isolation and distance from everything.

We are in an area rich in springs, rivers, streams played beautifully with nature creating an uncontaminated by man. To find (almost devoid of signs) the cave of Colombara “hidden” in the valley of Rossano, the most distant and inaccessible valleys, where among gigantic stones and logs carried by the fury of the water, a waterfall imperious form a beautiful natural pool where in summer you can also swim unless it is intimidated by the Apennine climate of a wood where the sun filters soon.

Not least are the Straits of Giaredo, shortly after ascending to Pontremoli Walnut Zeri. A canyon carved by the river Gordana in the rock along a few hundred meters that has nothing to envy to the most famous and crowded Orrido di Botri in Lucca.

The close you can walk, walking in the water at times and depending on the season with the help of a boat for a few short stretches or swim a little. The Gordana as well as other streams in the area have crystal clear, but very cold, so if you want to venture to visit the close to keep in mind that, in the water we have to go for strength and that the conditions of soil and climate allow you to go the narrow only in summer.

Do not miss a visit to at least one of the many abandoned pastures. Ghost towns that bear witness to that place here in the summer when they moved the inhabitants of the valley to graze cattle; places incredible energy that unfold almost as mirages hidden in a forest where you get walking next to sheep grazing and horses brady. The Formentara, at an altitude of 1000 meters and situated on a detour road that leads to Passo del Rake is the most famous and most easily accessible of these places.

Thanks to ‘Cultural Association Valleys Zeri that organizes free trekking to explore this territory I met Oscar Bandini today a friend and not just my “guide” and luui you may also contact you. With its pleasant company I walked in the woods looking into the face of the Ligurian Sea on one side the other Emilian Apennines and the Apuan Alps on another corner.

Here you can live in the woods, hear the noise of waters, visit pastures, old mills, dryers, Roman bridges … all often in inaccessible places.

Zeros waiting silently those who can understand its beauty.

Info:

Cultural Association Valleys Zeri – www.vallidizeri, it zeros in untouched nature

Tutta la neve di ToscanaAll the snow of Tuscany

di redazione – La stagione dello sci è partita alla grande in quasi tutte le località toscane in occasione dello scorso week end, che coincideva con la festività dell’Immacolata.

Il Sistema neve della nostra regione si propone come un complesso articolato di grandi comprensori e stazioni più piccole. Tutte belle, tutte sciabili e perchè no anche solo passeggiabili fra boschi intonsi e natura rigogliosa.

Sono 5 le grandi aree della “Toscana Bianca”: Abetone e Doganaccia di Cutigliano sull’Appennino pistoiese, Amiata sull’omonimo monte che separa la provincia di Siena da quella di Grosseto, Casone di Profecchia, Passo Radici e Careggine in Garfagnana e infine Zum Zeri in Lunigiana, quasi al confine con Liguria e Emilia Romagna.

Le piste al momento, sono coperte da neve naturale e da neve programmata. Ancora nel corso della mattinata di ieri venerdì nevicava in molte località, ma il rialzo delle temperature soprattutto di oggi (con neve solo sulle cime più alte) e il miglioramento atteso per domenica, fanno essere la situazione in costante evoluzione come si dice in questi casi.

Si consiglia quindi più che mai a tutti gli appassionati di sci, ai turisti bianchi e quanti vogliono scoprire le montagne d’inverno di seguire sempre con attenzione tutti gli aggiornamenti del sito www.toscananeve.it e i portali delle singole località.

Per quanto riguarda le singole località iniziamo col dire che all’Abetone gli impianti saranno tutti aperti nel fine settimana (info www.multipassabetone.it).

Sull’Amiata invece è prevista l’apertura degli skilift Jolly, delle seggiovie Cantore e Macinaie e della pista di fondo (www.amiataneve.it).

Si scia bene anche alla Doganaccia, dove sono aperti tutti gli impianti.

In Garfagnana per il fine settimana è invece prevista l’apertura totale a Careggine e al Casone di Profecchia. Al Passo Radici invece sono aperti tutti i tracciati di fondo collegati a Piandelagotti. Chiusa ancora invece la stazione di Zum Zeri in Lunigiana.

Per quanto riguarda infine le promozioni in vista delle imminenti festività ricordiamo che all’Abetone, fino al 25 dicembre, gli under 14 sciano con un solo euro al giorno in qualsiasi giorno della settimana, se accompagnati da un adulto pagante.
Fino al 21 dicembre poi lo skipass feriale, dal lunedì al venerdì, costa solo 24 euro.by redaction – The ski season is playing great in almost all places in Tuscany during the last weekend, which coincided with the feast of the Immaculate Conception.

The system snow in our region is proposed as a complex set of large districts and smaller stations. All beautiful, all skiable and why not just passeggiabili between uncut forests and lush vegetation.

There are 5 major areas of “Tuscany White”: Abetone and Doganaccia Cutigliano Pistoia Apennines, Amiata on the mountain that separates the province of Siena from Grosseto, Casone Profecchia, Step Roots and Careggine in Garfagnana and finally Zum zeros in Lunigiana, near the border with Liguria and Emilia Romagna.

The tracks at the moment, are covered by snow and natural snow. Even during the morning of Friday it snowed yesterday in many places, but the rise in temperatures above today (with only snow on the highest peaks) and the expected improvement for Sunday, are to be the situation is constantly evolving as they say in these cases.

It is therefore recommended more than ever to all skiers, tourists and those who want to discover the white mountains winter always follow closely all site updates www.toscananeve.it and portals of each resort.

With regard to the individual locations begin by saying that Abetone facilities will be open all weekend (info www.multipassabetone.it).
Amiata instead is expected to open the ski lifts Jolly, chair of Cantore and Macinaie and trail (www.amiataneve.it).

You can ski well to Doganaccia, where all facilities are open.

In Garfagnana for the weekend is instead expected to open in full Careggine and Casone Profecchia. Step Roots instead are open to all basic tracks connected to Piandelagotti. Still rather closed station Zum Zeri in Lunigiana.

Finally, as regards the promotion for the forthcoming holidays remember that Abetone, until December 25, children under 14 ski for one euro per day on any day of the week, when accompanied by a paying adult.
Until December 21, then pass on weekdays, Monday through Friday, it costs only 24 euro.