Pitti uomo 103. Le sei cose da ricordare

Pitti uomo 103. Le sei cose da ricordare

Chiude i battenti l’edizione invernale 2023 di Pitti Uomo. La prima “normale” dopo tre anni di pandemia. Cosa ricordare di questa edizione?
Un’edizione ricca di novità si annunciava. Un’edizione con la voglia di muoversi, scoprire e sperimentare dove diminuiscono nei numeri gli espositori, per fortuna verrebbe da aggiungere perché gli oltre 1300 brand dell’era pre covid erano francamente molti anche per i fashionisti più appassionati.

Una moda da cani

Ebbene sì anche il salone più celebre e a suo modo rigoroso della tradizione artigianale del bel vestire italiano cade sulla buccia di banana di strizzare (troppo) l’occhio alle nuove tendenze di cui si farebbe volentieri a meno.
Se la novità di “The sign” con la Sala delle Nazioni interamente dedicata al design lifestyle, (o per dirla all’italiana dato che il nostro è uno degli idiomi più belli e amati al mondo) agli arredi, oggetti e complementi d’arredo ha il suo perché in un’ottica di “allargarsi” a tematiche contigue per supplice all’anemia di brand in parte ridimensionati o rimasti vittime di due anni difficili ci spacchiamo la testa a cercare di comprendere il bisogno dell’impresentabile anche nel nome “PittiPets”.
Negli spazi della Polveriera ha infatti fatto il duo debutto la moda per animali. Una moda da cani.
Sarà perché l’umanizzazione di cani e gatti ci pare un’orrore e una mancanza di rispetto verso le bestiole stesse ma assistere a una passerella di stand (ben 15 i marchi presenti) dedicati all’abbigliamento, arredi e cura del corpo per i nostri amici ci è perso davvero un raschiare il fondo del barile.

Il ritorno dell’Oriente

Con grande piacere si sono rivisti a spasso per la Fortezza buyers, stilisti e giornalisti orientali. Il loro ultimo avvistamento prima che moda e le passerelle si trasferissero on line in un ologramma surrogato pietoso che ci ha colmato i bisogni nei due anni di pandemia risale al gennaio 2020 quando si iniziava a vociferare di questa strana polmonite ad Oriente, ma dove alcune aziende però, in anticipo sui tempi o forse che già sapevano molto più di quello che noi sapevamo, regalavano ai visitatori dei loro stand come gadget un nuovo e inusuale accessorio; la mascherina.

Parola d’ordine: fluido

La nuova tendenza fluida irrompe anche sulle passerelle e negli stand di Pitti Uomo.
Sarà perché da quando si è smarrita Pitti Donna in tanti modi si è cercato di far resuscitare quel salone all’interno del sopravvissuto salone uomo, sarà perché seguire l’onda modaiola aiuta a far parlare, fatto sta che anche molti stilisti si sono orientati su una moda che mescola identità sessuali consegnando ai posteri la versione fluida della moda.
Attenzione ripetiamo: moda fluida. Giammai definirla unisex, roba quella vintage figlia dei fiori e degli anni Settanta.

Parole, parole, parole

Tante quelle spese, come da tradizione, prima, durante e dopo quest’edizione l’ultima dell’era Marenzi e Napoleone entrambi a fine mandato. Se gli interessati evitano con fastidio l’argomento è certo che la politica sta lavorando da tempo nemmeno sotto traccia per il futuro.
Fra il miele della conferenza stampa di presentazione dov’erano presenti tutte le più importanti cariche dell’amministrazione, della politica e delle associazioni di categoria i bisbiglii sono molto chiari. Il sindaco di Firenze Dario Nardella prima di lasciare la sua carica nel 2024 vuole essere ricordato come quello che ha riportato non solo la grande moda, ma anche le grandi sfilate e i grandi eventi glamour in città.
Così è sempre più in pole position il nome di Alfonso Dolce, fratello del più famoso Domenico e amministratore delegato e uomo “dei numeri” di Dolce&Gabbana, come possibile futuro presidente: Proprio lui si dice abbia stretto buone relazioni con Firenze e la sua amministrazione durante l’evento “Il Rinascimento e la Rinascita” del 2020 a Palazzo Vecchio, quando sfilarono nel Salone de’ Cinquecento gli abiti d’alta sartoria della loro griffe a cui avevano collaborato anche 38 artigiani fiorentini.

