Il cuore della MaremmaGrosseto: the sea, nature and magic of the Maremma butteri

Grosseto: una città vivace nel cuore della Maremma, al centro di mete turistiche di grande interesse storico, naturalistico e culturale.

Roccaforte medicea a guardia dei confini della Toscana meridionale, nel 1565 Grosseto fu dotata da Cosimo I di un articolato complesso esagonale di mura fortificate, lunghe tre chilometri, con numerosi bastioni e torrette. Le possenti mura – adeguate alla potenza delle armi da fuoco e alle tecniche di assedio del tempo – furono costruite da Baldassarre Lanci.

L’ingresso principale è dalla Porta Vecchia: un arco gotico in pietra, sovrastato da un arco del XIV secolo – uno dei pochi resti della cinta trecentesca e, per lungo tempo, unico accesso alle mura medicee.

Appena entrati, ci troviamo improvvisamente in una città capace di sorprenderci con ville e palazzi che non ti aspetti nella Toscana del rinascimento e del romanico: vari edifici in stile liberty e l’interessante Palazzo della Provincia in stile neogotico.

Di grande interesse, la cattedrale di S. Lorenzo, patrono di Grosseto, che si trova in Piazza Dante.

Fu costruita nel 1190 sulle rovine della preesistente Chiesa di Santa Maria. L’opera è il risultato di una lunga serie di lavori – spesso interrotti per le guerre con Siena – e successive modifiche fra le quali una radicale ristrutturazione nel 1500 e il restauro del secolo scorso – che ha tentato il recupero dell’originaria struttura trecentesca. La facciata, in stile romanico, è caratterizzata da un grande rosone – uno dei più belli della Toscana. L’interno, particolarmente suggestivo, contiene varie opere: il Fonte battesimale e l’Altare della Madonna – realizzati nel XV secolo da Antonio Ghini – l’acquasantiera del 1506 scolpita nella bottega del senese Federighi e il dipinto della Madonna delle Grazie, realizzato intorno al 1470 dal pittore Matteo di Giovanni – probabilmente parte centrale di una tavola più ampia. Il campanile è del 1402, mentre la scala interna fu realizzata nel 1611. Nel 1911 fu rialzato e rimaneggiato, trasformando le finestre ad arco in bifore e trifore.

Uscendo dalla città, ci troviamo immersi nella storia – con gli scavi di Roselle, centro etrusco e poi colonia romana – e nel fascino di una natura incontaminata – con il Parco Naturale della Maremma, di straordinario valore paesaggistico, che si estende fra i Monti dell’Uccellina e la foce dell’Ombrone.

Molte le opportunità di svago e di relax sul litorale a partire da Marina di Grosseto – una tranquilla località balneare con un porto turistico – a 12 chilometri da Grosseto. La sua spiaggia finissima raggiunge anche i 150 metri di larghezza, con stabilimenti balneari, spiaggia libera e una splendida pineta.

Gli sportivi potranno dedicarsi con soddisfazione alla vela, al windsurf e al kite; fare jogging sulla spiaggia e passeggiate a piedi o in bicicletta lungo le tre piste ciclabili che vanno da Marina verso Grosseto, Principina e Castiglione della Pescaia. Numerosi anche i sentieri per le escursioni in mountain bike.

Gli amanti della buona cucina troveranno, come si dice in Toscana, “pane per i loro denti”, molte le trattorie dove degustare, a prezzi modici, le tipiche specialità della Maremma: cinghiale in umido, tortelli, pappardelle di lepre e acqua cotta.

 

 

 

 

 

  Thousands of kilometres if you look at a map, but only vigrx plus wiki a few metres if you visit the Maremma.

Tens of “butteri” still live in the province of Grosseto today, the cowboys who are famous as they were able to tame the cattle who lived freely in the countryside.

One famous legend tells how in 1890 Buffalo Bill found himself with his cowboys touring around Italy. Seeing him in a show, the Conte Caetani di Sermoneta had the idea of organising a competition between the American and Maremma cowboys in which the “butteri” had to tame Buffalo Bill’s horses and vice versa. Those who won would receive a prize of one thousand Lire, plus the proceeds. Given that the conditions of the competition were not considered, in the end there were no winners and Buffalo Bill ran off with all the money, also saying that he had been duped. Since that day, however, the Maremma “butteri” have been famous for being the best in taming wild horses.

The myth of the “butteri” has continued until now and many shows are organised during the summer in the Maremma to celebrate the ability of our own cowboys.

You can breathe in the tradition and magic of the “butteri” in Grosseto, the area’s city.

The city has developed over the centuries while always maintaining its link with nature. The municipal area of Grosseto is divided into four distinct protected areas: the Diaccia Botrona Nature Reserve (wetland of great natural heritage), the Maremma Nature Park (between the mouth of the Ombrone, the coastline and the Uccellina mountains), the Formiche di Grosseto the Tuscany Archipelago National Park in the Santuario dei Cetacei, a protected marine area on an international level that also includes the whole coastline of the municipality of Grosseto).

The sea is the second soul of this city. You can get to one of the largest and most welcome beaches in the whole of Tuscany in less than 10 minutes by car at Marina di Grosseto, which is also close to another symbolic area for Italian VIPs: Principina a Mare.

Sun, sea, nature, but Grosseto is also a city that should be visited. Its thousand streets were modelled by history and the centre is still enclosed within a “Mura” fortified city wall that isolates it almost completely from the rest of the city.

The heart of Grosseto is Piazza Dante, here the political and religious fates of the city have always interwoven. Its shape is somewhat unique, a great tapestry dominated by “Monumento a Canapone (page does not exist)”the Monument to Canapone, the Grand Duke Leopoldo II who worked hard towards the reclamation of the city and the Maremma.