Viva l’alta sartoria italiana

Tante le novità, le tendenze, le proposte sorprendenti, bizzarre e talvolta strampalate fatte e create per colpire ed essere ricordate.
Su tutto ciò però anche in questa edizione dove prevale il casual e non potrebbe essere altrimenti dopo un anno vissuto sul divano di casa nel lockdown vince il classico e la grande sartoria.
Proprio come rovescio della medaglia del poltrire in casa in abiti ampi e comodi sfonda alla grande la voglia di eleganza e di grande classico, meglio se di ottima fattura artigianale italiana.
Passano gli anni, passano le tendenze, passano le pandemie ma il grande made in italy è intramontabile.

Sostenibilità

Non troppi anni fa giravamo nel salone alla ricerca di novità in campo sostenibile. Greta era un adolescente non ancora illuminata sulla via dell’ambiente e fra gli stand vagavamo alla ricerca di chi usava materiali di riuso, etici e virtuosi in senso ambientale e produttivo.
Perle rare guardate con sospetto: snackers realizzate con bottiglie ripescate dal mare, giubbotti filati dalla plastica riusata, etc…. Erano brutti e puzzavano secondo molti.
Oggi se non sei sostenibile e ambientale sei out… Il mondo si è ribaltato in pochi anni e la speranza è che abbia davvero preso coscienza che non abbiamo un pianeta B e che il tempo che abbiamo per invertire la tendenza forse è già troppo poco….

Firenze: Pitti a modo mio, il Carnevalsseraglio della moda

[:it]11427407_10154017694118289_191281304059756999_o-1000x600di Nadia Fondelli –  36 mila presenze di cui 25mila buyer con un bel 4% in più rispetto alla precedente tornata invernale. Altro record che si aggiunge alla presenza di ben 1219 espositori.

“Siamo contentissimi di questo Pitti Uomo – afferma l’amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone – per l’atmosfera di grande positività che si è respirata negli stand e nelle facce di tutti protagonisti”.

E se è contento lui lo siamo tutti. Del resto il made in Italy tira e parecchio, ma non è una novità.
Nella speranza che qualcuno nelle alte stanze dei bottoni si decida a difendere davvero il bello e il buono del bel paese a fatti e non solo a parole, anche noi, che abbiamo consumato suole fra i padiglioni dell’appena trascorso Pitti Uomo invernale più caldo degli ultimi anni metereologicamente parlando vogliamo, in pillole dire la nostra.

Fra il serio e il faceto senza avere la pretesa di essere intenditori di out fit, ma semplici cronisti attenti a ciò che ci gira intorno.
Pitti del resto, così come il festival di Sanremo, è luogo dove devi essere. E non è banale riflettere sulla non troppo strana coincidenza che, questi due mondi variegati e variopinti cadono proprio in pieno Carnevale…

Cosa emerge da Pitti? Quali tendenze? Come si vestirà l’uomo la prossima stagione?
Iniziamo dal fondo ovvero dicendo che sfido chiunque ad affermare di poter incontrare trafelato in autobus la mattina il ragionier Rossi vestito con panciotto zebrato o pantalone altezza polpaccio con calzini di due colori diversi (roba che a Pitti era routine).

Emerge tutto e niente e le tendenze sono: classico, trendy, metropolitano, tribale, ecologico, tecnologico, naturale, e via discorrendo con tutti gli altri mirabolanti aggettivi che i colleghi del settore hanno scritto nei loro pezzi letti in rassegna stampa.

Ordunque se è vero che Pitti Uomo oggi offre tendenze per tutti i gusti e altrettanto vero che la moda è qualcosa di molto simile a un quadro astratto dove ognuno vede ciò che vuol vedere.
Personalmente nei miei cassettini della memoria è rimasta l’emozionante passione di un piccolo artigiano friulano, Drogheria Crivellini che ha riportato le tipiche Scarpets alle sue origini.
Ovvero vecchia gomma di bicicletta come suola e tessuto non sempre dello stesso bagno di colore per il resto della scarpa. Quella era l’unica scarpa possibile – grazie agli avanzi -dei contadini friulani e non ha niente a che fare con la fighettitudine finta pantofola lusso sdoganata da tanti stilisti per vip da Costa Smeralda negli ultimi anni.

Bella anche la nuova vita regalata al cappello (uno degli accessori di culto dei tempi moderni) da Doria 1905 che, con un secolo di storia alle spalle ha avuto il coraggio di rivisitare i grandi classici con colori, inserti modaioli adatti a tutti, specie se dai 30 anni in giù. Applausi perché altri hanno avuto solo la forza di farsi spingere dall’onda rispolverando i modellini dei tempi che furono.

Per il resto occhi strabuzzanti ad ammirare mise bizzarre per gli annoiati poliziotti costretti per giorni davanti alla Fortezza in nome della sicurezza a tutti i costi dell’apparenza; tanto finto buonismo e political correct con le ispirazioni all’Africa e la sfilata con tre migranti mentre nel Mediterraneo continuano le stragi dei viaggi della speranza e poi che barba… tutte quelle barbe false hipster e vittoriane che ci fanno solo convincere di un fatto: fantasia e personalità zero, anche nel regno della moda![:en]11427407_10154017694118289_191281304059756999_o-1000x600di Nadia Fondelli –  36 mila presenze di cui 25mila buyer con un bel 4% in più rispetto alla precedente tornata invernale. Altro record che si aggiunge alla presenza di ben 1219 espositori.

“Siamo contentissimi di questo Pitti Uomo – afferma l’amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone – per l’atmosfera di grande positività che si è respirata negli stand e nelle facce di tutti protagonisti”.

E se è contento lui lo siamo tutti. Del resto il made in Italy tira e parecchio, ma non è una novità.
Nella speranza che qualcuno nelle alte stanze dei bottoni si decida a difendere davvero il bello e il buono del bel paese a fatti e non solo a parole, anche noi, che abbiamo consumato suole fra i padiglioni dell’appena trascorso Pitti Uomo invernale più caldo degli ultimi anni metereologicamente parlando vogliamo, in pillole dire la nostra.

Fra il serio e il faceto senza avere la pretesa di essere intenditori di out fit, ma semplici cronisti attenti a ciò che ci gira intorno.
Pitti del resto, così come il festival di Sanremo, è luogo dove devi essere. E non è banale riflettere sulla non troppo strana coincidenza che, questi due mondi variegati e variopinti cadono proprio in pieno Carnevale…

Cosa emerge da Pitti? Quali tendenze? Come si vestirà l’uomo la prossima stagione?
Iniziamo dal fondo ovvero dicendo che sfido chiunque ad affermare di poter incontrare trafelato in autobus la mattina il ragionier Rossi vestito con panciotto zebrato o pantalone altezza polpaccio con calzini di due colori diversi (roba che a Pitti era routine).

Emerge tutto e niente e le tendenze sono: classico, trendy, metropolitano, tribale, ecologico, tecnologico, naturale, e via discorrendo con tutti gli altri mirabolanti aggettivi che i colleghi del settore hanno scritto nei loro pezzi letti in rassegna stampa.