And shopping? No problem. Grosseto has also got room for those for love to shop non stop. The best street for this purpose is located a short distance from the central square, Corso Carducci, and connects Piazza Dante to Porta Nuova. The street was originally along a section of the ancient road of the Via Aurelia that passed through the historical centre, the ideal place to start a walk in discovery of the old paths of the Maremma cowboys.

Berardenga: una farfalla dalle grandi aliBerardenga: a butterfly with large wings

Incastonato tra le colline del Chianti e il paesaggio delle crete senesi; il territorio di Castelnuovo Berardenga circonda la città di Siena a nord e ad est.

La sua delimitazione amministrativa è molto antica: già nella seconda metà del Cinquecento, la Podesteria di Castelnuovo Berardenga, occupava un territorio corrispondente a quello attuale. Una strozzatura geografica – tra i confini di Gaiole in Chianti e Siena – dove è Pianella, lo divide in due parti simili a grandi ali di farfalla. Quella ad ovest comprende Vagliagli, Pieve Asciata, Quercegrossa, Pontignano e Bozzone; quella a sud-est, oltre al capoluogo, San Gusmè, Badia d’Ombrone, Villa a Sesta e Monteaperti.

Il paesaggio è quello collinare che separa la parte iniziale della valle dell’Ombrone da quella del suo affluente Arbia. Arbia e Ombrone sono quindi i fiumi principali che solcano il territorio, ma se l’Arbia non ha bisogno di presentazioni, essendo il suo nome trascritto dalla penna nientepopodimenochè di Dante, l’Ombrone chiede alla nostra fantasia di immaginarvi riflessi e chini a bere nelle sue acque; gli Etruschi che adesso dormono sulle colline di Campi.

Territorio di antico insediamento, la Berardenga prende il suo nome dal nobile Berardo di stirpe franca, vissuto nel X secolo e discendente di Guinigi da Lucca che, tra l’867 e l’881, era stato conte di Siena. La storia della famiglia fondatrice si trova ampliamente documentata nel ricco corpus detto “Cartulario della Berardenga”.

Fin dalla metà del XII secolo, Siena cominciò a esercitare un sempre più stretto controllo sul territorio. Un secolo dopo, la maggior parte dei castelli berardenghi, erano sotto l’amministrazione senese.

Il capoluogo sorse nel XIV secolo, in un località denominata “Poggio ai Frati”. Numerose chiesette romaniche, sparse un po’ ovunque, ricordano il grande sviluppo economico e demografico registrato nel XII e XIII secolo. Uno dei fatti che più colpisce del territorio di Castelnuovo Berardenga dell’epoca medioevale, è il numero elevatissimo di castelli. Ma le testimonianze abitative del medioevo non si limitano soltanto alle Chiese e ai castelli perché, accanto a queste costruzioni di impianto o guerresco o religioso; sorsero ville fortificate e case signorili che annunciavano l’avvento del rinascimento.

San Gusmè, Vagliagli, Quercegrossa, Monteaperti, Guistrigona, San Giovanni a Cerreto, Pieve Asciata, Rosennano, Villa a Sesta, Vitignano, il fiume Arbia, l’Ombrone, le tombe etrusche di Campi e cosi’ via sono alcuni dei luoghi da non perdere. Nella Berardenga geografia e storia sono strettamente unite, si intrecciano nei luoghi e negli eventi che non tralascerete dalle vostre escursioni.Set between the hills of Chianti and the landscape of the Sienese Xanax Online “crete”, Castelnuovo Berardenga surrounds the city of Siena to the North and the East. Its administrative boundary is very old: already in the second half of the sixteenth century, the “Podesteria” of Castelnuovo Berardenga occupied an area similar to that of today. A geographical bottleneck – between the border of Gaiole in Chianti and Siena – where Pianella now lies, divides it into two parts similar to large butterfly’s wings. The one to the West comprises Vagliagli, Pieve Asciata, Quercegrossa, Pontignano and Bozzone while the one to the South-east comprises the capital, San Gusmè, Badia d’Ombrone, Villa a Sesta and Monteaperti.

The hilly terrain separates the upper part of the Ombrone valley from that of its tributary, the Arbia. The Arbia and the Ombrone are therefore the main rivers in the area, but while the Arbia needs no presentation, as its name has even been written by the pen of Dante, the Ombrone asks us to imagine the Etruscans, that now sleep in the hills of Campi, lying down and drinking from its waters.

A land of ancient settlements, Berardenga takes its name from the noble Frankish family, Berardo, which lived in the tenth century and descended from Guinigi da Lucca who, between 867 and 881, had been count of Siena. The history of the founding family is fully documented in the rich corpus known as the “Cartulario della Berardenga”.

Since the mid-twelfth century, Siena began to exercise increasingly tighter control on the area. A century later, most of the castles in the area were controlled by Siena.

In the fourteenth century, the capital was built in an area called “Poggio ai Frati”. Numerous Romanesque churches, scattered more or less everywhere, remind us of the great economic and population explosion in the twelfth and thirteenth centuries. One of the most striking facts about the territory of Castelnuovo Berardenga in medieval times is the large number of castles. But the medieval building are not only churches and castles as, along with these military and religious constructions there also were fortified villas and mansions that announced the coming of the Renaissance.

San Gusmè, Vagliagli, Quercegrossa, Monteaperti, Guistrigona, San Giovanni a Cerreto, Pieve Asciata, Rosennano, Villa a Sesta, Vitignano, the Arbia, the Ombrone, the Etruscan tombs of Campi and so on, are some of the places that are not to be missed. In Berardenga, geography and history are closely connected, they intertwine in the events and the places that you will not fail to visit during your excursions.