Ordunque se è vero che Pitti Uomo oggi offre tendenze per tutti i gusti e altrettanto vero che la moda è qualcosa di molto simile a un quadro astratto dove ognuno vede ciò che vuol vedere.
Personalmente nei miei cassettini della memoria è rimasta l’emozionante passione di un piccolo artigiano friulano, Drogheria Crivellini che ha riportato le tipiche Scarpets alle sue origini.
Ovvero vecchia gomma di bicicletta come suola e tessuto non sempre dello stesso bagno di colore per il resto della scarpa. Quella era l’unica scarpa possibile – grazie agli avanzi -dei contadini friulani e non ha niente a che fare con la fighettitudine finta pantofola lusso sdoganata da tanti stilisti per vip da Costa Smeralda negli ultimi anni.

Bella anche la nuova vita regalata al cappello (uno degli accessori di culto dei tempi moderni) da Doria 1905 che, con un secolo di storia alle spalle ha avuto il coraggio di rivisitare i grandi classici con colori, inserti modaioli adatti a tutti, specie se dai 30 anni in giù. Applausi perché altri hanno avuto solo la forza di farsi spingere dall’onda rispolverando i modellini dei tempi che furono.

Per il resto occhi strabuzzanti ad ammirare mise bizzarre per gli annoiati poliziotti costretti per giorni davanti alla Fortezza in nome della sicurezza a tutti i costi dell’apparenza; tanto finto buonismo e political correct con le ispirazioni all’Africa e la sfilata con tre migranti mentre nel Mediterraneo continuano le stragi dei viaggi della speranza e poi che barba… tutte quelle barbe false hipster e vittoriane che ci fanno solo convincere di un fatto: fantasia e personalità zero, anche nel regno della moda![:]

Firenze: 87 edizione di Pitti uomo

People-004-PH-Enrico-Labioladi Nadia Fondelli – Puntuale, appena abbassati i calici del festeggiamenti del nuovo anno arriva a Firenze l’evento. Pitti Uomo, giunto alla sua 87 edizione. Dal 13 al 16 gennaio Firenze tornerà ad essere il centro mondiale della moda con la manifestazione internazionale di riferimento per eccellenza la moda maschile e del lifestyle contemporaneo.

Dall’eccellenza delle aziende del nuovo grande classico all’italiana, alla ricerca del mondo dell’accessorio sempre più decisivo sul mercato, dai brand più importanti dello sportswear agli stili del nuovo stile urban del domani passando per le nuove correnti del luxuury. E insieme a ciò, come da tradizione, le anteprime donne alla Dogana.

Tutto questo e molto altro ancora è Pitti Uomo il luogo della moda per eccellenza dove è doveroso esserci, dove si sceglie di lanciare nuovi progetti, cercare l’affermazione, generare business.
Anche nel 2015, nonostante la crisi mondiale record è il numero delle richieste di partecipazioni internazionali. Protagonisti in Fortezza saranno circa 1090 marchi a cui si aggiungono le 70 collezioni donna di Pitti W.

Fra gli eventi si segnalano gli abiti couture, gli accessori 3D, il commercio equo e solidale, i cappelli esclusivi e tanto altro come attrazioni della serata speciale di mercoledì 14 gennaio all’Hotel Savoy dove protagonisti saranno designer olandesi e marchi di moda, con creazioni presentate in un ambiente creativo. Angelique Westerhof, direttore della Dutch Fashion Foundation, presenta una visione della moda olandese.
Polimoda presenta a Pitti uno dei suoi ultimi talenti alla sede di Villa Favard: la nuova collezione Self Made del giovane designer fiorentino Gianfranco Villegas. La collezione FW 15/16, dal titolo You’re My Heroè composta da pezzi unici totalmente realizzata a mano in Toscana.

La moda si colora di accenti lifestye con Happiness che torna a Pitti Uomo 87 con una serie di eventi e incontri speciali al suo stand nello Spazio Belfiore, nei giorni del salone.

Martedì 13, mercoledì 14 e giovedì 15 gennaio, una Revolution Feliz, ripercorrerà le strade di Hernest Hemingway all’insegna della cultura del Rhum originale, lanciando una speciale capsule Happiness for Havana Club.

Mercoledì 14 gennaio, dalle ore 15, sarà invece Gianluca Vacchi, imprenditore e lifestyler, a presentare la speciale capsule GV for HAPPINESS: la creatività di Happiness incontra lo stile di Gianluca Vacchi e la sua energia dirompente.
Ultimo ma non ultimo, martedì 13 gennaio dalle ore 15, Happiness presenta uno speciale workshop sul live blogging con protagonisti alcuni del fashion blogger e web influencer internazionali più celebri.

Presentazione fiorentina per la nuova borsa “Marie Antoinette”, firmata Eduardo Wongvalle, che verrà mostrata in edizione limitata – solo 12 pezzi – per la prima volta nel corso del pomeriggio del 14 Gennaio nella Piazzetta dei del Bene 6/7 a Firenze. Durante l’evento Amedei proporrà una degustazione di alcuni dei suoi cioccolati e praline. 
Al Padiglione centrale Doria 1905 celebra i suoi 110 anni di storia presentando, accanto alla collezione A/I 2015/16, una edizione limitata e numerata, prodotta per l’occasione in tre modelli, realizzati in soli 1905 esemplari.
Un touurbillon di eventi, sfilate, novità personaggi, celebrity, lifestile… Tutto questo è Pitti

Firenze: omaggio alla bellezza nel mondo, un viaggio tra i continenti Florence: a tribute to the beauty in the world, a journey across continents

di redazione – Firenze, Palazzo Gaddi. Il 18 giugno va in scena “Fashion Frames”, con i giovani designer italiani e internazionali. Una serata glamour per scoprire i look di Giappone, India, Europa e Africa. Apericena con l’installazione artistica di Petrucci e dj set

Una serata tutta glamour per celebrare la bellezza di quattro continenti attraverso le loro acconciature tradizionali, portando in mostra le creazioni di alcuni dei migliori tra i giovani designer di moda italiani e internazionali all’interno di un esclusivo cocktail-apericena: questo è Fashion Frames, giunto alla sua seconda edizione.
L’evento è ideato e organizzato da Cristina Egger che – in occasione del prossimo Pitti Immagine Uomo (17-20 giugno 2014) – proporrà nel salone di Palazzo Gaddi, nel cuore di Firenze, un viaggio nel mondo della bellezza, con tutte le sue declinazioni e contaminazioni di stile all’insegna del “fusion”. Forte di vent’anni di esperienza con i new talents italiani e olandesi, la Egger lancia così una piattaforma nella fiera più importante d’Europa: dopo il successo di affluenza della prima edizione a gennaio 2014, Amsterdam Fashion Tv ha deciso di diventare partner ufficiale e di lanciare gli stilisti soprattutto nei mercati del Nord Europa e Inghilterra.

L’appuntamento è per mercoledì 18 giugno, la seconda giornata della kermesse fiorentina, dalle 18,30 alle 21,30.
Location dell’evento sarà Palazzo Gaddi (via del Giglio), sede del Boscolo Hotel, e il suo suggestivo salone affrescato. E’ qui che una decina tra designer e stilisti mostreranno agli appassionati di moda, blogger, giornalisti e personaggi del jet-set fiorentino le loro creazioni di moda (abiti, gioielli, accessori, make-up), in un allestimento artistico ispirato alle atmosfere di una sala da gioco, con possibilità di prendere in mano una racchetta e sfidarsi.

Non solo: spazio alla musica, con la performance live di un Dj, e all’arte: l’artista internazionale Cristiano Petrucci presenterà le sue sculture realizzate con migliaia di palline da ping pong che si accendono con delle luci led. Una scelta ben precisa, un elemento di “rottura” per marcare il contrasto tra la modernità dei tavoli da ping pong – dove modelle e ospiti potranno fare partite amichevoli – e la classicità del salone del ‘500. L’evento è realizzato in sinergia con la Camera dei Buyers della Moda.

Tra i new talents presenti a Fashion Frames ci saranno le borse di Clemsa, i gioielli di Claudia Hamers, le calzature di Duccio Venturi, i gioelli di My7Ways e così via.
by redaction – Florence, Palazzo Gaddi. On June 18, will be on stage “Fashion Frames”, with the young Italian and international designers. An evening to discover the glamorous look of Japan, India, Europe and Africa. Apericena with the art installation by Petrucci and DJ sets

A whole evening glamor to celebrate the beauty of the four continents through their traditional hairstyles, bringing showcases the creations of some of the best young Italian and international fashion designers in an exclusive cocktail-apericena: This is Fashion Frames, Now in its second edition.
The event was conceived and organized by Christine Egger that – at the next Pitti Immagine Uomo (17-20 June 2014) – propose in Palazzo Gaddi, in the heart of Florence, a journey into the world of beauty, with all its variations and contamination of style banner of the “fusion”. Stronger than twenty years of experience with new talents Italian and Dutch, the spear as a platform Egger most important trade fair in Europe: after the success of the first edition of turnout in January 2014 Amsterdam Fashion TV has decided to become an official partner and launch the designers especially in the markets of Northern Europe and England.

The event is scheduled for Wednesday, June 18th, the second day of the festival fiorentina, from 18.30 to 21.30.
Location of the event will Palazzo Gaddi (via del Giglio), home of the Boscolo Hotel, and its charming frescoed room. And ‘here that a dozen designers and stylists to show fashion fans, bloggers, journalists and members of the jet-set Florentine their creations of fashion (clothing, jewelry, accessories, make-up), in a setting inspired by the artistic atmosphere a game room, with the possibility of picking up a racket and challenge.

Not only space for music, with live performances by a DJ, and art: the artist international Christian Petrucci present its sculptures made from thousands of ping pong balls that light up with LED lights. A very clear choice, an element of “breaking” to mark the contrast between the modernity of ping pong tables – where Models and guests can have friendly matches – and the classic saloon 500. The event is organized in collaboration with the Chamber of Fashion Buyers.

Among the new talents present at Fashion Frames Clemsa there will be handbags, jewelry Claudia Hamers, footwear Duccio Venturi, the jewels of My7Ways and so on

Da Prato al Made in Italy. Una mostra per scoprire il genio di CoveriFrom Prato to Made in Italy. An exhibition to discover the Coveri genius

di Simone Focardi – E’ stato un enfant prodige, un genio de Made in Italy e questa mostra racconta innanzitutto la sua creatività, la bellezza e la varietà delle sue creazioni. Il sogno della moda, la sua capacità di affermarsi.
Una mostra glamour, accogliente, elegante, fantasiosa com’era la moda di Coveri.

La leggerezza e la passione sono le sue chiavi. Dunque soprattutto abiti, sfilate, foto di moda, copertine di giornale, le opere d’arte che Coveri ha amato, i grandi, le modelle bellissime che ha lanciato da Claudia Schiffer a Naomi Campbell.

L’allestimento è sorprendente, leggero, capace di far sognare. La dimensione economico-aziendale e sociale, il rapporto coi suoi anni, la strategia industriale sono affrontati soprattutto nel video introduttivo e nel catalogo.

Grande appassionato dell’arte di ogni epoca, Enrico Coveri aveva un talento naturale per capire gli artisti suoi contemporanei: non a caso, a New York aveva conosciuto e aveva fatto amicizia con  Keith Haring e soprattutto con Andy Warhol, che gli dedicherà una serie di ritratti e, caso unico, disegnerà il marchio della sua azienda.

Anche in Italia, Enrico frequentava molti fra i pittori e gli scultori più promettenti del momento, cercando in loro non solo gli autori delle opere di cui si circondava dappertutto, ma i compagni di strada di un’avventura creativa che spaziava dalla pittura alla moda, dalle arti maggiori a quelle minori.
Non a caso, nel 1988 per festeggiare i 10 anni dell’azienda diede vita insieme a Marta Marzotto a una campagna pubblicitaria commissionata a notissimi artisti italiani, che interpretarono il suo marchio e il suo nome in decine di opere uniche.
Fra essi, i protagonisti dell’informale, della Pop Art italiana, della figurazione e del “ritorno alla pittura” che aveva caratterizzato gli anni ottanta: i lavori qui esposti interpretano brillantemente queste diverse tendenze.

Comunicazione forte, energica, scarsamente formale e perfettamente in tema con lo stile che Enrico Coveri ha saputo portare nella moda.
Sfondo bianco, movimento generale, mai posizioni rigide, statiche, riferenti a un mondo non reale: queste sono le caratteristiche delle campagne pubblicitarie di Enrico Coveri, da lui personalmente seguite, a sottolineare la grande attenzione verso la comunicazione.

Per lui hanno lavorato i fotografi più grandi del momento: la gioia e il colore di Bill King, l’ironia di Toscani, l’eleganza di Francois Lami.
E poi le donne di Coveri, bellissime, giovani, ancora poco note, rappresentate nella loro freschezza e nella loro totale dignità femminile. Mai banalmente sexy, sempre a loro agio, accompagnate dalla presenza amichevole di Enrico Coveri che le dirigeva.
Una femminilità che mai nessun altro ha saputo rappresentare.

fino al 18 gennaio 2013
orari:
dal martedì al venerdi: dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 – sabato e domenica: dalle 10 alle 18
su prenotazione aperto anche in orari diversi
Ingresso gratuito
Prato, Auditorium Camera di Commercio (via del Romito, 71)It ‘was a genius of Made in Italy.  The creativity of Coveri on exhibition: the beauty and variety of his creations. His fashion dream and ability to succeed in the world. An exhibit as glamorous, charming, elegant and imaginative as was the fashion style of Coveri.

Lightness and passion are the keys. There will be displayed the clothes, fashions, fashion photography, magazine covers, works of art that Coveri loved, great photographers, and the beautiful models whom he launched Claudia Schiffer and Naomi Campbell for example.

The exhibition will be amazing, light and dream-inspiring. The economic-social and corporate dimensions, the relationship with the age and the industrial strategy will be addressed in the introductory video and the catalogue.

Passionate lover of art from every period, Enrico Coveri had a natural talent for understanding contemporary artists. It was not by chance that in New York he had met and become friends with Keith Haring and Andy Warhol, who dedicated a series of portraits to him and who designed his brand’s label—the only time the famed artist did so.

by Simone Focardi – Enrico also frequented many of Italy’s most prominent painters and sculptors, seeking not only names to put on a wall, but companions with whom to share the creative adventure that took them from painting to fashion, from fine arts to the minor arts. In celebrating his company’s tenth anniversary in 1988, he and Marta Marzotto did an advertising campaign that featured noted Italian artists who interpreted his brand and his name in dozens of unique pieces. Among these were the protagonists of the Informale, Italian Pop Art, Figurazione and the “ritorno alla pittura” that had characterized the 1980s: the works shown here brilliantly interpret these diverse tendencies.

A strong message, energetic, sparely formal and perfectly in tune with the style that Enrico Coveri knew how to bring to fashion. White background, general movement, never rigid or static situations, referring to a world that is not real: these are the characteristics of the Enrico Coveri publicity campaign—personally attended to by him—to emphasize great care towards communication. The greatest photographers of the moment have worked for him: the joy and color of Bill King, the irony of Toscani, the elegance of Francois Lami. And then there are the Coveri women, beautiful, young, still little known, depicted in their freshness and in their total feminine dignity. Never banally sexy, always at their ease, accompanied by the amiable presence of Enrico Coveri who manages them. A femininity that nobody else has ever known how to depict.

Until to 18 january 2013

Hours:

Tuesday to Friday: from 10 to 12 and from 16 to 18 – Saturday and Sunday: from 10 to 18

open by appointment at other times

Free admission

Prato, Auditorium Camera di Commercio (via del Romito, 71)